Vorrei

Scritto da:  | 16 Aprile 2014 | 35 Commenti | Categoria: Zibaldone
Learning 7
Pochissimi giorni fa si è disputato l’ultimo turno del C.I.S. Promozione 2014.
Con la mia squadra dovevamo giocare un match sulla carta ininfluente per la classifica finale contro chi aveva già vinto matematicamente il campionato.
Mi presento in sede e subito la prima sorpresa: i nostri avversari erano in tre!
Ho pensato: “Bene, il primo punto l’abbiamo già fatto prima di iniziare” e invece c’era un problema…
Il punto a forfait era dovuto dalla quarta scacchiera dove quel giorno avevamo deciso di far giocare un ragazzino che in teoria quindi non avrebbe giocato la partita a cui teneva tanto (doveva affrontare un suo amico).
La soluzione a quel punto era sacrificare la terza scacchiera non schierandola ma cosi facendo dovevamo rinunciare al punto del forfait dato che non potevamo scalare i giocatori registrati in lista.
Il tutto era stato chiaramente esposto dal nostro capitano, il capitano della squadra ospite non conosceva a sufficienza certi meccanismi del regolamento…
Per farla breve decidiamo di rinunciare al punto del forfait, non schieriamo la terza scacchiera sacrificando chi doveva lì giocare, quindi il ragazzino scala in terza e ce la giochiamo su tre scacchiere partendo da 0-0.
Il turno inizia e dopo circa due orette la terza scacchiera (quella del ragazzino) capitola per una svista tattica, la seconda era messa maluccio ed io che giocavo in prima dovevo trovare un modo per poter concretizzare una posizione dove avevo un pedone in più oltre ad un discreto vantaggio posizionale.
Situazione attuale: 0-1.
Continuiamo a giocare e la nostra seconda scacchiera ora sembra poter pareggiare la posizione, io invece sembra che non voglia vincere, non riesco a trovare il modo per sfondare e sto quasi in zeitnot.
Passano altri minuti e….colpo di scena!
Musica di cellulare!!! Incredibile, non ci posso credere… i Lùnapop, orpo, proprio ora…
Di chi sarà mai??!?
Io l’avevo lasciato in macchina per sicurezza e i miei compagni avevano spento i loro.
Il mio avversario scuote la testa e dice: “Io non ce l’ho!”
Ad un tratto si alza dalla sedia il loro secondo giocatore, prende il suo cellulare e dice: “Ragazzi, il mio non è!”
Peccato che ne aveva due…
Prende il secondo che proprio in quel momento stava smettendo di suonare e dice a se stesso: ”Ah, era questo…”
A quel punto i componenti della mia squadra ed io ci guardiamo cercando di comprendere il probabile suo imbarazzo (quando ti squilla il telefono in partita non ci fai una bella figura…;) e aspettiamo che sportivamente abbandoni la partita.
Dopotutto il regolamento parla chiaro e poi noi prima delle partite avevamo già dimostrato correttezza e sportività rinunciando al punto del forfait.
E invece…niente!
Come se nulla fosse successo il telefono incriminato viene rimesso dentro la sacca e il diretto responsabile senza nemmeno scusarsi fa cenno che è pronto a riprendere la partita.
Guardo i miei amici, loro guardano me: “Che facciamo, reclamiamo il punto?” sembrano dire i nostri sguardi ma nessuno di noi parla…
Passato qualche attimo le partite continuano: la seconda scacchiera salva il mezzo punto ed io dopo aver giocato gran parte della partita col rischio dello zeitnot, mi lascio scappare più volte il colpo tattico e sbaglio un finale vinto difendendo con l’alfiere campo chiaro il pedone sbagliato, quello “h” di torre.
Muove il Bianco

Muove il Bianco

In questa posizione gioco Ae8?? e dopo qualche altra mossa la partita termina con questa posizione di patta teorica.
Patta nel modo più ingiusto possibile: Re, alfiere e pedone contro Re!
e qui è proprio patta...

