Muovere a Zurigo

Scritto da:  | 2 Febbraio 2014 | 28 Commenti | Categoria: Attualità, Internazionale, Tornei

“Vi chiedo scusa, sapete da quale binario “muove” il diretto delle Ferrovie Ticinesi per Lucerna e Zurigo?”
“Dal binario F1. Presto, si affretti, muoverà fra 7 minuti precisi!”
“Grazie mille”.
 

 

Muovere a Zurigo 1

Noi di SoloScacchi non avevamo ancora parlato di Zurigo 2014, “il più forte torneo della storia”. Ma non potevamo lasciare mezzo nascosto fra i commenti questo interessante intervento del nostro Direttore e amico Roberto.

Dramma!”, si legge oggi sul sito ufficiale del Torneo! Beh, la partita fra lo statunitense Hikaru Nakamura e Magnus Carlsen dimostra bene come il nostro gioco sia solo apparentemente facile. Nakamura (non l’ultimo arrivato, pertanto, ma il numero 7 del mondo!) stava navigando di bianco, da parecchie mosse, con uno di quei vantaggi che tutti vorrebbero avere e che era arrivato a superare i “+7,00”. In questi casi la vittoria dipende solo da te, l’avversario può essere bravo quanto volete, può essere il campione del mondo, ma a gioco corretto soccombe, deve soccombere, dovrebbe soccombere.

Ripensandoci, forse è meglio, tante volte, accontentarsi di un “+2,00” e di una posizione più lineare. Qui, in effetti, basta un niente e la partita ti sfugge dalle mani e la marea di pedoni neri diventa prima un incubo e poi una valanga insormontabile. Com’è in effetti accaduto.

E Nakamura sembra un po’ meno antipatico del solito dopo aver mosso 37.d6?? con la quale sfuma tutto il suo vantaggio e dopo essersi consegnato al Magnus (dopo … Cxd6; 38.Cxd6,Td8; 39.Cc4?!,Dxe4) con la 40.Dh5?, grazie alla quale i programmi danno subito un impietoso “-3,00”, con Carlsen che vola dall’Inferno al Paradiso più velocemente di quanto fece Dante.

Ma lasciamo la parola a Roberto.

Roberto Messa 2 febbraio 2014 at 11:37

Tra le varie continuazioni vincenti per Nakamura (più facili da trovare se il computer ti dice che sei a +7 che non a tu per tu con il campione del mondo in partita viva) da notare l’elegante 37. Df1!! (sgombera la linea h per la Torre e crea un attacco doppio su c4 ed f7) 37…b5 38. Txh7! (notevole anche la sadica 38. Ra2! con Zugzwang in centro di partita) Dxh7 39. Ch6+ con matto in 5 mosse.

 Nakamura Carlsen Zurigo 2014

Peccato per Hikaru… a Napoli avevano già preparato i botti 

 

Cari lettori, spero non siate così cattivi come un certo “Onlytopchess”, commentatore su Chess Vibes, che subito postava così: “Naja dovrebbe andare in pensione a giocare a poker con Vishy e Gelfy”. Perbacco, e allora cosa dovrebbero fare quei milioni di poveracci che (non) sanno giocare più o meno come me? Darsi alla tombola o al “gioco dei pacchi”?

Un altro (tale “S3”) scrive addirittura, sollevando un vespaio, che “un’altra spiegazione possibile è che il Naka sia stato corrotto…” Mah!  

Un terzo (dall’originalissimo nick di “anonimo”) aggiunge “la fortuna che ha questo ragazzo è incredibile. Lui è il primo giocatore della storia ad essere diventato campione del mondo per fortuna piuttosto che per la sua abilità…”

Dico, Roberto, ma ti pare facile che venga in mente a qualcuno di spostare la Donna da h3 (dove apparentemente può costituire una minaccia) in f1 o altrove?

Insomma, sì, Carlsen ha riconosciuto, dopo la partita, di essere stato fortunato. Ma mi chiederei anche, e lo chiedo ai lettori: voi dite che Carlsen è stato soltanto fortunato in questa occasione o possiamo dire che sia stato anche piuttosto bravo a mantenere la tensione e la complessità sulla scacchiera fino a creare un terreno fertile per la “cappella” dell’avversario?

