Con me a Condino

Scritto da:  | 5 Maggio 2014 | 70 Commenti | Categoria: Attualità, Campionati Italiani, Nazionale

D'Amore_0134

Carlo

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Hikaru

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Sabino chi?!?

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Tullio

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The Italian Fury

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The Italian Champion

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Obiettivo R…aggiunto!

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Scacchiste.it

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Scacchisti Latini

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Luka

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Chieti al maschile

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Denis

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Marco

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Elisa

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Chieti al femminile

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Fabiano

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Francesco

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Marina

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Scacchi in rosa

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Concentrato di Sabino

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Nereto in allegra libertà(s)

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avatar Scritto da: IM Roberto Messa (Qui gli altri suoi articoli)


70 Commenti a Con me a Condino

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    Roberto Messa 5 Maggio 2014 at 23:55

    Il Luka della foto è la prima scacchiera della mia squadra, la Società Scacchistica Triestina 1904 in cui sono stato “trascinato” a viva forza da vecchi amici.
    Il Luka della foto la sera a cena ci spiegava con sicurezza e semplicità dove avevamo sbagliato e dove avevamo fatto bene nelle nostre partite, poi molto simpaticamente ci mostrava in lungo e in largo la sua partita prendendo in seria considerazione i nostri (spesso risibili) spunti analitici.
    Il Luka della foto ha 25 anni e una Jaguar (uno dei miei sogni proibiti) nuova di pacca.
    Sono rimasto impressionato dalla padronanza strategica, tattica e nei finali del Luka della foto: non a caso è il numero uno della Slovenia e ha 2655 punti Elo. Luka ovviamente è un professionista, ma è contento di giocare per la Triestina (da almeno 6 anni in qua) e in questa edizione del campionato italiano Master è stato capocannoniere assoluto: 5,5 punti su 7, imbattuto.
    Tra le altre cose che mi sono piaciute di questa breve scappatella agonistica, l’idea di giocare per uno dei circoli più antichi di Italia: non è difficile dare un’età a una signora che porta il nome di “Triestina 1904”. Peccato che un altro club glorioso, il Centurini di Genova, sia andato incontro alla retrocessione proprio a causa del match perso contro di noi all’ultimo turno.

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      Roberto Messa 6 Maggio 2014 at 00:05

      Ciò detto perché quando ci sono superstar come Caruana e Nakamura un Lenic può passare ingiustamente inosservato, anche perché “zavorrato” da una squadra di dilettanti allo sbaraglio.
      A proposito della partecipazione di Fabiano e Hikaru (nonché del fortissimo francese Vachier-Lagrave) in questa finale dell’italico master, sto macinando riflessioni agrodolci a cui spero di dare forma di articoletto nei prossimi giorni. La sensazione, non solo mia, è che non ci meritiamo certe fortune e perciò non sappiamo riconoscerle (o viceversa).

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    Marramaquis 6 Maggio 2014 at 05:56

    Roberto, complimenti per le foto, sempre con un tocco … chiaramente magistrale! Devo confessarti che io ho fatto il tifo per Latina, avendo più di qualche volta giocato con Tullio e Marcello quando loro erano ragazzini, ovvero più di trent’anni fa.
    Per il resto spero che da oggi a Padova o a Chieti (e a Condino e dintorni) si avvicinino al movimento scacchistico migliaia di bambini. Ma sarà veramente così? Ne dubito assai.
    Ricordo che da giovane seguivo il baseball, a Roma ma spesso anche a Nettuno. Lì a Nettuno mezza cittadina correva allo stadio a tifare per i suoi campioni, e gli stranieri in squadra erano dei veri e propri idoli per la sportivissima popolazione, ed ogni cortile sterrato era buono per imitarli e organizzare partitine di baseball fra amici.
    Ma negli scacchi cosa succede? La presenza di Nakamura, Vachier Lagrave, Socko, Lenic ed altri cosa porta di buono agli scacchi nostrani, al di là della soddisfazione degli “addetti ai lavori”? O forse mi sbaglio?
    Sarò ripetitivo (ne ho parlato altre volte), ma personalmente avrei preferito un campionato con soli giocatori italiani (o quasi) ma con RAI Sport a trasmettere ogni giorno ore di partite in diretta e ad intervistare i partecipanti e i vincitori. Rimarrà un sogno, temo.
    E nessuno mi dica che Chess Bomb ha milioni di contatti e che pertanto equivale alla RAI, perché tu su internet “ci vai” se già giochi, mentre la TV “viene da te” a pubblicizzare il gioco e a portarlo nelle case: c’è una differenza sostanziale e incolmabile.
    Il fatto è che nel nostro Paese tutto è si impaludato perché la palude fa comodo a molti. Persino negli scacchi dev’essere così.

