Lezioni di scacchi

Scritto da:  | 23 Febbraio 2014 | 26 Commenti | Categoria: Lezioni di scacchi

Lezioni di Scacchi 3

Le Torri

Vedremo in questa puntata delle nostre Lezioni alcuni esempi caratteristici di impiego delle Torri: controllo di colonne aperte sull’ala di Donna e al centro, settima ed ottava traversa, attacco diretto contro il Re, Torri attive. La semplice conoscenza di tali elementi strategici, unita ad una anche minima tecnica di sfruttamento, non può che portate punti a chi se ne impadronisce.

Settima e ottava traversa

Dovrebbe esser chiaro, anche solo per il gran numero di volte che l’abbiamo sentito dire, che uno degli obiettivi strategici principali è la penetrazione delle Torri nella settima o ottava traversa. I pezzi pesanti, da quelle postazioni, ostacolano grandemente il gioco dell’avversario.

Sull’ottava traversa è il Re nemico che viene a trovarsi sotto il fuoco delle Torri, e non è affatto strano notare che molte combinazioni sono basate sul tema della debolezza della traversa basale.

È di grandissima importanza l’uso della settima nel finale ed è necessario saperne valutare l’uso possibile prima di entrarvi. Infatti è spesso un importante obiettivo strategico il cercare un cambio che ci permetta il libero accesso alla settima, quando anche il materiale è pari e la posizione molto semplificata: una Torre in settima può essere un fattore determinante. Diciamo “può” perché non sempre, se non nei casi più semplici, siamo in grado di esplicitare tutta l’energia potenziale di in una Torre in settima.

Ora vedremo degli esempi illustrativi di alcune fra le tecniche più semplici nelle quali una Torre in settima si dimostra decisiva, o per vincere o per pattare se in inferiorità.

diagramma 1

Qui la settima è usata per costruire un attacco da matto. Notare che se il pedone fosse in f7, è il Bianco che dovrebbe lottare per la patta (debolezze create dalle spinte di pedone…)

1. Dg4 g6 2. Dh4 h5 3. Dxf6 e vince.

diagramma 2

Il Bianco sembra spacciato, ma…

1. Cxe4 c2 2. Cf6+ Rf8 (su Rh8 c’è il matto) 3. Ch7+ Re8 4. Cf6+

Salvandosi col perpetuo. Il risultato sarebbe stato lo stesso se la Torre bianca fosse stata posta in d7 e quella nera in b8; poiché la stessa Torre bianca priva il Re nero della casa di fuga d8. Questa cooperazione fra Torre e Cavallo per forzare il perpetuo è un frequente obiettivo in situazioni disperate.

diagramma 3

1. b6 Rf8 2. b7 Tb8 3. Tc7 e vince

Questo è il metodo più semplice per aiutare la promozione del pedone con la Torre in settima. È un metodo disponibile solo quando il Re non ha pedoni sulla sua 2ª traversa dietro i quali nascondersi.

Se, ad esempio, la posizione dei pedoni neri fosse rovesciata (g7, h6) il Bianco dovrebbe sudare per riuscire a pattare.

I contrastanti risultati di queste posizioni sottolineano l’importanza delle spinte dei pedoni quando una Torre è riuscita a scendere in settima: possono significare la vittoria o la sconfitta.

diagramma 4

1. Th7+ Rg8 2. Teg7+ Rf8 3. Axg5 hxg5 4. h6

Minaccia matto con Th8.

4… Re8 5. Th8+ Cf8 6. h7 al=D  7. Txf8+ Rxf8 8. h8=D#.

Il risultato sarebbe stato lo stesso se il Nero avesse giocato 3…a1=D per via di 4. Ae7+ Re8 5. Tg8+ Cf8 6. Txf8+ Rd7 7. Ac5+ scacco di scoperta e matto alla prossima, oppure 3…Ae4 4. Ae7+ Re8 5. Th8+ Cf8 6. Ad6! seguita da 7. Txf8#.

Questo esempio mostra chiaramente la potenza delle due Torri in settima.

È interessante notare le minacce di matto che nascono quando la Tg7 viene protetta dal pedone: queste posizioni di matto sono comunissime e sono la base di molte combinazioni. (Conviene quindi ricordarsene!).

