Con Bergamo riprende la tradizione dei grandi tornei internazionali

Scritto da:  | 24 Aprile 2014 | 13 Commenti | Categoria: Attualità, Nazionale, Tornei

Merano 1926

Il primo atto, con un Edgar Colle in grande spolvero nel ruolo di protagonista assoluto, andò in scena a Merano nel 1926. Ma quell’eccellente torneo, duole doverlo ammettere, passò allora quasi del tutto inosservato nonostante la presenza in gara di talenti formidabili come SpielmannGruenfeld Tartakower. Poi il testimone passò ad una Sanremo

Sanremo 1930

… da cartolina. Lustra, cosmopolita, elegante e a suo modo aristocratica. Era il 1930. Un’altra stagione di folli ubriacature per il paese ma una data da incorniciare per gli scacchi tricolori. In riviera sfilarono infatti l’allora Campione del Mondo Alexandr Aljechine seguito a ruota dai già citati quattro moschettieri meranesi, da NimzowitschRubinsteinBogoljubowMaroczyVidmarKmochAhuesGrauYatesAraiza Munoz e dai nostri Romi e Monticelli. Nomi che hanno lasciato più di un segno nella plurisecolare storia del “nobil giuoco”.
Tutti sappiamo come andò a finire: Aljechin, letteralmente, passeggiò sulla concorrenza concedendo due sole patte in tutto il torneo (a Bogoljubow e Spielmann) e aggiudicandosi di forza le altre tredici partite in programma a partire da quella memorabile del terzo turno con il “teorico” Aaron Nimzowitsch.
L’immediato dopoguerra vide invece il gran carrozzone delle sessantaquattro caselle far tappa a Venezia per un altro evento di caratura internazionale. In laguna, nel 1948, sbarcarono fra gli altri l’istrione argentino Miguel Najdorf (che stravinse con un perentorio +10 =3), BarczaEuwe, l’abbonato TartakowerGrobOpocensky e l’italo peruviano Esteban Canal (presente anche a Merano 22 anni prima).
Milano 1975
Ma per ritrovare qualcosa di paragonabile ai fasti sanremesi, il nostro paese dovette in pratica attendere il 1975 quando a Milano, grazie agli sforzi organizzativi dell’indimenticato Nicola Palladino, trovarono posto alla scacchiera ben tre campioni del mondo — KarpovPetrosjanTal — e altri nove straordinari giocatori quali ad esempio l’indomito ungherese Lajos PortischLarsenAnderssonLjubojevicUnzicker Gligoric.
Torino 1982 I
A Torino, nel 1982, i Campioni del Mondo in gara scesero a quota due — Karpov e Spassky — ma il resto del tabellone non ebbe nulla da invidiare alla kermesse lombarda di sette anni prima, con Kavalek e Huebner chiamati a recitare un ruolo da protagonisti accanto ai “veterani milanesi” Portisch, Andersson e Ljubojevic.
Nel frattempo, a Reggio Emilia, lontano dai riflettori metropolitani, un instancabile Enrico Paoli andava pazientemente edificando una vera e propria cattedrale agonistica di livello internazionale. E mattone dopo mattone, campione dopo campione, nel capodanno 1991-1992, al maestro triestino riuscì il colpo della vita: offrire agli appassionati il più forte torneo ad inviti della storia dall’introduzione dell’Elo. In terra emiliana presero così a muovere i pezzi, nell’ordine, il Campione del Mondo in carica Garry Kasparov, il suo eterno sfidante Anatoly Karpov, uno che campione lo sarebbe diventato “qualche annetto” dopo: Viswanathan Anand, e poi GelfandIvanchukKhalifmanPolugaevskySalovGurevich Beliavsky. Alla fine fu proprio l’allora giovanissimo Anand a spuntarla e sono ancora in molti a ricordare la splendida Francese (giocata dall’indiano in stile “rapid”;) con cui gli riuscì di piegare un incredulo e furente Kasparov nel secondo turno del torneo.
ReggioEmilia1991-92
