Pёtr Arsenievich Romanovski

Scritto da:  | 28 Aprile 2014 | 16 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
Romanowsky 3
Definire Pёtr (pron.: Piòtr) Arsenievich Romanovski come un personaggio “minore” della Storia degli Scacchi è ingiustamente riduttivo.
Nato a San Pietroburgo il 29 luglio 1892, già a 16 anni si distinse al Campionato cittadino, vinto da Rosenkrantz e Von Freymann, ma l’anno successivo, nel torneo vinto dal coetaneo Alekhine, fu soltanto 10°-11°. Impegnato dagli studi superiori, ricomparve nel 1913 piazzandosi secondo dopo Smorodski, e nel 1914, quando vinse un torneo esagonale ex aequo con Von Freymann.
Leningrad
Nell’estate di quel 1914 era in programma, nella città tedesca di Mannheim, un forte torneo internazionale che aveva, come contorno, anche un “torneo B”, ma la manifestazione venne bruscamente interrotta dal tuonare dei cannoni, quando Alekhine stava conducendo il torneo principale e Romanovski era secondo in classifica nel torneo sussidiario.
Romanowsky 1I giocatori russi presenti alla manifestazione vennero immediatamente internati dalle autorità tedesche in quanto “cittadini di Potenza ostile” e si deve dire che non misero affatto a riposo le scacchiere. Già nei primi giorni di prigionia a Baden-Baden disputarono un torneo tra di loro, poi vennero spostati a Rastatt ed infine nella cittadina di Triberg, nella Foresta Nera, senza mai smettere di organizzare tornei (furono otto in tutto). Nel mese di settembre quattro di loro, per vari motivi, vennero liberati al confine svizzero (Alekhine, ad esempio, si finse pazzo ed i medici tedeschi gli credettero), mentre Romanovski venne liberato ed affidato alla Croce Rossa Internazionale a causa di disturbi cardiaci nella primavera del ’15.
Romanowsky 2Rientrato in patria si dette da fare immediatamente per raccogliere fondi destinati ai colleghi rimasti in Germania i quali, pur godendo di una dorata prigionia, vivevano pur sempre la vita di reclusi. Romanovski si esibì anche in una simultanea presso il Politecnico di San Pietroburgo, sempre al fine di raccogliere denaro.
Poi venne la Rivoluzione, il ritiro della Russia dal conflitto mondiale, la prigionia e il massacro della famiglia dello zar, ed ebbe inizio una fase di guerra civile nella quale iniziò ad emergere il predominio della fazione boscevica.
Romanovski ricompare nel 1920, con la sua partecipazione a quello che venne considerato come il primo Campionato dell’Unione Sovietica (Mosca), e giunse secondo alle spalle di Alekhine, poi, nel ’23, quando venne disputato il secondo Campionato dell’URSS a San Pietroburgo (Leningrado), colse il successo pieno, vincendolo. Nel ’25, dopo aver vinto ex aequo con Levenfisch, Iliyn-Genevski e Rabinovich il Campionato di Leningrado, giocò al torneo di Mosca classificandosi a metà del tabellone finale.
Il 1927 fu un anno di successi per il trentacinquenne Romanovski, con la vittoria al torneo di Leningrado e con una nuova vittoria nel Campionato assoluto dell’Unione Sovietica, ex aequo con il fortissimo Fiodor Bogatyrchuk. Quest’ultimo successo, tuttavia, avrebbe avuto conseguenze negative negli anni a venire, come vedremo in seguito.
Sospese l’attività agonistica per alcuni anni, dedicandosi prevalentemente alla scoperta di nuovi talenti ed alla collaborazione con riviste scacchistiche, oltre alla stesura di alcuni testi che verranno pubblicati parecchi anni più tardi. Ricomparve nel 1934 al torneo internazionale di Leningrado, vinto dall’astro nascente Botvinnik e nel quale si classificò al secondo posto in compagnia di Riumin.
Romanowsky e Zak
Romanovski mentre osserva Vladimir Zak impegnato alla scacchiera
separator4
Lo scacchismo sovietico era stato preso in mano dall’allora onnipotente Krylenko, il quale nel 1935 fece assegnare a Romanovski il prestigioso titolo – primo scacchista dell’Unione Sovietica ad esserne insignito – di “Onorevole Maestro dello Sport”.
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Romanovski si trovava a Leningrado. Quando le armate di Hitler invasero l’ URSS la città venne presa d’assedio e l’unica via di rifornimento delle centinaia di migliaia di civili riusciva, di tanto in tanto, passando sui ghiacci del lago Ladoga, a portare in città il minimo indispensabile alla difesa ed alla sopravvivenza della popolazione.
Romanowsky 5L’inverno del ’41-’42 fu durissimo. Le autorità cittadine avevano organizzato squadre di soccorso che visitavano le abitazioni nella speranza di aiutare le famiglie in difficoltà; quando giunsero all’abitazione dei Romanovski lo spettacolo che si presentò era spaventoso. Tutti i mobili di casa erano stati bruciati allo scopo di fornire un po’ di calore e Romanovski, nella diisperazione del momento, aveva dato alle fiamme anche un manoscritto che stava ultimando. Romanovski venne trovato in uno stato di semi-assideramento, indebolito e smagrito dalla fame; per il resto della famiglia non ci fu niente da fare, tutti erano morti a causa del gelo e della mancanza di cibo.
Romanowsky 4Passarono gli anni e, nel 1950, la FIDE conferì a Romanovski il titolo di Maestro Internazionale; nel 1951 venne anche nominato Arbitro Internazionale. Nel 1954, poi, avvenne un fatto la cui conclusione andava fatta risalire a ben ventisette anni prima.
Abbiamo visto che nel 1927 Romanovski aveva vinto il titolo di Campione Sovietico insieme a Fiodor Bogatyrchuk; nel frattempo, quest’ultimo aveva lasciato l’URSS e non aveva lesinato critiche al regime stalinista, finendo col venire dichiarato nemico dell’Unione Sovietica.
Quando, in quel 1954, la FIDE prese in esame diverse richieste per l’assegnazione del titolo di Grande Maestro la Federazione Sovietica propose il nome di Romanovski come conseguenza della sua vittoria del ’27, e la FIDE correttamente replicò: “Perchè non anche a Bogatyrchuk?”, visto che i due erano stati giudicati vincitori ex aequo. Piuttosto che far riconoscere il massimo titolo anche al “nemico” Bogatyrchuk, la Federazione dell’URSS ritirò la richiesta a nome di Romanovski, e si deve dire che la faccenda è uno specchio di quanto in basso possa scendere la miseria umana.
Romanovski pubblicò due testi sul medio gioco prima della sua morte, avvenuta a Mosca il 1° marzo del 1964.
Per illustrare il suo stile di gioco e le sue capacità tattiche ho inserito la partita seguente, giocata contro l’allora diciannovenne Ragozin.
Ragozin – Romanovski (Leningrado 1927).  
1. Cf3 Cf6  2. b3 g6  3. Ab2 Ag7  4. g3 d5  5. Ag2 c5  6. 0-0 0-0  7. d3 Cc6  8. c4 d4  9. Cbd2 Dc7  10. h3 Ch5  11. Ce4 b6  12. a3 Ab7  13. Dc2 f5  14. Ced2 e5  15. b4 Tae8  16. Tfb1?
Posizione dopo 16.Tfb1?

Posizione dopo 16.Tfb1?

(errore che risulterà fatale)
16…e4  17. d:e4 f:e4  18. Cg5 T:f2!
Posizione dopo 18...Txf2!

Posizione dopo 18…Txf2!

(i punti eslamativi dovrebbero essere due, ma il commento di Chernev è che “anche 18. … e3 avrebbe vinto”, ciò non toglie che la combinazione ideata da Romanovski sia una delle più eleganti mai viste sulla scacchiera)
19. Cd:e4 C:b4  20. a:b4 T:g2+!  21. R:g2 D:g3+  22. Rf1 A:e4  23. D:e4 T:e4  24. C:e4 D:h3+0-1
24...Dxh3+ e il Bianco abbandona

24…Dxh3+ e il Bianco abbandona

il Bianco abbandona.
Romanowsky 6
avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


16 Commenti a Pёtr Arsenievich Romanovski

  1. avatar
    DURRENMATT 28 Aprile 2014 at 19:33

    …”Il gioco degli scacchi è in grado di coinvolgere le masse…” questo è il vero lascito di Romanovskij.Per me primus inter pares.

  2. avatar
    Enrico Cecchelli 28 Aprile 2014 at 20:16

    Romanovskij ebbe una vita particolarmente sfortunata : malato di cuore perse la moglie durante il parto della sua quarta figlia e dovette crescere da solo le sue figlie in quei tempi difficili per poi perderle tutte nell’occasione da te ricordata. Era un talentoso musicista e suonava da virtuoso diversi strumenti musicali quali la balalaica e la fisarmonica esibendosi talora in pezzi di Liszt e Beethoven.

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    The dark side of the moon 28 Aprile 2014 at 20:50

    Un grande personaggio con una vita sfortunata vissuta in un contesto storico molto triste.
    Purtroppo nel 54, come ricorda Bagnoli, non poté avere la giusta gratificazione alla sua maestria in ambito scacchistico.
    Non entro nei meriti di Bogatyrchuk ma forse può sembrare anche pretestuosa la proposta della FIDE…

  4. avatar
    paolo bagnoli 28 Aprile 2014 at 22:46

    Forse la proposta della FIDE fu pretestuosa (o semplicemente doverosa) ma il comportamento sovietico fu troppo “politico”. Un po’ di fair play non guasta mai…

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    Enrico Cecchelli 29 Aprile 2014 at 10:39

    Bogatirchuk ( o Bohatirchuk ) a mio avviso meritò la candidature al titolo internazionale. In considerazione del fatto che fu praticamente un “amatore “
    ( il suo mestiere era quello di medico specializzato in Radiologia nel cui campo ottenne importanti riconoscimenti internazionali ) direi che i suoi 3 terzi posti nel Campionato Russo e la sua vittoria nel 1927 a pari merito, più un 3°-6° posto nelle 5 edizioni cui partecipò ,sono un risultato ragguardevole.
    Vinse anche il Campionato ucraino nel 1937.Una volta emigrato in Canada lì vinse il Campionato nazionale per Corrispondenza ( il tempo per gli scacchi continuava ad essere poco ) nel 1963, egiocò per il Canada in prima scacchiera nelle Olimpiadi per Corrispondenza.
    Ma più di tutto fotografano il suo valore lo “score” contro Botvinnik ( +3 -0 =1 ) ed il monitoche ricevette da Krylenko : “ Non devi mai più battere Botvinnik” dopo la sconfitta che gli inflissea Mosca 1935 al 15° turno quando il patriarca era solo in testa mettendo a grave rischio la sua affermazione finale ( fu infatti raggiunto da Flohr ). E’ uno dei miei personaggi preferiti, un antieroe sul quale meriterebbe saperne qualcosa in più. Se interessa….

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      Ricardo Soares 29 Aprile 2014 at 11:50

      Interessa certamente.

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    alfredo 29 Aprile 2014 at 11:47

    aspettiamo quindi con interesse .
    un radiologo scacchista ? come Martorelli !!!
    io di radiologia ci ho sempre capito poco ma ho conosciuto vecchi radiologi che da una lastra tradizionale del torace riuscivano a capire cose che ora i nuovi radiologi neppure vedono con la tac !
    mi ricordero’ sempre il mio esame di radiologia
    i quadri della TBC polmonare .
    l’unica cosa che sapevo 😀

    • avatar
      Enrico Cecchelli 29 Aprile 2014 at 13:24

      Accolgo volentieri il “mandato” che spero di eseguire al più presto.
      Nel frattempo la prima rettifica: i campionati sovietici cui partecipò sono in realtà 6.

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    lordste 29 Aprile 2014 at 13:59

    “credetemi, giocando in quel modo quel ragazzo non andrà da nessuna parte” (Romanovsky su un giovane di belle speranze ma troppo aggressivo e irruento… Mikhail Tal)

  8. avatar
    paolo bagnoli 29 Aprile 2014 at 18:56

    A proposito di Bogatyrchuk, cedo doverosamente il passo ad Enrico; avevo da qualche parte parecchi appunti su di lui, ma… ubi maior minor cessat.

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      Enrico Cecchelli 29 Aprile 2014 at 23:25

      Possiamo fare a 4 mani… Mettendo tutto nelle sapienti mani di Martin che ne faccia una “summa”

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        Joe Dawson 30 Aprile 2014 at 07:16

        mi dispiace, mio caro Enrico, ma io dissento alla grande… l’unica cosa che ci può stare tra le mani di Martin, senza che il mondo -abusando per lui del termine sapienza– ne abbia orrore, è solo e solamente la forchetta!! 😉

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    paolo bagnoli 30 Aprile 2014 at 22:24

    Caro Enrico, restando dell’idea che Bogatyrchuk sia uno dei più ignorati potenziali GM del secolo scorso, cedo il passo a te (anche perchè sono sottoposto ad un andirivieni tra ospedali, centri diagnostici, ecc.). Complimenti per l’intervento!
    Un abbraccio
    Paolo

    • avatar
      Mongo 5 Maggio 2014 at 12:12

      Grazie Paolo per questo tuo, ennesimo, affresco. A differenza di altri carneadi da te citati, questo già lo conoscevo, ma alcune sfumature del personaggio mi erano completamente oscure!! ❗

  10. avatar
    Graziano Masi 21 Novembre 2014 at 19:56

    i politici negli scacchi a gamba tesa

  11. avatar
    Graziano Masi 21 Novembre 2014 at 19:59

    Una vita veramente tribolata.

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