In altri casi le due Torri rappresentano la salvezza. Se per esempio il Bianco non avesse avuto l’Ac1, avrebbe potuto pattare con il perpetuo: 1. Th7+ Rg8 2. Thg7+ Rf8 3. Tgf7+ ecc., ma non 2. Teg7+?? Rf8 ed il Re scappa via!

Segue una partita che ci mostra il lavoro delle Torri in settima.

Alekhine – Yates (Londra 1922)

1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.Cf3 d5 4.Cc3 Ae7 5.Ag5 0–0 6.e3 Cbd7 7.Tc1 c6 8.Dc2 Te8 9.Ad3 dxc4 10.Axc4 Cd5 11.Ce4 La variante Alekhine nell’Ortodossa, caratterizzata da Cf6-e4. 11… f5?  È una mossa posizionalmente dubbia, poiché il Bianco non tarderà ad occupare e5 col Cavallo; era migliore 11…f6 oppure 11…Axg5.

12.Axe7 Dxe7 13.Ced2 b5 Errore posizionale simile al precedente: ora la casa indebolita è c5. Alekhine saprà sfruttare questa debolezza per mettere i propri pezzi in posizione attiva.

14.Axd5 cxd5 15.0–0 a5 16.Cb3 a4 17.Cc5 Cxc5 18.Dxc5 Dxc5 19.Txc5 Alekhine interpreta correttamente la posizione e non teme semplificazioni; il suo vantaggio posizionale (controllo della colonna “c” e possesso della forte base operativa e5 per il Cavallo) presto comincerà a pesare.

19… b4 20.Tfc1 Aa6 21.Ce5 Teb8 È importante per il Bianco che l’avversario non osi cambiare le Torri, per il seguito 21…Tfc8 22. Txc8+ Txc8 23. Txc8+ Axc8 24. Cc6 b3 25. axb3 axb3 26. Ca5 e il Nero perde un pedone.  (E’ molto più forte però 25. Ce7+ con doppio sull’alfiere!; Mongo).

Così il possesso della colonna “c” risulta sicuro.

Il piano strategico che dovrebbe ora seguire è il raddoppio delle Torri sulla settima, comprimendo l’ala di Re nera e con l’aiuto del Cavallo e5 e – perché no? – del Re, portare un attacco da matto. Alekhine svolge tutto ciò con gran vigore.

22.f3 b3 23.a3 h6 È ancora impossibile il cambio delle Torri per 23…Tc8 24. Txc8 Txc8 25. Txc8 Axc8 26. Cd3 Aa6 27. Cc5 e dopo si perde il pedone a4 o il pedone e6.

Ma a parte questa chiara ed esplicita variante, il cambio di Torri darebbe al Bianco una partita posizionalmente vinta, poiché il suo Re potrebbe marciare indisturbato fino in b4.

24.Rf2 Rh7 25.h4 Tf8 26.Rg3 Tfb8 Il Nero non può che segnare il passo e deve aspettare passivamente, mentre l’avversario si prepara all’azione.

27.Tc7 Ab5 28.T1c5 Aa6 29.T5c6 Te8 30.Rf4 Rg8 31.h5 Tutto ciò che rimane da fare è raddoppiare le Torri in settima; una volta fatto, la partita sarà decisa.

31… Af1 32.g3 Aa6 33.Tf7! Rh7 34.Tcc7 Tg8 35.Cd7! Con la minaccia di Cf6+ e non c’è più difesa.

35… Rh8 36.Cf6 Tgf8 37.Txg7! Txf6 

diagramma 5

38.Re5! 1–0

Il Bianco guadagna una Torre poiché il suo ritiro in f8 o la difesa con l’altra Torre da f8 priverebbe il Re nero della sua casa di fuga. Per esempio: 38…T6f8 39. Th7+ Rg8 40. Tcg7#.

Questa partita mostra come il controllo di una colonna aperta possa prima comprimere la posizione nemica, poi preparare l’attacco finale mediante il raddoppio lungo la settima traversa.

