i Re degli scacchi: Richard Réti

Scritto da:  | 2 Dicembre 2013 | 3 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Richard Reti 8

Ultimo articolo (tra quelli che ho potuto recuperare) dei Profili che scrissi molto tempo fa per L’Italia scacchistica. Un ringraziamento all’Editore e agli amici che mi hanno voluto seguire in questa mia personale carrellata. E un saluto particolare a tutti i personaggi presentati che mi hanno lasciato tante belle serate di studio e di riflessione sugli scacchi e sulla vita.

Richard Réti nasce a Pezinok in Slovacchia il 28 maggio 1889, una cittadina di circa quindicimila abitanti situata ai piedi dei Piccoli Carpazi a una ventina di chilometri da Bratislava. Cittadino austro-ungarico, dopo la fine della prima guerra mondiale, il suo paese entra a far parte della repubblica Cecoslovacca e lui acquista la nazionalità ceca. Di famiglia benestante coltiva diversi interessi: musica, pittura, letteratura e poi matematica e scienza verso le quali dimostra innato talento. Parla parecchie lingue straniere, è attratto in modo irresistibile dagli scacchi nei quali vede più vita che nelle altre discipline. A Vienna studia e gioca, conosce Schletcher, Breyer ma, soprattutto, Tartakover che diventa un punto di riferimento importante sul quale è giusto soffermarci.

Savelij Grigorevich Tartakover è stato una persona di notevole cultura e di non comune ingegno, straordinario divulgatore degli scacchi. Nasce a Rostov nel 1887, trascorre la giovinezza a Vienna, poi si sposta in Polonia ed in seguito rappresenterà la Francia nelle competizioni scacchistiche. Poliglotta, grande giornalista, come giocatore non riuscì mai a diventare una stella di prima grandezza perché non sapeva rinunciare al piacere estetico del gioco anche a prezzo della sconfitta. Utilizza per la prima volta a New York il tratto 1.b4 contro Maroczy dedicando l’apertura all’orango Susanna che aveva visto in precedenza al giardino zoologico. Ecco come lo vedeva e lo giudicava Richard Reti “Al primo incontro chiunque è affascinato dalla sua brillante intelligenza, che si indovina al di là degli aforismi e dei paradossi di cui ama far uso. Una critica più attenta smorza l’entusiasmo iniziale, perché subentra il sospetto che, dietro quei fuochi d’artificio, si nasconda della superficialità… Tartakover sa tutto sugli scacchi, eppure non gioca le aperture considerate più forti. Egli trova soddisfazione nel giocare seguiti deboli o per lo meno considerati come tali, perché gli piace mettere in evidenza, se appena gli riesce, le deficienze della teoria universalmente riconosciuta. E bisogna dire che in tal modo egli ha dato un eccezionale contributo alla demolizione dei vecchi dogmi”.

Senza Tartakover non sarebbe esistita, tra l’altro, la celebre miniatura scaturita a Vienna nel 1910: 1.e4 c6 2.d4 d5 3.Cc3 dxe4 4.Cxe4 Cf6 5.Dd3 e5 6.dxe5 Da5+ 7.Ad2 Dxe5 8.0-0-0 Cxe4 9.Dd8+!! Rxd8 10.Ag5+ Rc7 11.Ad8 matto.

Per cui ci è sembrato giusto accennare anche a questo campione, il quale, a sua volta, conosceva molto bene il Nostro tanto da lasciare ai posteri una celebre profezia “Reti diventerà il miglior giocatore di scacchio del mondo, ma non diventerà mai campione del mondo”.

Richard Reti 7

La carriera di Reti è colma di splendide affermazioni e di rovinose cadute per altri interessi e distrazioni. Golombek ci racconta che in uno degli ultimi turni di un torneo internazionale ha una posizione vincente. Tocca a lui muovere. Si mette a pensare, poi si alza all’improvviso, corre a trovare un amico, gli vuole spiegare un’idea affascinante di uno studio, ritorna a giocare e perde. Durante la notte perfeziona il suo studio e perde anche la partita del giorno successivo. Era non solo un Maestro di scacchi ma anche un poeta e un artista, felice di rendere le sessantaquattro caselle un giardino di delizie e di armonia.

La sua figura era imponente, amava la buona cucina, un po’ tirato per quanto riguarda il “quattrino” ma è da ricordare che gli scacchi costituivano per lui non solo terreno fecondo di idee più o meno geniali ma, da buon professionista, anche l’unico mezzo di sostentamento economico.

Richard Reti 6Gli inizi non sono proprio esaltanti. Al primo torneo del campionato ungherese si piazza settimo-nono, al grande torneo di Vienna del 1908 è addirittura ultimo, a quello di Praga dello stesso anno viene escluso nel girone eliminatorio. Si riscatta nel 1909 con un bel primo posto in due tornei di Vienna. Poi arrivano prestazioni altalenanti fino allo scoppio della prima guerra mondiale durante la quale ottiene, giocando nei pressi di Vienna, risultati soddisfacenti. La prima grande affermazione è al torneo di Kaschau dove si impone su un lotto agguerrito di giocatori: Schletcher, Vidmar, Breyer, Grunfeld, Mieses ed altri. Qui prende una decisione, lascia l’insegnamento e si dà anima e corpo agli scsacchi. L’anno d’oro è certamente il 1920 che lo vede vittorioso al torneo di Göteborg e dietro a lui questa volta rimangono i pezzi da novanta del momento, vedi Rubinstein, Bogoljubow, Tartakover, Tarrasch, Spielmann, Nimzowitsch ecc… Allora fu considerato il miglior giocatore del mondo come Alekhine per il 1921 e Capablanca per l’anno successivo.
Nel 1923 continua a battersi per le primissime piazze. Al torneo di Marisch-Ostrau ha l’occasione di dimostrare la validità delle sue nuove idee contro il suo detrattore più formidabile, il coriaceo Emanuel Lasker. Il loro incontro è decisivo per il primo posto. La tensione è alta e palpabile. Reti apre 1. Cf3 ma dopo 1…d5 gioca 2.d4 rientrando negli schemi della difesa Slava. Lasker vince e lascia il secondo posto al suo avversario.