e qui è proprio patta…

Abbiamo quindi perso 1-2 il match.
Finito l’incontro do un passaggio ad un compagno di squadra e discutiamo non delle partite ma di quello che è successo fuori dalle scacchiere.
Siamo amareggiati e dispiaciuti ma non della sconfitta: siamo stati forse troppo sportivi e loro non si sono comportati bene.
Colpa nostra a non aver reclamato il punto del cellulare?
Si in teoria ma certi comportamenti in determinati contesti non te li aspetti, perdi l’attimo per agire e poi quando ci ripensi…
Fossi nei panni del giocatore al quale è squillato il telefono non sarei contento di quest’esperienza, l’etica e il rispetto vengono prima di tutto, prima del risultato di una partita dove contava solo divertirsi e basta.
Sono stato sempre dell’idea che prima di imparar a vincere bisogna saper perdere perché solo attraverso le sconfitte si acquisisce quel qualcosa che ti migliora anche come persona.
Magari se la persona in questione avesse abbandonato la partita avrebbe cancellato una brutta figura con un bel gesto ricevendo dei sinceri complimenti per lo spirito dimostrato.
Attraverso gli scacchi da questa esperienza ho imparato qualcosa e non mi riferisco solo al modo di vincere un finale vinto che purtroppo ho pattato.
A parte le note polemiche ci tengo a sottolineare che comunque come sempre mi sono divertito giocando e questo è l’importante, non si finisce mai di imparare, e poi come c’era scritto sul quel muro?!?
Learning 4
avatar Scritto da: The dark side of the moon (Qui gli altri suoi articoli)


35 Commenti a Vorrei

  1. avatar
    paolo bagnoli 16 Aprile 2014 at 22:28

    Anche i comportamenti raccontano!

  2. avatar
    Mongo 16 Aprile 2014 at 22:48

    Prima degli incontri del CIS dico, sempre alle ore 14,30, rivolgendomi a tutti: “Ragazzi, telefonini spenti. Buona partita e… Orologio del bianco in moto”.

  3. avatar
    The dark side of the moon 16 Aprile 2014 at 23:09

    Anche noi prima della partita avevamo detto di spegnere i telefoni etc… ma è stato inutile, tant’è che quando è squillato il cellulare pensavamo che il suono venisse addirittura da fuori (c’erano le finestre aperte che davano sul giardino): ci sembrava incredibile che qualcuno avesse dimenticato (o voluto?) tenere attiva la suoneria.
    E si, anche i comportamenti contano, però la prossima volta reclamiamo la partita vinta 👿
    Ps.
    A proposito di Ae8?? che si vede nel diagramma…avevo pochissimi secondi (mi sembra meno di 20)…dopo che l’ho fatta ho guardato subito la casa di promozione del pedone “h” e maledizione! non era uguale a quella del mio alfiere campo chiaro :oops:
    Purtroppo, come ho già detto, ho giocato quasi tutta la partita col rischio zeitnot (dalla 25 mossa fino alla 75), ero riuscito ad avere una posizione sostanzialmente vinta, poi ho mancato dei colpi tattici e infine è arrivato Ae8??

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      fds 17 Aprile 2014 at 11:34

      Per tua personale consolazione, nel tempo mi è capitato per ben due volte in torneo di osservare giocatori – di categoria nazionale – che nel classico finale R+A+p vs R, con il p di Torre e l’Alfiere del colore sbagliato, che la parte più debole – con il R in grado di sistemarsi al meglio – abbandona!

      Per quanto riguarda lo squillo del telefono, la regola è chiara e nota come le altre. Se cade la bandierina dell’avversario, non abbiamo esitazioni a chiedere la vittoria, anche se ci è rimasto un solo pedone contro tutti i pezzi avversari. Di fronte al trillio si, e ancora non mi è perfettamente chiaro il motivo 😉

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        Jas Fasola 17 Aprile 2014 at 11:50

        Scusa FDS, ho una domanda.

