Sabino Brunello in 36 domande

Scritto da:  | 5 Gennaio 2014 | 16 Commenti | Categoria: Italiani, Le Interviste, Personaggi

Sabino Brunello 15

Sabino Brunello è nato a Brescia il 27 giugno del 1989, ha ottenuto il titolo definitivo di Grande Maestro nel 2010, ed è il più forte giocatore italiano dopo Caruana. Il suo Elo FIDE attuale è di 2603. Questa intervista è di qualche settimana fa, successivamente al campionato italiano. Gliel’ho chiesta, appunto, nel bel mezzo del campionato stesso, pochi istanti prima di una partita. Qualcun altro, forse, neppure avrebbe gradito la mia intrusione (me ne scuso qui), nella concentrazione del pre-partita. Non così Sabino, che si è dimostrato persona di una cortesia e disponibilità non comuni, evidentemente un grande maestro non solo negli scacchi. Dal prossimo 10 di gennaio, mentre Fabiano sarà impegnato da Aronian, Nakamura, Gelfand e Karjakin nel “Tata Steel” Masters di Wijk aan Zee, lì potremo seguire con simpatia anche il nostro Sabino, iscritto d’ufficio al torneo “Challengers” (dopo il brillante successo dello scorso anno nel torneo minore), dove avrà presumibilmente come principali avversari Wojtaszek, Jobava e Yangyi Yu, oltre al “vecchio” Timman. Forza Sabino!

1. Sabino, ti ricordi quando e perché ti è capitato di imparare a giocare a scacchi?

Ho iniziato per caso: una domenica mio papà mi ha proposto di fare una partita. Avevo 8 anni e il gioco mi ha subito affascinato. Poi, a 10 anni, ho chiesto ai miei se per Santa Lucia potevo avere lezione di scacchi da Bruno Belotti!

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2. In famiglia giocate tutti a scacchi?

Sì, in famiglia sanno giocare tutti, ma solo noi fratelli giochiamo in tornei a tempo lungo. Marina si sta impegnando molto negli scacchi, mentre Roberta ha scelto diversamente.

3. Dove risiedi attualmente?

Abito a Rogno, in provincia di Bergamo.
(Rogno è un bel paesotto della val Camonica, sul fiume Oglio; ndr)

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4. Qual è stato il primo libro di scacchi che hai letto e quanti anni avevi?

Sai che non mi ricordo!

5. Cosa fai generalmente quando non giochi a scacchi o non ti occupi di scacchi, studi?

Sono stato iscritto ad Economia, ma recentemente ho deciso di lasciare gli studi. Mi piace leggere, e in estate andare in bicicletta e fare qualche passeggiata in montagna. In realtà le giornate in cui non mi occupo di scacchi sono ben poche!

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6. A proposito di giornate, a Roma hai trascorso a novembre, per il Campionato Italiano, ben dodici giornate. Come hai passato quella parte del tuo tempo che non era dedicata al gioco?

Purtroppo non era comodissimo andare in città durante il torneo, quindi questa volta non ho avuto occasione di visitare Roma. Spesso la sera ho giocato a carte con i ragazzi. Il tempo libero non era molto, e per di più mi sentivo stanco (era il mio terzo torneo consecutivo) e abbastanza fuori forma; quindi ho dormito parecchio.

7. E’ difficile vivere 12 giorni sotto lo stesso tetto degli altri finalisti e degli arbitri e degli addetti ai lavori? Non essere totalmente indipendente?

No, direi che non è per niente scomodo, in quanto ognuno ha il suo spazio e può scegliere come relazionarsi agli altri. Al di fuori delle partite, l’atmosfera è solitamente amichevole e abbiamo piacere di spendere il tempo libero insieme.

8. Non hai avuto la sensazione di essere, nella finale del CIA, un po’ lontano dal pubblico di tifosi e appassionati?

No, io non ho avuto questa sensazione. Chiunque lo avesse voluto, poteva arrivare qui per assistere all’evento.

