Ma… hanno giocato?!?

Scritto da:  | 11 Novembre 2013 | 50 Commenti | Categoria: Attualità, Campionati, Internazionale

Ma hanno giocato 3

Ma… hanno giocato?!?”, si chiede giustamente Paolo Bagnoli nel commento delle 00,15 di oggi in calce al pezzo di Doroteo.

No, non hanno giocato. E purtroppo così tramonteranno, alla lunga, gli scacchi. Personalmente non credo che da Anand (che ieri ha facilmente raggiunto il suo obiettivo) potremo attenderci un approccio troppo diverso nei prossimi giorni, neppure con i colori bianchi. Personalmente condivido il commento di ieri di Abhijeet Gupta “sono sicuro che Magnus avrebbe continuato se avesse avuto i pezzi neri in questa posizione” e quindi penso che l’interesse di questo match potrà essere salvato soltanto da una o due immediate vittorie di Carlsen.

Paolo, sono appena andato a riguardare il mio articolo del 26 maggio 2012 “Mondiale, occasione sprecata”(match Anand-Gelfand) e il lungo dibattito (62 commenti) che ebbe la fortuna di suscitare. Ebbene, ci possiamo ancora ricollegare a quelle considerazioni. Qualcosa, prima o poi, dovrà cambiare radicalmente, nelle formule e regole se non addirittura nel gioco stesso. E’ vero che siamo ancora alla prima partita, ma altre due o tre patte così farebbero fuggire il pubblico meno paziente e abbatterebbero ancor più le già scarse possibilità di avere sui mass-media parte di quella risonanza che si ha in ogni altro sport in occasione di un mondiale.

Ricordo che, nei commenti a quell’articolo, io proposi provocatoriamente l’utilizzo di una scacchiera più grande, di 10 x 10 caselle e con l’aggiunta dell’Elefante (che muove, come il Re, in ogni direzione, ma può scegliere ogni volta se di uno o di due passi).

Ricordo anche, Paolo, la tua meno rivoluzionaria ma molto interessante proposta di assegnare diversamente il punteggio, ovvero in questo modo: in caso di patta punti 0,45 al Bianco e 0,60 al Nero; a vittoria Bianco 0,95, a vittoria Nero 1,10. Se così fosse stato, ecco che oggi avremmo Anand in vantaggio per 0,60 a 0,45 e quindi il norvegese già costretto al recupero. Insomma, con la tua proposta si spezzerebbe immediatamente l’equilibrio, ed è ciò che nei matches si deve auspicare per evitare quella interminabile ed arida sequenza di (più o meno rapide) patte che hanno già ammorbato larghe parti di passate competizioni mondiali.

Intanto oggi alle 10,30 io non accenderò il PC, come ho fatto ieri per collegarmi in diretta con Chennai. Aspetterò che sia il mio amico pennuto Bagadais a portarmi nel pomeriggio il risultato della seconda partita. Questa mattina me ne andrò a spasso con mia moglie per la mia amata Villa Pamphilj, e se dovesse piovere starò a casa a leggermi con attenzione la storia di quell’eccezionale e incredibile personaggio che è José Alberto “Pepe” Mujica Cordano, settantottenne attuale Presidente dell’Uruguay, il Presidente più povero del mondo.

Ma hanno giocato 1Pepe Mujica

Il mondo cambia, stanno cambiando (e speriamo non solo in Uruguay) anche gli uomini politici. E non è semplicemente una questione anagrafica.

Cambieranno anche i proverbi. Domani è 11 novembre, la famosa “estate di San Martino”. Quale estate? Domani la tramontana ci spazzerà via. E spazzerà via anche gli scacchi, se staranno lì fermi ad aspettare.

Magnus e Vishy, fateci la grazia di smentirmi.

Ma hanno giocato 2

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


50 Commenti a Ma… hanno giocato?!?

  1. avatar
    delpraub 10 Novembre 2013 at 09:27

    La domanda di Paolo, ripresa nel titolo, è più che legittima purtroppo.
    Da un lato un numero tale di contatti sul web che i vari siti che diffondono le partite in diretta sono quasi tutti collassati: un ottimo segno di attenzione (ed una tirata di orecchi agli organizzatori).
    Dall’altro un numero altrettanto grande di appassionati che per questioni di fuso o di faccende mattutine si collegano un paio d’ore in ritardo e … tutto finito.

    Non sono così negativo su quella che saranno la qualità e la durata delle partite a Chennai (di patte, anche brevi, ne inanellarono parecchie anche Karpov e Kasparov), ma certo se avessi deciso di andare dall’altra parte del mondo per assistere alla prima partita del mondiale sarei vagamente contrariato (per dirla con un eufemismo).

    Per chi ha sufficiente dimestichezza con l’inglese, segnalo il divertente blog del GM Parimarjan Negi: l’ironia abbonda nei suoi ultimi post, però aveva azzeccato che Carlsen avrebbe giocato 1.Cf3. Per la partita di oggi prevede un Inglese: vediamo!