        Torneo a Varsavia (tempo classico), partita WGM X – MI Sznapik.
        Dopo poche mosse il telefonino di Sznapik suona, WGM X gli dice qualcosa, Sznapik fa (presumo) notare che la partita e’ appena iniziata, nessuno è stato danneggiato, l’arbitro non ha sentito o fa finta di niente. WGM X è irremovibile, Sznapik ha partita persa e si ritira dal torneo!

        Se fossi stato al posto di WGM forse avrei chiuso un occhio, in fin dei conti siamo lì per giocare. Se WGM X avesse lasciato perdere, la partita sarebbe andata avanti, ma se l’arbitro sente il trillo deve intervenire?

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          Mongo 17 Aprile 2014 at 12:19

          Torneo di Gabicce 2013: (fds ricorderà bene) a partita iniziata da poco, vibra il cellulare di Caprio, nessuno se ne accorge se non l’interessato che si alza, porge la mano all’avversario, che lì per lì rimane interdetto, ed abbandona la partita.
          Durante il torneo avevo più volte richiesto a Caprio un intervista per il nostro sito, ma lui niente e così aveva perso un po’ di punti nella classifica sul mio personale taccuino, ma il fatto appena raccontato lo ha subito catapultato tra le posizioni di testa. 😎 ❗

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            fds 17 Aprile 2014 at 13:00

            Ho scritto a tappe 😉 il post con i fatterello che vide coinvolto Caprio, e solo dopo l’inoltro mi sono accorto che mi avevi preceduto.
            Vabbè, due testimonianze meglio che uan 🙂

            Ciao

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          fds 17 Aprile 2014 at 12:53

          Si, l’arbitro deve intervenire, perché è una regola come tutte le altre, e l’arbitro sta lì anche per questo.

          Se si chiude un occhio da parte dei giocatori quando l’arbitro non sente o non è certo da dove è venuto il suono, si può avere nello stesso torneo, casomai nello stesso turno, due accadimenti simili trattati in maniera diversa, che casomai hanno portato a esiti opposti.
          In questa situazione, che ce ne facciamo del concetto di classifica equa e regolare?

          Poco più di anno anno fa, arbitravo un torneo. Dopo pochi minuti dallo start del turno rientro alla mia postazione e trovo già due formulari firmati, con il risultato. Uno era del giovane IM Guido Caprio, che aveva perso in poco più di 10 mosse. Incuriosito, ricostruisco la partita per vedere in quale catastrofe di apertura si era ficcato. Non trovo nulla di strano e, perplesso, lo cerco, senza esito.
          Chiedo in giro e mi spiegano che gli si era attivato il memo del cellulare, con un solo breve squillo dal tono basso. Nessuno dei giocatori intorno aveva udito il suono, tranne l’avversario che si era limitato ad alzare un sopracciglio e si era subito reimmerso nello studio della posizione.
          Caprio invece – da persona e giocatore corretto qual è – immediatamente aveva abbandonato senza aspettare l’intervento arbitrale, che con le premesse date non ci sarebbe stato.
          Chapeau!

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            Jas Fasola 17 Aprile 2014 at 13:20

            OK grazie! E Buona Pasqua! 🙂

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    nikola 16 Aprile 2014 at 23:25

    il loro comportamento si commenta da solo ma secondo me avete sbagliato anche voi a non reclamare il punto. se ci sono delle regole vanno e si fanno rispettare, se si fa passare tutto poi questa diventa abitudine.