Muovere a Zurigo 2

Tutto questo è accaduto e accade oggi nella poliglotta e ricca Zurigo anche per merito dello “Zurich Chess Club”, il più antico circolo scacchistico del mondo, fondato nel 1809 dai benemeriti barbieri della “Stussihofstatt”. Ne vedremo domani ancora delle belle? Richard, prendi nota per il tuo secondo volume ….. e tu, Fabiano, se ci sei batti un colpo! A Roberto, invece, buon divertimento!

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


28 Commenti a Muovere a Zurigo

  1. avatar
    alfredo 2 Febbraio 2014 at 18:07

    al momento a Zurigo Carlsen sta leggermente meglio di Fabiano ma Fabiano con la qualità ha ampi margini di difesa.
    La spiegazione di quanto successo ieri a Naka secondo me è piu’ psicologica che tecnica .
    anche Df1 è una mossa ” difficile” da trovare per motivi psicologici .
    Problemi che le macchine non hanno!

    • avatar
      nikola 2 Febbraio 2014 at 18:20

      non so se il problema fosse psicologico o meno ma vorrei solo sottolineare che ‘Df1’ non era l’unica mossa buona, ve ne erano delle altre che lo mantenevano in vantaggio. E fatta la fatidica ‘d6’ il peggio lo si é visto dopo quando una serie di imprecisioni lo hanno portato in svantaggio. Ecco, forse in questa seconda fase la crisi psicologica puó sembrare piú evidente perché scaturisce dall’essersi reso conto di aver perso tutto il vantaggio che aveva accumulato.

  2. avatar
    Luca Monti 2 Febbraio 2014 at 18:24

    Bravo Marramaquìs.Il tuo impegno quotidiano verso SoloScacchi ed i suoi lettori
    io lo apprezzo molto.Tu ed il grande Mongo,per me siete sempre in gamba.

  3. avatar
    Mongo 2 Febbraio 2014 at 19:35

    Fabiano è crollato, nonostante la qualità di vantaggio. Un paio di imprecisioni e la precisione stratosferica di Magnus hanno decretato la sconfitta dell’italiano.
    E mentre il Nakamura, oggi sconfitto da Aronian, si consola ascoltando Vivaldi, Carlsen sposta di qualche punto più in alto l’asticella del record del punteggio Elo.
    Obiettivo 2900 in vista.

  4. avatar
    Roberto Messa 2 Febbraio 2014 at 20:17

    Bisogna dire che Oleg Skvortsov continua a dimostrarsi mecenate e anfitrione molto “diamante” – pardon brillante – per tutto quello che riesce a far luccicare intorno al torneo: i coniugi Korchnoi all’inaugurazione, la giovane campionessa del mondo Hou Yifan, una mostra di pezzi e cimeli scacchistici in prestito dal Schachmuseum di Kriens (Lucerna).
    Oggi Charles Aznavour, ambasciatore onorario dell’Armenia, ha eseguito la prima mossa sulla scacchiera Aronian-Nakamura, mentre tra il pubblico si è notata Klara Kasparova, la madre di Garry senza la quale quest’ultimo non sarebbe mai diventato campione del mondo: dopo che rimase orfano, fu lei ad educarlo fin da piccolo al massimo impegno e a puntare risolutamente ai traguardi più ambiziosi (se vogliamo anche con una notevole dose di pragmatismo, per esempio sostituendo subito il cognome ebreo/armeno di padre e madre – Veinstein e Kasparian – in quello russo di Kasparov, per agevolargli la carriera).

    N.B. racconto tutto questo non perché testimone in loco, ma perché in contatto con Cathy e Ian Rogers che mi inviano fotografie e brevi info a getto continuo. Ma se il tempo fosse meno inclemente monterei subito in auto per una “fuga” a Zurigo, in fondo sono solo 370 Km da casa mia…

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      Roberto Messa 2 Febbraio 2014 at 21:01

      L’incipit di questo bel pezzullo di Marramaquis è un chiaro invito a servirsi non dell’auto ma delle ferrovie elvetiche, sicuramente puntuali e pulite ma un po’ troppo care: quasi 200 euro l’andata e ritorno Brescia-Zurigo. E poi in questi giorni sto impaginando un libro di cui tempo addietro avevo promesso di arrivare almeno alle bozze entro febbraio – guardacaso il curatore dell’opera è una persona che Marramaquis conosce – ma qui è meglio imporre un rigoroso silenzio stampa sulle mie promesse da marinaio 😉