Reggio Emilia 1991/92 – Enrico Paoli osserva le analisi (e prende appunti) del dopo partita tra Kasparov e Karpov, al 34º Torneo di Capodanno (1º Anand 6 su 9; Gelfand e Kasparov 5,5; Karpov 5; Ivanchuk, Khalifman e Polugaevsky 4,5; Gurevich e Salov 4; Beliavsky 1,5). [foto di Luca Zanoni, tratta dal libro 34º Torneo di Capodanno, ed. Messaggerie Scacchistiche 1992]
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Reggio Emilia continuò naturalmente a produrre eventi di peso anche negli anni successivi, come l’edizione del Giubileo, col compianto Gashimov e il due volte sfidante alla corona iridata Victor Kortschnoj, o l’ultima del 2011 con il numero uno azzurro Fabiano Caruana. Ma con la scomparsa di Paoli, autentico deus ex machina del torneo, la fitta trama di relazioni professionali ed umane che aveva garantito il consolidarsi nel nostro paese di una realtà organizzativa d’altissimo livello cominciò purtroppo a sfilacciarsi per poi strapparsi definitivamente un paio d’anni fa, quando del torneo si smarrirono tutte le tracce.
La piccola storia dei nostri grandi tornei è in sostanza tutta qui, con l’aggiunta forse, oltre a qualche altro sparuto episodio veneziano, di almeno un paio di edizioni del “Banco di Roma” con cui Alvise Zichichi provò a replicare nella capitale quel che Paoli aveva saputo fare in provincia.
Ma per nostra e vostra fortuna, a questo racconto sportivo manca e mancherà sempre (si spera) la parola fine. In effetti l’idea (ventilata da più parti) che gli scacchi di vertice debbano per forza di cose, vedi alla voce “crisi economica”, veleggiare lontano dalla penisola proprio in una stagione così ricca di successi per gli atleti azzurri è nello stesso tempo qualcosa che un po’ indispone e un po’ indigna. Indispone perché quest’arrendevolezza svela in buona sostanza di chetenera pasta sia fatto il nostro ambiente. Soprattutto a livello manageriale. Indigna perché un simile balbettio pare voler sciaguratamente veicolare presso il grande pubblico l’idea che l’organizzazione di un torneo “chiuso” equivalga tutto sommato ad un puro e semplice spreco di denaro. Tollerato a malapena quando la farina esce copiosa dal mulino e del tutto inaccettabile, invece, quando il tanto strombazzato “pil” segna bonaccia o brutto tempo.
In realtà, dare solide fondamenta ad un evento scacchistico di rilevanza mondiale anche in presenza di una congiuntura economica sfavorevole (con l’attivo concorso degli sponsor e delle amministrazioni locali) non è poi impresa impossibile. Neppure nella tanto bistrattata Italia degli ultimi anni. Basta mettere in campo un’idea vincente e poi battersi con tutte le forze e in tutte le sedi, pubbliche e private, per sostenerla.
Questo, in soldoni, è ciò che hanno fatto i benemeriti soci della Società Scacchistica Bergamo e della A.S.D. Caissa Italia coordinati a meraviglia da Gianvittorio Perico e Yuri Garrett, ed i risultati ottenuti in soli tre mesi di duro ma esaltante lavoro stanno già da qualche giorno facendo il giro del mondo catturando l’attenzione e il plauso di tutti gli appassionati.
Dal 12 al 20 luglio prossimi, Bergamo farà infatti il suo ingresso ufficiale nel novero delle grandi piazze scacchistiche mondiali ospitando presso il rinnovato auditorium cittadino della centralissima Piazza della Libertà (dotato addirittura di 300 posti a sedere!) l’edizione 2014 del prestigioso ACP GOLDEN CLASSIC, evento di punta dell’articolata stagione agonistica messa in cantiere dalla Association of Chess Professionals.
Auditorium Bergamo

Un ampio scorcio della capiente sala in cui quest’estate si sfideranno i magnifici sette dell’ACP Golden Classic 2014. Una novità assoluta per il nostro paese. Una soluzione logistica che detterà inevitabilmente lo standard per tutti i tornei “chiusi” che verranno. Agli appassionati ora non resta che correre ad accaparrarsi una delle trecento poltroncine disponibili … modo migliore per ripagare gli chef bergamaschi che hanno messo in tavola una simile leccornia, credeteci sulla parola, non c’è.

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A contendersi il successo finale nel capoluogo orobico saranno l’eroe di casa Sabino Brunello (il numero due azzurro non ha certo bisogno di particolari presentazioni per chi segue queste pagine), l’effervescente e combinativo GM romano Daniele Vocaturo e altri cinque formidabili atleti scelti tra i migliori attualmente in circolazione: il ventisettenne azero Teimour Radjabov, per ben due volte candidato al titolo di miglior giocatore del pianeta e desideroso sopra ogni altra cosa di riavvicinarsi a quota 2800 nel ranking FIDE (vale a dire all’eccellenza assoluta), il filippino appena ventenne Wesley So, campione del mondo universitario e giocatore in rapidissima ascesa cui l’attuale 19° posto nella graduatoria internazionale non può che andare piuttosto stretto, il talentuoso ventiquattrenne già campione russo Ian Nepomniachtchi, che a dispetto di un cognome pressoché indecifrabile vanta invece un curriculum sportivo davvero strepitoso (ne parleremo presto, per ora vi basti sapere che nel suo palmares figura anche un titolo europeo), l’ungherese Zoltan Almasi, otto volte campione del suo paese e trionfatore della già citata edizione giubilare del torneo di Reggio Emilia, e infine Emil Sutovsky la cui stella scacchistica brilla almeno dal 1996, data in cui il giocatore israeliano riuscì nella non facile impresa di laurearsi campione del mondo juniores.
Tutte le sfide in programma, come è ormai prassi consolidata per eventi di questo spessore, avranno naturalmente la massima copertura mediatica possibile. A breve sarà infatti messo a disposizione degli utenti un sito dedicato esclusivamente al torneo e la quotidiana trasmissione on-line delle partite, commentate in studio dal GM pesarese Axel Rombaldoni e dal Maestro FIDE bergamasco Nicola Bresciani, si avvarrà, oltre che delle competenze specifiche maturate da anni in ambito locale, anche della preziosa assistenza tecnica fornita dallo staff che cura da sempre la vetrina internettiana di Wijk aan Zee.
Ed in effetti è proprio al modello Wijk aan Zee, a questa vera e propria mecca dello scacchismo planetario dove i campioni e i semplici amatori si ritrovano da sempre sotto lo stesso tetto a battagliare, che gli organizzatori della manifestazione orobica sembrano volersi in qualche modo ispirare sia per il presente che, soprattutto, per il futuro. Ad affiancare l’ACP GOLDEN CLASSIC, dal 18 al 20 luglio, verrà infatti chiamato ancora una volta a recitare la sua parte l’ormai consueto Open Internazionale Città di Bergamo (con Dvirnyy, Delchev, Ivanisevic, Georgiev e Axel Rombaldoni favoriti su tutti), giunto quest’anno alla sua 13ª edizione, indubbiamente uno dei festival più solidi e frequentati tra i tanti che affollano il calendario estivo. Vero è che quest’anno i due tornei si dovranno svolgere per forza di cose in due sale diverse, ma provate per un attimo ad immaginare cosa potrebbe accadere tra una dozzina di mesi o poco più se solo si riuscisse a replicare entrambi gli eventi disponendo questa volta di uno spazio adeguato, ad esempio quello fornito dall’attrezzatissimo e faraonico polo fieristico cittadino…
Bergamo 2Sognare, ovvio, non costa nulla. Anzi. Il solo rischio che si corre sognando, con la pericolosissima banda Perico & C. in circolazione, è che al risveglio si scopra che qualcuno ha pensato bene di dare reale sostanza ai nostri sogni. L’arrivo a Bergamo del Golden Classic (che nel 2012 si giocò ad Amsterdam) ne è la prova. Abbiamo cominciato a sognarlo nell’agosto scorso ed ora, infiocchettato a dovere, eccolo qui.
Sia come sia, neppure ai soloni di Wijk aan Zee sarebbe mai potuta venire in mente l’idea, per certi versi clamorosa, che invece gli organizzatori orobici hanno avuto ben chiara in testa sin dal primo giorno di quest’avventura: dare a tutti gli scacchisti (bergamaschi in primo luogo ma non solo) l’effettiva possibilità di dire“non solo c’ero, ma ho anche contribuito alla buona riuscita del torneo”.
Se come immaginiamo desiderate saperne di più e se l’idea di dare una mano non vi spaventa… bè, allora non vi resta altro da fare che segnarvi quest’appuntamento fissato nei giorni scorsi dal delegato provinciale della FSI Felice Scarpellini con i rappresentanti del Comitato Organizzatore: Giovedì 8 maggio, ore 20.45 presso i locali dell’Oratorio Sant’Antonio a Valtesse, Bergamo.
Apprendere in anteprima “il programma completo della manifestazione condiviso e ufficializzato con i vertici ACP e lo stato d’avanzamento degli aspetti organizzativi e logistici”, ne converrete, vale senza dubbio lo sforzo di pedalare sino a Valtesse. Il resto, vedrete, verrà da sé…Rimanete sintonizzati. Nei prossimi giorni: le schede dettagliate dei giocatori, le regole del torneo (che punta a rinverdire i fasti dell’epoca d’oro dello scacchismo mondiale quando dopo cinque ore di gioco e almeno quaranta mosse giocate si poteva decidere di “andare in busta”;), gli sponsor, i partner tecnici… e molto altro ancora.
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Ed ecco i magnifici sette!
Radjabov
Teimour Radjabov

Wesley So

Wesley So

Zoltan Almasi

Zoltan Almasi

Emil Sutovsky

Emil Sutovsky

Ian Nepomniachtchi

Ian Nepomniachtchi

Sabino Brunello 15

Sabino Brunello

Daniele Vocaturo

Daniele Vocaturo

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13 Commenti a Con Bergamo riprende la tradizione dei grandi tornei internazionali

  1. avatar
    Ennio Beltrame 26 Aprile 2014 at 00:00

    L’augurio e l’auspicio insieme è che questa prima edizione sia solo la prima di una fortunata lunga serie. Le premesse ci sono tutte visto che se si è arrivati con grande successo al numero 13 dell’open le qualità evidentemente ci son tutte.

    Per quanto riguarda Reggio Emilia di contro dispiace constatare come quello che era un grande patrimonio culturale per lo scacchismo italiano si sia interrotto forse definitivamente, peccato…

  2. avatar
    Ricardo Soares 26 Aprile 2014 at 00:20

    Regio Emilia “interrotto forse definitivamente” por que??

    • avatar
      Nazario Menato 26 Aprile 2014 at 14:33

      por que, por que? muy sencillo, ya no habia dinero màs, hombre!

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    Nazario Menato 26 Aprile 2014 at 14:28

    un caloroso benvenuto sulla ribalta di SOLOSCACCHI all’amico e sodale Scarabel (Maury for friends)che di magistrali pezzi ne pubblicati a iosa sul sito del nostro circolo(treviglioscacchi.com).Complimenti vivissimi poi a chi di dovere per i magnifici ritratti dei partecipanti (il mio preferito è quel birichino di jan nepo)
    grazie ancora Maury
    Pres.Obama

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    Massimiliano Orsi 28 Aprile 2014 at 11:53

    Alla raccolta manca il “Torneo dei Campioni” giocato a Montecatini Terme nel Luglio 2000 e vinto da Ivanchuk davanti a Bareev, Azmaiparashvili, Shirov, eccetera.

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    Massimiliano Orsi 28 Aprile 2014 at 12:13

    Aggiungerei anche Trieste 1923, vinto da Johner e con Tarrasch e Canal; poi Merano 1924, con molti dei giocatori che sarebbero tornati nell’edizione 1926; Madonna di Campiglio 1974 con Sax e Hort; il triangolare tra Petrossian, Portisch e Tal a Varese nel 1976, valido come spareggio dell’Interzonale di Biel; di buon livello anche il torneo di Ischia 1996; infine non tralascerei il torneo di Taormina del 2003, vinto da Godena, nel quale giunse terzo un tredicenne che in seguito sarebbe diventato un discreto giocatore.

  6. avatar
    lordste 29 Aprile 2014 at 15:05

    La pignoleria di Orsi non risulta mai particolarmente gradevole, in questi casi. Soprattutto se si tratta di precisazioni pedanti e a volte anche poco azzeccate.
    Ad esempio: cita il “triangolare” di spareggio di Varese ma non cita il mondiale di Merano 81. Ma entrambi questi NON sono tornei “regolari” ma match (anche a 3, ok…;)
    Cita Ischia 96 dove però NON c’erano nomi di primissimo livello (un 2650, Khalifman, altri 3 2600 ma nessuno ai livelli di Radjabov o So o Nepo, ben oltre i 2700)
    Taormina 2003 era un torneo che sarebbe passato sotto silenzio se non fosse stata la (casuale) presenza di Carlsen, tredicenne “prodigio” ma ancora semplice IM.
    Anche sul torneo del 74 ci sarebbe da ridire… ma lasciamo perdere, caro Orsi, chi di pedanteria ferisce prima o poi di pedanteria perisce…

    • avatar
      Massimiliano Orsi 29 Aprile 2014 at 17:47

      Ciao LordSte. #Staisereno

      • avatar
        lordste 29 Aprile 2014 at 18:38

        :mrgreen:
        salutami i peli che trovi in tutte le uova
        #staisereno

  7. avatar
    lordste 29 Aprile 2014 at 15:08

    Ribadisco comunque che la pedante elencazione di Orsi è una puntigliosità che dimostra la totale incaacità di apprezzare il lodevole pezzo di Scarabel, che non è e non vuole essere una banale raccolta di tornei storici ma una introduzione a un futuro torneo che riporterà in Italia dei top GM che mancano da parecchio per tornei individuali.

  8. avatar
    lordste 14 Maggio 2014 at 17:12

    Per info.

    ACP GOLDEN CLASSIC – CONFERENZA STAMPA

    Presentazione ACP Golden Classic 2014
    torneo internazionale di scacchi ed evento di punta del calendario dell’Association of Chess Professionals, a cui prenderanno parte sette giocatori dell’élite mondiale, fra i quali due italiani (Sabino Brunello e Daniele Vocaturo)

    Giovedì 15 maggio 2014 alle ore 12
    Sala Multimediale – Palazzo Frizzoni Bergamo

    Interverranno:
    Danilo Minuti – assessore comunale Istruzione, Sport e Tempo Libero
    Gianpietro Pagnoncelli – presidente Federazione Scacchistica Italiana
    Yuri Garrett – board director Association of Chess Professionals e direttore torneo
    Gianvittorio Perico – responsabile comitato organizzativo e condirettore torneo

  9. avatar
    Dario 15 Maggio 2014 at 21:32

    In allegato un’immagine della conferenza stampa di presentazione del torneo internazionale di scacchi ACP Golden Classic, ospitata questa mattina a Palazzo Frizzoni (sede del Comune di Bergamo).
    Alla conferenza stampa erano presenti Danilo Minuti, assessore Sport e Tempo Libero Comune di Bergamo, Gianpietro Pagnoncelli, presidente della Federscacchi, Yuri Garrett, vicepresidente Acp (Association of Chess Professionals) e direttore torneo, Gianvittorio Perico, responsabile comitato organizzativo.
    Di seguito ecco qualche battuta di ciò che è stato detto (chiedo venia, ma posso solo scrivere due righe dallo smartphone).

    Minuti: “Abbiamo dato il supporto alla manifestazione, come abbiamo sempre fatto con il torneo che da anni si svolge a Valtesse, nella speranza e nella convinzione che possa essere una festa per tutta la città e non solo una festa degli scacchi. A tale scopo speriamo contribuisca il fatto che la sede del torneo, l’auditorium di piazza della Libertà, si trova in pieno centro cittadino”.

    Pagnoncelli: “Sono originario della Bassa bergamasca e sono quindi doppiamente contento che l’Italia possa ospitare in questa città una manifestazione di tale livello, che da più di due anni manca nel nostro Paese. È un vanto per la Federazione scacchistica e per il Coni, di cui sono consigliere; e a tale riguardo porto i saluti del presidente Malagò”.

    Garrett: “Siamo riusciti a coinvolgere in questo evento un considerevole numero di sponsor e di appassionati. È quindi un progetto che appartiene a tutti e non a un singolo ente, club o azienda. Simili sinergie si vedono raramente in Italia: il nostro proposito e la nostra speranza sono di promuovere questa mentalità, anche per garantire un futuro alla manifestazione e a farne nascere altre come questa. Gli scacchi sono una disciplina molto mediatica: è vero, non sfrutta i canali tradizionali come la televisione, ma in Internet sono ormai centinaia i siti di settore, molti dei quali trasmettono in diretta web le partite dei principali eventi. Contiamo di avere decine di migliaia di contatti ogni giorno sul sito ufficiale del torneo”.

    Perico: “Alla manifestazione prenderanno parte giocatori in rappresentanza di sei nazioni, inclusa l’Italia, fra i più forti al mondo. I nostri due rappresentanti hanno intenzione di farsi valere e daranno sicuramente battaglia ai campioni stranieri. Da parte nostra cercheremo di convogliare a Bergamo centinaia di appassionati: non dimentichiamo, del resto, che dal 2002 in città viene ospitato un open internazionale a cui partecipano ormai ogni anno quasi 200 giocatori, il 30% stranieri, e che tale open si svolgerà in concomitanza alle ultime tre giornate di gara dell’ACP Golden Classic”.
    Conferenza stampa Bergamo 2014

    da sinistra: Pagnoncelli, Minuti, Garrett e Perico

  10. avatar
    delpraub 28 Maggio 2014 at 14:47

    Twittato da Radjabow: “Purtroppo dovrò saltare il Torneo Golden Chess Classic ACP per cause di forza maggiore. Baadur Jobava prenderà il mio posto.”
    Mi dispiace molto, visti i recenti buoni risultati di Radjabov. Qualcuno ha idea di quali siano queste ragioni di forza maggiore? Forse un figlio in arrivo?

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