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      lordste 6 Maggio 2014 at 09:44

      Mah… ci sono voci che per il supertorneo di Bergamo di Luglio (cfr. qui l’articolo di scarabel) la copertura mediatica sarà all’altezza della situazione… speriamo… 🙄

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      Zenone 6 Maggio 2014 at 16:03

      Caro Marramaquis, condivido la tua frustrazione ma gli scacchi sono un gioco da “addetti ai lavori” per loro natura. Intendimi, non perche’ per pochi ma perche’ e’ statico. La tv, che ti porta gli eventi a casa ha necessita’ che succeda qualcosa. Ho visto in tv dei tornei di bridge, ma si trattava di resoconti e per me, che non so giocare, era un po’ noioso al di la’ della mia curiosita’ patologica. Per esempio, il biliardo, a cui non mi sono potuto dedicare, ha una caratteristica: l’uomo colpisce una bilia, che ne colpisce un’altra, che spesso fa cadere dei birillo. “Caspita, e’ successo qualcosa!” – dice lo spettatore neofita – e a questo punto interviene il commentatore che spiega regole, punteggi e, andando avanti, anche la tecnica. Cosi’ si crea la fidelizzazione e, successivamente, l’interesse per il gioco/sport. Immaginati una partita di scacchi seguita in tv, cosa puoi spiegare a chi non conosce le regole ? Come ti imbarchi in una spiegazione che possa appassinare lo spettatore? Ci sono alcuni sport che non possono avere fortuna televisiva. Naturalmente e’ una mia idea, da sempre.

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        Marramaquis 7 Maggio 2014 at 09:18

        Caro Zenone, io penso che il problema è da collegarsi non tanto alla “staticità” del gioco (che pure è indubitabile), quanto alla sua diffusione e alla qualità della sua diffusione.
        E’ un po’ come il serpente che si morde la coda: poca diffusione=poco spazio sui mass media, poco spazio sui mass media=poca diffusione. Ma solo un po’, in quanto alla diffusione non debbono contribuire soltanto i mass media, debbono contribuire anche e soprattutto gli “addetti ai lavori”.
        E qui sta il nocciolo, perché gli scacchi sono in Italia (ma non in Armenia o in Azerbaijan, per esempio) uno sport per addetti ai lavori perché così vogliono per solito proprio gli stessi addetti ai lavori, i quali con il loro orticello vivacchiano più che bene.
        E’ significativo e molto interessante l’intervento, più avanti, di Silversurfer, che è evidentemente uno di quei pochi che lottano per allargare l’orticello comune.
        E poi, permettimi, una volta allargato quell’orticello (accadrà mai?), quale sport o gioco potrebbe essere più televisivo degli scacchi, proprio grazie alla sua staticità? Non servono eccessivi sforzi organizzativi, bastano un paio di telecamere fisse sui tavoli e un commentatore decente.
        Continuo a sperare, meglio sempre essere ottimisti sul cambiamento.

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          Mimmo 8 Maggio 2014 at 07:53

          Neppure io credo che lo scarso appeal degli scacchi tra le masse dipenda dalla loro intrinseca staticità, considerate per esempio il bridge ed il poker, sono forse giochi fisicamente più dinamici??
          Le cause sono piuttosto altre: a iniziare appunto da una ben modesta diffusione culturale, aspetto che in Italia purtroppo non riguarda solo gli scacchi, no?

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      Jas Fasola 6 Maggio 2014 at 21:48

      Caro Marramaquis, stai sereno ma in settembre tanti miniscacchisti polacchi ti verranno vicino :mrgreen: .
      Se dai una occhiata al file in word qui http://www.pzszach.org.pl/index.php?idm=2&idm2=48&idkal=1468&akcja=pokaz
      (Z_Szachami_przez_Swiat cioe’ con gli scacchi per il mondo)vedi il programma riguardante la vacanza in Italia. Ce n’e’ anche uno per la Grecia. Ci sono simili vacanze organizzate per bambini e ragazzi italiani? Intendo con un ufficio viaggi, maestri accompagnatori (un MI), visita a diverse citta’, lezioni, tornei e per tutti alla fine un resoconto delle proprie caratteristiche di gioco con suggerimenti per migliorare? Ho qualche dubbio 😥

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        Marramaquis 7 Maggio 2014 at 06:19

        Complimenti agli organizzatori di “Scacchi nel mondo 2014”: con 1.750 zloty (416 euro) un interessante tour di 10 giorni in Italia. Simili vacanze per i ragazzi italiani? Ho anch’io qualche dubbio, caro Jas.