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        Marramaquis 3 Febbraio 2014 at 06:36

        Cari, sì, Roberto, gli svizzeri e i loro treni. Però lo spettacolo che offre il “trenino rosso del Bernina” (Tirano-St Moritz) è qualcosa d’incomparabile.
        E consente anche a chi non è bravo (o fortunato) come Reinhold Messner di goderne: tutti i giorni di tutto l’anno, anche d’inverno con molta neve, questo specialissimo trenino di montagna si arrampica fino ai 2253 metri del Passo Bernina. Il biglietto costa 60 CHF (franchi svizzeri).
        Una curiosità: sul sito del “trenino rosso” si legge che “la ferrovia è interamente svizzera e non fa mai sciopero” (!).

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      Renato Andreoli 2 Febbraio 2014 at 21:03

      A proposito di Veinstein – Kaspariàn – Kasparov.
      Bisognerebbe una volta fare un po’ di chiarezza non solo sul suo cognome, ma anche sul suo nome.
      In realtà lui si chiama Harry, un tipico nome ebreo.
      Nell’alfabeto cirillico non c’è la lettera acca e nelle traslitterazioni viene usata la g dura: per esempio Helsinki si scrive Gelsinki, Herman si scrive German. Così, Harry diventa Garri.
      Quando però si ritraslittera dal russo alle lingue occidentali, il nome dovrebbe correttamente ritornare ad essere Harry, cosa che tuttavia non si è mai vista: Kasparov ha sempre preferito farsi chiamare Garri o addirittura Gary.
      PS
      Su un vecchio manuale inglese delle aperture, si citava in una nota una partita di un certo MECCA. Evidentemente, copiando da qualche testo russo, si erano dimenticati di ritraslitterare la C in S!

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        Roberto Messa 2 Febbraio 2014 at 21:35

        Del nome Harry non sapevo, della transilitterazione di quel certo giocatore, alcuni in Bulgaria mi dissero che forse era più corretto MECA perché la doppia CC/SS non è necessaria, ma tra bulgaro e russo ci sono sottili differenze. Ciao, Роберто

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          alfredo 3 Febbraio 2014 at 10:38

          Qualcuno sa qualcosa della ipotesi circolata qualche anno fa che l’anno di nascita di Kasparov sia il 1960 e non il 63 ?
          qualche anno fa ho avuto modo di vederlo da molto vicino in un paio di occasioni
          in effetti ha sempre dimostrato piu’ anni di quelli che ha .
          in realtà volevo anche chiederglielo ma ovviamente sapevo che non era in nessun modo il caso

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            Roberto Messa 3 Febbraio 2014 at 11:52

            Anch’io ho sempre avuto la forte impressione che fin da giovane (Olimpiadi di Lucerna 1981) dimostrasse 2 o 3 anni in più della sua età anagrafica. Se fosse vero, sarebbe una storia degna delle peggiori mistificazioni propagandistiche made in USSR (o meglio CCCP per restare nel cirillico).
            Ad ogni modo oggi leggevo di ben altri gialli economico/spionistici in cui sarebbero coinvolti Kirsan, Paulson e il sottobosco della Fide da una parte, Gary/Harry dall’altra. Si va da Putin a Singapore, da una società off-shore a contratti segreti carpiti in puro stile wikileaks. Ovviamente tutto in vista delle elezioni di agosto. Ne ha parlato ampiamente anche il Sunday Times, mettendo in evidenza il contrasto tra la crescita di immagine di Carlsen (recentemente è stato invitato nella Silicon Valley dove ha dato lezioni di scacchi a Mark Zuckerberg, poi ha giocato una lampo con Bill Gates in un talk show) e il livello miserando della gestione internazionale degli scacchi …

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              Renato Andreoli 3 Febbraio 2014 at 18:44

