Dake it to the limit

Scritto da:  | 19 Febbraio 2014 | 11 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
Arthur Dake 2
Arthur Darkowski nacque l’ 8 aprile 1910 a Portland, Oregon, da genitori polacchi i quali, fuggiti dalla Polonia zarista pochi anni prima, avevano avviato una modesta attività agricola. La famiglia cambiò il proprio cognome, americanizzandolo in “Dake”.
            Nel 1926 il sedicenne Arthur trovò un ingaggio su di una nave mercantile in partenza per il Pacifico, e l’anno successivo tornò a Portland con un discreto gruzzolo in tasca, dopo aver visitato Cina, Giappone e Filippine. Grazie al denaro guadagnato potè frequentare la high school  e durante la frequenza conobbe un emigré russo dal quale apprese il gioco degli scacchi e nel quale fece rapidissimi progressi dimostrandosi in poco tempo superiore al maestro.
            Nel 1929 si imbarcò nuovamente ed il suo nuovo ingaggio ebbe termine a New York, dove sbarcò con poco denaro e senza prospettive. Vagabondando per la metropoli visitò Coney Island, il grande parco di divertimenti, e decise di mettere a profitto la sua conoscenza degli scacchi accordandosi con uno dei tanti stand dove iniziò ad esibirsi contro persone del pubblico e mettendo in palio 25 cent a partita.
Arthur Dake 1
            Sbarcava decentemente il lunario e, quando seppe che nel 1930 si sarebbe disputato il Campionato dello Stato di New York, fu tra gli iscritti, concludendo con un terzo posto che attirò su di lui l’interesse degli appassionati. L’anno seguente vinse il Campionato del Marshall Chess Club e questo successo gli valse la convocazione, da parte della Federazione statunitense, per l’imminente Olimpiade di Praga; giocando in terza scacchiera (nelle prime due giocavano Kashdan e Marshall) ottenne un soddisfacente +5 =7 -2 che aumentò le sue quotazioni nazionali ed internazionali.
            Prima di rientrare negli Stati Uniti giocò anche al torneo di Anversa, vincendolo ex aequo con Rubinstein e Yates, poi, nel ’32, fu terzo a quello di Pasadena, dopo Alekhine e Kashdan. Fece sensazione la sua vittoria contro il campione del mondo Alexandr Alekhine, ottenuta grazie ad una brillante combinazione finale.
Reshevsky Dake e Steiner Pasadena 1932
Reshevsky, Dake e Steiner premiati al torneo di Pasadena 1932
separator4
            Nel 1933 venne nuovamente convocato per l’Olimpiade di Folkestone e vinse l’argento individuale (+9 =2 -2) giocando in quarta scacchiera, e nel ’34 fu molto attivo: terzo al Campionato open USA, ancora terzo al torneo di Syracuse vinto da Reshevsky, ed al torneo di fine anno a Città del Messico fu primo ex aequo con Fine e Kashdan.
            Nel 1935, altro anno olimpico (Varsavia), dopo un secondo posto alle spalle di Reuben Fine all’ USA open, la Federazione lo schierò in quarta scacchiera dove vinse l’oro individuale con il notevole risultato di +13 =5 -0 . Sulla nave che riportava negli Stati Uniti la squadra americana conobbe Helen, che sarebbe divenuta sua moglie di lì a pochi mesi, e partecipò ad un torneo blitz che vinse con il 100 % dei punti (+12 =0 -0).
            Per guadagnarsi da vivere fu agente assicurativo, poi venditore di elenchi telefonici, infine decise di rientrare a Portland con la giovane moglie, avendo trovato un impiego presso l’ Oregon Department of Motor Vehicles , impiego che conserverà per più di trent’anni. Fece qualche sporadica apparizione in tornei di scarso rilievo  fino a quando, nel 1938, decise di rinunciare agli scacchi per dedicarsi alla famiglia. Aveva 28 anni.
            Nel 1946 venne “richiamato in servizio” dalla Federazione in occasione del match URSS-USA e pattò entrambe le partite che lo vedevano opposto ad Andrei Lilienthal, ma la sua carriera scacchistica era ormai finita, preso com’era dagli impegni professionali e famigliari. Nel ’49 lo troviamo al Campionato Northwest Pacific, nel quale si dimostrò ancora in buona forma, nel ’54 gli venne attribuito dalla FIDE il titolo di Maestro Internazionale, poi nulla fino al 1975 anno nel quale, ormai pensionato, decise di partecipare al torneo di Lone Pine, dove finì nella parte bassa della classifica.
Smyslov Dake Petrosian Lone Pine 1976
Nel 1977 l’USA open si disputava a Portland, e Dake non poteva non partecipare; il suo risultato finale di 8 su 12 testimonia del fatto che il sessantasettenne Grande Maestro non aveva del tutto perduto il suo smalto. Nel 1986 la FIDE gli assegnò il titolo di Grande Maestro in considerazione dei risultati da lui ottenuti negli anni Trenta. Nel 1991, poi, la Federazione USA lo inserì nella Hall of Fame.
Dake Portland 1987
            Il 28 aprile del 2000, al famoso Casino Sands di Reno , un novantenne venne colto da malore mentre passava il tempo al tavolo del Blackjack. Era Arthur Dake, ed i soccorsi subito prestati non riuscirono a salvargli la vita.
Arthur Dake 3
            Ecco la sua brillante vittoria ottenuta contro il campione mondiale Alekhine al torneo di Pasadena, con alcuni commenti dello stesso Dake.
Dake vs. Alekhine, 1-0
Pasadena, 1932
 