9. Se invece, per dare la massima propaganda al gioco degli scacchi, ti dicessero che il prossimo anno il torneo finale del CIA si svolgerà sempre a Roma ma a settembre, all’aperto, allo Stadio Olimpico o in Piazza Navona, davanti a migliaia di persone e in diretta TV, ne saresti felice o preoccupato o cos’altro?

Ne sarei felicissimo! Ma purtroppo non è facile, dal punto di vista organizzativo, garantire condizioni di gioco adeguate.

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10. Se ti si presentasse questa scelta: vincere 3 milioni di euro al Superenalotto oppure battere Carlsen nella sfida per il titolo mondiale …. tu cosa sceglieresti?

Senza dubbio la seconda: battere Carlsen e vincere il titolo mondiale!

11. Ancora sul “vil denaro”: in Italia si può vivere sufficientemente bene di soli scacchi ai nostri giorni?

Mi è difficile rispondere a questa domanda perché i parametri sono abbastanza soggettivi. Sicuramente ci sono diverse possibilità, e penso che ci sia ancora molto spazio per crescere.

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12. Esamini a lungo la partita che hai appena terminato o ti dedichi di più alla preparazione della partita successiva?

No, normalmente non analizzo le partite durante il torneo.

13. E dopo il torneo esamini più a lungo una partita che hai perso, per ricercarne gli errori, o una che hai vinto, magari per commentarla per una pubblicazione?

La lunghezza dell’analisi dipende molto dalla complessità della partita e dal numero di errori dei contendenti. Preparare un’analisi da pubblicare richiede più tempo perché oltre alla ricerca della “verità” bisogna rendere il tutto piacevole e comprensibile per il lettore.

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14. Come programmerai la tua stagione scacchistica 2014? Sei seguito da qualcuno?

Non ho ancora pianificato i tornei dell’anno prossimo. Da questo punto di vista lavoro con Yuri Garrett.

15. Non ricordo chi ha detto (forse Nakamura?) che nella scelta delle aperture spesso si dirige più verso quelle meno congeniali al proprio avversario piuttosto che verso quelle più congeniali a se stesso. Tu come ti regoli?

In verità io non seguo una regola precisa e spesso sorprendo anche me stesso!

Sabino Brunello 14

(un tempo un altro sabino avrebbe detto, toccando il pezzo in “h1”: “in hac turri vinces!”)

16. L’impatto straordinario che ha avuto la tecnologia sul gioco negli ultimi anni, a tuo parere è da considerare positivamente per il futuro degli scacchi o, alla fine, si correrà il rischio di esaurire l’interesse nel gioco quando ci accorgeremo che si farà patta, ad esempio, dopo 30 o 40 mosse “teoriche”?

Io non lo credo. Penso che si troveranno sempre nuove possibilità per avere partite interessanti. Tutto sommato, siamo sempre umani che commettono errori!

17. Nell’ultima partita del match Carlsen-Anand, l’indiano, col nero, propose una tacita patta per ritorno di posizione appena alla mossa 21; ma il norvegese non accettò, pur sapendo che con il pari sarebbe stato matematicamente campione del mondo, e combatté fin oltre 60 mosse per entare di vincere. Doveva ben accadere il contrario! O no? Tu cosa avresti fatto al posto dell’uno e al posto dell’altro? Quale dei due atteggiamenti ti ha più colpito?

Non saprei. In generale ha senso non puntare esclusivamente alla patta, e ciò anche quando il risultato di patta è desiderabile. Pertanto ritengo che Carlsen abbia semplicemente giocato in modo naturale.

18. Ancora sul mondiale. Franco Trabattoni (e non solo lui) ha scritto che guardando le vostre partite al CIA si è divertito molto più che al mondiale. Ecco, non credi che la formula del mondiale vada rivista? Forse trasformandola in un torneo? O pensi che anche così com’è il mondiale faccia comunque da traino al movimento? ….