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          Jas Fasola 7 Maggio 2014 at 21:17

          Purtroppo la Bella Italia per i poveri polacchi e’ assai cara. La gita in Grecia dal 18 al 30 (13 giorni anziche’ 10 e in agosto, non in settembre) e’ allo stesso prezzo.

          Per chi non si puo’ permettere questi lussi ci sono i campus al mare o ai monti, spesso con parziali contributi di qualche ente.

          Comunque anche chi non ha soldi puo’ giocare… da venerdi’ a domenica ci sara’ l’olimpiade giovanile di Varsavia a cui si puo’ partecipare free (e’ sponsorizzata dal Comune).
          Tanti i giovanissimi, ma molti poi si perdono per strada (basta guardare nel semilampo 15 minuti C10 cioe’ bambini da 8 a 10 anni sono 143 e confrontare con C18, ragazzi di 17 e 18 per ora solo 4 !!).
          http://www.poloniachess.pl/wom2014/index.php?page=lista

          Io invece andro’ al semilampo dei tramvieri :mrgreen: dove paghero’ 10 zloty (2,5 euro). Non vedo l’ora poi di mangiarmi alla loro mensa la mia kotlet schabowy 😆 .

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    Roberto Messa 6 Maggio 2014 at 10:17

    Per i giovani si svolgono ogni anno i campionati provinciali, regionali, nazionali, sia individuali che a squadre, di club e scolastici, per tutte le fasce di età dagli under 8 agli under 20… Sono centinaia di tornei che coinvolgono migliaia di ragazzi in tutte le regioni della penisola.
    Per gli adulti appassionati ci sono le varie serie del Campionato italiano a squadre (dalla serie Promozione alla serie A1) e anche questi coinvolgono migliaia di giocatori e centinaia di club grandi e piccoli.
    Il Master è l’evento di punta e a me non sembra sbagliato che ogni squadra possa schierare uno (uno solo alla volta) straniero in ogni incontro, tra l’altro questo permette di coltivare amicizie e legami scacchistici internazionali, ai giovani maestri italiani di avere come compagni di squadra giocatori di livello mondiale, con tutto quello che il “fare squadra” comporta di positivo (è stato entusiasmante anche per me, che pure sono arrivato a Condino a metà torneo).
    Quello che non funziona, come giustamente osservi, è la valorizzazione dell’evento e dei bei personaggi che vi partecipano. Il solo fatto che si sia svolto a Condino è chiaramente un impedimento, devo informarmi meglio ma pare che non vi fossero altre località disponibili. C’è la possibilità che l’anno venturo si svolga a Padova o Venezia. La Laguna è sicuramente meglio della palude 🙂
    Tornerò sull’argomento…

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      Silversurfer 7 Maggio 2014 at 03:56

      Roberto,
      l’impianto economico su cui è basato attualmente il CIS Master semplicemente non è in grado di garantire ad un organizzatore di trarre degli utili salvo che questi non parta già con uno sponsor in tasca. Attualmente giocare in località ai confini dell’impero e trovare sponsor, diversi dagli incentivi che qualche regione a statuto speciale ancora è in grado di offrire, è diventato molto ma molto difficile.

      Questa è la realtà delle cose e di conseguenza l’organizzatore non dotato di sponsorizzazioni si trova a fare complicati equilibrismi per far tornare i conti e sovente la prima cosa che subisce dei tagli è “la comunicazione”, e tutto di conseguenza.

      D’altronde concorderai che prima vengono le esigenze pratiche che permettono che si giochi e poi tutto il resto. Dico tutto questo perché l’anno scorso è stata la ASD di cui sono capofila (Chess Projects) a organizzarlo e queste che ho descritto sono state le problematiche che abbiamo dovuto affrontare.

      Con tanto entusiasmo e un po’ di inconsapevolezza abbiamo provato però a fare qualcosa di nuovo, ovvero a creare una sala commenti che trasmettesse tramite Google i commenti video delle partite oltre alle partite stesse grazie al supporto tecnico del M.I. Mario Lanzani e a tratti del sottoscritto come seconda voce.

      Posso dirti che ci hanno seguito circa 100 scacchisti al giorno, sono tanti, sono pochi? Non lo so. So solo che era un esperimento che a mio avviso andava fatto e l’abbiamo fatto, anche a costo di tagliarci in partenza qualsiasi prospettiva di ottenere un utile dalla manifestazione…però prezzo di quel sacrificio e nonostante un budget estremamente limitato (sai quando devi mettere il montepremi parti già con alcune risorse economiche impegnate) abbiamo fornito un servizio mai fatto prima in Italia ed allo stesso tempo acquisito un’esperienza e del know-now.