Attacco diretto contro il Re

Stahlberg – Alekhine (Amburgo 1930) 

diagramma 6

18. a4 Con questa mossa che intende aprire la colonna “a”, il Bianco si imbarca in un piano strategicamente sbagliato che perde tempo e porta solo ad un’inutile sortita di Torre. Era molto meglio 18. De5 con l’idea Dc7. Per esempio: 18. De5 f4 19. Dc7 (non 19. exf4 Cg6 20. Dc7 Cxf4 ecc.) 19…Axf3 20. Axf3 fxe3 21. fxe3 Cf5 con la doppia minaccia 22…Cxe3 e 22…Ch4.

18…f4! Il Nero risponde con energia. Apre la colonna “f” per l’azione della Torre appoggiata dall’Alfiere sulla diagonale lunga.

19. a5 fxe3 20. Dxe3 Cf5 21. Dc3 d6 22. axb6 axb6 23. Ce1 Su 23. Ta7 c’era Td7 che minaccia Axf3 con guadagno di pezzo.

23…e5! Con questa avanzata Alekhine crea una forte base operativa in d4.

24. Ta7 Sperando in bene: se 24…Td7 25. c5 seguita da Ab5, ma il Nero ha un’intermedia.

24…Cd4 25. De3 Td7! Non solo difende l’Alfiere ma, per la minaccia 26…Af3!, forza la Torre bianca ad indietreggiare, inoltre prepara il raddoppio sulla colonna “f”. Tre piccioni con un colpo: notevole.

26. Ta2 T7f7 27. f3 Il Bianco crede d’inibire l’azione del Nero sulla colonna “f”, ma questi dimostra che neanche una quadrupla protezione della casa f3 è sufficiente.

27…Tf4 28. Ad3 Dh5 Minacciando 29…e4! 30. Dxd4 exf3 ecc.

29. Af1 Dg5! Minacciando 30…Txf3.

30. Tf2 h6 Mossa eccellente che rinnova la minaccia 31…Txf3 32. Dxg5 Txf2. Se il Bianco tenta di prevenire ciò con 31. Dd2, allora segue 31…Axf3! che vince facilmente.

31. Rh1 Txf3! e il Bianco abbandona.

Le Torri attive

Abbiamo visto il modo principale di conferire potenza ai pezzi pesanti: aprire le linee.

Accade tuttavia che a volte non sia sufficiente l’occupazione di una colonna, oppure non sia possibile aprirla quando sarebbe strategicamente opportuno farlo, in questi casi la Torre per operare può portarsi davanti alla propria catena di pedoni, specialmente quando c’è la possibilità di inscenare un attacco diretto contro il Re avversario. Da un punto di vista posizionale questa strategia comporta il rischio di ritrovarsi con le Torri fuori gioco, nel caso il difendente riesca a stabilizzare la situazione sul lato di Re e ad aprirsi un contrattacco al centro o sull’ala di Donna.

Nella seguente partita di Alekhine l’impiego delle Torri davanti ai propri pedoni risalta in una magnifico attacco, tipico del campione del mondo russo.

Alekhine – Kmoch (San Remo 1930)

1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.Cc3 Ab4 4.Ad2 0–0 5.e3 d5 6.Cf3 c5 7.a3 Axc3 8.Axc3 Ce4 9.Tc1 Cxc3 10.Txc3 cxd4 11.exd4 Cc6 12.Ae2 dxc4 13.Axc4 Df6 14.0–0 Td8 15.Td3 Ad7 16.Te1 Benché il Nero sia uscito dall’apertura con una piena uguaglianza, il Bianco coltiva ambiziosi propositi d’attacco e gioca per la vittoria. Egli quindi evita le continuazioni 16. Dd2 o 16. d5 (che eliminerebbe il suo pedone debole ed isolato) e cerca di prendere in qualche modo l’iniziativa.                                                                                            

16… Ae8 17.Dd2 Ce7 18.Cg5! La prima mossa d’attacco, con la quale il Bianco spera d’indurre il Nero a mosse di indebolimento (h7-h6). La minaccia è 19. Cxe6! fxe6 20. Txe6.

18… Cd5 19.Tf3 De7 20.Tg3 Ora la minaccia è 21. Dd3 che, se giocata, provocherebbe l’indebolimento g6.

20… h6 21.Cf3 Df6 22.Te4! La seconda Torre si unisce all’attacco e contemporaneamente impedisce la casa f4 al Cavallo.

22… Ce7 23.Ce5 Cf5 24.Td3 Tac8 25.h3! Il Bianco deve aver cura di evitare qualsiasi minaccia sulla prima traversa per poter liberamente spiegare tutta la potenza dei propri pezzi pesanti.

25… Cd6? Scambiare il Cavallo per l’Alfiere è erroneo e rende la difesa più difficile. Dopo la corretta 25…Ac6 il Nero avrebbe ottenuto gioco pari.

26.Tf4 Cxc4 27.Cxc4 Dg5  Oppure 27…De7 28. Ce5 ed f6 non è buona per Cg4.

28.Tg3 Dd5 29.Ce3 Dc6 30.Rh2 Le Torri bianche sono minacciose e la loro azione rende possibile una chiusura di forza. L’occupazione dell’ottava per il Nero non serve a nulla poiché non c’è tempo per il raddoppio delle Torri; in ogni caso il Re bianco per il momento è adeguatamente protetto.

diagramma 7 30… Dc1 31.Db4 Dc7 Se 31…Db1 allora il Bianco vince per 32. De7 Tc1 33. Txg7+ Rxg7 34. Tg4+ Rh7 35. Df6 Th1+ 36. Rg3.

32.d5 ! a5 33.De4 Td6 34.De5 g6 35.Dh5 Txd5  Oppure 35…Rh7 36. Cg4! gxh5 37. Cf6+ e matto alla prossima.

36.Cxd5 exd5 37.Dxh6 De5 38.Th4 Dg7 39.Dxg7+ 1–0

Ora vedremo un altro esempio di uso delle Torri in attacco davanti ai pedoni.

Forgacs – Cohn E. (San Pietroburgo 1909)

1.d4 d5 2.Cf3 e6 3.c4 Cf6 4.Cc3 dxc4 5.Ag5 Ae7 6.e4 h6 In linea di principio si dovrebbero evitare mosse del genere, soprattutto in una variante dove con dxc4 si è già una mossa indietro nello sviluppo del gambetto di Donna: l’arrocco, il fianchetto sul lato di Donna e Cbd7 erano uno sviluppo sano.

7.Axf6 Meglio che ritirare l’Alfiere, la mossa perduta del Nero viene evidenziata.

7… Axf6 8.Axc4 Cd7 9.0–0 0–0 Osservando la posizione si direbbe non vi sia nulla di allarmante, eppure un esame più attento rivela grosse pecche nell’impianto del Nero. L’assenza di un pedone al centro e lo sviluppo insoddisfacente hanno un’influenza duratura. Il Bianco porterà le sue truppe sull’ala di Re aiutato dal pedone e5 (possibile per l’assenza di d5) prima che l’Alfiere campobianco riesca a farsi sentire da b7.

La minaccia del Bianco, dopo e4-e5, è De2-e4 e Ad3. Se il Nero non vuole rischiare l’indebolimento g6, deve difendersi con Te8 e Cf8, nel frattempo il Bianco può giocare Td1 per spingere in d5 e aprire la colonna di Donna.

Il Nero dovrà contrastare con c6 che ritarderà l’azione del suo stesso Alfiere. La partita si sviluppa su questa linea ed è un esempio eccellente di vantaggio dovuto al controllo del centro.

10.e5 Ae7 11.De2 Te8 12.Tad1 c6 13.De4 Dc7 Preparando b7-b6 e lo sviluppo dell’Alfiere.

14.Tfe1 Cf8 15.Dg4 b6 16.Dh5 Ab7 17.Te4 Ab4 Il Nero non può giocare ancora c6-c5 per 18. Tf4 con attacco su f7. L’Alfiere che ostruisce la difesa di Donna non avrebbe che la casa d8 ed il Bianco vincerebbe rapidamente: 17… c5 18. Tf4 Ad8 19. d5 exd5 20. Cxd5 Axd5 21. Axd5 con attacco doppio su Torre e pedone.

18.Tg4 Axc3 19.bxc3 Rh8 Para Dxh6.

20.Cg5 Te7 21.Ce4 Casa di transito possibile per la disponibilità di e4.

21… Td8 22.Td3 c5 23.Cf6 Minacciando Dxh6+ e Tg8 matto! La cattura del Cavallo non è possibile per Dxh6 e matto a seguire. La superiorità è comunque troppa ed il matto riappare.

