Di Sergei Von Freymann, nato a San Pietroburgo nel 1882, il cognome tradisce le origine germaniche (anche se venne a volte scritto Frejman, Freyman o Freiman) mentre il nome è chiaramente russo.
Imparò gli scacchi da adolescente, visto che già a ventiquattro anni si dimostrò giocatore di tutto rispetto, giungendo secondo dopo Alapin al torneo di San Petroburgo. L’anno seguente non gli andò tanto bene al medesimo torneo, vinto da Znosko-Borovski, piazzandosi soltanto 6°-7°. Si iscrisse, comunque, al Torneo Panrusso indetto per l’inverno 1906-1907 nella città polacca di Lodz, ed ottenne un incoraggiante quinto posto. Rientrato a San pietroburgo, vinse nel 1908 il campionato cittadino, giunse secondo dopo Lebedev in un quadrangolare e, nel 1909, vinse nuovamente il campionato cittadino, ex aequo con Rosenkrantz.
Giocò, in quel 1909, anche il torneo indetto alla memoria di Cigorin, ma denunciò un notevole calo di forma, per riprendersi subito dopo giungendo 2°-3° con Rabinovich, alle spalle del vincitore Rubinstein, al sesto Campionato Panrusso disputatosi a Vilnius.
Non mancava, in quegli anni, al Campionato cittadino di San Pietroburgo, e nel 1910 lo vinse ex aequo con Levenfisch e Lebedev. Nel 1911 , dopo un secondo posto a Colonia, fu terzo a San Pietroburgo, dopo Znosko-Borovski e Duz-Kotimirski, e subito dopo affrontò Eugene Znosko-Borovski in un match alla quinta vittoria, che si risolse in favore di Von Freymann col punteggio di +5 =10 -3.
Il 1912 non fu un anno molto felice; dopo un sesto posto al Torneo dei Gambetti di Abbazia, dovette accontantarsi di un ottavo posto al Torneo Panrusso, ma al torneo di San Pietroburgo giocatosi nell’inverno 1912-1913 si riprese, vincendolo alla pari con Romanovski.
Aveva uno stile estroso, in molte sue partite giocate col Bianco troviamo 1. f4 tra le sue aperture preferite; prediligeva impostare il gioco su temi a volte esasperatamente tattici e questo spiega in parte l’alternanza dei suoi risultati. Al Torneo Panrusso del ’14, vinto ex aequo da Alekhine e Nimzovich, fu soltanto dodicesimo.
Scoppiò il conflitto mondiale, e Von Freymann prestò servizio nell’esercito: poi, nel 1924, quando i Soviet avevano ormai preso il controllo dello Stato e l’attività scacchistica era ripresa a pieno ritmo, venne ammesso al Campionato Sovietico (il terzo) ma denunciò uno scadente stato di forma, giungendo 16°. Non gli andò meglio nel quarto, dove finì 19°.
Forse a scopo di allenamento, sempre nel 1925 sostenne un match contro Duz-Kotimirski, e la faccenda si concluse con 5 vittorie per parte. Al successivo Campionato Sovietico, vinto da Romanovski e Bokhatirchuk, si piazzò a metà classifica, e quello stesso anno si trasferì in Uzbekistan, una regione che, dopo alcune resistenze del capoluogo Bukhara i cui maggiorenti non volevano essere sovietizzati, era entrata a far parte dell’unione Sovietica in qualità di Repubblica Autonoma, così come le altre regioni dell’Asia Centrale.
Fu proprio nel 1927 che la Federazione scacchistica sovietica organizzò il Campionato dell’Asia Centrale, e Von Freymann lo vinse ex aequo con Rudnev, per poi vincere nel ’28 il Campionato del Turkmenistan, nel quale giocò come “invitato speciale”.
Aveva ripreso la forma di un tempo, anche se il passare degli anni si era fatto sentire, e nel ’29 si presentò ad Odessa per giocare nel Campionato Sovietico assoluto. Si classificò secondo alle spalle di Boris Verlinski, mentre l’anno successivo, a Tiflis, fu sesto nel torneo vinto da Rauser.
Nel 1931 fu ancora sesto nel Campionato uzbeko vinto da Fiodor Duz-Kotimirski, per poi vincere la manifestazione nel ’32. Nel 1933, al Campionato Sovietico assoluto giocato a Leningrado e vinto dal giovane Botvinnik, la sua prestazione fu deludente, con un sedicesimo posto ex aequo. Rientrato in Uzbekistan, vinse il Campionato nazionale per due anni consecutivi (1934 e 1935), mentre nel ’34 vinse il Campionato dell’Asia Centrale disputatosi a Tashkent, Alla fine dell’anno giocò nuovamente al Campionato Sovietico assoluto che si svolse a Leningrado, ma finì in fondo alla classifica. Nel 1935, ad Alma-Ata, vinse il Campionato del Kazakistan e due anni dopo vinse nuovamente il Campionato dell’Uzbekistan e quello del Kirghisistan.
