Alla memoria del caro amico Alcide Pastorino
È stato l’artista Ruggero Savinio nel suo Passaggio della colomba a descriverla brevemente:
…Dalla mia casa di via San Maurilio, nel tempo che vi abitai, vedevo le trasformazioni dei luoghi. Sparivano le botteghe, sostituite dagli uffici. La panetteria dell’angolo diventava una banca. La mia stessa casa, cambiata. La casa cosiddetta “dell’elefante” perché, in cima allo scalone barocco che portava al piano nobile, si era accolti da una testa di elefante imbalsamata affissa al muro davanti alla porta del Circolo degli Scacchi. Non era stato sempre solo, l’elefante. Nel grande appartamento dove allora era il Circolo degli Scacchi, e che poi, fu comprato da una signora col nome di una fabbrica di scarpe, prima che io entrassi nella casa era stipata la collezione di trofei di caccia del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, famoso cacciatore. Non so’ perché fossero là quelle spoglie, immagino un turbinare di pulci, un impazzare di salti tra i morti velli e le assi del parquet…
Al civico quattordici di via San Maurilio in Milano, ubicava la sede della Società Scacchistica Milanese nel millenovecentosettantatré. Rammentarselo potrebbe richiedere qualche capello grigio.
Favorita dal supporto della L’Italia Scacchistica, i fastosi ambienti ospitarono nel mese mariano dell’anno, una stuzzicante contesa tra il maestro Bela Toth ed il campione italiano Carlo Micheli.
Formulo la mia più sincera gratitudine a Bela Toth, per avere dischiuso quel prezioso scrigno ch’è il suo personale archivio, concedendo alla visione di SoloScacchi l’integrale percorso della gara. Medesimo pensiero verso la Società Scacchistica Milanese, per le evocative immagini d’interno.
Questo il tabellino:
Si partì l’otto di maggio e fino al diciassette. Due i giorni di riposo, concordati per il dodici ed il tredici; la fine settimana. Per quanto verificato le tre sorelle, L’Italia Scacchistica, Scacco! e Tuttoscacchi, pubblicarono solo la prima dell’incontro [1]. Mancando della lettura, ad oggi ignoriamo se la sfuggente Rivista di Scacchi, edita in Milano tra il 1973 ed il 1974, avesse concesso adeguato spazio all’avvenimento.
Rotondo quattro a zero nella prima settimana di gioco. Dando credito alle scarne cronache recuperate, sembrerebbe che il cattivo risultato maturato all’esordio, condizionò in peggio il rendimento del Micheli nel prosieguo della sfida.
I formulari con le mosse non riproducono gli originali, risultando artefatti creati per la occasione.
Prima partita.
E due.
Terza.
Quarta.
A metà cammino il destino della disputa era in pratica segnato. Restava da stabilire l’entità del risultato. Il lunedì successivo alla pausa, primo pareggio per il campione italiano.
Nuova vittoria di Toth a seguire.
Secondo pareggio nella settima partita.
L’ultimo atto a chiudere.
Soggiunge il cronista della L’Italia Scacchistica:
“…Micheli ha però fatto tesoro dell’interessante allenamento sulle otto partite giocate, tanto da permettersi di vincere subito dopo (e imbattuto!) la 34° edizione del Campionato italiano svoltasi a Sottomarina di Chioggia dal 5 al 17 giugno 1973…”. [2]
“Bravo, bis!”. Seguito io.
Rinnovo la mia gratitudine a quanti coadiuvarono all’indagine e ricerca delle testimonianze.
Riferimenti
- Tuttoscacchi 1973, pagina 87
- L’Italia Scacchistica 1973, pagina 203
Scarica qui le partite del match in formato pgn
Ci tengo a nuovamente sottolineare il pregio dei lavori di Luca, frutto di profonda ricerca dispendiosa e originale, lavori che, insieme ad altri, costituiscono il fiore all’occhiello del nostro sito: complimenti vivissimi e un grazie enorme e inesprimibile!
Mi associo incondizionatamente. Complimenti!
Splendido , Luca!
seguii quella sfida
avevo una gran massa di riccioli scuri .
i capelli ci sono ancora ma ahimè molto molto imbiancati .
E ti pareva che Alfredo non fosse lì anche quella volta? Scherzi a parte, bell’articolo (dove hai trovato, Luca, quei formulari d’annata ancora vergini?). E chi se lo dimentica, quell’elefante? Quanto alle partite, credo di avere qualche titolo (ah, ah ,ah) per dire che giocare contro Toth in un match in quegli anni non era proprio facile (ricordo che Micheli era nel 1973 il capione italiano in carica). Poteva capitare, certo, di vincergli un partita, soprattutto dando un po’ di fiato all’azzardo e alla fantasia (il punto debole di Bela, a mio avviso, consisteva nel fatto che era talmente fiducioso nelle sue ferre regole posizionali da sottovalutare, a volte, gli elementi tattici). Ma sulla lunga distanza ti azzannava alla caviglia come un mastino e non apriva le fauci prima di aver visto l’osso. Credo che negli anni ’70 anche Tatai e Mariotti, in un match contro Toth, avrebberoavuto i loro problemi.