      Abbiamo unito a tutto questo interviste video, un sito aggiornato con puntualità e tante foto dell’evento. Eppure tutto questo non è che sia arrivato particolarmente agli appassionati, non sono molti fra gli addetti ai lavori della comunicazione scacchistica che hanno riportato la notizia o che hanno espresso commenti in merito, non credo che sia stato particolarmente evidenziato ne su questo blog nel su Scacchierando. L’Open collaterale che si svolgeva nella stessa sede ha avuto una ventina scarsa di partecipanti, di cui molti fuori regione, e questo nonostante la Lombardia sia la regione con più tesserati agonistici. Alla conferenza stampa,svoltasi al grattacielo Pirelli a Milano e presieduta dal Assessore allo Sport della Regione Lombardia, Antonio Rossi (non proprio il primo che passa per la strada) erano presenti ben pochi addetti ai lavori e pochi esponenti istituzionali del mondo scacchistico. Infine sia il sottoscritto che la squadra di Padova avrebbero voluto spostare le date di svolgimento della manifestazione per avere la possibilità di vedere parteciparvi anche Caruana e Nakamura (sai avendo organizzato un ufficio stampa, video interviste e copertura via twitter, facebook e commento delle partite in diretta…;) ma la cosa non è stata possibile perché l’evento doveva svolgersi forzatamente nel ponte del 25 aprile o del 01 maggio (una cosa che meriterebbe una riflessione a parte sul perché questo sia necessario). E dulcis in fundo ma ne ho scritto a parte nella lettera aperta sul settore arbitrale, che tu come addetto ai lavori dovresti aver letto, abbiamo avuto gravi conflitti con la CAF per la designazione del Team arbitrale. E non apro il triste capitolo del CISF che è stato un disastro totale in quanto a partecipazione e che noto che quest’anno è andato anche peggio (nonostante avessi raccomandato di metterci mano e cambiare drasticamente la formula con cui è strutturato).

      Che dire oltre ?

      Non è mia intenzione dare colpe a nessuno e sicuramente in tutto questo ci saranno state casualità e ci saranno stati anche dei nostri errori, rimane che a mio modesto avviso, sotto tanti punti di vista, sia stata un’occasione persa per tutto il movimento scacchistico e per la Lombardia in particolare. Quest’anno ho letto da varie parti critiche di altro tipo, in parte saranno anche ragionevoli però quello che mi chiedo è esattamente “Che cosa vuole lo scacchista italiano medio ?” e “Che cosa vuole la nostra federazione ?” e lo chiedo in senso costruttivo perché una risposta fino in fondo da parte mia non ce l’ho…e posseggo solo dei frammenti di risposta che spesso però quando unisco i pezzi non combaciano.

      Credo che il nostro intero movimento dovrebbe prendere spunto da una frase che hanno detto a Londra a dicembre per aprire il convegno legato a “Scacchi a Scuola” ovvero “E’ ora di smettere di pensare cosa potrebbe fare la società per il mondo scacchistico e cominciare a pensare a cosa potrebbe fare il mondo scacchistico per la società” ed io aggiungo “…e per sé stesso” Quello che posso dirti è che nonostante il mio profilo scacchistico, non proprio da GM ma neppure da NC e la mia lunga esperienza come istruttore e trainer, la manifestazione che mi da più gioia ogni anno organizzare è il campus estivo “Scacchi, Sport e Natura”, dove la quasi totalità sono bambini/e che conoscono gli scacchi da 0, 1 e 2 anni e che di fatto non appartengono al nostro mondo scacchistico.

      Una ragione o tante ragioni ci deve, ci devono essere per forza.

      Una riflessione notturna, come tutte le riflessioni notturne è un po’ amara e pessimista ma domani è un altro giorno e tutti i pensieri bui saranno inghiottiti dal quotidiano affannarsi dunque buonanotte e a presto.

      M.Z.

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        Marramaquis 7 Maggio 2014 at 06:39

        Bravissimo Silversurfer! Hai centrato, a parer mio, il punto focale, proprio richiamando quella frase detta al convegno di Londra:
        “E’ ora di smettere di pensare cosa potrebbe fare la società per il mondo scacchistico e cominciare a pensare a cosa potrebbe fare il mondo scacchistico per la società”.
        Alle tue due precedenti domande, e cioè:
        “Che cosa vuole lo scacchista italiano medio ?” e “Che cosa vuole la nostra federazione ?”, la risposta potrebbe essere la stessa, e cioè: “nulla, entrambi si accontentano di quello che hanno”.
        E allora abbiamo “quadrato”, a mio parere, i pezzi del puzzle combaciano. Insomma, come dice Michele Cordara, qui appresso richiamato da Roberto Messa, “abbiamo quello che ci meritiamo”.

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          Mongo 7 Maggio 2014 at 12:05

          @Pagnoncelli & Company: guardate cosa c’è sul sito web della Deutsche Bank Italia. “Fai la mossa vincente…”, con l’immagine di una scacchiera ed una mano che spinge un pedone.
          E’ una porta quasi aperta, basta provare a bussare e chiedere se è possibile provare a collaborare insieme; sponsorizzare la squadra nazionale, tornei, corsi di scacchi, collaborazioni ed iniziative in comune.

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            Jas Fasola 7 Maggio 2014 at 12:58

            Bravo Mongo! Chissa’ se la FSI contatta tutte le aziende che utilizzano gli scacchi nella loro pubblicita’ 🙄
            Qualcuna si potrebbe anche muovere.

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              Marramaquis 7 Maggio 2014 at 14:26

              Ottime idee, ragazzi! Però troppo ottime …..

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        Roberto Messa 7 Maggio 2014 at 23:14

        Matteo, è proprio perché l’anno scorso a Bratto si era fatto un grosso passo avanti sul piano della comunicazione (di cui non ho affatto taciuto nel mio articolo su Torre & Cavallo, giugno 2013) che è dispiaciuto osservare il passo indietro di Condino, proprio quest’anno che Caruana e Nakamura erano presenti.
        Con ciò non voglio addossare nessuna responsabilità all’organizzatrice Cristina Rigo, che sicuramente ha fatto del suo meglio, ma siamo appunto tutti qui a confrontarci per cercare di trovare una luce, uno sbocco, qualche buona idea per dare nuovi impulsi e occasioni di crescita.
        Riguardo al femminile hai pure ragione, qui non lo avevo menzionato solo per non mettere altra carne al fuoco.

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          Franco Trabattoni 8 Maggio 2014 at 02:56

          Carissimi, spiegate per favore anche a chi non c’era che problemi ci sono stati a Condino? O sono io che mi sono perso qualche post?

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            Roberto Messa 8 Maggio 2014 at 09:15

            Franco, a Condino si mangia bene, il mio albergo tre stelle aveva pure la piscina interna, non c’è stato nessun particolare problema. Il fatto è che a Condino c’erano due tra i migliori cinque giocatori del mondo, abituati ormai a guadagnare dai 300 ai 500 mila euro l’anno e ad essere trattati, intervistati e teletrasmessi (via web) come star. Uno di questi due è il giocatore più forte che l’Italia abbia mai avuto ma a Condino e nel resto d’Italia nessuno, al di fuori di noi giocatori, era a giorno della sua presenza… Se per ipotesi (assurda) la squadra di Caruana e Nakamura fosse scivolata a metà classifica le loro partite non sarebbero neanche andate in diretta via web…

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    Roberto Messa 6 Maggio 2014 at 10:23

    A proposito di paludi e dintorni, condivido in buona misura il commento pubblicato da Michele Cordara sul sito della Società Scacchistica Torinese il 2 maggio. Lo riporto quasi per intero, sono certo che Cordara non me ne vorrà: “due giorni fa Caruana era a Shamkir in Azerbaigian in un torneo fra i meglio organizzati da sempre, con un ufficio stampa da leccarsi i baffi, dirette video via Internet da guardare commossi, coccolato da organizzatori, giornalisti, arbitri, con avversari di livello immenso.
    Insomma attualmente il massimo di tutto in giro per il mondo e oggi, 2 maggio ore 15.30, ha spinto il suo pedone di Re contro il GM Erdos qui a Condino, nella squadra di Padova. Se sappiamo ancora fare due più due si capisce perché in Italia lo vediamo raramente e ancora di meno lo vedremo in futuro. 
    Non è possibile, oggi, da noi avere interlocutori credibili e interessati per provare ad organizzare manifestazioni di quel livello. Ma diciamocela tutta: non ci sono nemmeno organizzatori (me compreso, sia chiaro) in grado di proporre quegli standard organizzativi.
    E così il Fabiano nazionale ce lo potremo solo più godere a sprazzi. Qui perché ingaggiato per poche partite o, in altre situazioni, magari come ospite d’onore o simultaneista. Non illudiamoci!
    E anche per la Fsi sarà sempre più difficile trovare i soldi da dargli quale borsa di studio per farlo giocare, nei tornei più affascinanti in giro per il pianeta, con il tricolore a fianco al nome e conseguentemente magnificarne le gesta e la classifica sempre più prestigiosa al CONI, che ci tiene. Eccome se ci tiene. Ma è il solo!
    Ecco anche questo è un punto dolente: abbiamo avuto (per caso e per pochi soldi, ammettiamolo) un probabile pretendente, in un futuro nemmeno troppo lontano, al titolo mondiale e non siamo stati capaci di gestirlo quando era possibile: né  direttamente né indirettamente. Sempre “stipendiato” e mai vincolato a giocare tornei o ad obblighi di comunicazione per aiutare il movimento in un avvitamento virtuoso che però doveva essere studiato a tavolino, programmato e gestito.
    E adesso? Adesso che è lontano anni luce dalla realtà nostrana ma paradossalmente più appetibile per i media in quanto non più speranza ma protagonista acclarato?
    Non una frase, una fotina, una nota sui giornali delle sue continue performance. Niente!
    E allora che mi lamento a fare?
    Abbiamo quello che ci meritiamo.”