    Marramaquìs, fai benissimo a farti una passeggiata con tua moglie stamattina; sono sicuro però che appena tornerai a casa andrai a vedere cosa stanno facendo in quella parte di mondo col fuso orario alla mezz’ora e se saranno ancora lì rimarrai a guardare (no, non solo la Tania).

    PS: Pepe Mujica è indubbiamente un grande personaggio. Una figura quasi di altri tempi ma spero bene (non conosco nulla della politica in Uruguay) che sia anche una persona capace in grado di guidare e inspirare il suo Paese e non solo un esempio da mostrare. Geniale da questo punto di vista il Crozza che imita amaramente Papa Francesco ne “Il Frigo” (cercatelo su youtube, vale la pena di spenderci una decina di minuti).

    • avatar
      delpraub 10 Novembre 2013 at 09:29

      Scusate, non ho dimestichezza con l’inserimento di link nei commenti. Il link (per esteso) al blog del GM Parimarjan Negi è questo: http://parimarjan.in/blog/.

  2. avatar
    Renato Andreoli 10 Novembre 2013 at 10:31

    Non sono d’accordo con tutti quelli che si stracciano le vesti scandalizzati per un una patta in 16 mosse in un match mondiale. Non sono d’accordo sulle regole che favoriscono la combattività, non mi va bene nemmeno la regola di Sofia.
    Questo è il gioco degli scacchi; perché volete trasformarlo in un’altra cosa?
    Diceva un Grande Maestro sovietico “Ciò che mi fa più felice quando siedo davanti alla scacchiera è il grande senso di libertà”.
    Ora invece tutti gli “appassionati” che seguono il mondiale via Internet vogliono introdurre regolette per obbligare il campione del mondo a giocare le mosse che dicono loro!
    Già Fisher( quando ormai non giocava più) e prima di lui Capablanca (dopo aver perso il titolo) proposero di cambiare le regole, paventando la morte degli scacchi a causa della tecnica e delle patte. Ma la storia successiva si è incaricata di smentirli clamorosamente e, se non sbaglio, Anand e Carlsen non sono gli ultimi fra coloro che negli ultimi decenni si sono prodigati per mantenere gli scacchi un gioco appassionante.
    Mi rendo ben conto che la mia è una posizione di minoranza, ed è proprio per questo che l’ho voluta esprimere.

  3. avatar
    Marramaquìs 10 Novembre 2013 at 10:39

    Delpraub, forse ti deluderò ma non mi piacciono troppo né Crozza né Tania. Su Mujica vorrei aggiungere che una Nazione che elegge a proprio Presidente una persona che considera se stesso come un umile servitore del Paese (al punto da lasciare le stanze del Palazzo Presidenziale ai “senza tetto”;) è una Nazione presumibilmente già avviata sulla buona strada. Adesso spengo il PC. Ci aggiorniamo questo pomeriggio.

  4. avatar
    alfredo 10 Novembre 2013 at 10:45

    e pensare che della mossa … Axh2 di Fischer nella prima partita del match del 72 se ne parla ancora a distanza di 40 anni e che la prima partita del match Botvinnik Tal del 60 fu un assoluto capolavoro.
    ma quei match si giocavano sulle 24 partite , non sulle 12 .
    diciamo che la prima partita è stato un palleggio da fondo campo prima della finale di Wimbledon
    Comunque Negi non è stato profeta .
    oggi la piu’ classica delle caro Kann
    guardando le foto dei due giocatori mi è sembrat di intravvedere un certo qual nervosismo sul volto di Carlsen , mentre in quello di Anand c’è la consueta serenità
    Ricordiamo che quando Anand gioco’ il suo primo mondiale Magnus era un bimbetto .
    ripeto il mio pronostico è per Carlsen e sono contento che le mie percentuali siano condivise da alcuni miti ma come si fa a sottovalutare uno come Wishy ?

  5. avatar
    alfredo 10 Novembre 2013 at 11:56

    altra patta
    forse la strategia di Anand è uella usata contro di lui da Gelfand
    Arrivare agli spareggi rapidi
    ma che delusione anche oggi . in apertura sembrava ci si potesse aspettare qualcosa di più

  6. avatar
    Ale 10 Novembre 2013 at 12:04

    Delusione è dir poco… se uno si dovesse appassionare vedendo queste partite, mah…

  7. avatar
    alfredo 10 Novembre 2013 at 14:00

    tutti quelli che si appassionarono agli scacchi grazie al match del 1972 lo fecero e per la personalità dei due giocatori ( un match che so? petrossian – Reshevsky non avrebbe suscitato lo stesso interesse) ma anche per i colpi durissimi che i due si diederono tra la prima ( l’..Axh2 di Bobby rimarrà sempre un mistero . avrebbero potuto pattare li’ semplicemente) e la 13 .dopo Bobby controllo’ la situazione .
    ma fu lotta vera . Vorrei solo ricordare ad esempio la controvesa …Ch5 della terza partita o la selvaggia lotta nella siciliana della 4 o la ” mozartiana” 6 partita in cui Bobby gioco’ per la prima volta un gambetto di Donna con il Bianco.
    Oppure l’inizio del primo match K – K con Karpov in vantaggio 5 a0 dopo 9 partite
    Certo gli scacchi sono cambiati molto .
    speriamo che il match si ravvivi e che non sia veramente intenzione di giocarselo all’armageddon .
    Certo tutti diranno che gli scacchi sono cambiati