Sono felice che le nostre partite risultino interessanti! Personalmente sono soddisfatto della formula del mondiale; è una cosa diversa da tutte le altre e un momento in cui si scopre sempre qualcosa di nuovo. Anche se più spesso le partite si concludono in parità (a volte anche velocemente), se si pone l’attenzione sui motivi delle scelte dei giocatori lo spettacolo è davvero fantastico.

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19. Quindi tu non sei fra coloro che ritengono si debbano addirittura cambiare le regole del punteggio, se non addirittura le regole del gioco stesso, alla luce dello strapotere dei computer che condizionano, nel bene e nel male, il nostro sport?

No, penso che le cose vadano bene così some sono. Secondo me ci si preoccupa troppo di questi aspetti.

20. Qual è la tua opinione sui giocatori che “barano” attraverso cellulari, chips e altri più o meno ignoti mezzi? Cosa proporresti per combattere ed eliminare il fenomeno?

Questo è davvero il problema che rischia di distruggere gli scacchi! Fra 6 mesi le regole della FIDE saranno riviste in questo senso e spero queste persone verranno individuate e punite in maniera adeguata. Penso che dovremo tutti collaborare per raggiungere questo obiettivo ed è per questo che in occasione del CIA ho firmato un documento in cui mi dichiaravo disponibile ad essere perquisito dall’ arbitro nel caso se ne ravvisasse la necessità. Le iniziative dei giocatori onesti possono aiutare a rinchiudere in un angolo i disonesti.

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21. Quattro soli nomi “secchi”: il tuo campione preferito di oggi, il tuo campione preferito di ieri (per ieri intendo lo scorso ultimo mezzo secolo) e di ieri l’altro (qui intendo prima dell’ultima guerra)? E la giocatrice più brava di tutti i tempi ?

Premetto che mi piace guardare le partite di tutti, per cui è un po’ ingiusto nei confronti degli esclusi!. Direi oggi Carlsen, ieri Ivanchuk, ieri l’altro Alekhine, mentre in campo femminile c’è solo una risposta possibile: Judit Polgar!

22. Invece, dal punto di vista umano, e quindi non tecnico, quali sono i giocatori o le giocatrici di oggi, in ambito internazionale, che stimi di più dopo averli incontrati e/o meglio conosciuti?

Ho davvero conosciuto molte persone simpatiche. Tra i grandi, il più gentile è stato Peter Leko, che al Tata Steel dell’anno scorso si è complimentato a lungo con me e mi ha addirittura detto che ci avrebbe messo la firma per avere lui quel risultato! Ma anche Aronian e Carlsen sono stati simpatici.

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23. Per te l’avversario è sempre al 100% un avversario, cioè il nemico dall’altra parte della scacchiera? Oppure, se invece lo conosci bene e ti è un poco amico, cambia un po’ il tuo sentimento e l’approccio nel gioco?

Sì, l’avversario è sempre un avversario! Ma devo ammettere che ho un po’ di difficoltà con mia sorella Marina. Dovrò abituarmi…

24. Ti è mai capitato un avversario che non ti ha stretto la mano al termine della partita? E, se sì, puoi dirci chi?

Può essere, ma è meglio dimenticare gli episodi spiacevoli!

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25. Nella cerchia dei tuoi amici ci sono anche giocatori di scacchi? E, se sì, chi sono?

Certo! Piuttosto che fare l’elenco e scontentare (giustamente) qualcuno, dico solo che sono particolarmente vicino a Denis Rombaldoni, anche se negli ultimi anni le occasioni per vedersi sono diminuite.

26. A tuo parere gli addetti ai lavori (CONI, FSI, autorità regionali e locali ecc …) stanno facendo il massimo per la massima diffusione del gioco nel nostro Paese o si potrebbe fare ancora di più? Insomma, voglio dire: se fossi tu a decidere, e da solo, c’è qualche ulteriore iniziativa che prenderesti immediatamente? E qualcosa, invece, che cambieresti?

In verità questo è un argomento assai complicato da affrontare. Ne riparleremo, non ti dispiace?

27. Questa si riallaccia in parte alla domanda precedente. Quando io cominciai a frequentare gli scacchi, la Francia era il fanalino di coda dell’Europa, o quasi, con un solo M.I. o due. Oggi la Francia è una potenza impressionante, con tanti GM ed un numero di giocatori classificati che la pongono fra i primi tre posti al mondo. Eppure non c’è stato l’effetto-traino di un solo grande campione. Tu sei abbastanza giovane per non poter fare raffronti fra quell’epoca ed oggi. Però puoi fare un raffronto fra il movimento italiano di oggi e quello francese di oggi. Ecco, cosa manca in Italia (dove, pure, il numero dei tornei e dei praticanti è assai aumentato) che invece non manca in Francia?

Penso soprattutto che in Italia occorrerebbero più persone che si occupino di scacchi a tempo pieno, magari inserite in una nuova struttura che permanga nel tempo.

Sabino Brunello 10

28. Nelle maggiori competizioni a squadre (esempio, Olimpiadi), a tuo parere quanto può contare un buon “trainer”? Ed è più rilevante, a tuo parere, la preparazione teorica (intesa anche come conoscenza degli avversari) del trainer o le sue caratteristiche “umane”, cioè di “far gruppo”, motivare ed altro?

Tutti i profili che hai citato sono importanti. E’ difficile definire un buon capitano perché dipende molto anche dalle caratteristiche dei vari componenti della squadra.

29. Se tu non fossi un fortissimo scacchista, in quale altro ambito, sportivo o artistico o altro, ti sarebbe piaciuto emergere?

Non saprei; ci sono tanti campi in cui sarebbe stato, e sarebbe, interessante e gratificante emergere, ma devo dire che mi è difficile immaginarmi altrove!

30. So che hai già scritto un libro. Ne hai in preparazione di altri o, in ogni caso, pensi di scrivere ancora e ti piace scrivere?

No, attualmente non sto scrivendo altri libri. E’ stata comunque un’esperienza molto interessante.

Attacking the Spanish

31. Quando sei a passeggio per la tua città, percepisci, incontrando la gente comune, di essere riconosciuto come Sabino Brunello il grande maestro di scacchi, o ciò accade di rado? Insomma, sei abbastanza conosciuto o no, al di fuori del mondo ristretto degli scacchi? Se sì, càpita anche che ti chiedano degli autografi?

Sì, mi riconoscono, anche perché abito in un paese piuttosto piccolo. Ma autografi, no, non me li chiedono.

32. Tu vivi in Italia. Se dovessi decidere oggi di andare a vivere all’estero, in quali Stati e in quali città penseresti di trovarti meglio? Ci indichi almeno uno Stato e una città?

No, non voglio lasciare l’Italia! Però mi piace il Nord Europa.

Sabino Brunello 09

34. Oggi qual è il tuo obiettivo principale? Scalare ancora le classifiche mondiali o invece, a costo di avere alti e bassi che incidano sull’Elo, preferiresti puntare a vincere qualche famoso torneo o qualche importante titolo internazionale?

Non ritengo siano obiettivi fra loro contrastanti: cerco di giocare tornei forti e di fare sempre del mio meglio.

35. E quando smetterai di giocare a scacchi cosa farai? Immagini di restare in qualche maniera nel settore o ti dedicherai a tutt’altro?

Immagino che in qualche modo rimarrò nel settore, ma non posso già sapere a quale titolo: chissà, forse solo da spettatore!

36. Tu non sei sposato. Se, per assurdo, la tua fidanzata ti chiedesse, per sposarla, di abbandonare immediatamente gli scacchi e andare con lei a dare una mano nella sua azienda di famiglia, cosa faresti?

Detto così brutalmente, sarebbe antipatico da parte di lei!