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      Roberto Messa 6 Maggio 2014 at 10:44

      L’unica cosa che Cordara un po’ dimentica è che Caruana è stato più volte campione italiano assoluto (dal 2006 a oggi ha sempre giocato quando non aveva tornei di più alto livello in sovrapposizione) ed è stato prima scacchiera della nostra nazionale in non so quante Olimpiadi e Campionati continentali. Anche quest’estate sarà sicuramente in nazionale alle Olimpiadi di Tromso. Non solo: Caruana sarebbe stato disponibile a giocare a Reggio Emilia a condizioni più o meno gratis qualora qualcuno fosse riuscito a salvare il torneo. E la sua famiglia aveva altre idee per farlo venire più spesso in Italia, ma si è scontrata con le difficoltà che tutti sperimentiamo ogni giorno, se cerchiamo di mettere in piedi qualcosa in questo paese.

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    Jas Fasola 6 Maggio 2014 at 11:24

    Il CIS Master non è un evento promozionale, ma un torneo che possono seguire solo gli appassionati. Dubito comunque che siano stati in molti a seguirlo e che sarebbe cambiato qualcosa con il migliore ufficio stampa. Sarà diverso (forse) quando si potranno schierare una decina di squadre anche nel femminile, altrimenti giornali e tv saranno come urlare nel deserto.
    Però un sito decente (anzi un sito), le partite trasmesse in diretta con una migliore tecnologia (quella usata saltava mosse, altre le invertiva), le partite del femminile (ad ora introvabili) ci potevano stare.

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    Mongo 6 Maggio 2014 at 12:04

    Il prossimo anno tutti a tifare per la squadra di Acqui Terme del grande Badano!!

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      Jas Fasola 6 Maggio 2014 at 12:11

      Allora come foreigner manderemo il nostro Krzysztof a rinforzarla!

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    alfredo 6 Maggio 2014 at 15:31

    splendido servizio fotografico !
    noto pero’ la mancanza di un dietologo 😆
    ma una domanda sorge spontanea : il simpatico Luka la Jaguar se l’è comprata con i proventi dell’attività scacchistica o è ricco di suo ?
    E’ bello vedere molti giocatori che si sono pressochè ritirati ma che si mettono in gioco per il campionato a squadre , un torneo in cui molti giocano piu’ per amicizia e per il gusto di stare assieme.
    io spero che Fab resti sempre piu’ italiano .
    con tanti sponsor che spendono milioni di euro per squadre di calcio è possibile che non ce ne sia uno ” illuminato” , un mecenate in grado di far giocare un possibile futuro campione del mondo sotto la nostra bandiera ?

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      Roberto Messa 6 Maggio 2014 at 16:25

      Alfredo, riguardo alla Jaguar un po’ il dubbio l’ho avuto anch’io, ma ovviamente non ho indagato. Comunque al suo livello (scacchistico) credo se la possa già permettere.
      Tornando a Fabiano, a meno che Cordara non sappia qualcosa che io non so, credo che il suo discorso voglia dire che non c’è da stupirsi se il numero uno d’Italia continua a vivere al di fuori del paese di cui peraltro è cittadino fin dal giorno della sua nascita, e non veda sempre più la penisola come un luogo scacchisticamente provinciale e depresso, dove non c’è più nemmeno un supertorneo degno di lui (speriamo che Bergamo possa crescere negli anni a venire) ecc.

      Caruana non ha più bisogno di sponsor o mecenati (ormai guadagna sui 300mila euro all’anno, stima non mia ma di un sito web estero) e recentemente ha perfino rifiutato di giocare nel campionato americano, organizzato dal ricchissimo mecenate dello scacchismo USA Rex Sinquefield, benché la sua partecipazione non avrebbe alterato per nulla il suo status di tesserato della Federazione Scacchistica Italiana. Tra l’altro da alcuni anni c’è una norma della FIDE che stabilisce un indennizzo per la Federazione di uno scacchista che passa a un’altra; avevo letto che per due forti giocatrici russe (le sorelle Kosintseva) che l’anno scorso volevano passare alla Fed. USA si quantificava in alcune centinaia di migliaia di euro e non se ne fece nulla.