23… Cg6 24.Th3 

diagramma 8 E per la minaccia Dg5 e Txh6+ il Nero non poté che abbandonare.

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Ringraziamo la rivista ‘Torre & Cavallo – Scacco‘  ed il direttore Roberto Messa per averci messo a disposizione questo materiale da lui pubblicato nel 1998, con il titolo di ‘Lezioni per il giocatore dilettante‘.

Noi ci siamo limitati a rendere più scorrevole il testo ed ad apportare le correzioni del caso.

(2. continua)

avatar Scritto da: Mongo (Qui gli altri suoi articoli)


26 Commenti a Lezioni di scacchi

  1. avatar
    Luca Monti 24 Febbraio 2014 at 00:15

    Bravo grande Mongo. Come Lettore non posso che apprezzare il tuo impegno ed il valore
    del tuo lavoro per SoloScacchi.Anche quando come oggi, proponi rielaborandole, pagine del passato pensate da altri.Tuo affezionato estimatore.Luca Monti.

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    alfredo 24 Febbraio 2014 at 01:02

    rivedere , anche se per la milionesima volta la Alekhine – yates è sempre un piacere .
    sembra quasi facile giocare a scacchi così….

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    The dark side of the moon 24 Febbraio 2014 at 20:57

    Interessante ed utile questa rubrica curata e rielaborata da “Mongo” che ringrazio insieme a chi ha messo a disposizione il materiale trattato.
    Avanti cosi!

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    nikola 24 Febbraio 2014 at 23:03

    sono cose che probabilmente molti di noi conoscono ma rileggerle e ritrovarle non puó far altro che piacere. di nuovo un grazie a Mongo

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    Luca Monti 24 Febbraio 2014 at 23:16

    Questi attestati di stima verso il grande Mongo scaldano il cuore.Sono tutti più che
    meritati a mio modesto parere.Grazie ad ognuno e grazie a Mongo.

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    Enrico Cecchelli 24 Febbraio 2014 at 23:45

    Mi associo ai complimenti precedenti

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    INSALA' 25 Febbraio 2014 at 10:38

    …bene questi articoli espressione viva del modo di ragionare CONVERGENTE (prevale nei test per misurare il Q.I. e condizionato dai dati di fatto. Serve solo memoria e comprensione del problema). Ma questa unica modalità di pensiero è necessaria ma non sufficiente negli scacchi. Importante è il ragionamento DIVERGENTE che è proprio della CREATIVITA’. Gli scacchisti computer-dipendenti (Dio ce ne scampi e liberi!) considerano la creatività come frutto di una serie di colpi di genio misteriosi, slegati ed incomprensibili.Niente di più falso! Il processo creativo, apparentemente irrazionale, presuppone l’esistenza di un METODO. Il campione della creatività intesa come metodo è stato ad es. Petrosjan (e non Tal come nell’immaginario collettivo)definito dai suoi detrattori dell’epoca come un “eccentrico”, ma anche Planinc non scherzava in fatto di “scientificità” creativa. Per uno scacchista è fondamentale saper ragionare in modo sia convergente che divergente; questo approccio è profilattico nei confronti dell’atteggiamento ossessivo-compulsivo che moltissimi scacchisti hanno nei confronti dei chess engines (vedi ad es. i fans delle varianti agli scacchi tradizionali). In sintesi, quando giocate a scacchi fate l’amore e non fate la guerra. Peace&love.

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      Mongo 25 Febbraio 2014 at 12:16

      Ci ho capito poco di quello che dici sulla creatività convergente e divergente, ma di una cosa devo sinceramente ringraziarti.
      La tua ultima frase, che è il mio principale piano di gioco in tutte le mie partite, mi ha fatto tornare in mente quanto scritto dal Leoncini nel suo ultimo libro fatto insieme al nostro Lotti. L’appendice del libro, appunto, era sul tema ‘scacchi e sesso’ e Leoncini scrive, tra aneddoti ed altre cose sul tema, che nell’ex Unione Sovietica avevano fatto alcuni esperimenti di ‘sesso applicato al gioco degli scacchi’ (veniva praticata da delle ‘volontarie’ una fellatio a degli scacchisti impegnati in una partita a scacchi – mondo maschilista! [Chissà se è mai stato fatto un esperimento a ruoli invertiti? – mondo femminista!]) ed avevano notato che agli scacchisti ‘vittime’ di tali esperimenti aumentava la creatività.
      :oops: :mrgreen: 😉

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        Jas Fasola 25 Febbraio 2014 at 12:23

        Si, ma nel brevissimo periodo 😆

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      Jas Fasola 25 Febbraio 2014 at 12:20

      Si potrebbe, anzi si dovrebbe fare un articolo sulla creativita’ (scacchistica si intende). Uno spunto lo sto preparando facendo la recensione di un libro.

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        alfredo 25 Febbraio 2014 at 18:53

        e come mai Berlusconi non è ancora un Super GM ????? :mrgreen:

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    INSALA' 25 Febbraio 2014 at 15:09

    …caro Mongo, il mio era un invito/suggerimento ad introdurre lezioni sulla CREATIVITA’ (altresì chiamato ragionamento divergente perchè a più dimensioni e meno condizionato dai dati di fatto).Le tue lezioni,invece, seppur utilissime e ben condotte , stimolano solo il ragionamento convergente (vedi il mio post precedente per la definizione). Il messaggio da trasmettere sarà: la creatività si può sviluppare perchè esiste un metodo.Quale? Come ho già anticipato lo studio di Petrosjan faciliterà il compito (imput di lavoro per i giovani scacchisti in ascolto), che resta, comunque, complesso ed impegnativo. Ma con pazienza si può fare. Peace&love….P.S. ti svelo un mio piccolo vezzo: anche la mia filosofia scacchistica è FATE L’AMORE E NON FATE LA GUERRA! Ti lascio immaginare i miei impianti d’apertura…

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    Jas Fasola 25 Febbraio 2014 at 19:21

    Le torri attive possono essere anche un problema. Se non si gioca bene rimangono intrappolate e un caso tipico e` proprio quello della Torre bianca sulla colonna g quando il Nero reagisce (ad esempio con f5)e poi attacca con i pezzi leggeri o anche i pedoni.
    Gli esempi qui sopra sono un po’ a senso unico 😥

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    Jas Fasola 26 Febbraio 2014 at 16:30

    Mettere le partite di Alekhine (e Capablanca)in un corso per principianti e’ una scelta ottima. Il motivo non e’ tanto che Alekhine avesse un gioco splendido quanto il fatto che i suoi contemporanei erano a lui nettamente inferiori, percio’ le sue partite come quelle di Capa spesso permettono di vedere lo svolgersi del piano dalla A alla Z. Invece, avesse avuto forti avversari il suo piano sarebbe stato contrastato, avrebbe dovuto cambiarlo, magari piu’ volte e sarebbe stato incomprensibile (Shereshevsky, Training for the Tournament player).

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    alfredo 26 Febbraio 2014 at 17:46

    in effetti la distanza che separava Alekhine da Yates è quella che separa oggi un 2800 da un 2400 .
    lo stesso si puo’ dire di molte partite di Fischer quando non impegnato con giocatori russi o con quei pochi ( Gligoric , Larsen , najdorf , gheorgiu , Hort , Portisch ) non russi che potevano creargli qualche problema .
    vero è che anche un ex campione del mondo come Smyslov poteva fare contro di lui la figura dell ‘ allievo di fronte al maestro .
    proprio oggi mi sono rivisto la Smyslov – Fischer di palma di Maiorca 70 .
    rivederla per credere ….

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    nikola 26 Febbraio 2014 at 19:12

    forse la distanza tra Capablanca e Alekhine e i loro avversari era notevole ma credo che la scelta delle partite sia ottima. non so quanti frequentatori di questo sito stiano oltre i 2300 Elo ma per un giocatore medio/forte penso sia un valido esempio seguire il concretizzarsi di un piano di gioco da parte di questi campioni contro avversari che possono essere paragonati ai normali giocatori odierni da torneo. è sempre il solito discorso: per me queste lezioni sono utili da un punto di vista dell’approccio mentale alla partita e poco mi importa se le singole mosse sono migliorabili con un calcolo al computer.

