O capitano, mio capitano

Scritto da:  | 14 Febbraio 2014 | 15 Commenti | Categoria: Regolamento

O Captain 2 

Il fatto

è in corso una partita di torneo a squadre e il conduttore del bianco in prima scacchiera ha dato scacco al Re. L’avversario, evidentemente non avvedendosi di ciò, inizia a muovere prendendo la Donna. Purtroppo per lui è legale parare lo scacco con tale pezzo, mettendolo in una casa dove risulterebbe in presa da un pedone. Senza neppure aspettare il completamento della mossa del nero, il giocatore con il bianco ferma l’orologio e, rivolgendosi all’arbitro, chiede che lo scacco sia parato con la Donna.

A questo punto interviene il Capitano del nero, sostenendo che si, lo scacco va sanato con la mossa di Donna, ma il conduttore del bianco, avendo interrotto la partita senza neppure aspettare che l’avversario completasse la mossa, deve essere sanzionato per azione di disturbo.

Il commento

Raramente in torneo ho visto sommarsi tanti errori e confusione in un singolo episodio. Il nero, decidendo di muovere la Donna, ha fatto una svista mortale. Il bianco, troppo emotivamente, ha fermato l’orologio (e la partita) per una puntualizzazione prematura, nel senso che per protestare doveva aspettare che l’avversario completasse la mossa. Il Capitano del nero, con la sua richiesta, è intervenuto a sproposito.

Quello che mi preme evidenziare è il ruolo Capitano negli incontri a squadre. Per fare ciò bisogna tenere in debito conto le regole della manifestazione e soprattutto se è prevista o meno la presenza di un arbitro.

Quando è prevista, il ruolo del Capitano è fondamentalmente di tipo amministrativo. Seguendo le regole del torneo cui prende parte la squadra, in sostanza egli cura il ritiro, la compilazione e la consegna della modulistica prevista.

Le prerogative su interventi in merito a partite in corso sono limitate: può dire al proprio giocatore “offri patta”, “accetta l’offerta di patta”, “abbandona”, oppure può delegare al giocatore se accettare o no l’offerta di patta, sempre che le regole della manifestazione non prevedano diversamente. Nel merito di una partita il Capitano non può fare altro, e in ogni caso l’ultima parola sulla scelta spetta al giocatore. Inoltre dovrebbe astenersi da qualsiasi intervento durante il gioco. Non deve comunicare informazioni ad un giocatore riguardo la posizione sulla scacchiera, ovviamente, né consultare altre persone o programmi scacchistici per ricavare informazioni sullo stato del gioco. Questo perché anche in un incontro a squadre bisogna sempre tenere a mente che la partita a scacchi è una disputa tra due giocatori.

Ciò premesso diventa scontato che sono da evitare comportamenti quali il parlottare tra giocatore e Capitano e, se proprio è necessario farlo, che avvenga alla presenza dell’arbitro o dell’altro Capitano.

Nelle competizioni a squadre quali Olimpiadi, campionati continentali o finali nazionali, i Capitani partecipano alle apposite riunioni previste dal programma della manifestazione, che in genere si tengono per meglio affinare i dettagli di svolgimento del torneo.

Altre cose che un Capitano può e deve fare sono tutte quelle mirate al benessere dei giocatori, in particolar modo quando l’arbitro non è presente: garantire il silenzio nell’area di gioco, prevenire o reprimere azioni di disturbo da parte degli spettatori, rifornire di generi di conforto i giocatori.

Quando non è prevista la presenza dell’arbitro, per esempio in tanti degli incontri del CIS, l’apposito regolamento stabilisce che i due Capitani di squadra hanno la responsabilità di far rispettare i regolamenti, ovvero svolgono pure una funzione arbitrale. Se non c’è accordo sulla decisione da prendere oppure vi sono contestazioni, ci si rivolge al Direttore di girone e, passando eventualmente per la Commissione dei raggruppamenti e per il Direttore Nazionale del CIS, si può arrivare anche al Consiglio Federale.

Per la cronaca, l’episodio sopra riportato è così continuato: il Capitano è stato informato che non era nelle sue prerogative fare quel tipo di richiesta, peraltro immotivata. Il conduttore del bianco è stato redarguito per il suo comportamento, è stato riavviato l’orologio e il nero ha parato lo scacco con la Donna, vedendosela subito catturata dal pedone, con conseguente suo abbandono.

Concludo con una considerazione, sebbene essa non sia specificatamente indicata nei regolamenti: a partita finita il Capitano avrebbe potuto avanzare un reclamo anche al posto del suo giocatore, e anche contro la volontà del suo giocatore, semplicemente per tutelare gli interessi della squadra, se riteneva che fossero stati in qualche modo danneggiati dalla decisione arbitrale.