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    Jas Fasola 17 Aprile 2014 at 10:49

    Avete rinunciato al punto a forfeit per far giocare il vostro ragazzino, non per comprensione verso la squadra avversaria che aveva un giocatore in meno. Nulla vi era dovuto.
    Per quanto riguarda il telefonino, credo (aiuto FDS !) dia la perdita automatica perciò avreste potuto reclamarla. Ma c’e’ anche gente che vuole giocare a scacchi e non la reclama…
    Perciò al ritorno avreste fatto meglio a parlare delle partite 😉

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      nikola 17 Aprile 2014 at 22:27

      quando squilla il telefono non si reclama una vittoria, si chiede semplicemente che le regole vengano rispettate. io vorrei giocare a scacchi si, ma senza squilli di telefono.

  6. avatar
    The dark side of the moon 17 Aprile 2014 at 21:53

    @ fds:
    Mettiamo il caso che i due giocatori interessati continuino a giocare, può l’arbitro intervenire e dare partita persa a chi è suonato il cellulare?
    Il giocatore che usufruisce del punto può rifiutarlo e continuare la partita?
    PS.
    Per ben 2 volte ti è capitato di veder abbandonare la posizione del diagramma!
    Accidenti se fosse capitato a me avrei pensato ad uno scherzo…

    • avatar
      fds 18 Aprile 2014 at 08:49

      > Mettiamo il caso che i due giocatori interessati continuino a giocare, può l’arbitro intervenire e dare partita persa a chi è suonato il cellulare?

      L’arbitro, se è in grado, ***deve*** intervenire.

      > Il giocatore che usufruisce del punto può rifiutarlo e continuare la partita?

      No.

      Evidentemente nei post precedenti non sono stato sufficientemente chiaro.
      In torneo ci sono le regole, e l’arbitro sta lì anche per farle rispettare.
      Se una regola dice che la partita è finita, la partita finisce.
      L’applicazione del regolamento non è mai una trattativa :mrgreen:

      Buona Pasqua a tutti.

  7. avatar
    The dark side of the moon 17 Aprile 2014 at 22:04

    @ Jas Fasola:
    Si, è vero, abbiamo rinunciato al punto del forfait per far giocare il ragazzino ma è stato il nostro capitano (come ho già detto nell’articolo) che ha spiegato al capitano della squadra ospite cosa prevedeva il regolamento (visto che quest’ultimo non lo conosceva bene).
    Potevamo in sostanza fare finta di niente (come poi hanno fatto loro col telefono) e tenerci il punto facendo giocare lo stesso il ragazzino in terza scacchiera: tanto loro non avrebbero detto niente dato che non sapevano.

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      nikola 17 Aprile 2014 at 22:45

      voi siete stati dei signori, fin troppo, loro dei mentecatti

  8. avatar
    Giancarlo Castiglioni 18 Aprile 2014 at 08:56

    Se aveste scambiato i giocatori in terza e quarta scacchiera, gli avversari non se ne sarebbero accorti, ma quasi sicuramente se ne sarebbero accorti in sede di omologazione e avreste avuto partita persa nelle ultime due scacchiere.
    Quindi non avete regalato nulla.
    Non ritengo che il giocatore a cui squilla il telefono sia moralmente tenuto ad abbandonare; deve solo accettare la sconfitta senza discutere in caso sia richiesta da avversario o direttore del torneo.
    Se si vuole il punto per lo squillo bisogna almeno avere il coraggio di chiederlo, non cercare di fare bella figura “Ma no, figuratevi…” e poi prenderlo lo stesso.
    Aggiungo che non chiederei la vittoria per questo motivo, anche se ho sempre richiesto il rispetto del regolamento nel caso di pezzo toccato.
    I due casi sono simili, ma c’è una importante differenza.
    Il pezzo toccato è una regola degli scacchi, il telefono no!

    • avatar
      The dark side of the moon 18 Aprile 2014 at 09:34

      Infatti NOI abbiamo voluto rispettare il regolamento tout court.
      Non penso però che in sede di omologazione, senza nessuna obiezione da parte di uno dei capitani, sarebbero andati a spulciare i nomi dei giocatori.
      Era l’ultimo turno (ininfluente per la classifica) del campionato di Promozione…
      Non abbiamo richiesto la vittoria perché comunque evidentemente ci stavamo divertendo e ci piaceva continuare le partite.
      Se avessero dato disponibilità all’abbandono della partita probabilmente chi giocava in seconda magari avrebbe amichevolmente rifiutato il punto e continuato.
      Quando poi ci ho ripensato dopo le partite, a mente fredda, ci sono rimasto un po male e non perché abbiamo perso l’incontro.
      Tutto qui.
      PS.
      Parlando di cose serie:
      Ho appena saputo che è morto Gabriel Garcia Marquez 😥
      Un grande scrittore, un grande personaggio del 900.
      Mi piace ricordare di lui, oltre al suo impegno politico in America latina, uno dei suoi tanti capolavori: “Cent’anni di solitudine”
      Quella che lascerà a tutti noi per la sua scomparsa.
      RIP Gabriel e grazie di tutto.

      • avatar
        Roberto Messa 18 Aprile 2014 at 10:39

        Da scacchisti ricorderemo Garcia Marquez anche per questo racconto:
        “La lunga notte degli scacchi di Paul Badura-Skoda”
        (tratto da un fatto realmente accaduto)

        • avatar
          alfredo 18 Aprile 2014 at 10:55

          Sapevamo che era malato ma la morte di un gigante come Gabo ci lascia tutti piu’ poveri .
          Era un patrimonio dell’umanità .
          Uno dei giganti della letteratura di tutti i tempi e penso di non esagerare nell’enfasi del momento .
          Un senso di vuoto simile me l’aveva dato qualche anno fa la morte di un altro grandissimo. Josè Saramago .
          L’incipit del suo capolavoro è paragonabile alla mossa … Ae6 della D. Byrne – Fischer .
          Penso che sia in assoluto l’incipit piu’ folgorante di tutta la letteratura.
          Forse solo l’inizio della Divina Comedia è tanto intenso .

    • avatar
      Jas Fasola 18 Aprile 2014 at 10:22

      Io sto con Giancarlo :mrgreen:

  9. avatar
    fds 18 Aprile 2014 at 09:06

    Ciao Enrico.

    > Il pezzo toccato è una regola degli scacchi, il telefono no!

    Scusami, ma non è così:

    “12.3.b – Al giocatore è vietato avere telefoni cellulari o altri mezzi elettronici di comunicazione nell’area riservata al torneo senza il permesso dell’arbitro, a meno che non siano completamente spenti. Se una di queste apparecchiature produce un suono, il giocatore perderà la partita. L’avversario vincerà. Comunque, se l’avversario non può vincere la partita mediante una qualsiasi serie di mosse legali, il suo punteggio sarà la patta.”

    Quindi ripeto una frase che ho scritto più su:
    “Se cade la bandierina dell’avversario, non abbiamo esitazioni a chiedere la vittoria, anche se ci è rimasto un solo pedone contro tutti i pezzi avversari. Di fronte al trillìo si, e ancora non mi è perfettamente chiaro il motivo”

    • avatar
      fds 18 Aprile 2014 at 09:08

      Ciao “Giancarlo”

      • avatar
        Giancarlo Castiglioni 18 Aprile 2014 at 15:02

        Ricambio il saluto.
        Ricordo che ti ho avuto per avversario da qualche parte, forse a Pesaro.
        Sono d’accordo che tra pezzo toccato, bandierina caduta o squillo del telefono dal punto di vista regolamentare non c’è differenza e che l’arbitro deve sempre intervenire.
        Ma il pezzo toccato è una regola degli scacchi che è sempre esistita, lo squillo del telefono è una aggiunta successiva ininfluente sul gioco, un problema burocratico, come ad esempio l’errore di ordine scacchiera in un incontro a squadre, che da partita persa.
        Per me la differenza c’è.

        • avatar
          fds 18 Aprile 2014 at 15:36

          Il regolamento è qualcosa di plastico che si adatta e si modella ai tempi.
          Tanto tempo fa fu introdotto l’orologio in torneo, e il regolamento ne fu investito.
          Poi hanno inventato i telefoni mobili, e il continuo squillare era fastidioso, e il regolamento ne fu investito.
          Poi hanno inventato gli smartphone e similari, che sono dei veri e propri computer portatili, e per cercare di limitare il cheating informatico, il regolamento che verrà ne tiene conto.

          Per l’ordine di scacchiera negli incontri a squadre, qualche giorno fa Trabattoni faceva notare che trova fastidioso non avere garanzie su chi incontrerà veramente quando si siede alla scacchiera, quindi non avere la possibilità di prepararsi in anticipo, e auspicava una qualche soluzione.
          Poi, credo, che il regolamento del CIS penalizza le inversioni perché in passato ci sono stati abusi.

    • avatar
      Mongo 18 Aprile 2014 at 10:56

      @fds: per cui siamo in partita e raggiungiamo la posizione rappresentata nel secondo diagramma dove il bianco non può vincere la partita mediante una qualsiasi serie di mosse legali, io sono il bianco ed al nero squilla il cellulare, la partita secondo il regolamento è patta?
      Mi pare un assurdo, sembra un cane che rincorre la propria coda. Il telefonino va tenuto spento da regolamento e chi lo tiene acceso, anche involontariamente, commette un’irregolarità e andrebbe punito in ogni caso con la perdita della partita e la flagellazione (per stare in tema pasquale)!! 😉

      • avatar
        Mongo 18 Aprile 2014 at 11:07

        ri@fds: scusa, ma rileggendo per bene la regola ho capito: partita con due risultati.
        Nel caso di cui sopra il bianco porta a casa il mezzo punto mentre al nero vanno zero punti. Così è chiaro. 😎

        • avatar
          fds 18 Aprile 2014 at 11:52

          Ciao Ricky.

          Da luglio si cambia. Per il giocatore sarà vietato portare qualsiasi telefono mobile e/o mezzo elettronico di comunicazione nell’area della competizione. Se è evidente che un giocatore ha con sé un tale dispositivo perderà la partita e l’avversario vincerà, anche se non ha le condizioni per farlo come nell’esempio del secondo diagramma.

          Il motivo? La risposta su T&CS! del mese prossimo! 😆

  10. avatar
    alfredo 18 Aprile 2014 at 11:08

    ciao Franco !
    sai cosa mi successe in un torneo 40 anni fa , all’epoca in cui giocavo ancora sporadicamente ?
    Mi ricordo l’apertura , una Pirc . Io con il Nero . Il mio avversario gioca Ab5 +
    io con il nero sto per muovere Ad7 . con un braccialetto che avevo al polso sfioro la ” capoccia” della donna che sta per cadere e ovviamente la trattengo.
    A quel punto il mio avversario vuole che io muova il pezzo toccato.
    Ovvero che muova Dd7 facendomi catturare la donna .
    Non sto neppure li’ a discutere .
    Di fronte alla mia evidente buona fede ha una reazione molto aggressiva ( era un uomo di cinquanta anni ! ) e io abbandono dicendogli ” toh , se le va di vincere cosi’ ”
    Non ho neppure chiamato l’arbitro che era Ferruccio Trabattoni , il papà del nostr Franco .
    Ti è mai capitato un caso del genere ?
    Cosa non si fa per un 1 sul tabellone 🙁

