“Il vero Dio è movimento”
Gli scacchi sono movimento
“Gli dei amano gli scacchi”
Veri sono gli dei?!?
“Il vero Dio è movimento”
Gli scacchi sono movimento
“Gli dei amano gli scacchi”
Veri sono gli dei?!?
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non mi sento all’altezza di un commento critico a questo post ma un bel ‘mi piace’ all’equazione alla lavagna lo posso proprio dire.
la seconda che hai detto !
Ehi, basta fare complimenti al nostro Martin… Che poi si monta la testa ed è capace di chiedere un aumento: come per dire che le briciole di pane che gli diamo insieme al mezzo caffé, bevande escluse, non siano più sufficienti!! Suvvia… 😉
I complimenti vanno girati tutti ai nostri collaboratori e, perché no, ai nostri affezionati lettori. 😎 ❗
Ignoravo di riferirmi specificamente a Martin…
Naturalmente complimenti a tutti, collaboratori e lettori !
…il dinamismo armonico sulla scacchiera, il movimento degli astri che sprigiona bellezza, gli orbitali nei quali si dislocano gli elettroni e che permettono agli atomi di interagire tra loro, l’ordine oserei dire “morale” dei sistemi biologici, l’energia potenziale quasi mistica della sezione aurea…troppo ordine! Eppure il II Principio della Termodinamica parla chiaro. Allora la vera domanda è non se “veri sono gli Dei” ma: tutto ciò è solo frutto del CASO?
mi sovviene un aforisma attribuito ad Anatole France:
“Caso è lo pseudonimo di Dio quando vuol serbare l’incognito”.
In realtà seguo l’idea che ogni cosa ha un principio, una durata, una
fine, quindi anche la vita umana…e insomma il Caso.
intenderebbe essere un omaggio a Hegel ed Epicuro (rispettivamente primo e
ultimo verso)
…dal punto di vista scacchistico più Epicuro che Hegel. Plutarco in un libro intitolato “Non posse suaviter secundum Epicurum” racconta che Epicuro aveva un diario dove registrava quante volte aveva fatto l’amore e con chi…insomma…metodico come solo uno scacchista è capace. In fondo, riflettendoci, uno scacchista come un epicureo è solo un individuo in cerca di felicità.Sentenziava il filosofo:” si onori il bello e la virtù, e ogni altra cosa simile,se recano piacere,sennò,salutatemeli tanto”…l’uomo di Samo è uno di noi e non c’è Hegel che tenga !!
Non per nulla Epicuro era assurto a maestro da Marx !
…Lei sfonda una porta aperta, caro amico. L’ideogramma da Lei proposto è un pertugio che da sull’Universo della conoscenza. Mi complimento per il suo acume, egregio sig Tamburrini, e spero di leggerla nuovamente. Alla prossima e buone cose….P.S. errata corrige: ” Non posse suaviter VIVI secundum Epicurum”, chiedo venia.
Perché “vivi” anziché “vivere”? “Vivi” sembra forma passiva di un verbo peraltro intransitivo. Eppure la frase è riportata proprio così. Forse un errore di traduzione di qualche amanuense dal testo greco di Plutarco? ❓ ❓
Ehm… è noto che i verbi servili non hanno passivo. Perciò, se il latino vuole passivizzare la costruzione di un verbo servile, rende passivo l’infinito che da quel verbo è retto. Quindi, «non si può vivere piacevolmente seguendo Epicuro». Alla lettera, «non può essere vissuto». Lasciamo in pace quei santi uomini di amanuensi che ci hanno tramandato centinaia di tesori… Ah, vivere è anche transitivo, nell’espressione vivere vitam. 🙄
Un grazie a “filologo” (di nome e di fatto) per l’ottima spiegazione sintattico-grammaticale. 😉
Mi associo. Per ragioni di mestiere conoscevo, ovviamente, l’opuscolo di Plutarco di cui qui si parla. La spiegazione di Filologo non potrebe essere più chiara.
Una mia precisazione sugli amanuensi. Dei testi antichi tramandati da quei preziosissimi uomini esistono spesso delle versioni che si differenziano fra loro, nei vari “codici”, per piccoli particolari lessicali. E’ allora invalso l’uso di distinguere una “lectio facilior” da una “difficilior”. Quest’ultima è quella in genere più accreditata perché è più credibile che l’amanuense abbia trascritto nel senso più comune, più naturale, che nel senso inverso. Ecco perché ipotizzavo un errore di trascrizione, non certo per squalificarne il ruolo. 🙂
Esimio Sig. INSALA, a una e mail alla Segreteria di Soloscacchi ho allegato il mio scritto “EE” dedicandolo in particolare a Lei che aveva citato il II Principio della Termodinamica. Forse verrà pubblicato.
La ringrazio della Sua gentilezza e ricambio il Suo saluto…una volta, come sa, si usava dire “saluti fraterni”