Il 1924 va ricordato soprattutto per la sua vittoria al torneo di New York contro l’asso pigliatutto Capablanca attraverso la sua apertura 1. Cf3 d5 2.c4 che in precedenza era stata accolta con qualche scetticismo, tanto che Teichmann aveva scritto in proposito “Se non si potesse giocare a scacchi in modo più intelligente, sarebbe una cosa ben triste”. Contro di essa sbattono la faccia anche Bogoljubov, Alekhine e Yates e allora si comincia a temerla più del dovuto fino a quando Lasker trova l’antidoto giusto. Ma non è una passeggiata. Questa volta Reti srotola in pieno la sua creatura: fianchetta gli Alfieri, raddoppia le Torri sulla colonna “e”, sistema la Regina in “a1” in modo da premere lungo la grande diagonale, i pedoni centrali vengono mobilitati soltanto al centro partita. Alla diciassettesima mossa effettua un sacrificio di qualità per un pedone e una posizione molto dinamica che gli frutta altri due pedoni. Ma il gioco di Baffetto-Lasker è preciso e implacabile.

Richard Reti 2

Il Nostro se ne va in Sud America, vince il torneo di Buenos Aires del 1924, migliora il record planetario di partite alla cieca da lui detenuto. Rimane però tagliato fuori dalla candidatura per il titolo mondiale che vede in lizza soprattutto Alekhine, Nimzowitsch e il vecchio Lasker. Ritorna in Europa, vince il torneo di Mosca del 1925 e il primo campionato della Cecoslovacchia che si svolge a Bratislava. Il 1926 è decisamente modesto, si dedica soprattutto alla composizione di studi, l’anno successivo è spesso in Inghilterra.

Ormai la sua vita è faticosa, stressante, scrive per le riviste, fa sedute simultanee a tavolino e alla cieca, dà conferenze in città anche molto distanti fra loro in un arco di tempo ristretto. Diventa un globtrotter della scacchiera con la lingua penzoloni come i cani d’estate. A Innsbruck c’è il tracollo, incomincia a dare di fuori, è costretto a riposare. Poi si riprende, ha degli alti e bassi ancora nel 1927, l’anno successivo vince a Vienna e a Giessen, soggiorna in Scandinavia, poi ritorna a Praga nella primavera del 1929 per prepararsi a dovere per il torneo di Karlsbard che dovrà svolgersi nell’agosto. Ma qui il destino fatale gli prepara una brutta “novità” sotto forma di scarlattina che lo porta via, dopo sei settimane, il 6 giugno 1929 a soli quaranta anni, seguendo i suoi compagni di idee Breyer, Perlis e Charousek morti rispettivamente a 28, 27 e 33 anni.

Reti considerava gli scacchi quasi come un’arte, era attratto dalla bellezza del gioco, dai suoi aspetti creativi. La sua fama è legata, oltre che alle partite, a due opere fondamentali “Nuove idee negli scacchi” (Mursia) e “I grandi maestri della scacchiera” (Prisma Editori). Un contributo notevole, affascinante per lo stile asciutto, sobrio e sicuro. Affermazioni allora paradossali come il controllo del centro da lontano fanno ormai parte del bagaglio teorico di qualsiasi giocatore. E questo lo dobbiamo in massima parte a lui. A Richard Reti.

Richard Reti 5

Il solito sentito e doveroso ringraziamento alla prestigiosa rivista L’Italia Scacchistica

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


3 Commenti a i Re degli scacchi: Richard Réti

  1. avatar
    enrico cecchelli 2 Dicembre 2013 at 09:08

    Grazie Fabio per questa ulteriore grande pagina di storia.
    Pregevole come al solito. L’unica cosa che ti chiedo è una precisazione: nel 1925 a Mosca si tenne anche un torneo minore? Perchè a me risulta solo quello vinto da “Bogo”, la massima affermazione della sua carriera nel quale Reti partecipò, ma arrivando solo 3°-4° o giù di li…

  2. avatar
    Fabio Lotti 2 Dicembre 2013 at 10:37

    Caro Enrico
    preso nelle grinfie del nipotino non ho tempo per ricontrollare e mi fido della tua precisazione.
    Un ringraziamento va anche a “Soloscacchi” che ha ritenuto ripubblicabili questi profili.

  3. avatar
    Zenone 4 Dicembre 2013 at 21:13

    Caro Lotti,
    mi dispiace vivamente che sia l’ultima puntata e spero che i nipotini – che vengono prima di tutto – ti lascino un giorno il tempo di scrivere qualche “nuova”, inimitabile, pagina di storia scacchistica, chissà…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi