i luoghi degli scacchi: Shamkir

Scritto da:  | 18 Aprile 2014 | 93 Commenti | Categoria: Luoghi degli Scacchi

i luoghi degli scacchi Shamkir 1

(la costellazione del Cigno secondo l’astronomo polacco Johannes Hevelius, Danzica 1611-1687)

Da domenica 20 aprile possiamo sintonizzarci su Shamkir, in Azerbaijan, dove Carlsen, Caruana, Nakamura e Karjakin sfideranno i campioni di casa Mamedyarov e Radjabov. E’ un super-torneo. Niente male anche il torneo sussidiario, con Wang Hao, Eljanov, Bacrot, Wojtaszek, Motylev, Mamedov, Safarli, Guseinov, Durarbayli e Abasov.

Meglio di così non si poteva presentare il primo Memorial Gashimov.

Vugar Gashimov è stato un super-giocatore, ed anche un amico di SoloScacchi, come sapete. Nacque a Baku nel 1986 e fu allievo di Vitalj Tseshkovsky. A 13 anni divenne maestro internazionale. Praticò anche altri sport, prima di scegliere definitivamente gli scacchi: calcio, tennis e taekwondo. Non ebbe fortuna: lo tormentò l’epilessia, subì due interventi al cervello. Nel 2002 riprese a giocare e fu presto Grande Maestro, e non uno qualsiasi ma un super GM. Nel 2009 era il numero 6 al mondo e guidava la squadra azèra alla conquista del titolo europeo a squadre a Novi Sad. Temperamento allegro e positivo, era fortissimo nel Blitz, quasi insuperabile, ed era un grande esperto della Moderna Benoni. In Italia lo ricordiamo soprattutto per lo splendido successo di Reggio Emilia (2010-11). Nel 2011 era ancora numero 10, quando riapparvero implacabili i problemi di salute: improvvisamente perse conoscenza durante un match contro la squadra nazionale francese. Terribile. Gli fu diagnosticato un tumore al cervello. Aveva appena 27 anni, quando si spegneva, il 10 gennaio 2014, in un ospedale di Heidelberg, in Germania. Carlsen, che gioca il Memorial e che lo stimava assai, twittava dopo la sua morte ”è stata una persona sempre cordiale ed uno dei giocatori più forti e talentuosi che io abbia conosciuto”.

i luoghi degli scacchi Shamkir 3

In una intervista rilasciata a M.Savinov per ChessCafé nel 2006, Vugar spiegava che a scuola “la mia materia preferita era la geografia, forse perché ​​viaggio molto e voglio sempre sapere di più sui paesi che ho il piacere di visitare”. Ecco che allora il piccolo omaggio di SoloScacchi a Vugar Gashimov non può essere che un piccolo volo su Shamkir e sulla sua Azerbaijan, località sconosciute alla più parte degli italiani ma non al nostro imprevedibile inviato Bagadais XXIV, che in quelle zone è quasi di casa e che ce ne parla meglio di tanti altri.

Shamkir, l’ultimo mitico nostro “luogo degli scacchi”. Vediamo.

A proposito di geografia, Bagadais, sai che la figlia quindicenne di un mio amico mi diceva giorni fa che il Lago di Garda sta in Messico? Avessimo parlato del Lago di Loppio (lo conosci?) poteva ancora andar bene, ma… Del resto la semi-abolizione o riduzione dello studio della Geografia nelle scuole (come accaduto per la Storia dell’Arte), decisa dai governi di alcuni anni fa, non poteva che accentuare simili risultati. Ed è normale. Il potere ha più solide basi quando può contare sull’ignoranza del popolo. Il guaio è che, col passare delle generazioni, l’ignoranza ineluttabilmente può crescere fino a prevalere essa stessa sulla conoscenza e sulla memoria e a divenire potere incontrastabile. L’attuale parlamento italiano ne è già un sufficiente esempio. Ti ricordi, Bagadais, del discorsetto di quel “senatore” (mi pare un elettrauto marchigiano in pensione), discorsetto pietoso e letto a fatica su un misero foglietto e che fece ridere per settimane il web? E’ che purtroppo non è più un caso isolato, tutt’altro. E non c’è molto da ridere. Michel de Montaigne scriveva: è necessario che il popolo ignori molte cose vere e ne creda molte false”. L’ignoranza e il populismo sono i migliori alleati del potere, della conservazione, dei dittatori e dei finti predicatori. La conoscenza è cambiamento e progresso. Alt.

Bagadais mi richiama al tema di oggi, che non è politico ma è Shamkir. Mostrami allora le tue carte, Bagadais!

 i luoghi degli scacchi Shamkir 8(ecco le  regioni dello stato azèro, già URSS, indipendente dal 1991. La lingua azèra è correlata al turco e si scrive in caratteri latini, ma il cirillico sopravvive in molte zone, mentre a sud, ai confini con l’Iran, è spesso impiegato l’alfabeto arabo)

i luoghi degli scacchi Shamkir 7

(la parte centrale, afosa ed umida in estate, è caratterizzata dalla grande pianura attraversata dal corso del fiume Kura, che, proveniente da Turchia e Georgia, sfocia dopo ben 1.500 km. nel mar Caspio ; a nord caratteristici villaggi si abbarbicano sulle prime colline del Caucaso, a sud la catena dei monti Talysh corre parallelamente al mare)

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(Shamkir è qui, al centro della carta, appoggiata alle pendici del cosiddetto “Piccolo Caucaso”)

 

Risalgono al V secolo le prime notizie su Shamkir (o Shamkur, secondo fonti turche; il nome potrebbe infatti significare “sul lato sinistro del fiume Kura”). Shamkir era nel Medioevo una città prospera, con grandiosi edifici e mercati affollati, soprattutto grazie alla sua posizione strategica lungo la Via della Seta. Nel IX secolo si ebbe la penetrazione araba, che portò l’Islam in terra azèra. Nel 1235 i Mongoli invasero e distrussero il Paese: l’antica Shamkir praticamente sparì (oggi se ne vedono solo poche rovine) e furono lentamente ricostruiti nuovi insediamenti, ma più lontano, fra i 10 e i 30 km dal vecchio nucleo. Seguirono altre vicende ed altre occupazioni, arabe e persiane, finché nel 1803 il territorio venne occupato dalle truppe russe.

E poi accadde un fatto curioso e poco noto. Nel 1815 lo Zar Alessandro I Pavlovic Romanov visitò Stoccarda, dov’era nata sua madre, Sofia di Wurttemberg. Lì prese atto dell’oppressione e delle difficoltà che avevano colpito i contadini locali (la Germania, subito dopo le guerre napoleoniche, attraversava momenti di profonda crisi) e volle organizzare nel Caucaso Meridionale un primo insediamento di famiglie tedesche, datato settembre 1818. Tali insediamenti furono sempre più incoraggiati dalle autorità russe ed interessarono Georgia, Armenia ed Azerbaijan, con migliaia di emigrati, che furono generalmente ben accolti dagli abitanti del posto.

In prossimità delle rovine dell’antica Shamkir sorse così Annanfeld (o Annenfeld, poi dal 1914 anche “Annino”), così chiamata in onore della regina Anna Pavlova, moglie di Guglielmo II d’Olanda. Lo stile architettonico tedesco e le tradizioni tedesche germogliarono perciò in oriente, ed una chiesa luterana fu costruita a Shamkir nel 1909. E’ ancora lì, ma ovviamente non più in attività. Nelle strade di Annanfeld, pulite e ordinate, furono piantate file di alberi, in specie platani e peri: il pero, secondo la tradizione tedesca, era infatti simbolo di fortuna, fertilità e abbondanza.

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(la chiesa luterana ad Annanfeld/ Shamkir)

Tuttavia, benché ben accolti dagli abitanti del posto, c’è da considerare che la legislazione dell’Impero Russo consentiva la conversione da altre religioni in quella ortodossa, ma non viceversa, e ciò non favorì mai la completa integrazione di un singolo gruppo etnico.

I  coloni tedeschi erano in prevalenza viticoltori e vinificatori, e continuarono a occuparsi della loro attività tradizionale anche in Azerbaijan, dove prima si coltivava uva solo per consumarla fresca o come uva passa o per preparare la “melassa berme”.

I coloni iniziarono a sviluppare viticoltura e vinificazione nelle fertili pianure del Kura ed alcuni di loro divennero in seguito importanti imprenditori, a partire dal 1860, come Christopher Forer (o Froer) e Christian Gummel. I fratelli Forer aprirono persino due fabbriche per la produzione di cognac e grappa, a Helenendorf e ad Annanfeld, quindi svilupparono una rete di negozi in città europee e in tutta la Russia, da Mosca a Vladivostok, tanto che i vini e i cognac dell’Azerbaigian ebbero presto superba fama, conquistando numerosi premi nei più noti concorsi d’Europa, da Parigi ad Amburgo fino al Grand Prix di Londra del 1918.

i luoghi degli scacchi Shamkir 5(coloni tedeschi al lavoro in campagna nella regione di Shamkir)

i luoghi degli scacchi Shamkir 2(casa di coloni nel villaggio di Helenendorf)

Ma la Russia, come sappiamo, entrò successivamente in conflitto con la Germania, e fra il 1938 e il 1941 Stalin fece deportare in Siberia o in Kazakhstan tutti gli abitanti di etnia tedesca, circa 200.000. Annanfeld nel 1938 cambiò di nuovo nome: fu Shamkhor, e poi di nuovo Shamkir. Helenendorf tornò ad essere Goygol. Nel 1989 i discendenti degli esiliati ebbero il diritto di tornare in Germania: naturalmente sembra non sia rientrato quasi nessuno, dei pochissimi sopravvissuti.

Fratelli viticoltori a parte, il più noto “tedesco di Russia” della storia fu probabilmente la spia Richard Sorge, che venne impiccato a Tokyo nel 1944 e che era nato a Baku, la capitale azèra, nel 1895. Sorge è stato uno dei migliori agenti segreti sovietici che abbiano operato durante la seconda guerra mondiale, tanto da guadagnarsi il titolo onorifico di “Eroe dell’Unione Sovietica”. A lui Baku dedicò un monumento e un parco.

Che strani destini s’incrociano nella vita di molti uomini: in Oriente due secoli fa migliaia di tedeschi di Azerbaijan trovarono lavoro, successo e poi nel secolo scorso la morte 120 anni dopo l’emigrazione dei loro nonni, mentre oggi all’azèro di Baku Vugar Gashimov è capitato di finire i suoi brevi giorni in terra di Germania. Diceva Gabriel Garcia Marquez, il grande scrittore colombiano ieri scomparso, che “non si muore quando si deve, ma quando si può”.

i luoghi degli scacchi Shamkir 4

Adesso Shamkir conta 192.000 abitanti, l’attività agricola (agrumi, riso, cotone, grano e vigneti) continua ad essere la fonte principale di reddito della regione, e le sue strade diritte e alberate mantengono ancora in parte quella originaria ottocentesca atmosfera mitteleuropea: 245 splendidi “platani orientali” sono considerati monumenti naturali.

A Shamkir si gioca a scacchi dal 20 al 30 aprile, con riposo il 25; inizio delle partite alle ore 12,00 italiane. Qui il sito ufficiale con la diretta degli incontri.

Sarà un gran bel torneo, questo di Shamkir, ma dovrete seguirvelo da soli, perché il nostro furioso viaggiatore Bagadais XXIV (occhio, delpraub!) ci dice di aver esaurito qui la sua narrazione e che andrà ancora una volta in vacanza. E la vacanza stavolta si prospetta piuttosto lunga: ha acquistato un biglietto di andata e ritorno per Kepler 186f, nella costellazione del Cigno!

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93 Commenti a i luoghi degli scacchi: Shamkir

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    Mongo 18 Aprile 2014 at 22:52

    Grandissimo Marramaq.. Ops, volevo dire Bagadais XXIV- 😉

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    Roberto Messa 18 Aprile 2014 at 23:47

    Molto bello e interessante. Da notare, ben evidenziata nella prima cartina, la regione del Nagorno Karabakh, contesa manu militari tra Armenia e Azerbaigian, come si accennava non molti giorni fa qui su SoloScacchi. Inutile dire che Aronian non poteva essere invitato a questo primo supertorneo in memoria del GM azero.

    A proposito di geografia, non credo di essere l’unico scacchista ad esserne appassionato, soprattutto riguardo alle evoluzioni delle carte geografiche nella storia. Forse grazie anche alle avventure di un Najdorf che passa dalla Polonia all’Argentina, di un Canal che fugge adolescente dal Perù per poi vivere in svariati paesi europei, di un Shirov che passa dall’URSS alla Spagna per poi finalmente diventare cittadino lettone… senza contare le vicende di tanti giocatori che ho conosciuto prima della disgregazione dell’ex Jugoslavia. Ogni 10 o 15 anni compro un nuovo atlante, conservando ovviamente le edizioni obsolete. Ma il massimo della libidine, anche per lo stile editoriale unico, è il Calendario Atlante De Agostini, un “tascabile di lusso” di cui si contano se non erro 110 volumetti (esce ogni anno dal 1904).

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      Tamerlano 19 Aprile 2014 at 15:24

      Ciao Roberto, il pianeta Terra è in continua evoluzione geografica. Mi hai fatto subito tornare alla mente che “Tullio Zapler nasce il 18 maggio 1905 a Novoselitsa, un villaggio a schiacciante maggioranza ebraica della Bessarabia, territorio appartenuto nel corso del ‘900 all’Impero Russo, alla Romania, all’Unione Sovietica ed oggi diviso tra Ucraina e Moldavia, dopo l’indipendenza dall’U.R.S.S. riconosciutagli il 25 dicembre 1991.” (Per l’intero articolo http://soloscacchi.altervista.org/?p=32552)
      😉

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      Mongo 19 Aprile 2014 at 15:40

      Non hai citato Kasparov, nato a Baku, ex-cittadino sovietico e dal 1989 cittadino azero e dal 2014 cittadino croato!!!

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        DURRENMATT 19 Aprile 2014 at 20:04

        Kasparov cittadino croato non è stata una libera scelta, credo. Tempo fa dichiarò di “temere” Putin. Tuttavia ci ha guadagnato in salute perchè la Croazia è bellissima; la Dalmazia, in particolare, con le sue isole è fantastica. La mia preferita è Hvar…altro che Maldive!

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          alfredo 19 Aprile 2014 at 20:14

          Volevo chiedere a qualcuno degli amici se ha letto il libro “LIMONOV” ?
          Durrenmatt è stato un grandissimo .
          Io lo paragono a uno Sciascia elvetico .
          L’anno scorso ho visitato la fondazione ricavata dalla sua casa ( progetto di Botta che ogni tanto ne fa una giusta ..)
          Sulla Croazia non posso che convenire . Le mie origini paterne sono li’ …

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          Roberto Messa 20 Aprile 2014 at 10:55

          Sì, le isole della Dalmazia e del Golfo del Quarnaro sono meravigliose. Hanno anche dei bellissimi nomi italiani e tante piccole perle di architettura stile Repubblica Serenissima. Onestamente non conosco o non ricordo il nome italiano di Hvar, forse perché non ho ancora avuto modo di andarci, mentre a Lussino (e altre isole) sono stato più di una volta.

          Riguardo a Kasparov, l’anno scorso disse chiaramente di non sentirsi più sicuro nella sua casa a Mosca e chiese la cittadinanza alla Lituania (o Estonia, non ricordo) ma stranamente gliela negarono.
          Quindi la Croazia, dove Kasparov possiede da almeno 15 anni una villa di vacanze (si diceva che avesse comprato un isolotto intero, ma credo sia un’esagerazione) dove si ritirava per riposare ed allenarsi. Anche Carlsen vi ha soggiornato nel periodo in cui si faceva allenare da Garry.

          Comunque anche lui è uno “scacchista in fuga”… a partire da quando, nel 1990 fece arrivare a Baku un aereo dall’Occidente per portare in salvo la sua famiglia e numerosi altri amici e parenti di etnia armena, che rischiavano di essere massacrati degli azeri.
          Ho ritrovato la storia di quella bella impresa, così come la raccontò nel 1990 Corrado Sannucci:
          http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/02/16/kasparov-contro-tutti.html
          Sannucci, morto a 59 anni nel 2009, fu un ottimo giornalista e buon scacchista (così mi hanno detto alcuni amici romani che lo hanno conosciuto personalmente). Un anno prima di morire ebbe un momento di notorietà per il libro “A parte il cancro tutto bene”.

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            DURRENMATT 20 Aprile 2014 at 13:33

            Grazie a Messa per lo spunto…”la polemica è dentro di me, fa parte del mio carattere, e soprattutto: non posso evitare di esprimerla”…grandissimo Kasparov. Meditate gente, meditate!…P.S. “Limonov” ha ispirato molti e sconvolto tanti, per me semplicemente un Maestro!Tuttavia non è per tutti.

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              fds 21 Aprile 2014 at 15:13

              Ciao INSALA’ 😉

              Vedo che, al di là delle intenzioni dichiarate e risentitamente profferite, continui a essere ben presente sul blog e, soprattutto, a trolleggiare.
              Fatti tuoi e del tuo senso personale della coerenza.

              Scrivi, riferendoti a Kasparov:
              ——————-
              “la polemica è dentro di me, fa parte del mio carattere, e soprattutto: non posso evitare di esprimerla”
              …grandissimo Kasparov. Meditate gente, meditate!…
              ——————–

              E infatti l’ex ammazza tutti gode da sempre, al di là dei meriti a tutto tondo, della non invidiabile fama di essere un po’ stronzo.

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                DURRENMATT 21 Aprile 2014 at 20:41

                …ergo, secondo il tuo metro, anche Kasparov è un troll!! Certo è che hai/avete una visione del mondo a dir poco “bizzarra”…

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                  nikola 21 Aprile 2014 at 21:29

                  caro INSALÁ ti aiuto: Kasparov -> polemica -> stronzo. Invece X -> troll = polemica -> stronzo. hai cannato un passaggio logico, non vale l’inverso, non é che tutti gli stronzi sono per forza polemici, né tantomeno troll.

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              Roberto Messa 21 Aprile 2014 at 21:43

              Spezzo una lancia a favore dei polemisti, perché a questo mondo ci vogliono pure loro.
              Però io credo che “la ricerca dell’armonia” (cfr. Smyslov) sia più moderna, potente, rivoluzionaria e sovversiva degli ordini costituiti.
              😉

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                nikola 21 Aprile 2014 at 21:53

                difatti il polemista in sé, sempre se parla a ragion veduta, puó portare anche a migliorare le cose. credo che il commento di fds si riferisse in particolare al polemista ‘troll ignoto’ un tanto al chilo.

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                DURRENMATT 22 Aprile 2014 at 15:00

                …”la ricerca dell’armonia” mediante “shear stress”…da vero scacchista ha letto bene la posizione signor Messa.Con stima.

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            alfredo 24 Aprile 2014 at 01:50

            è stata veramente una lettura molto interessante per me il libro di Sannucci .
            Lui mi sembra fosse un grande appassionato di rugby , forse anche ex giocatore ( ne aveva anche la stazza)
            E’ una sottigliezza ma se ricordo bene dal libro mi sembra che la malattia che lo portò a morte non fu una leucemia ma un mieloma .
            Mi colpi’ soprattutto il passaggio in cui diceva piu’ o meno ” iniettatemi le le droghe i veleni peggiori . Voglio vivere . o io o lui . E’ lo stato d’animo con cui vedo combattere molti pazienti” capaci di sopportare gli efetti tossici di chemioterapie pesantisime .

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    Ramon 19 Aprile 2014 at 10:23

    Originale, eclettico, interessante ed elegante come sempre…

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    The dark side of the moon 19 Aprile 2014 at 14:15

    Bellissimo ed interessantissimo articolo.
    Domani inizia il torneo e sarà interessante seguirlo anche e soprattutto per ricordare Gasha, un grande sia come giocatore che come uomo.
    Peccato che Aronian non possa partecipare, sarebbe stata l’occasione giusta per soprassedere a certe odiose questioni.
    Per quanto riguarda invece quel presunto parlamentare che citi, se ho capito bene, non è marchigiano ma abruzzese, si chiama Razzi.
    Ps.
    Visto che io sono marchigiano ci tenevo a specificarlo: un ignorante in meno nella nostra regione niente non è 😉

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    DURRENMATT 19 Aprile 2014 at 15:23

    Interessante questo super-torneo. Peccato per quel Karjakin…

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    Marramaquis 19 Aprile 2014 at 15:24

    Non, Dark, non è Razzi, ma è della stessa “razza”. Sinceramente neppure ne ricordo il nome. Comunque l’ignoranza e la corruzione non ha confini, e tipi come quello a cui mi riferivo ci sono in ogni parte d’Italia. Grazie per aver apprezzato l’articolo.

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    delpraub 19 Aprile 2014 at 17:05

    Eccellente articolo, Marramaquís. Ricco di molti spunti e informazioni. Bravo.

    Peccato che lo annunci un po’ come il canto del “Cigno” per Badagais (chiedo scusa per la battuta…;), che spero non sia furioso con me per aver osato chiedere delle sue vicissitudini. Mi fa comunque piacere leggere che abbia acquistato anche il biglietto di ritorno da Kepler 186f: vista la distanza, “lunga vita a Badagais XXIV” :mrgreen:

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      Marramaquis 19 Aprile 2014 at 17:53

      Grazie, delpraub. Lui era furioso con me perché non lo pago da prima di Natale e adesso anche con te (nonostante gli auguri) perché gli sbagli il nome: Bagadais!

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    paolo bagnoli 19 Aprile 2014 at 17:38

    Sono sempre stato un acceso sostenitore della necessità di studiare la Geografia unitamente alla Storia, materie perfettamente integrate l’una nell’altra. Per quanto riguarda l’ignoranza, madre di ogni conflitto e di ogni sciagura, ritengo che l’ignorante (specie in via di espansione) sia destinato a dominare il mondo, fino a quando una minoranza silenziosa di persone colte – o soltanto erudite – deciderà di procedere ad una benefica rivoluzione. Ma non sarò tra gli spettatori…..

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      DURRENMATT 19 Aprile 2014 at 19:54

      …porta pazienza, caro Paolo, perchè “non può piovere per sempre”! Tuttavia anche le “persone colte” hanno uscite infelici e non sono sinonimo di garanzia; penso ad Asor Rosa e alla sua proposta di cambiamento per l’Italia prospettata qualche anno fa…una vera “fregnaccia”!

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        alfredo 24 Aprile 2014 at 04:40

        devo dire che anch’io non ho mai sopportato l’alterigia culturale del compagno prof Alberto Asor Rosa

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    fabio da ancona 19 Aprile 2014 at 23:16

    articolo bello e interessante
    ma mi rimane una curiosità: perchè è stata scelta questa località ? e non Baku ad esempio

    qualcuno lo sa?

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      Marramaquis 20 Aprile 2014 at 08:14

      Penso che la scelta sia stata dello sponsor, la “Sinergy Group” (e in particolare del suo giovane e dinamico Presidente Riyad Huseinov), una società d’investimento azèra leader nei settori di attività “non-oil”, in particolare nel settore alberghiero, edilizio e agricolo.
      Quindi è normale che le sue scelte cadano prevalentemente fuori della capitale Baku, che è invece proprio la “capitale del petrolio”.
      E, come altre volte, la società, costituitasi appena nel 2010 ma già in vigorosa espansione, ha scelto l’ Heydar Aliyev Center di Shamkir quale sede di una così importante manifestazione.
      Alla organizzazione di questo evento non è nemmeno estranea l’iniziativa pubblica, in quanto rientra nel “Programma di Stato a sostegno dello sviluppo degli scacchi in Azerbaigian”. Insomma ….. come qui in Italia, no?

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    Enrico Cecchelli 20 Aprile 2014 at 09:04

    Bravi marea… e buone feste a tutti!

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    Mongo 20 Aprile 2014 at 18:12

    Risultati I turno:
    Carlsen – Mamedyarov 1 – 0
    Nakamura – Caruana 0,5 – 0,5 (con Fabiano che butta via la vittoria quasi certa)
    Karjakin – Radjabov 0,5 – 0,5

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    The dark side of the moon 20 Aprile 2014 at 20:55

    A Caruana oggi manca mezzo punto.
    Bisognerebbe vedere quanto tempo aveva a disposizione quando ha giocato 54)…,Axe4+.
    Forse ha visto che il Bianco poteva giocare 55)g4 (che sarebbe però stato un errore!) e non ha visto che a quel punto il Nero giocava 55)…,Dxh2 e non 55)…,Th8+ che avrebbe vinto ancora prima.
    Però comunque anche con 54)…,Rh8 (mossa naturale con pochi minuti a disposizione che neutralizza i tatticismi del Bianco) al posto di 54)…,Axe4 avrebbe dato la possibilità a Fabiano di vincere ancora .
    Sono sicuro che l’ottimo Caruana si riprenderà presto questo mezzo punto, magari contro il norvegese… 😉

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      Mongo 20 Aprile 2014 at 21:51

      Aveva ancora poco più di 2 minuti e l’abbuono scatta alla mossa 60. 😕

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        The dark side of the moon 20 Aprile 2014 at 22:04

        Ho fatto un errore nel post di prima.
        La mossa era 55)…,Tf8+ che comunque non andava bene perché c’era 55)…,Dxh2
        L’unica spiegazione ad Axe4+ è quella di semplificare la posizione ma siccome sei in vantaggio non devi; 54…,Rh8 al posto di Axe4+ anche se non era il massimo avrebbe avuto un senso e soprattutto conservava le possibilità di vittoria.
        Poi magari andava in zeitnot ma 5 mosse in 2 minuti con l’abbuono di 30 secondi forse erano giocabili senza rischio.
        Chissà, è facile parlarne ora… 😉

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          Mongo 20 Aprile 2014 at 22:53

          Non aveva i 30 secondi di abbuono.
          Il torneo prevede 2 ore per 40 mosse + 1 ora per altre 20 mosse + ulteriori 15 minuti dopo il secondo controllo del tempo + 30 secondi di abbuono a mossa a partire dalla 61esima mossa.

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    Mongo 21 Aprile 2014 at 18:09

    II turno:
    Carlsen – Nakamura 1 – 0
    Caruana – Karjakin 0,5 – 0,5
    Mamedyarov – Radjabov 0,5 – 0,5
    Oggi due patte veloci ed allora mi sono gustato la partita del campione del mondo fumandomi un Pastrengo (discreto, ma non eccezionale); la proverbiale ‘svogliatezza’ del norvegese e la sua classe credo proprio non abbiano eguali. 😎

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      delpraub 21 Aprile 2014 at 19:13

      Non ho visto la partita in diretta per ovvie ragioni familiari … fuori porta 😉
      Carslen è veramente impressionante nella sua disumana umanità.
      Ora, dopo aver avuto due bianchi di fila, avrà 4 Neri nelle prossime 5 partite. Vediamo se qualcuno riuscirà quanto meno a rallentarne la corsa verso i 2900!

      PS: magari fds può illuminarmi: è normale questa bizzara alternanza dei colori in un torneo a doppio girone?

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        fds 22 Aprile 2014 at 13:13

        Non conosco il calendario in questione.
        Per i round robin si usano le tabelle Berger: (http://www.arbitriscacchi.com/up_file/85-Svolgimento_italiana.pdf)
        ma non è escluso che possono essere modificate al bisogno, p.e. per permettere certi incontri nei primi turni (giocatori stessa Società/nazionalità).
        Spesso la FIDE (o chi per essa) lo fa, contraddicendo i suoi stessi regolamenti 😉
        Quello che è necessario tener presente in un doppio round robin, è di effettuare l’inversione degli ultimi due turni del girone di andata, altrimenti è matematico che ci sarà qualcuno che giocherà con tre Neri consecutivi, come capitò a Ivanchuk nel corso dell’ultimo torneo di Capodanno di Reggio Emilia (il 54°).

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          delpraub 23 Aprile 2014 at 08:46

          Grazie, fds.

          La sequenza dei colori per Carlsen (che ha il numero 1 nel tabellone) è in accordo con le tabelle Berger che hai linkato tu: B,B,N,N,B – N,N,B,N,B (con l’inversione dei turni 4 e 5).
          In questo modo è vero che nessuno gioca mai 3 Neri di fila, ma tra i turni 3 e 7 il giocatore sorteggiato col numero 1 ha una sequenza di 4 Neri su 5 partite, mentre il giocatore sorteggiato con il numero 4 (in questo caso Radjabov) ha una sequenza di 4 Bianchi su 5 partite.

          Tutto normale, quindi, ma non ci avevo mai fatto caso. E’ vero che in un doppio round robin alla fine torna tutto, ma nella dinamica del torneo (leggi componente psicologica) questo potrebbe avere un impatto, no?

          PS: Per curiosità, mi sono riguardato gli accoppiamenti del torneo di Zurigo di qualche mese fa (anch’esso con 6 giocatori) e, sorpresa, ho notato che nella sezione “classica” del torneo (singolo round robin) Carlsen ebbe 4 Bianchi su 5 partite e Anand 4 Neri su 5 partite 😯

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            fds 23 Aprile 2014 at 14:14

            Solo a livelli top si usano abitualmente le Berger.
            Per esempio in Italia per la finale CIA, oppure in passato per il torneo di Capodanno di Reggio Emilia e questa estate per l’ACP Golden Classic di Bergamo.

            Non ho realmente idea se il tipo di giocatori considerati veramente si impressionano per un certo ordine di colori. Sicuramente gradiscono di avere il B in più.

            Sono a conoscenza di almeno due proposte/tentativi di emendare le Berger, entrambe di italiani. Si vedrà.

            Ciao.

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    The dark side of the moon 21 Aprile 2014 at 19:12

    Vero, impressionante la facilità con la quale mette sotto gli avversari.
    Sembra una macchina, implacabile appena commetti la più piccola imperfezione.
    Spero che ci sia qualcuno nel prossimo futuro in grado di tenergli testa…altrimenti rischiamo di annoiarci a morte per i prossimi 20 anni…(tocchiamo ferro) 🙁

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    Marramaquis 22 Aprile 2014 at 06:54

    Forse Carlsen proviene davvero da un altro pianeta.

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      Doroteo Arango 23 Aprile 2014 at 20:40

      sarà anche di un altro pianeta ma dopo 24…Rc8 di oggi mi pare che la sua autonomia all’esterno dell’atmosfera terrestre vada un filino quantomeno ridimensionata… 😉

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    Mongo 22 Aprile 2014 at 23:10

    III turno:
    Karjakin – Carlsen 0,5 – 0,5
    Nakamura – Mamedyarov 1 – 0
    Radjabov – Caruana 0,5 – 0,5
    Il norvegese non approfitta del tremendo zeitnot dell’avversario e si ‘accontenta’ di un pareggio.

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    The dark side of the moon 23 Aprile 2014 at 14:45

    In effetti pensavo che ieri vincesse Carlsen.
    Oggi Caruana sta giocando proprio contro il norvegese e mi sembra messo molto bene, ma non dico altro per scaramanzia… 😎

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    Marramaquis 23 Aprile 2014 at 15:23

    Carlsen ha perso un pedone oggi …

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    Marramaquis 23 Aprile 2014 at 15:47

    Caruana non ha preso il secondo pedone.

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    Zenone 23 Aprile 2014 at 17:26

    Caruana-Carlsen 1-0…e ho detto tutto!

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    Mongo 23 Aprile 2014 at 17:26

    Dopo aver giocato la 40esima con solo più 2 secondi sull’orologio e buttato al vento un vantaggio consistente, Fab il maghetto ci riprova e dopo altre 10 mosse batte il campione del mondo, alla sua prima sconfitta da detentore del titolo. 😎
    Il resto, per noi, oggi non conta… Scendiamo in strada a strombazzare… 😛

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    Marramaquis 23 Aprile 2014 at 17:32

    Carlsen è ancora un umano.

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    The dark side of the moon 23 Aprile 2014 at 17:35

    Che bella soddisfazione!
    Oggi sono contento di essere italiano… 😉
    A parte gli scherzi e a parte la partita di oggi, penso che Fabiano sia uno dei pochi giocatori al mondo capaci di battere Magnus, magari tra un paio di annetti ne riparliamo.
    Per il momento gustiamoci questa vittoria che riequilibra gli scontri diretti tra i due (3 vittorie per parte e 5 pareggi).

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    Zenone 23 Aprile 2014 at 17:40

    Sì, è vero,però che ansia…

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      Roberto Messa 23 Aprile 2014 at 21:25

      Come diceva Alekhine? “Contro di me per vincere la partita bisogna vincere tre volte: in apertura, in mediogioco e in finale”.
      Carlsen potrebbe dire lo stesso, ma oggi Caruana contro di lui ha vinto tre volte!

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    Filologo 24 Aprile 2014 at 01:10

    Caruana è oggi uno dei pochissimi giocatori a non aver paura di Carlsen, e ciò in prospettiva può aiutarlo molto. Così fu anche per Karpov, che fu scelto dai sovietici come candidato al titolo mondiale perché non aveva il ‘complesso’ di Fischer.

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      Tux 24 Aprile 2014 at 09:20

      Grazie per lo spunto, Filologo, tuttavia ritengo personalmente arrischiato il parallelo con Karpov. Infatti quest’ultimo era l’unico dei sovietici a non aver mai incontrato sulla scacchiera Fischer, in sostanza l’unico a non averle mai “buscate”. Ed è questo probabilmente il motivo per cui, come dici, “fu scelto” dall’establishment scacchistico di Mosca in vista della sfida per la riconquista del titolo nel ’75.
      Questo motivo appunto e, soprattutto, la giovanissima età di karpov.

      Ulteriore opinione personale: Karpov, a mio modestissimo avviso, le avrebbe prese di brutto in quell’ipotetica sfida col genio di Chicago. Mentre l’americano era all’apice della carriera, con un’esperienza sia di match individuali che di tornei internazionali, pressoché ventennale, karpov era invece in un certo senso davvero agli esordi. Il suo gioco era relativamente ancora acerbo, penso per esempio alla sconfitta quasi umiliante con Smyslov del 1971 in un Gambetto di Donna giocato in modo quasi infantile, e dopo quattro anni un progresso lievissimo: Milano 1975 stesso identico impianto, partita salvata per il rotto della cuffia con Portisch… il grande karpov era ancora tutto da formare…
      Via che gli è andata di lusso perché il grande Bobby aveva problemi tutti suoi, peccato… i grandi enigmi della storia.
      Grazie ancora per lo spunto.
      Tux
      Post scriptum: vi seguo con estrema ammirazione, bravissimi tutti.

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      Tux 24 Aprile 2014 at 09:23

      Dimenticavo: anche il percorso di Karpov verso la sfida con Fischer (che poi non fu) del ’75 non è stato indenne da veri colpi di fortuna che rasentano il miracoloso… penso infatti alla finale dei candidati del ’74 con Korchnoj, questa la vera occasione mancata dal terribile Viktor piuttosto che la successiva sfida del ’78 o l’ignominiosa debacle del 1981 a Merano…

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        alfredo 24 Aprile 2014 at 11:01

        a proposito della partita che citi e a cui assistetti in diretta ho ancora un quesito che mi gira in testa a cui vorrei finalmente rispondere .
        Andro’ a riprendere la partita e mi piacerebbe che venisse sviscerata la mossa Te6 ( al posto della debole Dc4 + di Portisch)
        mi sembra che il B . avesse una continuazione vincente , trovata poi mi sembra dal M Anceschi basata su una triangolazione della donna bianca .
        Caro Tux il match nonci fu anche se so per certo che fu li li per essere realizzato a Milano ( poi al suo posto ci fu il grande torneo).
        Ma 3 anni senza giocare , in qualsiasi sport , non possono lasciare tracce molto pesanti
        Piu’ di quella partita mi colpi pero la lezione di alta strategia che gli diede Andersson , peraltro una delle sue vittime preferite che qui colse contro di lui l’unica vittoria ( credo)

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    alfredo 24 Aprile 2014 at 01:54

    qualche anno fa Razuvaiev , uno che se ne intendeva prospetto’ per Caruana un ingresso certo e stabile tra i primi 10 giocatori al mondo .
    Mi fu detto che alla prospetica di un Caruana campione del mondo non disse no
    non so in che lingua parlasse ma si espresse con un ” vedremo”
    oggi piu’ che mai sono convinto che dopo l’altro giro di giostra con Anand un match tra magnus e fab sia tutto da vedere

  27. avatar
    Mongo 24 Aprile 2014 at 16:44

    Mentre il nostro maghetto sta ancora giocando di nero contro Mamedyarov (donne ed alfieri contrari con un pedone in più per il bianco), il campione del mondo si becca la seconda batosta consecutiva, per di più giocando con i bianchi, da Radjabov.

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      lordste 24 Aprile 2014 at 17:39

      Radjabov (e non solo lui!!!) sarà qui dalle nostre parti a luglio! :mrgreen:
      Guardate un po’ qui:
      http://treviglioscacchi.altervista.org/modules.php?name=News&file=article&sid=327
      😯

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        Mongo 24 Aprile 2014 at 19:03

        Poffarbac’!! 😕 Il maghetto getta alle ortiche mezzo punto sicuro per andarsi a mangiare un pedoncino!! 😥
        La sconfitta di oggi proprio non ci voleva!!

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          Jas Fasola 24 Aprile 2014 at 19:12

          Si potrà rifare dopo la pausa di domani. Il problema è che a Carlsen nel frattempo sarà passato il … mal di gola 😆

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        Jas Fasola 24 Aprile 2014 at 19:15

        Ottima l’idea del supertorneo di Bergamo negli stessi giorni dell’Open. Peccato siano in due luoghi diversi. A proposito, a che distanza sono?

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          Gianvper 25 Aprile 2014 at 09:04

          Le due sale sono a circa 3 km l’una dall’altra, senza problemi di traffico e ben servite di parcheggi. In pratica 5 min. in auto/moto e una mezz’oretta scarsa a piedi.

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            Jas Fasola 25 Aprile 2014 at 09:50

            L’importante è che la comunicazione dall’Open al supertorneo sia buona e comunque sia incentivata nella sede dell’Open.
            Organizzare un torneo in un teatro è bellissimo ma si rischia molto in caso di vuoto assoluto. Certo l’Organizzazione ha previsto come evitare una situazione simile.

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    alfredo 25 Aprile 2014 at 10:59

    Qualcuno si ricorda di due sconfitte di fila di Kasparov ?
    io ricordo di tre sconfitte di fila di Karpov ad Amsterdam 25 anni fa , cosa di cui si parla ancora come di una apparizione della Madonna
    Buon 25 Aprile a tutti ❗

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      delpraub 25 Aprile 2014 at 11:30

      Di sicuro nel match del 1984 (6a e 7a partita) e del 1985 (4a e 5a partita) con Karpov. Nel match del 1986 (sempre con Karpov) ne perse anche 3 di fila (17a, 18a e 19a). In torneo non saprei.

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    fredinho 25 Aprile 2014 at 11:57

    caro Del Praub , ovviamente escludendo i match K – K 😉

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    delpraub 25 Aprile 2014 at 12:05

    Ho provato a fare una rapida carrellata tra le partite di Kasparov riportate su chessgames.com e ho trovato:
    – a 18 anni, due sconfitte di fila a Tilburg 1981 [4° turno (N con Timman) e 5° turno (B con Spassky), ma poi anche una sconfitta al 7° turno [B con Petrosian]): che nomi, eh?
    – prima ancora, a 16 anni e ancora non GM, due sconfitte di fila al Campionato Sovietico del 1979 a Minsk [12° turno (B con Anikaev) e 13° turno (13° con Beliavski)]

    Sono davvero curioso di vedere come Carlsen reagirà a questo brusco scontro con la realtà: qui si tratta di vedere lo spessore caratteriale del giocatore di fronte non tanto a due partite giocate male, ma all’essere stato riportato tra i comuni mortali.

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    Mongo 26 Aprile 2014 at 22:47

    VI turno: Il norvegese, guarito dal mal di gola, travolge di nero in sole 27 mosse Mamedyarov riportandosi al comando della classifica, insieme a Radjabov, blocato sul pari da Karjakin. Seguono a mezzo punto Caruana e Nakamura, che oggi hanno pareggiato lo scontro diretto, insieme a Karjakin; chiude la classifica Mamedyarov a 1,5 punti di distaco dalla coppia al comando. 😎

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      delpraub 27 Aprile 2014 at 11:08

      Non so se era una questione di mal di gola, ma sono sicuro che l’aver giocato (e vinto) a calcetto nel giorno di riposo abbia fatto bene a Carlsen. Ha detto chiaramente che per lui l’esercizio fisico è fondamentale per giocare bene a scacchi, mettendo tra i posibili rischi per la sua carriera scacchistica un possibile infortunio che gli impedisca di praticare lo sport.
      E, poi, Mamedyarov era l’avversario migliore per cercare di riprendersi: aggressivo al punto giusto (quindi una partita interessante) ma debole psicologicamente (e infatti a un certo punto ha “rotto”;).

      Nonostante l’apparente semplicità, il finale tra Radjabov e Karjakin contiene parecchie sfumature utili a noi spingilegno. Non tanto per lo stallo, ma per il concetto che dopo la cattura in h5, il Nero può fare quello che vuole tranne consentire al Bianco di spingere in f4. E’ vero che molti di noi avrebbero continuato la serie di scacchi laterali finchè possibile per poi mantenere comunque la torre sulla colonna B, ma i commenti del dopo partita su cosa sarebbe successo se il Nero avesse giocato 44. … Tb5 invece di 44. … Tb4+ mi sono sembrati istruttivi.
      Li riporto per come me li sono appuntati durante la conferenza stampa del dopo partita:
      44… Tb5? 45. f4! gf3 46. Re3 Rg4 47. Tg8+ Rh3 48. b8=D Tb8 49. Tb8 Rg2 50. Tb7 h5 51. Tb8 f2 52. Tb2 Rg3 53. Tf2 h4 54. Tf5 h3 55. Tg5+ Rh4 56. Tg8 e vince (56. … h2 57. Rf2)

      Ultimo divertissement: in partita, dopo 47. Rf5, c’è la possibilià dell’aiutomatto 47. … Rb7, 48. f3 Rb8 49. fg4# :mrgreen:

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        alfredo 27 Aprile 2014 at 21:03

        non so se avete visto il calcio d’avvio della partita del real Madrid ( dquadra di cui è tifoso) di Magnus Carlsen
        Vicino ai calciatori del real sembrava fisicamente davvero un calciatore pure lui
        D’altronde il suo scopritore Simen Agdestein fu per un certo periodo non solo il Numero 1 degli scacchi in norvegia ma anche il miglior giocatore di calcio norvegese .
        Gioco anche contro l’Italia ma Franz Baresi non gli fece vedere palla …
        comunque mi sembra che i giocatori stiano veramente onorando al meglio la memoria del povero Vugar

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          Mongo 27 Aprile 2014 at 23:28

          Eh si e sai perché? F. Baresi quando veniva superato da un avversario, 95 volte su 100, alzava sempre il braccino per segnalare fuori gioco inesistenti ed arbitri e guardalinee spesso ci cascavano.
          E non potevi dire niente “perché è rigore solo quando l’arbitro lo fischia”. ( 😥 )
          1 – 1, pala al centro! 😉

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            alfredo 27 Aprile 2014 at 23:41

            beh kaiser Franz, il piu’ grande libero del nostro calcio assieme a Gaetano Scirea. ha neutralizzato ben altri fuoriclasse. per neutralizzare Agdenstein calciatore peso che non avesse bisogno di alcun trucco.
            Comunque questa cosa del braccio è diventata un po’ leggenda .
            A me non piace la cd trappola del fuorigioco, ma nel grande milan era diventato un meccanismo perfetto .

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    Mongo 27 Aprile 2014 at 17:25

    VII turno: Nakamura – Carlsen 0 – 1, ma la domanda sorge spontanea: perché Magnus non ha giocato 42…, b3!!; vincendo 12 mosse prima la partita?
    Caruana – Karjakin patta, così come la Mamedyarov – Radjabov.

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      Renato Andreoli 27 Aprile 2014 at 20:07

      In realtà la domanda non sorge per nulla spontanea. Almeno prima di aver consultato i signori Stockfish e Houdini.
      E poi non è detto che convenga sempre giocare la mossa che vince prima; a volte conviene giocare la mosse che vince o che patta nel modo più semplice.
      Nel turno precedente, Caruana, accettando il sacrificio di pezzo di Mamedyarov, ha giocato la mossa giusta, approvata anche dal computer, ma in questo modo si è infilato in un sentiero stretto e ripido, correndo il rischio ad ogni mossa di mettere il piede in fallo e di precipitare di sotto, cosa che è puntualmente accaduta.
      Per giocare come un computer devi essere un computer!

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    Marramaquis 28 Aprile 2014 at 07:02

    42….b3! non mi sembrava in effetti così spontanea, e Carlsen dopo la partita è stato molto onesto a dire che neppure l’aveva vista. Comunque ogni partita di Carlsen, così come ogni partita di Nakamura, è una battaglia piacevole da seguire. Non si può dire altrettanto, ad esempio, di quelle del “ragionier” Karjakin.

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      Mongo 28 Aprile 2014 at 09:49

      Beh, secondo me un 2900 (punteggio che Carlsen potrebbe, forse, raggiungere se chiudesse questo torneo con altre 3 vittorie) avrebbe dovuto vederla, anche perché aveva ancora un’ora di tempo e molto vantaggio di tempo sull’avversario. ❗
      Per fortuna anche lui è un comune, o quasi, mortale. 😉

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      Roberto Messa 30 Aprile 2014 at 11:21

      Siamo tutti portati a lasciarci influenzare dal computer, a cui tutto sembra facile.
      Cadere in sviste gravi è sempre accaduto e sempre accadrà anche ai campioni del mondo, andate a vedere i match di Kasparov e Karpov solo per fare un esempio.
      Più recentemente mi ha colpito la terribile svista evitata solo per caso nella Kramnik – Aronian (torneo dei candidati al titolo mondiale 2014).
      Kramnik - Aronian, 2014
      Levon ha optato per 19… Tc8 ma subito dopo la partita ha dichiarato: «Stavo pensando di giocare 19… f6, ma 20. Cg4 è forte». «Come ti sembra 20. Dxe4!!» ha risposto Kramnik, al che Aronian si è colpito la fronte con la mano, ammettendo che per poco non avrebbe perso platealmente questa partita in meno di 20 mosse. …stiamo parlando del numero 2 del mondo nel torneo più importante dell’anno!

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    Mongo 29 Aprile 2014 at 10:23

    Scusatemi per l’aggiornamento tardivo, ma ieri sono stato impegnato tutto il pomeriggio , sino alle 21,00, al congresso provinciale della CUB e poi sono stato mediaticamente coinvolto dalle vicende che si svulappavano in quel di Sassuolo.
    VIII turno: vince Caruana contro Radjabov, portandosi al secondo posto in classifica alle spalle del campione del mondo, bloccato sul pari da Karjakin (il nuovo Leko). Da segnalare la vittoria di Nakamura ai danni di Mamedyarov.
    Oggi: Caruana – Mamedyarov, Radjaobov – Carlsen e Karjakin – Nakamura.

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    The dark side of the moon 29 Aprile 2014 at 21:00

    Purtroppo il primo criterio di spareggio è il numero di vittorie.
    Carlsen ne ha fatte 4, Caruana 3: questo vuol dire che se domani (ultimo turno) Fabiano patta contro Carlsen, i due finirebbero appaiati al primo posto ma Carlsen vincerebbe il torneo 🙁
    Carlsen ci è abituato, è stato sempre favorito da ogni tipo di spareggio.
    Bravo ma anche fortunato.
    Pronostico per domani una patta veloce ma comunque vada Caruana ha fatto un grande torneo, grandissimo se avesse trovato Df3 contro Mamedjarov che gli avrebbe permesso di pattare e probabilmente vincerlo sto torneo.

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      Roberto Messa 30 Aprile 2014 at 13:42

      Ultimo turno: Carlsen-Caruana. Alla quarta mossa Caruana ha proposto il rientro nella Moderna Benoni (la difesa preferita di Vugar Gashimov!) ma Carlsen ha evitato giocando 6. c3 (invece di 5. c4 0-0 6. d5 d6 e poi …e6 con rientro nella Benoni – oppure 5. d5 b5!?). Poco dopo Caruana ha deciso di giocare con un pedone in meno, poi Carlsen da par suo gli ha offerto un sacrificio di qualità (14. Cd6! con l’idea 14…Axe2?! 15. Txd5!) ma il nostro giustamente non si è lasciato ingolosire.
      Alla ventesima mossa è un gran casino in cui il computer dà vantaggio al Bianco ma il Nero “fa paura” sul lato di Re. Più che il giudizio del computer, mi sembra che a penalizzare Fabiano a questo punto siano i 15 minuti sull’orologio contro i 34 min. comodi del campione mondiale.

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        Roberto Messa 30 Aprile 2014 at 15:31

        Niente da fare, Caruana ci ha provato a vincere con il Nero contro Carlsen (con 20… Cxd6 avrebbe facilmente equilibrato il gioco), ma questa volta il campione non ha commesso errori gravi, come gli era capitato in altre partite precedenti contro Fabiano.

        Subito dopo questa fatica Caruana e Nakamura voleranno a Condino per le ultime giornate del Campionato italiano a squadre che inizia oggi.

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          Joe Dawson 1 Maggio 2014 at 09:47

          …sbaglio o nella zuffa ci sarà anche il nostro Herr Direktor?!? 😉

          Proprio bella ieri la vittoria di Vachier-Lagrave su Alberto David: da una posizione apparentemente piatta si è inventato un attacco al fulmicotone con sacrifici a gogo… 😯

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            Roberto Messa 1 Maggio 2014 at 11:09

            Caruana, Nakamura ed io entreremo in scena solo per gli ultimi turni, quando arriveranno le troupe televisive 😉

            L’unica differenza è che loro sono agonisticamente inattivi da due giorni, io da due anni (per essere più precisi da 27 anni).

            Comunque è merito/colpa vostra se ho accettato di giocare un paio di partite: in questo blog si ride troppo poco 🙂

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            Franco Trabattoni 1 Maggio 2014 at 16:39

            Ritengo che Vachier-Lagrave sia uno dei giocatori più dotati tra i giovani leoni della sua generazione. Il suo gioco è tagliente e originale e certe sue partite, all’apparenza così sorprendenti, a posteriori rivelano una logica limpidissima (dove il bello sta appunto nel fatto che a un giocatore medio come me, e legato agli schemi tradizionali, questa logica si fa chiara solo a posteriori). Più in generale, la partita in oggetto mostra bene che differenza c’è tra un ottimo gm come David e un super gm da top ten o giù di lì.

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      Giancarlo Castiglioni 30 Aprile 2014 at 18:05

      “Pronostico per domani una patta veloce…”
      Questo dimostra quanto siano cambiati gli scacchi negli ultimi 20 anni.
      Una volta le grossmeisterremì erano normali.
      Gli Jugoslavi nei tornei italiani non si scornavano tra di loro, sempre che quello dietro in classifica non cedesse graziosamente il punto.
      Tra Cosulich e Mariotti ricordo molte patte in poche mosse decise in anticipo.
      Nei tornei italiani all’ultimo turno dopo mezz’ora almeno metà delle partite erano finite patte.
      Chi senza interessi di classifica rifiutava una proposta di patta e voleva giocare era considerato un rompiscatole e si sentiva in colpa.
      Ora invece non solo Caruana ha giocato per vincere, ma anche le altre due partite sono finite patte solo dopo aver giocato senza esclusioni di colpi.
      La partita di Carlsen del IX turno era chiaramente destinata alla patta, ma hanno contimuato a giocare senza che nessuno dei due cercasse di forzare la patta ormai evidente.
      C’è molta più combattività, più amore per il gioco, ma anche una forma fisica tale per cui giocando 8 ore al giorno non temono di essere stanchi nella partita successiva.

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        alfredo 30 Aprile 2014 at 18:10

        ricordo a Venezia 74 una patta tra Cosulich e Mariotti dopo le seguenti mosse
        1) a4 – a5
        2) h4 – h5
        in un torneo dove gicavano Smyslov , Andersson , Timman ( il torneo fu vinto dal GM liberzon , il primo ebreo russo a emigrare in Israele)
        secondo me c’erano gli estremi per assegnare uno 0 – 0 , come accadde una volta in una partita hubner – rogoff

  36. avatar
    Mongo 29 Aprile 2014 at 21:52

    IX turno: Caruana si prende la rivincita con Mamedyarov ed agguanta Carlsen in testa alla classifica, il norvegese ha pareggiato con Radjabov dopo 101 mosse. Ennesima patta di Karjakin che costringe Nakamura ad inseguire il duo di testa lontano di un punto.

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    Jas Fasola 29 Aprile 2014 at 21:59

    Radek nel B non ce la fa, perde l’ultima e scompare a metà classifica 🙁 Vince Eljanov.
    Da domani speriamo di fare bene nel Camp. italiano a squadre 🙂

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    The dark side of the moon 29 Aprile 2014 at 22:11

    Ah, dimenticavo Ah5! contro Nakamura con facile vittoria a proposito di occasioni mancate.
    Però a discolpa di Fabiano dobbiamo dire che in entrambe le partite era a corto di tempo.

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    Renato Andreoli 29 Aprile 2014 at 23:13

    Oggi il gioco di Fabiano mi ha davvero impressionato. In particolare il piano iniziato alla 33^ mossa, con il Re che attraversa un campo minato, sottoponendosi anche ad uno scacco di scoperta, per andare a sostenere la coppia di pedoni liberi dimostra una profonda comprensione della posizione, un grande sangue freddo e, in poche parole, una classe sopraffina.

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    Mongo 30 Aprile 2014 at 16:29

    X turno: Carlsen – Caruana 1 – 0; Nakamura – Radjabov 0,5 – 0,5; Mamedyarov Karjakin 0,5 – 0,5.
    Classifica finale:
    1. Carlsen 6,5
    2. Caruana 5,5
    3. Nakamura 5
    4. Radjabov 5
    5. Karjakin 5
    6. Mamedyarov 3

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    delpraub 30 Aprile 2014 at 20:09

    Dopo l’ennesima vittoria di Carlsen, mi è venuto in mente di giocare con l’Elo dei partecipanti e vedere che aspetto avrebbe avuto il torneo se al posto di Carlsen, con il suo stratosferico ELO, fosse stato Caruana il giocatore con l’ELO più alto.
    Ho pescato dalla lista ufficiale delle FIDE i giocatori che hanno una differenza di ELO con Caruana uguale a quella di Shamkir rispetto a Carlsen.
    Ecco il risultato:

    SHAMKIR_____________
    2881 Carlsen
    2783 Caruana
    2772 Karjakin
    2772 Nakamura
    2760 Mamedyarov
    2713 Radjabov

    FANTA-SHAMKIR_______
    2783 Caruana
    2685 Polgar
    2674 McShane
    2674 Gyimesi
    2662 Fedoseev
    2615 Galkin o Timman

    Fa una certa impressione, vero?
    Caruana che perde con Galkin o Timman sarebbe sicuramente finito nei titoli, ma di certo non avrebbe fatto scalpore se Caruana avesse vinto due volte con Gyimesi e Fedoseev o pattato due volte con McShane o perso e poi vinto con la Polgar.

    Insomma, absit iniuria verbis, è come se Carlsen avesse giocato contro GM di secondo piano (rispetto a lui). E non ha neanche fatto un gran risultato, tanto che pur vincendo con 6,5 su 10, ha perso punti ELO (in un torneo invece con giocatori di altissimo livello).

    Notevole (a suo modo) la prestazione di Karjakin, che arriva ad un soffio dalle vette di Leko a Linares 2005 (furono 12 patte su 12 per l’ungherese): che differenza con Carlsen (che ha giocato 7 delle 12 partite non patte del torneo)…

    • avatar
      Roberto Messa 30 Aprile 2014 at 21:25

      Interessante spunto di comparazione…
      Don Abbondio direbbe: “Gyimesi! Chi era costui?” (con tutto il rispetto che si deve a un ottimo 2674, si intende)
      ma non direbbe mai “Nakamura! Chi era custui?”
      🙂

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