“I formulari con le mosse non riproducono gli originali, risultando artefatti creati per la occasione”
E’ evidente che si tratta di ricreazioni al computer, le lettere e i numeri sono scritti tutti troppo uguali
I formulari non sono intonsi.
L’originale è della partita Canal – Giustolisi ( inedita, probabilmente
CIS Monticelli Terme 1966).Il signor Giancarlo Cassani attraverso un
programma di elaborazioni immagini,lo ha ripulito dalle mosse riportandolo
allo stato virginale.Per meglio inquadrarlo nel contesto storico del 1973,
l’indirizzo originale nel retro – L’italia Scacchistica via Crema 7 Milano -,
è stato sostituito con quello in essere al tempo del match – L’Italia Scacchistica via Passironi 6 Milano-. Per questo è stato usato il termine artefatto per identificarlo.
Vorrei ricordare che il signor Giancarlo Cassani ospitò presso la casa
famigliare i coniugi Esteban Canal ed Anna Klupàcs dal 1947 sino alla
loro morte.
Passironi o Passeroni? Propendo per la seconda delle due.
Mi associo ai complimenti per l’ottima ricerca e la piacevole idea dei formulari d’epoca.
Personalmente, disponendo anch’io dell’Italia Scacchistica e di Tuttoscacchi, mi sono sempre chiesto perché non fossero state pubblicate le altre 7 partite di un match così interessante: forse per non urtare il perdente (e prossimo Campione), viste le proporzioni della sconfitta?
Passeroni: una piccola traversa di corso Lodi, poco fuori Porta Romana.
beh , caro Franco , c’ero anche nel tuo match con Toth !
mi ricordo che fu la prima volta in cui le mosse vennero trasmesse attraverso un circuito interno televisivo . infatti il match venne giocato nella misteriorissima ultima sala chiusa al pubblico .
Mi ricordo la brillante prima partita in cui Franco annichilì la prediletta Russa di Toth .
Nella seconda invece ci fu una Nimzo- olandese ( Ce4 – f5 – Tf6 )da parte di Franco
che forse pecco’ di “hybris” ( una dubbia Rf7 ) . da li’ in poi’ Toth gioco’ molto bene e trovò buone risorse .
le partite del match furono riportate da quel piccolo gioiello che era l’arcimatto del circolo Bovisa .
Sarebbe bello riscoprirle … se la cosa non fosse un dispiacere per Franco .
Ricordo che dopo aver visto gli sviluppi della seconda partita ( Ce5 + di Toth) tornai a casa e vidi l’elezione a pontefice di Woytila .
Altri eventi che sarebbe bello ” riscoprire” sono il Torneo Mediolanum a squadre e il torneo F. castiglioni che fu giocato subito dopo ( vinto da Tatai davanti a Toth e Cosulich ).
bei ricordi .
non so se la cosa sia vera ma ho sentito dire che in quelle stanze ci abiti ora il maestro ( di altro genere ) Pollini
comunque , e non è la prima volta , faccio outing : SONO UN GUARDONE …di scacchi
Martin Eden mi ha preannunciato ieri al cellulare l’uscita dell’articolo. Le premesse sono confortate pienamente dall’esito. Importante il recupero del match Micheli-Toth, bella la premessa storico-fotografica. Fanno da degno corollario anche le immagini, dal primo Antonioni ai poliziotteschi.
Ottimo lavoro, complimenti!
Suggerirei qualche diagramma sui momenti cruciali 😉
Pietre preziose, queste di Luca. Bravissimo.
M’immagino la testa d’elefante imbalsamato all’ingresso della sede 😯
Comunque questi articoli costituiscono delle vere e proprie memorie storiche da custodire, peccato che i formulari non siano originali.
Ennesima nota di merito a Monti.
Bellissime le foto dell’interno della sede che risvegliano ricordi di giovinezza. Aggiungo che l’elefante era in forte penombra in un pianerottolo gia’ poco illuminato, e (mi sembra) non sulla porta d’ingresso della SSM, ma su quella accanto a sinistra; era pertanto facile non notarlo e grande la sorpresa non appena si alzava lo sguardo. In ogni caso, dava la sensazione di entrare in un luogo al di’ fuori dello spazio e del tempo. Ed era in effetti cosi’. Per le partite, la pubblicazione dei formulari e’ un passo importante; ma spero che qualcuno sia cosi’ volenteroso da digitalizzarle e proporle in PGN.