              Tuttavia, è caratteristico dei giovani ebrei dimostrare un’età superiore a quella reale. Se vedete un ragazzino delle medie con i capelli scuri e riccioluti accompagnati da baffi incipienti, può essere che sia di origine ebrea.
              Peraltro, Ludwig van Beethoven, in tutta la sua vita, non seppe mai la sua vera data di nascita. Infatti suo padre gli aveva tolto un paio di anni di età, poiché questo gli faceva gioco per meglio promuovere le esibizioni del bambino come enfant prodige.
              Essendo Beethoven vissuto per una trentina d’anni a Vienna, gli Austriaci hanno tentato un’ulteriore mistificazione, tentando sotto sotto di farlo passare per uno dei loro. D’altra parte sono sempre riusciti a far credere al mondo che Hitler fosse tedesco…
              Proseguendo nelle libere associazioni di idee, mi viene in mente che il nonno di Kasparov, Moses Weinstein, era un violinista, direttore d’orchestra e compositore di livello, ed anche lo zio Leonid – figlio di Moses – è un musicista professionista.
              Il figlio di Leonid, Timur Weinstein (o Vainstein),
              cugino di Kasparov, è invece un pezzo grosso nella produzione televisiva e cinematografica.
              Timur è un nome che dice qualcosa agli appassionati di musica; si chiama così il padre del principe ignoto nella Turandot di Puccini, opera che prevede anche il personaggio del boia, il quale stranamente si chiama Pu-Tin-Pao…

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                alfredo 3 Febbraio 2014 at 20:27

                ma Bergomi è ebreo ? :mrgreen:

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                  fds 3 Febbraio 2014 at 21:06

                  ROTFL!!

                  Ma chi non ha almeno 40 anni temo non possa capirla.

                • avatar
                  Franco Trabattoni 3 Febbraio 2014 at 22:33

                  Io li ho, e da un pezzo; ma non l’ho capita lo stesso.

                • avatar
                  fds 3 Febbraio 2014 at 22:59

                  Ciao Franco.

                  Alfredo ha colto al volo l’incipit del post di Andreoli qui sopra.

                  Bergomi non era neppure maggiorenne quando divenne campione del mondo. Pare che per l’occasione, appunto per non sembrare così giovane, si fosse fatto crescere i baffi.
                  I capelli ricci li aveva già…

                  http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Bergomi

                  Seconda foto.

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        alfredo 3 Febbraio 2014 at 10:50

        ricordo in una intervista molti anni fa
        gli fu chiesto come doveva essere chiamato e lui rispose
        “Gary come Gary Cooper “

    • avatar
      Mongo 3 Febbraio 2014 at 11:44

      ‘Rubata’ dal sito della federazione: la giovane cinese Hou Yifan, campionessa del mondo, è in Italia per una vacanza di una settimana con la famiglia; è giunta ieri, domenica, a Firenze, ospite della Associazione “Il Delta della Luna”; organizzatore del viaggio e dell’evento Lorenzo Barsi.
      Gli appuntamenti scacchistici prevedono un incontro con gli appassionati mercoledì 5 febbraio a Genova, presso il Circolo ‘Centurini’, dalle ore 17 alle ore 18. Poi sabato 8 e domenica 9 a Firenze una sfida amichevole su 2 partite (una al giorno) con Simone De Filomeno, presso la sede della Associazione “Il Delta della Luna”, viale De Amicis 99 (ore 15). Tutti i dettagli sul sito http://www.ildeltadellaluna.net

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        Roberto Messa 3 Febbraio 2014 at 12:01

        Lorenzo Barsi, autore insieme ad Alessandra Innocenti del libro “Serafino Dubois il Professionista”?
        E’ stato forse il testo più ben scritto, storicamente più accurato e per contro più invenduto delle Messaggerie Scacchistiche.
        Beh… visto che non vado a Zurigo, ora mi toccherà andare a Firenze!