  8. avatar
    Mongo 10 Novembre 2013 at 17:58

    Tania for ever!!
    (valido sia per la graziosissima WGM indiana che per la vera Tania, Haydée Tamara Bunke Bider). 😎

  9. avatar
    paolo bagnoli 10 Novembre 2013 at 19:03

    Non ho seguito la partita odierna, ma, stando ai commenti, si tratterebbe di un’altra patta improntata allo squallore (forse sbaglio…;).
    La proposta di punteggi asimmetrici che avevo lanciato qualche mese fa non sarà certamente la soluzione ideale, ma…..
    D’accordo sul fatto che anche in mondiali precedenti si siano avute patte abbastanza incolori, tuttavia si trattava di gente che, di tanto in tanto, rifiatava per riprendere slancio, ed a tale proposito la considerazione di Alfredo (ciao!) sulla lunghezza del match è tutt’altro che sbagliata. La formula delle 24 partite mi sembra ancora oggi azzeccata (facciamo venti? ma non di meno), soprattutto se messa a confronto con quella cervellotica in auge (forse un suggerimento degli alieni).
    Non si tratta di introdurre “regolette”, e tanto meno di costringere i contendenti a giocare in un certo modo, ma a giocare “con un certo spirito”, ma questo “spirito” va a farsi fottere di fronte a considerazioni più pedestri, non ultima quella pecuniaria.
    Comprendo le obiezioni (tranne quella appena citata) di Renato Andreoli, anche se non le condivido o le condivido solo in parte, ma una rivisitazione attenta degli incontri mondiali degli ultimi sessant’anni (e, perchè no?, anche di quelli precedenti) ci mostrerebbe numerosissime patte “non d’accordo”, nel corso delle quali sulla scacchiera è corso il sangue a fiumi.
    Ma, alla fine, chi sono io per desiderare certe cose?

  10. avatar
    INSALA' 10 Novembre 2013 at 21:01

    …Fischer, invece, aveva capito tutto quando propose nel ’75 di eliminare le patte in occasione di match mondiali e mi sa che, valutando a posteriori, aveva ragione anche sulla finale concordata “move by move” tra Karpov e Kasparov dell’84 .Ci hanno insegnato che la grandezza del gioco doveva consistere nella qualità delle mosse, non nella ricerca di “mezzucci”.Sono sincero, ho nostalgia dei Romantici quando consideravano “vigliacco” chi si difendeva ad oltranza!!! A mio parere per ridare grandezza al nostro nobile gioco basterebbe applicare alla lettera la modifica del regolamento ideata da Bobby nel ’75…rifiorirebe tutto!!!Scusate, ma detesto i pattaioli a presindere!!!

  11. avatar
    paolo bagnoli 10 Novembre 2013 at 22:58

    Eliminare le patte? Come si fa? Torniamo al “draws not counting” dei match ottocenteschi o del match mondiale tra Capa e Alekhine? La “codardia” (sneak). come ho avuto modo di ricordare in un mio post recente, non è altro che il risultato dell’evoluzione della teoria delle aperture. C’è qualcuno che se la sente di affermare che la Siciliana è un atto di codardia?
    Tanto per ricordare, il match del ’27 si giocava alla sesta vittoria e le numerose patte furono per la maggior parte combattute ed interessanti.
    Rimango dell’idea che la formula FIDE del dopoguerra (24 partite) sia la più ragionevole ed interessante per il pubblico, ma il Megapresidente Galattico non è d’accordo, quindi…..

  12. avatar
    paolo bagnoli 10 Novembre 2013 at 23:15

    P.S. Fischer non propose di “eliminare le patte”, bensì di non conteggiarle e di tornare semplicemente alla formula “alla X vittoria”, come nei match di steinitziana memoria (o laskeriana, o fate voi).
    Ripensandoci, credo che il punteggio “variabile” in base al colore non faccia poi tanto schifo e si potrebbe sperimentare in qualche torneo. Il calcio, anche se l’esempio è un po’ stiracchiato, si è “rinnovato” parzialmente con i 3 punti in classifica per la vittoria e con la regola dei “gol in trasferta” per gli incontri in Coppa, il basket con il limite di tempo per la conclusione dell’azione (quando giocavo io non c’era questa regola e si assisteva a meline vomitevoli), il volley ha eliminato il “cambio palla” ed altri non trascurabili dettagli tecnici.

    • avatar
      Andrea 12 Novembre 2013 at 18:17

      Bisogna dire che l’abolizione del cambio palla nella pallavolo è stato un cambiamento totalmente indotto da esigenze extra-sportive (leggi: televisione) e ha completamente snaturato il gioco.