      E sempre riguardo a Caruana, gli scacchisti di diverse città ricorderanno come tra il 2006 e il 2007 i suoi genitori avessero chiesto consiglio a molti perché volevano acquistare una casa in Italia in cui stabilirsi. Poi, a parte il problema degli allenatori, all’epoca prioritario per il ragazzino in ascesa, suo padre decise di rinunciare perché, come mi disse lui stesso, in Italia le case avevano prezzi fuori di testa (a posteriori si può solo dargli ragione, dato che in questi ultimi anni le quotazioni immobiliari sono crollate nel nostro paese, e c’è chi dice che continueranno a scendere negli anni che ci aspettano…;)

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      Roberto Messa 6 Maggio 2014 at 16:57

      ovviamente non volevo dire che uno sponsor o un mecenate non servirebbe, magari anche solo uno che gli presta una mansarda a Firenze, Venezia o Roma in modo che possa iniziare ad amare le “grandi bellezze” del nostro paese.
      Uno sponsor o mecenate tipo Rex Sinquefield (che tra l’altro sovvenziona una fondazione per insegnare gli scacchi nei quartieri più difficili di Saint Louis) servirebbe soprattutto per creare quella “cornice” di tornei, eventi, comunicazione mediatica di cui difettiamo alquanto.

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    alfredo 6 Maggio 2014 at 17:20

    caro Roberto
    ovviamente nulla so dei guadagni di Fabiano
    comunque il numero 4 al mondo di scacchi guadagna come un suo coetaneo ” scarpone” di una squadra di bassa classifica in serie A di calcio.
    si’ forse è vero che piu’ che un mecenate per Fabiano servirebbe che in Italia si ricreasse quel clima metà anni 70 inizio anni 80 ( per dire dal grande torneo di Milano al mondiale di Merano) . Insomma ci vorrebbe forse un Nicola Palladino .

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    alfredo 6 Maggio 2014 at 18:23

    agli amici storici di soloscacchi vorrei lanciare una ” sfida ”
    ho trovato questa classifica di un torneo giocato a Milano nel 1933 o 1934.
    Questo torneo viene citato rapidamente nella storia di Chicco- Rosino che non riporta però la classifica .
    Qualcuno sarebbe in grado di ricostruire questo piccolo torneo , magari ” ripescando ” qualche partita ?
    Milan, 1934 or 1933

    1. Lilienthal 4.5
    2. Karlin 4.0
    3. Gandolfi 3.5
    4. Napoli 2.0
    5. Biava 1.0
    6. Ferrantes 0.0

    This tournament was played because of the three guests (Lilienthal from Hungary, Karlin from Sweden and Ferranets from Argentina) visiting Milan.

    From page 29 of the 1934 ‘Neue Wiener Schachzeitung’

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    Enrico Cecchelli 7 Maggio 2014 at 00:54

    Idea perversa… mi piacerebbe vedere una squadra di SoloScacchi…magari anche per corrispondenza 😉

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      Mongo 7 Maggio 2014 at 11:57

      Io ci sono!!! 😎
      Ho ripreso da quest’anno a giocare per corrispondenza con l’ASIGC.
      Ne riparliamo al nostro raduno del prossimo 25 maggio.

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        Marramaquis 7 Maggio 2014 at 14:20

        Càspita! E allora io potrei iscrivermi nelle fila di qualche squadra avversaria, così sarà un punto sicuro per voi (cioè per noi).
        Ma non ditelo in giro…

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    Jas Fasola 7 Maggio 2014 at 10:14

    Le due squadre vincitrici sul podio senza la loro prima scacchiera 🙁

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      alfredo 8 Maggio 2014 at 17:12

      caro Jas
      è una cosa che ho notato anch’io .
      certo Padova ( la mia città ) con Caruana, Nakamura e Vachier Lagrave ( ovvero 3 dei 10 – 12 migliori giocatori al mondo) è come il Real Madrid
      Penso punti al campionato europeo
      Volevo andare a Condino .
      quali sarebbero stati , di grazia , i gravi problemi che avrebbero funestato il campionato ?
      io ho viste partite belle e combattute e una , la David – Vachier Lagrave destinata a restare.
      ho visto che parecchi siti hanno ripreso le partite dl campionato .

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        Jas Fasola 8 Maggio 2014 at 21:47

        Caro Alfredo, ho anch’io qualche lontano parente italiano, mi sembra proprio veneto :mrgreen:
        Potresti cortesemente darmi il link alle partite del femminile? Vorrei dare una occhiata a quelle della Soćko e delle tre trentine di trentatre’ anni in tre 🙂

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        Roberto Messa 9 Maggio 2014 at 00:01

        Alfredo, lo ripeto perché non vorrei essere frainteso: nessun problema particolare ha “funestato” il campionato. Cristina Rigo è una brava organizzatrice che nella stessa sede ha organizzato anche il campionato del mondo seniores qualche anno fa, come pure ad Arco di Trento insieme a decine e decine di festival. Questo acceso dibattito ha preso le mosse dalla riflessione di Cordara, che mi sento di condividere: lo scacchismo italiano nel suo insieme non è all’altezza di un Caruana e di un Nakamura… e per prima cosa dovremmo cominciare a prenderne coscienza.

