Viktor Tietz

Scritto da:  | 5 Dicembre 2013 | 7 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
Rumburg 2
Il 13 aprile 1859 nasceva, a Rumburg, Viktor Tietz, da genitori di lingua tedesca.
Rumburg (oggi Rumbuk, Repubblica Ceca, ad un tiro di schioppo dal confine con la Germania) era una cittadina dell’Impero Austro-Ungarico e faceva parte di quella fascia di territori di confine che, pur essendo amministrativamente della provincia della Boemia, erano stati occupati da popolazioni di lingua tedesca provenienti dalla Slesie e dalla Sassonia. Si trattava, in definitiva, dei “sudeti”, zone e popolazioni germanofone che, dopo qualche decennio, serviranno di pretesto ad Hitler per invadere e sottomettere la Cecoslovacchia.
Viktor proveniva da una famiglia borghese e benestante, e fin da ragazzo iniziò a praticare gli scacchi, fino a quando decise di tentare l’approccio agonistico al gioco, iscrivendosi allo Hauptturnier A di Breslavia (un torneo di promozione al titolo non ufficiale di Maestro), torneo che venne vinto da Emanuel Lasker e dal quale il trentenne Viktor uscì con l’ambito titolo, mostrando un gioco fantasioso ed aggressivo.
Negli anni a cavallo del secolo Viktor si trasferì nella cittadina termale di Carlsbad (oggi Karlovy Vary, Repubblica Ceca) e lì,  nel 1902, organizzò un piccolo incontro triangolare tra David Janowski, Moritz Porges e se stesso. Ne uscì vincitore, ma ciò non lo indusse a proseguire nella carriera agonistica; nel frattempo, infatti, si era “buttato in politica” come sostenitore dei diritti della popolazione germanofona della zona.
Viktor Tietz 1Nel 1906 Tietz convinse i gestori delle terme di Carlsbad a stanziare un generoso monte premi per disputare un torneo nell’anno successivo, con lui stesso come organizzatore, direttore e supervisore del torneo e degli annessi problemi.
Fu un successo: i 21 partecipanti giocarono dal 20 agosto al 17 settembre 1907, con la vittoria finale del grande Akiba Rubinstein il quale, sebbene sconfitto due volte (Nimzovic e Spielmann), concluse in vetta con un formidabile 75 % (15 su 20), seguito dal magiaro Maròczy, Paul Saladin Leonhardt e dal trio composto da Nimzovic, Vidmar e Schlechter.
Ci vollero quattro anni prima che Tietz riuscisse ad organizzare un nuovo torneo, sempre presso le Terme di Carlsbad, e si trattò di una faraonica manifestazione con ben 26 partecipanti, con trionfo finale di Richard Teichmann, seguito da Rubinstein e Schlechter. Per descrivere la forza media di questo torneo è sufficiente scorrere la classifica, dove troviamo al quinto posto Marshall, al nono Tartakower ed all’undicesimo il giovane Alekhine, già molto più che una promessa.
Passarono gli anni, che Tietz utilizzò per inventare un sistema di spareggio tecnico per gli ex aequo . Scoppiò la Prima Guerra Mondiale e sopravvenne la disgregazione dell’Impero Austro-Ungarico , la deposizione del Kaiser, e la creazione della Cecoslovacchia, un ibrido etnico-linguistico voluto tuttavia ad ogni costo dal presidente americano Wilson. Il nuovo Stato comprendeva Boemia, Moravia, Slovacchia e Sudeti, già province asburgiche, e costituì uno dei numerosi equivoci politici che avrebbero complicato la politica europea del periodo tra le due Guerre Mondiali.
Tietz tornò alla carica con la gestione delle Terme, e nel 1923 riuscì a mettere in campo 18 concorrenti. Il campione mondiale in carica, il cubano Capablanca, non era presente, ma non per questo il tabellone risultava scadente. Con 11 1/2 su 17 conclusero il torneo Aleksandr Alekhine, Geza Maròczy e Bogoljubov, che lasciarono ad un punto di distacco la coppia composta da Gruenfeld e Reti. Fu il torneo che “consacrò” Alekhine come futuro sfidante di Capablanca per il titolo mondiale, anche se parecchi commentatori mettevano in dubbio la capacità del primo di reggere lo scontro con il secondo.
Marienbad 1925
Marienbad 1925, seduti da sinistra: N.N., A. Nimcovič, R.P. Michell, A. Rubinstein, I. Gunsberg, N.N., V. Tietz, Sir George Thomas, D. Janovskij, F.J. Marshall, F.D.Yates.
In piedi: L. Burian, H. Kmoch, M. Walter, C. Torre, N.N., D. Przepiórka, R. Spielmann, R. Réti, E. Grunfeld, F. Samisch, S. Tartakoweb, A. Haida, K. Opočenský.
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Nel corso dei tornei che abbiamo elencato Tietz, come arbitro-capo ed organizzatore, passava da una scacchiera all’altra, provvedeva alle necessità di ogni singolo giocatore ed annotava su un suo personale taccuino il testo delle partite più interessanti, discutendone poi lo svolgimento con i protagonisti.
Nel 1927 Alekhine strappò il titolo mondiale a Capablanca, e nel torneo che Tietz aveva organizzato a Carlsbad per l’estate del ’29 si sperava che il nuovo campione mondiale potesse partecipare, ma si trattava del periodo “di gelo” tra i due, e quando Alekhine seppe che Capablanca aveva aderito all’invito, rifiutò di partecipare. Questo astio – reciproco – tra il precedente ed il nuovo campione mondiale durò parecchi anni: dove andava uno non andava l’altro.
Nel 1929 il tabellone schierava 22 partecipanti, tra i quali figurava la campionessa mondiale femminile Vera Menchik, la quale concluse all’ultimo posto con 3 punti. La vittoria andò ad Aaron Nimzovic con 15 punti, sconfitto una sola volta da Frederick Yates (17°). La coppia Spielmann – Capablanca ottenne appena mezzo punto in meno, ed il cubano avrebbe potuto vincere il torneo se non gli fosse occorso un grave “infortunio”; nel corso della sua partita con Fritz Saemisch, ancora in fase di apertura commise una gravissima distrazione dovuta, a quanto dissero le malelingue ma non solo quelle, alla comparsa in sala della moglie del cubano e, contemporaneamente, da una graziosa fanciulla che aveva calamitato le attenzioni dell’ex campione mondiale. Saemisch guadagnò un pezzo “pulito pulito” dopo una decina di mosse (Capablanca poi dichiarò: “Avevo dimenticato di arroccare”) e dovette sudare sangue per portare in porto la vittoria.
Tietz non riuscì ad organizzare altri tornei, e si spense a Carlsbad l’ 8 dicembre 1937. I suoi risultati nelle pochissime manifestazioni ufficiali cui partecipò ci parlano di un giocatore abbastanza ferrato in fase di apertura e tutt’altro che sprovveduto nel medio gioco.
Quando il campione mondiale Lasker visitò Carlsbad per tenervi una simultanea, Tietz fu tra i suoi avversari (Lasker giocava con il Nero) e la partita tra i due andò così:

Rumburg 1
avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a Viktor Tietz

  1. avatar
    Fabio Lotti 5 Dicembre 2013 at 23:13

    Caro Paolo
    ottima questa idea di presentare figure minori (si fa per dire) dello scacchismo internazionale. Letto con molto piacere.

  2. avatar
    fds 6 Dicembre 2013 at 12:03

    Ciao Paolo.

    Accenni che Tietz si sforzò di inventare un sistema di spareggio tecnico per gli ex aequo negli anni che precedettero la Grande Guerra.
    Hai qualche altra notizia in merito? Natura, principio, calcolo?

    Continua così e grazie.

  3. avatar
    enrico cecchelli 6 Dicembre 2013 at 12:31

    Oltre al solito bell’articolo di Paolo bagnoli questa volta mi
    ha particolarmente colpito la foto. Stupenda !
    Chi è l’autore ?

  4. avatar
    alfredo 6 Dicembre 2013 at 13:01

    Paolo mi fa venire in mente il protagonista del romanzo di MacEwan ” Chesil Beach”
    chi lo ha letto capirà il perché …

  5. avatar
    Ivano E. Pollini 6 Dicembre 2013 at 17:22

    Ciao Paolo Bagnoli!

    Bell’articolo.

    Mi fa venire la nostalgia di altri tempi…scacchisticamente parlando.

    Quanti grandi campioni del tempo che fu!

    E all’inizio…Philidor, Deschapelles..e poi Staunton, Morphy, Anderssen e Steinitz, Rubinstein, e più tardi Breyer, Reti, Nimzowitsch e ancora Flohr, Keres…AVRO ’38 e tanti altri ancora.

    E via via… fino ad Anand e Carlsen…

    Foto d’epoca da conservare

    Ciao Paolo 😀

    IEP

  6. avatar
    enrico cecchelli 6 Dicembre 2013 at 18:05

    OOPS!Chiedo scusa, ho qualche neurone rattrapito!
    La domanda relativa all’autore della foto ha sbagliato
    articolo. Mi riferivo alla foto comparsa su scacchi e divertimento
    con i due giocatori/chiodi.Restano ovviamente i coplimenti per Paolo.

  7. avatar
    Mongo 6 Dicembre 2013 at 18:37

    Mitico Paolo!! Forte questo Carneade… 😛

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