      • avatar
        INSALA' 12 Novembre 2013 at 20:02

        …sono le regole mutuate dal beach ed introdotte negli anni’90 che hanno devastato la tecnica di gioco. Per non parlare del libero, del net in battuta, del tocco di piede. Ruben Acosta fece disastri all’epoca. E negli scacchi, tira una brutta aria visto che c’è una voglia matta di rendere “popolare” il gioco…incrociamo le dita.

  13. avatar
    INSALA' 11 Novembre 2013 at 15:35

    … possiamo discutere su tutte le possibili migliorie da apportare, sta di fatto che il problema da risolvere è la DEGENERAZIONE culturale del nostro gioco avvertibile a tutti i livelli.Basta confrontarsi con le nuove leve per capire che si è in presenza di una generazione di pokeristi. Tornando alla sfida mondiale, personalmente credo che i primissimi giocatori al mondo abbiano il DOVERE di “donare” bellezza al pubblico.Capisco lo “sbarbatello” Elo-performante che non ha ancora acquisito la sensibilità adatta (sicuri che Carlsen sia a livello dei grandi del passato?) ma sono rimasto deluso, e molto, da Anand. Vedremo cosa accadrà nel prosieguo del match, ma per i puristi come me, questo genere di partite costruite da chi, sulla carta ha esplorato i meandri più riposti del nostro gioco, sono una sofferenza quasi fisica!!…P.S. il calcio pur con il cambio del punteggio continua ad offrire spettacoli “indecenti” semplicemente perchè non si è riusciti ad eliminare la causa prima della malattia rappresentata dai “Capello” della situazione, mentre il volley, il più affiancabile agli scacchi tra gli sport di squadra, con l’eliminazione del cambio palla, introdotta per meri interessi televisivi,è degenerato completamente.

  14. avatar
    lordste 11 Novembre 2013 at 15:56

    Quoto e straquoto Renato Andreoli.
    L’indiano e il norvegese, lo ricordo a TUTTI, NON SONO LI PER FARVI DIVERTIRE avoi spettatori non paganti!
    Non stanno giocando un cacchio di supertorneo a inviti dove sono INGAGGIATI per dare spettacolo… STANNO GIOCANDOSI IL MONDIALE!!!!!!
    e vedere critiche da un paese come il nostro che un mondiale (di calcio) l’ha vinto giocando (maluccio) proprio in questo modo, cioè attendendo e giocandosela ai rigori, è ridicolo…
    Anche io sabato e domenica er piuttosto deluso nel vedere rapide patte, ok, ma ripeto: FANNO BENISSIMO A GIOCARSELA COSI, una sconfitta potrebbe essere pesante da recuperare e (giustamente) hanno deciso di impostare il match inizialmente con i piedi di piombo. Giustamente! NE HANNO TUTTO IL DIRITTO senza dover subire le critiche degli spingilegno NON paganti come noi!!!!!!!!
    Ripeto: non è un supertorneo di esibizione! è il match mondiale!

    (se poi i solito fautori dei bei tmpi andati hanno da ridire, pregasi prendere tutte le partite dei match mondiali e contare le patte in meno di 25 mosse: parecchie, nevvero?)

    • avatar
      alfredo 11 Novembre 2013 at 20:31

      caro Lordste
      non siamo certo spettatori ” paganti” nel senso classico del termine .
      Ma siamo noi con i nostri collegamenti ai siti in cui le partite vengono trasmesse e commentate ( siti quasi sembre a sfondo commerciale) che teniamo ” vivo” il movimento, l’interesse e quindi rendiamo possibile lo svolgimento dei grandi tornei con super ingaggi .
      Il passaggio a questo tipo di professionismo per cui oggi migliaia di persone posssono vivere grazie e con gli scacchi lo dobbiamo indubitabilmente a Fischer .
      Poi le critiche altro non sono che dimostrazione di amore per il gioco .
      io personalmente poi ho una grandissima ammirazione per Anand ( per me viene dopo solo a Ivanchuck) . Non dimenticherò mai il luccicio dei suoi occhi quando ebbi l’onore gli stringergli la mano , grazie a Paoli , dopo la sua stupefacente vittoria contro Kasparov a Reggio 91 – 92 .
      Ci ha regalato già tante partite meravigliose ma è come quando ci mettiamo a vedere una partita di calcio . dentro di noi speriamo sempre di rivedere una Italia Germania 4- 3 o un Italia Brasile 82
      se poi vediamo una partita brutta e noiosa rimaniamo certo delusi .
      ma ripeto se non ci fossimo noi a correre dietro a Carlsen , Anand e gli altri top su questo straordinario strumento che è internet i loro compensi tornerebbero a quelli degli anni 60 .
      siamo noi , inconsapevolmente , ” gli spettatori paganti” , in fondo

  15. avatar
    alfredo 11 Novembre 2013 at 18:19

    Caro Lordste le opinioni di Renato che tu condividi sono assolutamente ragionevoli .
    non sono un laudatores dei tempi che furono
    sono un semplice osservatore .
    è il risultato del passaggio degli scacchi al ( super) professionismo .
    ma è anche la massima vetrina mondiale e ingenuamente , lo ammetto , quelli come me (forse inconsciamente) sperebbero di vedere ” il meglio”
    ma oome ex sportivo di buon livello comprendo anch’io .
    io correvo in bici e le mie corse le ho vinte (quasi tutte) succhiando le ruote per cento e passa km e giocandomi tutto negli ultimi 200 metri .
    e non c’erano certo il palio né i soldi né il prestigio di un campionato del mondo di scacchi .