    • avatar
      Mongo 18 Aprile 2014 at 12:06

      A me è successo una cosa molto più buffa: qualche anno fa in un torneo lampo ad Ala di Stura (TO) (dove ho già letto di questo posto?!) al quarto turno sto giocando con i neri contro un avversario più vicino ai settanta che non ai sessantacinque. Ho la mano in aria sopra il mio cavallo, a 5/10 cm. dal pezzo, e mi accorgo che la mossa da me ponderata sarebbe stata un errore, per cui dirigo la mia mano altrove.
      Ha preteso che muovessi il cavallo. Non ho protestato con l’arbitro, Biancotti, perché ero lì in vacanza, non avevo voglia di ‘litigare’ ed avevo fatto quel torneo solo per divertirmi e passare il tempo, perché i lampo non sono proprio una mia specialità, essendo forzatamente lento nei movimenti, ma mai avrei creduto che mossa ponderata volesse dire mossa da giocare! 😉

      • avatar
        alfredo 18 Aprile 2014 at 12:12

        Caro Mongo chi diceva che si pecca anche solo con il pensiero?
        Una cosa che mi ha colpito leggendo la vita di Mussolini fu che egli fu clemente con quelli che attentarono veramente alla sua vita.
        L’unico condannato a morte fu l’anarchico Schirru , colpevole solo di “averci pensato”.

    • avatar
      fds 18 Aprile 2014 at 12:50

      Ciao Alfredo.

      Siccome sono un ragazzino :mrgreen:, non conosco il regolamento in vigore 40 anni fa, quindi taccio. Oggi la faccenda sarebbe diversa (forse).
      Il regolamento in vigore, sull’esecuzione della mossa recita:

      4.2 – Verificato che abbia prima espresso la sua intenzione (per esempio, dicendo ‘j’adoube’ o ‘acconcio’), il giocatore che ha la mossa può acconciare uno o più pezzi sulle rispettive case.
      4.3 – Tranne quanto previsto dall’Articolo 4.2, se il giocatore che ha la mossa deliberatamente tocca sulla scacchiera: ecc. ecc.

      Il *deliberatamente* di oggi avrebbe reso debole la richiesta del tuo avversario. Comunque se l’arbitro non era presente quando hai “afferrato” la D, credo ne sarebbe in ogni caso nata una bella disputa.

      Qualche tempo fa sulla sua rubrica c/o chesscafe.com a Geurt Gijssen (il sacerdote massimo del regolamento) fu sottoposto un caso: il Bianco aveva il tratto e le due T rispettivamente in c1 e d1; il Nero aveva appena catturato un pezzo in d5; il conduttore del Bianco riprese in d5 con la T… ma con quella in c1!!!
      Gijssen argomentò che mancava la volontarietà di usare la T in c1, e ritenne l’accaduto non sanzionabile, ovviamente ripetendo la mossa con la T giusta.
      Devo riferire che questa lettura del regolamento non convince tutti gli arbitri. Me si.

      Nel regolamento che verrà la frase che ho riportato diventa: …if the player having the move touches on the chessboard, with the intention of moving or capturing: ecc. ecc.
      Quindi una maggiore cura nei termini usati.

  11. avatar
    alfredo 18 Aprile 2014 at 11:20

    comunque la cosa ha un seguito 10 anni dopo .
    io sono iscritto al circolo scacchi di Valdagno
    vedo che con il circolo di Axxxx gioca questo tipo .
    c’è il campionato regionale a squadre e chiedo di giocare contro il tipo .
    lo batto con la stessa difesa e gli ricordo l’accaduto
    fa finta di non ricordare 😆
    una bella soddisfazione

  12. avatar
    nikola 18 Aprile 2014 at 21:26

    un arbitro cita il regolamento e poi partono i ‘se’ e i ‘ma’, e poi ci lamentiamo quando non vengono rispettate le regole. io eviterei di suddividerle in regole di serie B e di serie A a seconda dei gusti così evitiamo di tacciare di cocciutaggine e ‘maleducazione’ chi vorrebbe che fossero rispettate tutte.

    • avatar
      The dark side of the moon 18 Aprile 2014 at 21:32

      Esatto! 😉

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