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    alfredo 26 Febbraio 2014 at 19:26

    perfettamente d’accordo con te Nikola .
    nei giorni scorsi ho visto delle analisi con il silicione della partita spassky – bronstein del 1960 , quella della posizione finale presa per un film di james bond ( con l’eccezione dei pedoni d4 e c5 del B . tolti per evitare che i due protagonisti potessero esigere un qualche diritto d’autore)
    orbene sembra che a gioco ” corretto” si sarebbe giunti 30 mosse dopo la famosa Cd6 di Spassky a un finale con un leggero vantaggio B.
    va bene . ma cio’ nulla toglie alla bellezza e all’emozione della partita giocata umanamente”.
    questi esempi di partite sono ancora utilissimi , anche se il gioco è molto cambiato negli ultimi 2 decenni , proprio in seguito all’avvento delle macchine ( al punto che un giocatore del livello di Franco Trabattoni ha scritto su queste pagine che lui il gioco di oggi non lo capisce . In realtà non credo sia cosi e che la sua sia una affermazione un po’ provocatoria ) .
    Sicuramente il gioco è diventato piu’ ” dinamico” e le distinzioni classiche tra gioco ” posizionale” e gioco ” tattico” non esistono piu’ .
    mi ricordo che 40 anni fa fui molto colpito da una partita Pachman- Janofsky , una delle prime giocata da Pachman dal suo ” rientro ” dopo le sue note e dolorose vicende . a rivederla oggi e confrontarla con le partite dei top di oggi mi sembra ,molto ” datata” ( soprattutto nella sua scansione apertura – mediogioco – finale) ma nulla toglie al suo valore didattico

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      nikola 26 Febbraio 2014 at 19:40

      caro Alfredo, sei una continua citazione di partite da rivedere che fatico a starti dietro :)

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    alfredo 26 Febbraio 2014 at 19:50

    allora ti facilito un po’ il compito .
    questa è la Smyslov – Fischer del 1970

    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1044695

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    alfredo 26 Febbraio 2014 at 19:56

    e questa è la pachman – yanofsky , anche se me la ricordavo un po’ diversa .
    in effetti non c’è un finale ma una demolizione dell’arrocco su base molto posizionale . comunque ” classica” ma ancora oggi istruttiva

    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1105114

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    INSALA' 26 Febbraio 2014 at 21:05

    …gli scacchi moderni si basano sulla CREATIVITA’ APPLICATA. Da un certo livello in poi le partite del passato vanno rianalizzate con questo filtro altrimenti non servono a nulla. Per capirci, gli scacchi di oggi sono SATIRA allo stato puro!

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      alfredo 27 Febbraio 2014 at 08:39

      Questa è tua o di Altan ?

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        INSALA' 27 Febbraio 2014 at 09:51

        …sono concetti tratti da un libro sulla creatività scacchistica!! Staccati da wikipedia e studia gli scacchi quando parli di scacchi!!!

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    alfredo 27 Febbraio 2014 at 11:08

    il solito signore .
    a far uso di wikipedia penso di non essere io
    e tu perchè non esci dall’anonimato e esprimi le tue idee senza questo schermo ?
    o ti è comodo conservare l’anomimato per poter meglio esprimere la tua evidente aggressività ?
    non conosco un libro sulla creatività scacchistica che esprima questi concetti .
    ti sarei grato se volessi fornirmi gli estremi .
    tengo a sottolineare che la mia era solo una semplice battuta ASSOLUTAMENTE NON OFFENSIVA .

  18. avatar
    INSALA' 27 Febbraio 2014 at 14:30

    …invece il tuo post era ironicamente offensivo!Riguardo il riferimento bibliografico richiesto lascio la parola a FASOLA visto che, di primo acchito, lo vedo ferrato sull’argomento(non metto in piazza il mio laboratorio scacchistico ma le mie idee NON-VIOLENTE sì!!). Per il resto…diagnosi errata caro dottore!!! Peace&love….P.S. riguardo l’aggressività ti chiedo: hai mai letto gli SCRITTI CORSARI di Pasolini? Ti chiedo questo perchè tocca ora a me fare diagnosi!

  19. avatar
    alfredo 27 Febbraio 2014 at 14:55

    essere paragonati ad Altan , anche con un filo di ironia , non è sicuramente dispregiativo .
    per quanto riguarda Pasolini è da sempre uno dei miei riferimenti culturali

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