  16. avatar
    Marramaquìs 11 Novembre 2013 at 19:24

    Tutto va bene, cari lettori. E’ semplicemente una questione di “punti di vista”:
    i due giocatori hanno tutto il diritto di giocarsela come gli pare,
    i commentatori hanno tutto il diritto di commentarsela come credono,
    gli spettatori hanno tutto il diritto di decidere se “cambiare canale” oppure no.

  17. avatar
    paolo bagnoli 11 Novembre 2013 at 21:30

    Marra (maquis?) ha ragione in tutto e per tutto, però…. Ricordate la dichiarazione di Alekhine prima del match del ’27: “Non so come farò a vincere sei partite contro Capablanca, ma non so come farà LUI a vincerne sei contro di ME”.
    Non volevo criticare la “strategia” messa in atto dai contendenti (ognuno sceglie quella che più gli aggrada), ma lo “spirito”, e rimango abbarbicato all’idea delle 24 partite “al meglio”.
    Sono d’accordo sul fatto che la computerizzazione preventiva sia un’arma formidabile, ma dovreste essere d’accordo sul fatto che essa toglie “qualcosa” alla capacità d’inventiva dei giocatori, tuttavia, leggendo le critiche che piovono da ogni parte, mi radico sempre più nell’idea che il punteggio “differenziato” potrebbe (ripeto: potrebbe, al condizionale) costituire un elemento di disequilibrio del punteggio.
    Per il giudizio che leggo sul volley sono in totale disaccordo: le partite sono più “tirate” ed avvincenti per lo spettatore e velocizzano l’incontro.

    • avatar
      INSALA' 11 Novembre 2013 at 21:44

      …il volley è stato snaturato nella sua essenza tecnica. Mi riferisco ai cambiamenti regolamentari introdotti negli anni ’90 atti a modificare la tecnica del 2°tocco.Mi creda, il volley ora è un’altra cosa.

  18. avatar
    INSALA' 11 Novembre 2013 at 21:35

    …Vado per citazioni così da evitare polemiche sterili, giusto per chiarire i punti di vista: un noto IMMORTALE degli scacchi, amatissimo per il suo stile pregno di un’ obiettività quasi brutale a tal punto che ancor’oggi viene studiato e scandagliato anche dagli Elo-dipendenti affermava: ” Gli scacchi, per me, non sono un gioco ma un’arte.Sì, e mi prendo tutte quelle RESPONSABILITA’ che un’arte impone ai suoi seguaci”. Il punto è che ci sono molte strade per raggiungere un obiettivo tuttavia, per dirla con le parole di un noto romanziere francese “per compiere grandi passi non dobbiamo solo agire ma anche sognare”…da spettatore non pagante ma sognante confido in Anand, speriamo. P.S. un conto sono le patte nelle quali “volano pezzi fuori dalla scacchiera” per dirla alla Kasparov un conto sono le patte improntate al “migliora il pezzo peggiore” alla Nereo Rocco, calcisticamente parlando.

  19. avatar
    paolo bagnoli 11 Novembre 2013 at 23:27

    La citazione, se la memoria non mi inganna, è di Alekhine. Per quanto riguarda Rocco, quando allenava il Padova (o la Triestina, non ricordo bene) ed incontrava una squadra nettamente superiore, stringendo la mano all’allenatore avversario prima della partita, alla classica battuta dell’altro (“Vinca il migliore”) era solito rispondere: “Speremo de no”. Cosa c’è di male nel classico “catenaccio” che, calcisticamente parlando, corrisponde al “migliora il pezzo peggiore”?
    Non di questo parlavo nei post precedenti, ma mi riferivo proprio alla citazione dell’immenso Alekhine il quale, senza il supporto di computer, scandagliò a fondo quasi tutte le aperture, e nel medio gioco seppe creare genialità pressochè irripetibili anche dai nostri contemporanei.
    Sarei pronto a scommettere che le posizioni verificatesi nelle due patte al momento della divisione del punto erano già state “viste” dai rispettivi computer.

    • avatar
      INSALA' 12 Novembre 2013 at 15:21

      …signor Bagnoli, è condivisibile buona parte del suo pensiero. Tuttavia, riguardo il “catenaccio” in senso lato (che è ben diverso dalla nobile arte della difesa) è la filosofia sottesa che non apprezzo:attendere passivamente l’errore dell’avversario senza provocarlo in alcun modo lo trovo poco onorevole .Naturalmente è il mio modo di intendere gli scacchi, lo sport, la vita e come tale completamente opinabile.Mi scuso se la coloritura enfatica dei miei post ha urtato la sensibilità di qualcuno. Cordialità.