O Captain 1

avatar Scritto da: AI Francesco De Sio (Qui gli altri suoi articoli)


15 Commenti a O capitano, mio capitano

  1. avatar
    nikola 16 Febbraio 2014 at 20:35

    visto che i commenti a questo articolo latitano rompo il ghiaccio. oltre ad elogiare la precisione e la preparazione impareggiabile dell’autore (che ha sottolineato e chiarito alcuni dubbi che anch’io avevo sull’argomento) quest’ultimo mi scusi se mi é caduto l’occhio sull’immagine della poesia di Whitman con tanto di correzioni e note a penna. chiedo a chi di dovere: da dove proviene?

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      Martin Eden 16 Febbraio 2014 at 21:07

      Grazie Nìkola per il tuo commento… apprezzo anch’io le lucide e precise note dell’amico Franco in chiarimento al regolamento ed alla sua applicazione, spesso difficile e fonte di controversie. Ci tengo a che questa rubrica rimanga un appuntamento fisso sul nostro sito e mi unisco pure io ai ringraziamenti ed ai complimenti, bravissimo Franco, continua così! 😉

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      franco trabattoni 1 Aprile 2014 at 22:11

      Non c’entra nulla con l’argomento di questo articolo, ma ne approfitto per interpellare l’arbitro su un caso da torneo a squadre, che mi è capitato più volte. Quando l’arbitro mette in moto gli orologi una squadra è assente al completo, e non ha ancora compilato il modulo con la formazione. Naturalmente nelle competizioni più importanti (es, Olimpiadi) una cosa di questo genere non è ammessa: i capitani sono obbligati a consegnare la formazione un certo tempo prima dell’inizio del turno. Ma nel CIS, e credo giustamente (anche perché spesso le squadre arrivano da lontano), si è più tolleranti. Però ritengo che l’arbitro, in questo caso, dovrebbe avere l’accortezza di mettere in moto tutti e quattro gli orologi della squadra assente, senza pretendere che i due giocatori della squadra presente che hanno il bianco facciamo la loro mossa. E’ infatti scacchisticamente e sportivamente assurdo che uno sia costretto, pena la perdita di minuti preziosi, a giocare una mossa contro un avversaio sconosciuto; non solo perché uno può aver preparato impianti diversi a seconda dei possibili avversari; ma soprattutto perché una partita di qualuque gioco o sport non può iniziare in nessun caso se non sono noti i nomi dei contendenti. Bene, nelle due o tre occasioni in cui in cui questo evento si è verificato a mio danno, ho detto agli arbitri che non volevo fare la mossa ma anche che non volevo che il mio orologio fosse messo in moto. Ma non ho mai avuto soddisfazione: per non perdere tempo sull’orologio sono stato costretto a giocare una mossa contro “nonsisachi”. Secondo me si tatta di una abuso. Che cosa ne pensa Francesco De Sio?

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        fds 1 Aprile 2014 at 22:49

        Bel problema 🙂

        Quanto lamenti è ragionevole, ma purtroppo nello specifico non normato.
        Negli incontri del CIS può accadere di trovarsi di fronte un avversario “inaspettato”.
        Secondo me è una lacuna del regolamento, anche se osservo che è una necessità dover mettere in moto gli orologi, per rispettare la tolleranza ammessa.

        Un compromesso (da normare) potrebbe somigliare a quello dei tornei individuali, o comunque quando è noto l’avversario e questi è assente allo start del turno. Se si gioca con il Bianco, in accordo con l’arbitro è possibile scrivere la mossa sul formulario, NON effettuarla e avviare l’orologio dell’avversario [1]. Quando questi, arriva si effettua quella mossa. Questo per evitare di dare un vantaggio…
        Similmente, si potrebbe derogare dall’obbligo di effettuazione della mossa (con il Bianco) seppur si avvii l’orologio.

        [1] Il compromesso citato affonda le radici nelle vetuste regole della partita sospesa:
        “Se, all’ora stabilita per la ripresa il giocatore che deve rispondere alla mossa segreta non è presente, il suo orologio deve essere messo in moto. Al suo arrivo, egli può fermare l’orologio e appellare l’arbitro. La busta sarà quindi aperta, e la mossa segreta eseguita sulla scacchiera. Il suo orologio verrà quindi riavviato.”

        Suggerisco di girare il problema a chi può incidere sul regolamento: il direttore nazionale del CIS.

