Via degli Scacchi numero 73

Abbiamo capito, abbiamo capito. Per Via degli Scacchi numero 73 si va a sinistra, sempre a sinistra… fino a qui, eccomi arrivato in zona disco, la zona che vedete, la zona tabelloni. E’ il turno nove, turno 9! Non avevo mai saputo dell’esistenza di un turno nove, io che ho giocato pochissimi tornei e tutti di otto turni. Ma ci credo.

Indubbiamente belli, benché prevalentemente biancoazzurri… E poi si va oltre, ma sempre a sinistra, e in salita. Fino a qui, in una zona silenziosa e a “traffico limitato”, anzi limitatissimo: la sala torneo. Chi sarà il settantatreesimo Campione Italiano?

…è una zona dove il capoclassifica Danyyil Dvirnyy sta per iniziare una fondamentale battaglia contro l’esperienza del temibile comandante Carlos (García Palermo).

A Carlos l’ouverture, ed è una Trompovsky. Magnifico! Prime mosse: 1.d4,Cf6 2.Ag5,Ce4 3.Af4,c5 4.f3,Cf6 5.d5,Ch5!? Qui s’ode un mormorio di sorpresa in sala analisi, la saletta attigua, dove c’è il solito (scarso) pubblico di appassionati.

Non c’è dubbio che il trattamento delle aperture da parte di Danyyil è in questo torneo interessante ed originale, sintomo di una sicurezza nelle proprie possibilità di sapersela cavare al meglio anche (o soprattutto) nelle vie meno battute.

…partita fondamentale per Dvirnyy, dicevo, perché è braccato da un Sabino Brunello apparentemente tranquillissimo e atletico. Guardate un po’:

…ma non è ancora tagliato fuori un sorridente e disteso David, eccolo qua di seguito, eccezionalmente senza sigaretta:

…ma anche il prossimo fotografato, cioè il pluricampione Michele Godena, sta crescendo, peccato qualche iniziale patta di troppo.

Andrea Stella, Fabio Bruno e Guido Caprio sono nella seconda metà della classifica, ma oggi li vedo concentratissimi. Ecco anche loro, nell’ordine indicatovi:

C’è adesso un’improvvisa agitazione in sala gioco. Dallo Stadio Olimpico, che dista da qui appena tre chilometri, arriva un fax agli arbitri del torneo, una segnalazione, o meglio un ultimatum: qualcosa di molto rumoroso parte da qua e disturba la partita di calcio appena iniziata. Lo scopriamo subito, ma se n’erano accorti nel frattempo anche i nostri pazientissimi scacchisti. E’ la mia nuova macchina fotografica, una squallida Kinon (?) nera, che sparava e spara come una mitragliatrice, qualsiasi tasto io tocchi. Dallo Stadio Olimpico riferiscono che, dalla disperazione, Comunardo Niccolai ha già fatto quattro autogol, cioè quattro gol nella propria porta e che la nazionale di calcio è stata raggiunta sul quattro a quattro dallo Zimbabwe.

Manlio Simonini, l’ottimo capo arbitro, fin qui assai tollerante, mi si avvicina e interviene con un tatto da grande maestro: “scusi, non si potrebbe mettere il silenziatore?”. Fuggo prima di subire un meritato linciaggio dai dodici campioni, ma prima di fuggire chiedo il permesso a Danyyil per l’ultima istantanea.

Eccola, e poi a tutti i lettori di SoloScacchi e di Torre e Cavallo tanti saluti da parte di Marramaquìs da via della Camilluccia (che è la prima a sinistra per chi viene da Milano, subito dopo via Broletto numero 34 e subito prima di Via degli Scacchi numero 73: non potete sbagliare, ma se sbagliate vi ritroverete in via dei Matti numero zero).

(Danyyil Dvirnyy, nato il 21 ottobre del 1990, secondo alcune fonti a Montebelluna, secondo altre a San Pietroburgo, ma non importa perché è italianissimo)

Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)