Bella mossa, questa, Sabino! Io avrei finito (“finalmente”, dirai!). Ti ringrazio molto della tua pazienza, Sabino, e ti faccio un sincero augurio per un felice e lunghissimo proseguimento della tua attività.

Sabino Brunello 01

 

 

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


16 Commenti a Sabino Brunello in 36 domande

  1. avatar
    INSALA' 5 Gennaio 2014 at 16:50

    …”freddino” questo Brunello ma la sua esposizione per EMERGENCY gli vale una “norma” di inestimabile valore. Riguardo il DOPING negli scacchi bisognerà tener conto anche e, soprattutto, di quello farmacologico. In una società medicalizzata e avida come quella contemporanea, il cheating non è il solo “nemico” da limitare.Servono rigorosi controlli anti-doping(test incrociati sangue-urine per ricercare farmaci neurologici e,soprattutto, coprenti come i diuretici) perchè il nobilgiuoco si presta, più di altri sport, all’adozione di pratiche dopanti.Inspiegabilmente, l’ambiente scacchistico tutto, continua a sottostimare la problematica…

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    Doroteo Arango 6 Gennaio 2014 at 00:44

    Bella intervista per un ragazzo educato, fine e disponibile oltre che, ovviamente, un grande campione. Grazie!

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    Mongo 6 Gennaio 2014 at 17:35

    Grande Sabino!! Un grosso in bocca al lupo per WAZ. 😉

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    Roberto Messa 6 Gennaio 2014 at 19:08

    Ottima intervista. Grazie all’intervistatore e all’intervistato!
    La fotografia di Sabino in camicia bianca e cravatta rossa è opera di Marta Consalvi, mamma di giovani scacchiste e bravissima fotografa per passione. E’ stata scattata alla fine del festival di Bratto della Presolana 2010, il giorno stesso in cui Sabino raggiunse il traguardo di grande maestro.

  5. avatar
    The dark side of the moon 6 Gennaio 2014 at 22:39

    A Bratto nel 2010 c’ero anch’io in vacanza con moglie e prole che nel pomeriggio mi “prodigavo” nel torneo minore con scarsa “fortuna” 😆
    C’era quell’anno l’U20 maschile e il campionato italiano femminile nella stessa edizione, la 30ma, ottimamente organizzata da “Puntoescamativo”.
    Ricordo di aver visto Brunello nei pressi della sala di gioco prima di un turno e ho avuto l’impressione che incoraggiasse la sorella Marina alla quale sembra comunque molto legato.
    Anche se non lo conosco personalmente mi è sembrata subito una persona molto educata e posata, gli auguro di crescere ancora a livello scacchistico e spero che ciò coincida in risultati brillanti anche nelle competizioni nazionali di squadra.
    Per ora in bocca al lupo in terra olandese!

  6. avatar
    lordste 7 Gennaio 2014 at 10:07

    la seconda foto, quella con Sabino “bambino” in mezzo a i premiati ad un torneo giovanile. è stata scattata al mio circolo, a Bergamo, a occhio e croce direi nel 2001. E’ interessante vedere che fra tutti quei ragazzini ci sono un futuro GM (Sabino), una futura WIM e campionessa italiana, un’altra futura campionessa italiana e CM, (e fin qui è facile… sono Marina e Roberta Brunello), ma anche… un futuro MI!!! (oltre a un altro futuro CM e a un altro ragazzino che pochi anni dopo vincerà il campionato bergamasco assoluto a meno di 14 anni di età).

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    marco b. 9 Gennaio 2014 at 13:51

    Intervista davvero interessante, per cui dobbiamo solo ringraziare l’ottimo Marramaquìs, con la sua cortesia e disponibilità.

    Mi perdonerà quindi un’impertinenza: che senso ha domandare a Brunello, che da quando ha 8 anni pensa solo agli scacchi e li ama profondamente, se preferirebbe vincere 3 mil all’Enalotto o battere Carslen in un mondiale, evento grazie al quale, oltre al piacere e alla “gloria”, ricaverebbe se non 3 mil. poco meno?