1. e4 c6  2. d4 d5  3. e:D5 c:D5  4. c4
Posizione dopo 4.c4

Posizione dopo 4.c4

(“Una settimana prima avevo analizzato questa linea con Alekhine!”)
4…Cf6  5. Cc3 Cc6  6. Cf3 Ae6!?
(“Questa mossa mi ha consentito un blocco”)
7. c5 g6
Posizione dopo 7...g6

Posizione dopo 7…g6

(“7. … Ce4!?  8. Ad3 C:c3  9. b:c3 g6”)
8. Ab5 Ag7  9. Ce5 Dc8  10. Da4 Ad7  11. 0-0 0-0  12. Af4 a6  13. A:c6 b:c6  14. Tfe1 Ch5  15. Ad2 Ta7  16. Te2 Ae8  17. Tae1 f5?!
Posizione dopo 17...f5

Posizione dopo 17…f5

(“Il sacrificio del Nero non funziona, mentre … g5 con l’idea di … f5 era perfettamente giocabile secondo Fine”)
18. Cf3 Cf6
(“18. … Dd8  19. Cg5 Tf6  20. Ce6 e il Nero soffre”)
19. T:e7 T:e7  20. T:e7 f4?!
Posizione dopo 20...f4?!

Posizione dopo 20…f4?!

(“Disperazione, mentre 20. … Ce4  21. Af4 Dd8  22. Ta7 g5  23. Ae5 era una disperazione di altro tipo”)
21. A:f4 Ce4  22. Ae5 Ah6  23. C:e4 d:e4  24. Cg5!
(“24. Ce1? e3  25. f3 Df5 con controgioco”)
24…Df5
Posizione dopo 24...Df5

Posizione dopo 24…Df5

(“24. … A:g5  25. Tg7+ Rh8  26. Tc7+”)
25. Db3+ Af7  26. C:f7 T:f7  27. T:f7 D:f7  28. Db8+ Df8  29. d5!
(“La più energica”)
29…e3  30. f4
Posizione dopo 30.f4

Posizione dopo 30.f4

(“Sigillando la tomba”)
30…D:b8  31. A:b8 Rf7  32. d:c6 Re8  33. b4 g5  34. g3 g:f4  35. g:f4 Rd8  36. a4 Rc8  37. Ad6 Ag7  38. Rf1
38.Rf1 e il Nero abbandona

38.Rf1 e il Nero abbandona

il Nero abbandona.
Dake Alekline Pasadena 1932
avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


11 Commenti a Dake it to the limit

  1. avatar
    Fabio Lotti 19 Febbraio 2014 at 17:02

    Caro Paolo
    essendo un pigrone del Toro non aggiungo altro a quello già scritto su questi tuoi bei contributi.