      • avatar
        Jas Fasola 3 Febbraio 2014 at 12:07

        Ho trovato solo il link a Labirinti e Casematte con qualche foto 🙁 Immagino sia stata una idea dell’ultimo momento, forse un improvviso amore zurighese 🙂

  5. avatar
    Roberto Messa 2 Febbraio 2014 at 21:23

    Infine non posso che non dire la mia sui commenti che Marramaquis ha selezionato bazzicando tra i “peggiori blog di Caracas”… Prima di tutto Nakamura a me sembra un giocatore in crescita e da seguire con molta attenzione. La partita di ieri lo dimostra, a prescindere dal risultato: per ottenere un attacco vincente contro il campione del mondo non ha esitato ad accollarsi una posizione delicata intorno al suo Re poi si è trovato in quella classica situazione in cui dovendo scegliere tra varie linee più o meno vincenti si va a cadere in quella peggiore. 37. Df1 non è assolutamente una mossa istintiva e – come ricordava Peter Leko nei commenti in diretta – alla scacchiera giochi “al buio”. In partita non sai mai con sicurezza se:

    a) va tutto bene devi solo trovare la continuazione del KO
    b) devi accontentarti di passare a un finale leggermente migliore
    c) il tuo attacco è tutto fumo e niente arrosto e devi cercare qualcosa per salvare la pelle.

    Carlsen da parte sua si è difeso meglio che ha potuto, duro come una roccia, e anche questa volta il risultato lo ha premiato, ma in apertura e nel mediogioco è stato surclassato.

  6. avatar
    paolo bagnoli 2 Febbraio 2014 at 23:21

    Ho inviato a SoloScacchi un – per me – divertente articolo riguardante certi… ehm… effetti psicologici di natura un po’ strana. Che sia questo il caso?

    • avatar
      Yanez 2 Febbraio 2014 at 23:46

      il ritardo del nostro grafico è ormai leggendario ma non temete: l’ottimo pezzo di pezzo di Paolo esce in settimana! 😎

  7. avatar
    alfredo 3 Febbraio 2014 at 09:02

    Spassky commentando una sua partita , mi sembra con Bronstein a un certo punto scrisse che da un punto di vista psicologico le mosse piu’ difficili da trovare sono quelle che rimuovono un pezzo da una casa “forte”
    infatti nella partita fece unamossa Ce5-d3 . Nella casa e5 il cavallo era molto forto ma portandolo con questa manovra in f4 risultava ancora piu’ forte .
    Df1 èuna mossa anti intuitiva in quanto toglie la Donna da una casa ” buona” , indietregiando e fino a quel momento il nippo-american -italiano non aveva fatto altro che andare avanti .
    comunque una partita che si presta a tanti interessanti commenti da molti punti di vista

  8. avatar
    coscki 8 Febbraio 2014 at 13:50

    Questo Harry, Gary o Gerri che si voglia, mi pare chiaro che qualsiasi cosa sia stata fatta, ne era ben cosciente. L’apparato Sovietico non mi pare che lo abbia ostacolato verso la corsa al titolo mondiale, anzi mi pare gli abbia aiutato. Se non sbaglio continua a vivere in Russia.

    • avatar
      Roberto Messa 8 Febbraio 2014 at 14:54

      Ovviamente le prime decisioni sulla carriera agonistica del piccolo Garry le prese sua madre Klara. Quando si accorsero che – benché nativo di Baku e con genitori non propriamente russi – aveva i numeri per diventare un grande campione lo chiamarono alla cosiddetta scuola di Botvinnik (a cui in realtà venivano ammessi pochissimi elementi selezionati in tutta l’URSS) e, divenuto il pupillo prediletto del “Patriarca”, ottenne ovviamente tutti i vantaggi e gli aiuti dell’apparato. Fino al match del 1985 era però evidente che la prima scelta del partito era per Karpov come campione del mondo… più russo, più allineato, più disciplinato. Saltando alla storia recente, è noto che dopo il suo ultimo arresto Kasparov ha evitato il più possibile di dormire in Russia e recentemente ha preso la cittadinanza in Estonia: dice di aver paura di Putin e secondo me con tutte le ragioni. Per sua fortuna la notorietà planetaria in questi casi è una sorta di “assicurazione sulla vita”.

  9. avatar
    Marco "Marchino" Nebuloni 11 Dicembre 2014 at 17:55

    A me l’articolo che ho appena letto non mi è piaciuto tanto.Ciò non inficia minimamente la
    sconfinata stima verso l’autore che in tante altre occasioni ci ha donato,dona e donerà –
    sono speranzoso- letture di eccelsa qualità.Chioserei : “Avercene di Marramaquis”.

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