  20. avatar
    Marramaquìs 12 Novembre 2013 at 07:12

    Per la cronaca. Oggi Italia-Russia open agli Europei di Varsavia (quinto turno). Ieri in nostri hanno piegato la Bulgaria con una vittoria di Rombaldoni in quarta scacchiera.

    • avatar
      Marramaquìs 12 Novembre 2013 at 07:57

      Anche le nostre ragazze ieri sono state bravissime: 4 a 0 all’Inghilterra con Zimina, Brunello, Messina e Gueci. Oggi Italia-Islanda.

  21. avatar
    Doroteo Arango 12 Novembre 2013 at 07:36

    e se oggi se le dessero di santa ragione?!? 😉

  22. avatar
    Roberto Messa 12 Novembre 2013 at 08:32

    Forse la più sorprendente delle uscite – già dopo la prima partita patta – è stata quella di Silvio Danailov, presidente dell’ECU (European Chess Union), manager di Topalov e quant’altro. Danailov ha scritto: “Bisogna introdurre la regola di Sofia e bandire la tripla ripetizione. Il primo che ripete la posizione per tre volte ha partita persa. Semplice. Allora i giocatori si renderanno conto di come è facile evitare la ripetizione”.
    A stretto giro è arrivata la replica del GM Emil Sutovsky, presidente dell’ACP (Association of Chess Professional): “Come la mettiamo con tutti i finali? (NdR – si riferisce ovviamente a quell’infinità di finali teorici o pratici in cui ripetere le mosse è l’unica opzione seria per entrambi i colori) E come si procede quando, dopo aver sacrificato in pezzo, ci si accorge che non c’è niente di più dello scacco perpetuo? Come ci si può sentire quando si è costretti a giocare una mossa chiaramente peggiore solo per evitare la ripetizione? Capisco quando proposte così non-professionali arrivano da giocatori dilettanti, ma sentire una cosa simile dal presidente dell’ECU?”
    In attesa della terza partita, ma soprattutto in attesa di una BELLA PARTITA, cerco di mettere un po’ d’ordine tra i miei pensieri:
    1) Due partite patte e piatte non ci permettono di tranciare giudizi sulla spettacolarità del match e sulla condotta dei giocatori. Di patte brevissime, anche senza ripetizione, sono costellati quasi tutti i match dei bei tempi andati. Se il risultato si dovesse sbloccare alla terza o quarta partita, potrebbe scatenarsi una lotta senza quartiere e i commenti cambierebbero immediatamente registro.
    2) 12 partite sono poche e per conquistare il titolo mondiale bisogna adeguarsi: “prima regola, non perdere!”. In questo senso erano sicuramente preferibili i vecchi match sulle 24 partite, senza contare che all’epoca il campione uscente aveva il vantaggio (per altri versi ingiusto) di conservare il titolo in caso di 12 a 12, ciò creava uno squilibrio che dall’inizio alla fine della sfida imponeva ad uno dei due di cercare la prima vittoria oppure la rimonta.
    3) Alcuni, tra cui lo stesso Carlsen, sostengono che sarebbe meglio assegnare il titolo mondiale per mezzo di un torneo. Non sono d’accordo per vari motivi. Di supertornei ce ne sono tanti e vincere quello con il titolo in palio alla fine non sarebbe molto significativo, ben presto il titolo stesso perdebbe di valore e di significato. Il match testa a testa è un evento unico e comunque memorabile, è una sfida a tutto tondo in cui anche la forza di carattere dei contendenti viene chiamata a uno sforzo supremo. Soprattutto, in un torneo può facilmente capitare che nell’ultima partita (o addirittura nelle ultime due o tre) uno dei giocatori in corsa per il titolo vinca “troppo facilmente” con uno (o con due…;) suoi amici o connazionali ormai senza ambizioni di classifica. Questo sì che sarebbe devastante per il futuro degli scacchi.

    • avatar
      Roberto Messa 12 Novembre 2013 at 08:47

      Aggiungo – La proposta di Fischer di un match in cui non si tenga conto delle patte ha un suo perché, ma i match Karpov-Korchnoi del 1978 e Karpov–Kasparov del 1984 hanno dimostrato che non è più proponibile nel mondo contemporaneo. Anche se il traguardo venisse ridotto alle 4 vittorie (invece di 6 come nei suddetti), nessun organizzatore o sponsor può più farsi carico di un evento pubblico che non preveda un termine definito. I problemi logistici, i costi e il boomerang mediatico in caso di sforamento dei tempi per le troppe patte sarebbero insostenibili quanto imprevedibili.

      • avatar
        Mongo 12 Novembre 2013 at 12:43

        Che valore ha oggi il titolo di campione del mondo, se poi ci sono 6 o 7 giocatori con più punti in lista Elo del suddetto campione del mondo.
        Gli scacchi di oggi forse dovrebbero fare riferimento al tennis dove non esiste un campione del mondo, ma semplicemente il giocatore più forte al mondo in quel preciso istante; basterebbe ‘modernizzare’ un pochetto il calcolo del punteggio Elo. Senza rinnegare il passato ed il valore del titolo di campione del mondo acquisito dall’inizio ad oggi, ma forse è giunto il momento giusto per cambiare. 12 super-tornei l’anno sono più che sufficienti per attirare l’attenzione dei media e del pubblico e egli sponsor; il resto tocca farlo a tutti gli altri migliaia di tornei che si svolgono ormai in ogni angolo di questo pazzo mondo.

        • avatar
          Roberto Messa 12 Novembre 2013 at 14:09

          Se non mi confondo con un altro, Spassky non vinse nemmeno un torneo nei tre anni in cui fu campione del mondo. Lo stesso dicasi, se mi passate la provocazione, per Fischer che non vinse nemmeno una partita tra il 1972 e il 1975. Eppure nessuno mise mai in dubbio il merito di Spassky o di Fischer nel fregiarsi del titolo di campione del mondo in quegli anni!
          Anche l’Elo secondo me è altra cosa e non inficia i titoli sportivi, di campione mondiale ma anche, per esempio, di campione italiano.

  23. avatar
    INSALA' 12 Novembre 2013 at 14:47

    …maledetto Elo!!!

  24. avatar
    Marramaquìs 12 Novembre 2013 at 19:32

    ….. e maledetto zeitnot!! Parziale di 3 a 0 per la Russia a Varsavia, con Caruana e Grischuk sul probabile pari. Peccato, perché Godena ha avuto a lungo una promettente posizione contro Morozevich, prima di commettere,in grave zeitnot, una terribile svista.
    La Russia approfitta così di una probabile serie di pareggi sulle prime scacchiere (ma mentre scrivo non tutte le partite sono ultimate) per rientrare in corsa insieme all’Armenia, la quale è tornata a vincere con la sua migliore formazione “olimpica”: Aronian-Movsesian-Akopian-Sargissian.

  25. avatar
    Marramaquìs 12 Novembre 2013 at 19:44

    Da notare, sul mondiale, una dichiarazione del GM israeliano Emil Sutovsky, attuale Presidente della Association Chess Professionals, che ha ricordato come anche nel calcio le semifinali siano spesso più spettacolari delle finali. Come dargli torto?

    • avatar
      INSALA' 12 Novembre 2013 at 19:48

      …il Barcellona di Guardiola ha smentito alla grandissima questo luogo comune!

  26. avatar
    paolo bagnoli 12 Novembre 2013 at 22:28

    Be’, noto che parecchie osservazioni ricalcano le mie opinioni, espresse in diverse sedi. Ribadisco la formula “meno-peggio” delle 24 partite, che ha dato origine a scontri decisamente interessanti.
    La patta è uno dei risultati possibili. Fischer avrebbe giocato le partite fino alla presenza dei Re nudi, ma la patta “è la patta”, comunque ottenuta.
    Seguendo l’onda oggi in vigore si rischia di giocare il titolo mondiale su 10 – 8 – 6 partite, oppure con blitz, oppure in altro cervellotico modo.
    Per scatenare Alfredo, chissenefrega di chi vince, nel ciclismo, il Mondiale? E’ una delle tante corse in linea e morta là. Altra cosa (doping a parte, ma mica tanto a parte…;) è vincere nello stesso anno Tour e Giro, e come ciliegina qualche grossa corsa in linea.
    Per coloro che citano patte rapide nei vecchi match mondiali: andate a guardarvi le patte di Capa-Alekhine, o di Botvinnik-Bronstein, o di Tal-Botvinnik, e lasciate perdere le patte delle sceneggiate Alekhine-Bogoljubov, rappresentazioni il cui copione era già scritto.
    Ormai siamo giunti al punto in cui l’ “errore” non è più accettabile, soprattutto in apertura, quando, al contrario, esso è l’essenza stessa degli scacchi.

  27. avatar
    Marramaquìs 13 Novembre 2013 at 07:33

    Condivido totalmente le osservazioni di Paolo. Aggiungerei, visti i riferimenti con altri sports, che, ad esempio, il mondiale di automobilismo ha una formula ben diversa da quella del ciclismo e di altre. Ci avete pensato?
    Lì un solo errore non decide il mondiale, e soprattutto quello è un mondiale che accompagna l’interesse degli sportivi per un intero anno.
    Perché quindi non prendere in considerazione, anche per il mondiale di scacchi, altre formule che siano più in linea con le enormi novità che, volenti o nolenti, hanno impattato sul nostro gioco negli ultimi vent’anni?
    La storia, la tradizione e l’esperienza non debbono essere totem da ammirare, conservare e raccontare, debbono essere strumenti per saper cambiare e migliorare.