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          Franco Trabattoni 1 Aprile 2014 at 23:08

          Grazie Francesco. La penso esattamente allo stesso modo; e anch’io ricordo bene, ovviamente, il compassato rituale delle “buste” (che però non rimpiango, perché di notte uno ha diritto di dormire!)

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    Luca Monti 16 Febbraio 2014 at 20:50

    Leggendo l’epilogo della piccola vicenda, forse il titolo del pezzo di Francesco De Sio
    potrebbe essere interpretato come : O càpitano, mio Capitàno!

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    Mongo 17 Febbraio 2014 at 12:43

    Carpe diem! Ma, dimmi, è vero che il Capitano, per dovere di ospitalità, deve fare bere litri di grappa ai componenti della squadra ospitata, prima dell’incontro? 😉

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      fds 17 Febbraio 2014 at 14:04

      In realtà su questo punto il regolamento è un po’ articolato. Chi lo ha redatto deve essere un vero esperto nella materia, perché ha previsto che la grappa possa non essere nelle corde e nei gusti di tutti.
      Di seguito un estratto:
      – birra chiara, almeno 670 ml se maggiore di 6°, se inferiore di gradazione almeno 1 lt;
      – birra scura o rossa, come sopra;
      – vino, rosso o bianco (quest’ultimo deve essere sui 15°C), almeno mezzo litro se inferiore a 12°; se superiore un volume in proporzione; si sconsiglia il rosato (non ho mai capito il perché);
      – i super alcolici consigliati sono: grappa, vodka, gin, whisky, brandy, assolutamente lisci e in quantità non inferiore ai 150 ml.
      – Solo per casi eccezionali e con ospiti particolari, sakè in quantità a discrezione.

      Con le dosi consigliate si presume di far raggiungere uno stato di profonda attenzione e concentrazione senza scivolare in stato catartico, e il gioco espresso ne beneficerà.
      Almeno questo è quanto hanno scritto e, ricordando le performance di un mio amico che si trasformava nel turno pomeridiano dopo aver mangiato e bevuto – soprattutto bevuto – presumo funzioni.

      • avatar
        Mongo 17 Febbraio 2014 at 15:15

        Ehehehehe !! A noi ci piace vincere facile!!
        (la formula corretta ‘A noi piace’ in questo contesto alcolico stona un po’. mentre ‘ A noi ci’, seppur grammaticalmente errata, suona come rafforzativo, cioè non solo a noi, bensì a noi tutti!!!).

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        lordste 18 Febbraio 2014 at 11:38

        Non so se l’amico è lo stesso, ma dalle mie parti si ricordano ancora di alcuni semilampo in alta montagna bergamasca vinti dal FM Luciani grazie a strepitosi 5 su 5 pomeridiani dopo aver carburato 4 o 5 grappini post pranzo (e dopo un indegno 2,5/4 mattutino)…

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          fds 18 Febbraio 2014 at 13:49

          Non è la stessa persona, quindi due indizi fanno una prova 😉

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            Mongo 18 Febbraio 2014 at 14:03

            Per la prova definitiva vi aspetto tutti, l’ultimo week-end di novembre, a Calamandrana (San Marzano Uliveto)(AT), al torneo amichevole a squadre organizzato c/o ‘La Viranda’ dal circolo scacchistico di Acqui Terme… Nei turni pomeridiani, dopo il pasto accompagnato dall’abbondante ed ottimo vino proposto dal Valter, mi è capitato più volte di vedere dare scacchi matti a dei Re fantasma oppure arrivare in ottava con un alfiere e promuoverlo a Regina, lasciando l’avversario di turno senza parole. Ma anche, ed il nostro Sandy ne è il principale artefice, muovere e schiacciare il pulsante sull’orologio della scacchiera a fianco anziché sul proprio.

    • avatar
      Jas Fasola 17 Febbraio 2014 at 14:43

      Da noi si fa proprio cosi’, anzi abbiamo sempre apposite scacchiere con cui facciamo qualche lampo di “riscaldamento” con gli ospiti. La scacchiera e’ la seguente

      http://4gift.pl/alkoszachy.html

      Tutti i bicchieri sono segnati in modo da distinguere cavalli, torri, etc. Il divertimento inizia quando i pezzi vengono “mangiati’ pardon, “bevuti” :mrgreen:

      • avatar
        fds 17 Febbraio 2014 at 22:11

        🙂

        Appena potrò, ti vengo a trovare in Polonia. Conoscerò te e rivedrò – con estremo piacere – Agnieszka!!!
        (Questa non tutti la capiranno… :mrgreen: )

        • avatar
          Jas Fasola 18 Febbraio 2014 at 00:02

          Zapraszam! 🙂

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