Nel 1938, alla semifinale di Kiev del Campionato Sovietico, non riuscì ad andare oltre il 13° posto, perdendo così il diritto di disputare il torneo finale.
Scoppiò il secondo conflitto mondiale e l’attività scacchistica si ridusse. Sergei Von Freymann superò la sessantina nel più assoluto anonimato, per riemergere nell’inverno 1945-46 al decimo Campionato naziionale uzbeko, dove si piazzò al quarto posto. Pochi mesi dopo moriva.
Il suo miglior periodo fu indubbiamente quello del primo anteguerra; vediamo la sua partita contro Akiba Rubinstein giocata a Vilnius nel 1912 al Campionato Magistrale Panrusso. Le note sono di Emanuel Lasker.
Von Freymann – Rubinstein
1. f4 f5 2. Cf3 e6 3. e4 d5 4. e:f5 e:f5 5. d4 Cf6 6. Ad3 Ad6 7. 0-0 0-0 8. c4 c6 9. Cc3 Ca6?!
(Sembrerebbe migliore 9. … Ce4)
10. c5! Ac7 11. Ce5 Cb8 12. Dc2 Ce4 13. Ae3 Ae6
(13. … Cd7 era imperativa. Ora il Bianco dà il via ad un violento assalto)
14. g4! g6 15. g:f5 g:f5 16. Rh1 Df6 17. A:e4! f:e4
(Il Nero non può catturare con 17. … d:e4 a causa di 18. d5! c5 19. Tg1+ Rh8 20. Ad4 che vince immediatamente)
18. f5! A:f5
(La presa è forzata vista la minaccia Ag5)
19. Cg4 A:g4
(Nuovamente forzata. Se 19. … De6 segue 20. Ch6+ e 21. Df2 catturando l’Alfiere)
20. T:f6 T:f6 21. Tg1 Tg6 22. T:g4! T:g4 23. Db3!
(La punta del gioco del Bianco. Ora sono minacciate sia 24. D:b7 che 24. C5)
23…Cd7 24. C5 c5 25. D5 Rh8 26. D7 Tg7 27. Df5 Rg8 28. Ag5 Te8 29. d5 Tf7 30. Dh3 Tef8 31. De6 Rh8 32. Ah4! il Nero abbandona.
Non proprio un Carneade questo Von Freymann, ma raccontatoci con la solita maestria dal nostro inesauribile Paolo.
E’ perché Paolo ormai ci ha abituato a questi stupendi morceaux che forse abbiamo finito gli aggettivi e i complimenti? 😉
No, perche’ ha scelto una partita persa dal grande Akiba 🙂
Ripensandoci, sarebbe un’ottima idea mettere insieme tutte queste belle biografie, ma bisognerebbe qualcosa per collegarle.
Grazie per l’attenzione e, per dimostrare che le disgrazie non vengono mai sole, vi ricordo che oggi è l’anniversario della Battaglia di Legnano, della Caduta dell’Impero Romano d’Oriente, ed è anche il giorno del mio 73° compleanno…..
Auguroni!
Francesco De Sio
AUGURI CARISSIMI CARO PAOLO 😀
anche se la mia eroina , Alice , furbetta com’era preferiva festeggiare i ” non compleanni” ❗
Sto già lavorando a quel “qualcosa”, cioè una “Nascita degli Scacchi Moderni” (titolo provvisorio): mi manca l’editore, ma da qualche parte salterà fuori…..
OK, prenoto una copia.
Auguri Paolo, di tutto cuore, e cento di questi giorni.
Per Filologo: “Non poniamo un limite alla Divina Provvidenza”
Auguri anche da parte mia. Secondo me vanno bene anche cinquanta di questi giorni.
Grande. Come sempre!
Auguri e scacchi maschi
Auguroni Paolo e… mangia pure tutti i pezzi che vuoi! 😉
Benché in terribile zeitnot, mi accodo con grande piacere agli auguri per il nostro Paolo.
Auguri e mille di questi…scacchi!
Molti auguri (in ritardo, ahimè) e complimenti per questa notevole serie di numeri primi, Paolo: 29 (giorno), 5 (mese) 19 (secolo) 41 (anno) [di nascita], 73 (anni).
Credo di poter dire, comunque, che non stai soffrendo di alcuna solitudine (dei numeri primi) con tutti questi auguri soloscacchistici!
Un abbraccio.
Vi ringrazio e vi riunisco tutti in un abbraccio collettivo! Grazie ancora!