    • avatar
      Roberto Messa 13 Novembre 2013 at 10:14

      La formula grand prix, come nell’automobilismo, secondo me è l’unica alternativa di prestigio, rispetto al match. Forse andrebbe incontro a qualche difficoltà nella stesura del calendario, per trovare una formula condivisa dai principali organizzatori di supertornei e non escludere nessuno dei grandi classici (per esempio Wijk aan Zee non può traslocare dal suo periodo tradizionale) ma credo che con gli stessi soldi che ci vogliono per un match mondiale non sarebbe difficile appianare gli eventuali ostacoli. Ricordo il buon successo che ebbe la Chess World Cup organizzata dalla GMA nel 1988-89 con la partecipazione di tutti i big dell’epoca e uno sponsor di tutto rispetto qual era la SWIFT, forse non ebbe seguito proprio perché mancava la ciliegina sulla torta: il titolo di campione del mondo per il vincitore.

  28. avatar
    Marramaquìs 13 Novembre 2013 at 08:32

    Invece a Varsavia oggi è giorno di riposo, prima degli ultimi 4 turni.
    Meno male, così c’è tempo per il nostro inviato speciale Jas di raggiungere la città, alla quale sembra si stia avvicinando a tappe forzate e a piedi (gli è stata sequestrata la macchina blu con cui viaggiava)!

    • avatar
      Jas Fasola 14 Novembre 2013 at 11:52

      … non solo mi hanno sequestrato l’auto blu (sostenendo addirittura che “senz’altro” la dotazione da “inviato speciale” di Soloscacchi sia piu’ che sufficiente) ma non c’e’ un cane che mi dia un passaggio in auto… anzi un cane si e’ fermato ma solo per cercare di mordermi 😥
      … se va avanti cosi’ domani dovrei riuscire ad arrivare alla sede di gioco, se poi li’ mi faranno entrare e’ un altro discorso 🙁
      … intanto oggi nel femminile (mi interessa solo questo, sia chiaro 😉 ) Polonia-Russia in seconda, Germania-Polonia III in terza, e Poland Futures-Olanda in sesta… ma e’ il campionato europeo, siamo sicuri? 😉

      • avatar
        Marramaquìs 14 Novembre 2013 at 13:33

        Non ne siamo sicuri. Anche perché le “Poland Futures” mi ricordano un gruppo musicale punk di Los Angeles. M’immagino che giocheranno il Dragone …..

        • avatar
          Jas Fasola 14 Novembre 2013 at 21:38

          In effetti adesso ci sono tre squadre polacche nelle prime sette, non è possibile che sia il campionato europeo.

          • avatar
            Jas Fasola 14 Novembre 2013 at 23:03

            infatti e’ il campionato polacco ad inviti 😆

            Le prime tre scacchiere
            1. Polonia III – Ucraina
            2. Georgia – Polonia
            3. Armenia – Poland Futures

  29. avatar
    INSALA' 13 Novembre 2013 at 15:20

    …perchè è così difficile accettare che nello sport (e negli scacchi) ci sia un vincitore e uno sconfitto?? Perchè vogliamo eliminare il concetto fondante dell’agonismo secondo cui i dettagli fanno e devono fare la differenza?? Il Signor Bagnoli ha centrato perfettamente il male degli scacchi moderni:l’incapacità di accettare tal quale l’imperfezione umana.Lo ripetiamo a noi stessi fino a sfibrarci, lo insegniamo persino ma in realtà, forse, non ci crediamo fino in fondo.Il Titolo Mondiale a due ed in un’unica soluzione è insostituibile e, a mio avviso, deve restar tale perchè l’unico anello di congiunzione tra generazioni.Aggiungo che si dovrebbe ricercare una formula che recuperasse la solennità e lo spirito altero del nostro gioco. Il “Gens una sumus” è anche questo.

  30. avatar
    Guy 13 Novembre 2013 at 21:22

    Se c’è uno che ce la sta mettendo tutta per spuntarla per me è Anand. Oggi ha giocato una partita vigorosissima, prendendosi dei rischi pur di sfondare il catenaccio “Berlinese” di Carlsen. Ha rischiato di perdere, certo, ma i miei applausi son tutti per lui!

  31. avatar
    Marramaquìs 14 Novembre 2013 at 10:10

    Sesto turno a Varsavia. L’Italia maschile contro Israele, la formazione femminile è opposta alla Francia.

  32. avatar
    Marramaquìs 14 Novembre 2013 at 22:11

    Italia uomini fantastico 3,5 a 0,5 ad Israele. Buon 2 pari delle nostre donne contro le francesi. Francia sempre in testa nell’Open, ma domani avrà un osso duro azèro.

  33. avatar
    Mongo 15 Novembre 2013 at 16:13

    Anand – Carlsen: 2 – 3.
    Ora l’indiano, oggi un po’ ‘appannato’, giocherà due volte consecutive con i pezzi bianchi.

  34. avatar
    Mongo 16 Novembre 2013 at 17:54

    Anand – Carlsen: 2 – 4. A 6 partite al termine i giochi sembrano ormai fatti a favore dell’europeo. Mai dire mai, sopratutto a scacchi… Lunedì Anand giocherà nuovamente con i pezzi bianchi, ma la cosa sembra non turbare troppo la ‘berlinese’ di Magnus.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi