Lunedì 14 aprile alla Società del Giardino di Milano ho avuto l’occasione di poter fotografare (e addirittura “toccare”) “Gli Scacchi di Baj”, presentati a un folto gruppo di invitati e soci del prestigioso sodalizio da Giovanni Longo, con interventi del critico d’arte Furio Bringhenti e dell’addetto stampa della Federazione Scacchistica Italiana Adolivio Capece.
Proprietario degli scacchi esposti lo stesso Giovanni Longo, organizzatore con Alberto Meraviglia delle faraoniche edizioni degli anni Novanta dei tornei di San Giorgio su Legnano. Proprio in quel periodo Longo divenne amico dell’artista (scomparso nel 2003) e nel suo intervento ha raccontato la storia della loro amicizia.
“Gli Scacchi di Enrico Baj” è un “multiplo” realizzato dalle Edizioni d’Arte Mastrogiacomo di Padova nel 1988. Trenta serie numerate da 1 a 30 (più cinque contraddistinte dai numeri romani da I a V) eseguite con procedimento manuale sulla base del prototipo ideato dall’artista. I pezzi sono tutti diversi e anche tra i pedoni nessuno è uguale a un altro. Invece della tradizionale distinzione in bianchi e neri, qui abbiamo un esercito “colorato” (i neri) e un altro con ornamenti prevalentemente bianchi. L’opera è in legno, con gli inserti tipici delle opere di Enrico Baj: passamaneria, bottoni, stemmi, brandelli di stoffa e altri “materiali di scarto”. L’altezza media dei pezzi è di 75 centimetri. Di legno sono pure le 64 tavolette che, semplicemente accostate, compongono una scacchiera di cm 272 x 272.
Le trenta serie furono messe in vendita nel 1989 al prezzo di sottoscrizione di 22mila dollari ciascuna.
Come li definirei? Allegri, fantasiosi, irriverenti, antimilitaristi, sessualmente ambigui, materialmente rustici. Inafferrabili.
Enrico Baj (Milano 1924 – Vergiate 2003) è stato uno scultore e pittore anarchico. Nel 1951 ha fondato con Sergio D’angelo il Movimento della Pittura Nucleare, dove paesaggi e mostri post-atomici raffigurano una grottesca – ma non per questo meno dura – denuncia contro il rischio nucleare. L’arma dell’ironia e del grottesco ritorna nei decenni successivi nei quadri dei “generali” e delle “dame” dove all’antimilitarismo si accompagna la critica verso tutte le forme di potere e di ostentazione sociale di personaggi tanto carichi di orpelli esteriori quanto vuoti di umanità interiore.
uno si rende conto di essere oramai vecchio quando ha contezza di avere conosciuto tante persone nella vita ed avere comunque dei bei ricordi .
Ho conosciuto Baj una quindicina di anni fa , un paio di anni prima della sua morte , in quanto avva fatto una aopera a 4 mani con quella che è stata per me l’amica di una vita , Alda Merini .
Molto divertente tra l’altro come sempre quando c’era Alda . Baj aveva regalato una sua opera di quelle piu’ importanti a Alda che la aveva subito girata a me! evidentemente non lo potevo accettare . Fortunamatamente c’era un famoso gallerista anche interessato all’oera di Baj per cui si fece una transazione .L’opera non interessa granchè ad Alda ma i soldi si!
Ho visto la sua opera ” morte dell’anarchico Pinelli ” a Bellinzona misembra , nel’ambito di una importante retrospettiva a lui dedicata .
Purtroppo questa opera cosi’ importante non ha ancora a Milano una collocazione adatta . E’ scandaloso . Da quel che so , è a pezzi in uno scantinato del castello Sforzesco .
averlo saputo prima non solo avrei rivisto con piacere gli scacchi di Baj che furono esposti al famoso semilampo di San Giorgio su Legnano nel 1994 mi sembra ma anche gli amici Longo e Capece
Caro Alfredo, leggo solo ora il tuo commento.
Gli scacchi di Baj non sono solo miei ma di tutti coloro che hanno amato l’opera del Maestro Enrico Baj. Contattami quando vuoi longo@nemo.it.
Giovanni Longo
Caro Giovanni
ciao !
grazie davvero di cuore .
ti contattero’ al piu’ presto
amo molto Baj , ricordo una sua bellissima retrospettiva 20 anni fa a Bellinzona .
Ed è stato davvero un grande onore poterlo conoscere .
Gli scacchi li ricordo ma non ricordo se furono esposti nell’anno di Lepo o nell’anno di Karpov .
Scacchi e arte, un connubio che andrebbe valorizzato maggiormente ma, si sa, in Italia recentemente forse si è puntato di più sull’accoppiata calcio-reality…
OT: peccato per la partita di oggi, Direttore, facevo il tifo per lei!
Tra le partite disputate oggi la più spettacolare mi è sembrata quella tra Vocaturo e Axel Rombaldoni.
Complimenti anche da parte mia per questo significativo articolo su quel grande artista che è stato Baj.
Spettacolare mi pare una parola un po’ grossa… diciamo piuttosto che ci son state occasioni da entrambe le parti, che dite? 😉