    In generale, mi pare che Marramaquìs guardi con stupore al professionismo di Brunello. C’è davvero la possibilità di fare il professionista di scacchi … se la fidanzata ti chiedesse di smettere… non sarebbe mai venuto in mente a nessuno di fare domande simili intervistando … un impiegato del catasto, che probabilmente se la passa economicamente peggio di Brunello!

    Forse è giunta l’ora di renderci conto che in Italia ci sono circa 300 persone che vivono di scacchi (dati di Messa); certo, Brunello è tra i pochi che lo fanno solo con il gioco e non con l’organizzazione o l’insegnamento, ma ripeto, forse dovremmo giungere a considerare gli scacchi uno sport che uno può praticare anche come professionista!

  8. avatar
    Marramaquis 9 Gennaio 2014 at 18:21

    Marco, grazie. Sì, anche io penso che l’intervistatore potesse fare di meglio e che, in specie, la domanda sui tre milioni fosse un po’ pleonastica.
    Però, consentimi, c’è una bella differenza fra un impiegato del catasto (che sta tutto l’anno al catasto ed ogni sera torna a casa, dalla moglie e dai figli) ed un giocatore di scacchi professionista che sta quasi sempre in giro per il mondo. No?

  9. avatar
    Marramaquis 11 Gennaio 2014 at 20:10

    Oggi ottima doppietta italiana nel primo turno di WAZ, contro due tra i favoriti:
    Caruana su Gelfand e Brunello (impeccabile e di Caro Kann) su Yu Yangyi.

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    delpraub 12 Gennaio 2014 at 18:41

    Molto bello il commento su ChessVibes: “Brunello played a positional masterpiece in what looked like an Advance French, but with Black’s dark-squared bishop outside the chain. That made a difference, but the Italian also showed wonderful technique.”

    Oggi invece, come mi sembra succede spesso di Domenica, ha giocato Fagiano…
    Una partita senza nerbo, fin dall’inizio sul famoso “piano inclinato” di Nimzovitsch, ma dalla parte sbagliata.

  11. avatar
    Marramaquis 12 Gennaio 2014 at 23:34

    Divertente anche questo commento qui, di ieri, da Chess News:
    “Rapport’s 1.b3 choice was probably not the best. These kinds of systems are acceptable against weak grandmasters, or as a surprise weapon in one game, but playing it consistently as Rapport has been doing recently will not net him anything from the opening. So was able to equalize without any problems.”
    Divertente perché oggi Rapport ha battuto col nero Gelfand utilizzando addirittura il Gambetto di Budapest!

    • avatar
      nikola 13 Gennaio 2014 at 00:00

      appunto, volevo dire la stessa cosa anch’io :) sarebbe da farlo presente al commentatore

  12. avatar
    alfredo 16 Gennaio 2014 at 18:46

    spettacolare vittoria oggi di Sabino contro Reinderman ❗ ❗

    • avatar
      Marramaquis 16 Gennaio 2014 at 19:10

      Benissimo! Ci voleva. E il Gambetto di Budapest colpisce ancora. Stavolta con l’estroso Baadur Jobava.

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      Roberto Messa 16 Gennaio 2014 at 19:17

      Spettacolare forse è poco: dopo aver immolato un paio di pedoni per l’iniziativa all’uscita dall’apertura, Brunello sacrifica un pezzo e poi una qualità e vince “tranquillamente” proseguendo l’attacco con una Torre in meno… Si può dire “alla Tal” perché tutti questi sacrifici non avevano niente di forzante, secondo il computer non erano neppure “vincenti” ❗

      • avatar
        alfredo 16 Gennaio 2014 at 19:59

        veramente bella .Penso che stia già facendo il giro del mondo.
        Per trovarne una simile da parte di un italiano devo pensare alla famosa Vocatuto-Hillarp Persson ( o quello che è 😉 .
        un Sabino veramente molto molto ispirato oggi .

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