  2. avatar
    Zenone 19 Febbraio 2014 at 17:17

    Bisogna sempre ringraziare Bagnoli per le biografie di questi grandi giocatori che spesso, molto spesso, non vengono adeguatamente considerati, nemmeno dagli addetti ai lavori, pur riuscendo a giocare partite come quella proposta.

  3. avatar
    Vince 20 Febbraio 2014 at 08:37

    Dake… Denker… Stejner… Fine… Reshevsky!! Mica male gli States in quegli anni eh?

  4. avatar
    Enrico Cecchelli 20 Febbraio 2014 at 08:55

    grandissimo pezzo come al solito!

  5. avatar
    The dark side of the moon 20 Febbraio 2014 at 12:11

    Complimenti come al solito.
    Sarebbe bellissimo che questi articoli, insieme ad altri che magari comprendono partite, fossero inclusi in un eventuale libro.
    Che ne dite?
    Se c’è materiale a sufficienza potrebbe essere un ipotesi da prendere in discussione.
    Io lo acquisterei di sicuro!

    • avatar
      alfredo 20 Febbraio 2014 at 16:12

      Mi sembra che Marramaquìs stia già pensando a un libro “corale”
      Certo è che i pezzi di Paolo meriterebbe un altro suo libro a parte.
      E se Franco (Trabattoni) continuasse con le sue deliziose rievocazioni storiche avremmo la più bella testimonianza sugli scacchi in Italia tra gli anni 70 e 80!

  6. avatar
    paolo bagnoli 20 Febbraio 2014 at 18:22

    Per Vince: dimentichi Kupchik, Kashdan (!), Santasiere, Pinkus. Horowitz e ne dimentico qualcuno.

    • avatar
      Vince 21 Febbraio 2014 at 08:50

      Grazie Signor Paolo, e complimenti per questi superbi lavori.
      Reinfeld invece è posteriore ai Maestri che lei ha citato?

  7. avatar
    paolo bagnoli 21 Febbraio 2014 at 15:37

    Direi che è un quasi contemporaneo, ma ad un livello di gioco decisamente più basso <(con rispetto parlando…;)

    • avatar
      Doroteo Arango 2 Marzo 2014 at 00:57

      Gran bella partita questa di Dake il cui merito è decisamente accresciuto se si considera che Alekhine era praticamente imbattibile in quegli anni. Vinse infatti tutti i tornei a cui partecipò da New York 1927 (secondo) a Hastings 1933-34 (ancora secondo), subendo solamente quattro sconfitte in tutto (che diventano sette considerando anche le tre nel match di Buenos Aires con Capablanca).
      Fred Reinfeld non era tuttavia proprio “un signor nessuno” visto che fu uno dei tre a imporre il pareggio a Pasadena in questo torneo magistralmente evocato da Paolo; di fatto l’unico insieme a Samuel Factor (un altro polacco di Łódź… cucù Jas?!? ;-)) prima che Alekhine tirasse in un certo senso i remi in barca quando, alla vigilia del penultimo, conduceva già con ampio margine con 8 punti su 9 (!), ben certo della matematica vittoria finale.
      La sconfitta con Dake arrivò al penultimo turno seguita da una patta con Reuben Fine.
      Complimenti vivissimi a Paolo per questa riuscitissima serie sui grandi (e “minori”;) giocatori del passato!

  8. avatar
    paolo bagnoli 7 Marzo 2014 at 22:08

    In realtà ho avuto l’accortezza di aggiungere, a propsito di Fred Reinfeld, un “con rispetto parlando”, ma rimango dell’idea che egli fosse un gradino al di sotto di Dake, Fine, Kashdan, eccetera.

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