Luca i miei complimenti risultano ormai superflui dopo la valanga che li ha preceduti… 😎
Per mettere le partite in PGN mi offro volontario, ma ci vuole qui il permesso dell’autore di questo pezzo meraviglioso per accodarle all’articolo medesimo.
Se volete io mi posso occupare della quarta e ottava partita.
aspettiamo fiduciosi 😉
le partite meritano ❗
L’elefante era in cima alle scale, tra i due archi che si vedono nella foto.
Oltre gli archi c’era il ballatoio, a sinistra la scacchistica, a destra un altro appartamento.
La bellezza dei pezzi di Luca Monti sta nel fatto che chi, come me, non conosce molto degli scacchi giocati nelle capitali italiane degli scacchi di quel periodo (Milano e Roma), può imparare molto. E’ come un libro di storia scacchistica e non solo.
Bravo, come sempre.
comunque nel vedere le partite di questo match interessantissimo mi sembra che il punteggio finale sia un po’ troppo ingeneroso nei confronti di Micheli .
bisogna dire che il Toth di quell’anno , che aveva acquisito un po’ di stabilità dopo essere scappato dall’Ungheria era veramente fortissimo e vinse tutti o quasi i tornei a cui partecipo’ ❗
mi ricordo quel portone e la chiave che veniva data ai soci della SSM per potervi accedere nelle ore serali . e molti personaggi tipici che la penna di Paolo Bagnoli renderebbe irresistibili
sulla SSM dovrebbe uscire a breve , se non è già uscito, un libro di Sanvito che non perderò assolutamente .
Luca ci ha fatto gentilmente pervenire anche il file in formato pgn con le otto partite del match. Abbiamo aggiunto in fondo all’articolo il link per scaricarle. Ancora grazie! 😎
Dove è il link?
Vorrei vedere le partite, ma leggendo i formulari per il carattere usato è molto faticoso.
Giancarlo ciao, è proprio dopo il video.
Comunque le puoi scaricare con un semplice click, proprio qui
A proposito dell’Ungheria. Sabato scorso ci ha lasciati anche Gyula Sax, per un infarto, sembra.
ciao Renato !
vengo a sapere adesso della morte di Sax .
tristissima notizia .
strano che non ne abbiano dato subito notizia chessbase e chessgames .
un ottimo giocatore che ottenne la sua prima norma di GM in Italia .
lo vidi l’ultima volta a Bratto qualche anno fa .
perse con il N. contro Genocchio .
Sì, Alfredo, ho giocato con Sax proprio a Bratto 2009 e sono orgoglioso di aver potuto incrociare i pezzi con un campione che è entrato nel ciclo dei candidati al titolo mondiale e che fra l’altro è stato autore e coautore di celebri capolavori della scacchiera.
in quell’incontro, dopo aver tenuto botta a lungo, persi il filo del discorso e la partita nello zeitnot reciproco.
Quando abbandonai, lui sorrise e fece oscillare la mano sinistra come per dire che la posizione non era poi così chiara, gesto che io interpretai come un complimento per come avevo giocato.
ciao Renato
buona giornata
ricordo che su queste pagine avevi citato la partita con Sax
seguii la partita con Genocchio , una nimzo con 4 ) f3 .
Genocchio giocò bene e la partita ebbe un certo valore teorico al punto che la ho trovata in nota ai commenti di una partita di Ivanchuck , in un libro recentemente uscito sule migliori partite del fuoriclasse ucraino .
comunque è suggestiva l’ipotesi che nei saloni della ex SSM oggi risuonino le note del piano di Pollini . Qualcuno mi dise questo anni fa ma è una cosa da verificare
Un grazie a Luca anche da parte mia.
Bene, giusto ripubblicare l’articolo.
Bello! Leggere è stato un’emozione, per me che ho vissuto quasi tutti i pomeriggi a Via San Maurilio 14 (ancora ricordo il numero civico). Toth, Micheli, Cappello, Palladino, Trabattoni, Natalucci, Facchetti e tanti altri che non ricordo più. Come il barista che ci preparava la cena di fine serata scacchistica… poi giocavamo a carte spostandoci talvolta a casa dell’orefice. Non ricordo i nomi. Ma ricordo il cognome di Prati, sul quale scrissi una novella con Natalucci altro personaggio centrale. Vi conobbi Ralph Betza, programmatore dei primi anni dell’informatizzazione in Italia, altra novella! E Monticelli, il gm ad honorem che stracciò Bogoljubov e Reti… si sedeva accanto a me e si divertiva a criticare le mie mosse. Ci restai male una volta e un socio, accortosene, mi si avvicinò per sussurrarmi che quel vecchietto era nientemeno che Monticelli! Sì, servono i capelli grigi per ricordare.