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        Silversurfer 9 Maggio 2014 at 16:00

        Con tutto il rispetto leggere una domanda di questo tipo dopo i discorsi fatti è devastante.

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          alfredo 9 Maggio 2014 at 18:33

          caro Silversurfer
          penso che tu ti riferisca alla mia domanda .
          avevo letto tutti i post e seguito la discussione .
          io sono un semplice appassionato , un ” kibitzer” , un guardone di scacchi .
          Forse ho semplicemente frainteso il tutto , cosa che puo’ succedere con questo tipo di comunicazione . Era mia intenzione venire a vedere la finale del CIS , cosa che ho fatto in parecchie occasioni . Questa volta non mi è stato possibile per motivi di lavoro .
          ora , leggendo gli altri interventi e seguendo la discussione , mi è del tutto chiaro a cosa ci si riferisse .
          Non aproblemi ” organizzativi” ( mi scuso ancora se il mio post ha dato origine a fraintendimento) ma al fatto che un torneo in cui si potevano vedere giocatori del livello di Caruana , Nakamura , Vachier Lagrave , solo per citare le stelle , non ha poi avuto , diciamo , una adeguata ” ricaduta mediatica”
          e sono il primo a dispiacerme . Proprio quest’anno celebro le mie nozze d’oro con gli scacchi , avendo imparato le mosse nel 1964 , durante un anno di ricovero a Pietra Ligure .
          Ripeto , se ero io , ben lungi da me il voler essere ” devastante “.
          Tutti gli amici di soloscacchi che mi conoscono sanno del mio amore per il gioco e del mio sincero apprezzamento per chi a vario titolo si adoperaper gli scacchi .
          il mio piu’ caro amico non chè testimone di nozze è uno scacchista …e poco è mancato che potessi forse diventare ” zio” di uno scacchista piuttosto bravo .
          Con stima
          Alfredo Pasin

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            alfredo 9 Maggio 2014 at 18:39

            anni fa ebbi uno scambio privato di opinioni con il direttore Roberto Messa per una finale di CIS ” funestata” ( quella si’;) da un arbitro assolutamente non all’altezza della situazione. Forse Roberto si ricorderà che gli descrissi un episodio incriincrincrimato , davvero increscioso anche per la statura del giocatore che ne fu “vittima” ( parliamo di un Caruana di qualche decennio fa).
            Forse è stato questo mio ” imprinting” che mi ha condizionato .
            Tutto qua.
            Ripeto nessun intervento ” devastante”. Anzi .

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              alfredo 9 Maggio 2014 at 18:48

              già che ci sono :
              caro Silversurfer sei anche un appassionato di tennis ?
              parecchio tempo fa , prima che rimuovessi il mio profilo fb , ricordo che ebbi delle interessanti chat sul tennis ( con il ciclismo il mio sport preferito)e mi sembra con te .
              un cordiale saluto

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                Silversurfer 9 Maggio 2014 at 21:24

                Veramente io non ho mia rimosso il tuo profilo carissimo Alfredo o almeno non certo volontariamente poi con oltre 1000 contatti può essere successo di tutto. Sono sempre pronto a ripristinarlo se mi accetterai fra i tuoi “amici” su FB.

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              Yanez 9 Maggio 2014 at 20:40

              Alfredo, via, senza far nomi ma l’episodio a cui ti riferisci ce lo devi raccontare… 😉

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            Silversurfer 9 Maggio 2014 at 21:31

            La mia stima nei tuoi confronti è immutata mi sono però lamentato perchè potrai capire che un campionato italiano dovrebbe avere anche altro che non il necessario e di questo ci si lamentava nei post precedenti. Lo dico ribadendo che la responsabilità non è certo dell’ottima Rigo che è riuscita a confezionare un ottimo torneo con mezzi a disposizione oggettivamente limitati. Volare alto però è una legittima aspirazione a cui noi che amiamo gli scacchi non riusciamo a rinunciare.

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              alfredo 9 Maggio 2014 at 22:06

              Caro Silversurfer
              sono io ad avere chiuso il profilo FB in quanto vittima di una ” stalker” ( una mia ex paziente che non ricordavo neppure piu’ )
              in quanto all’episodio si riferisce al CIS di Laveno 2004 mi sembra .
              Appena ho un attimo di tempo lo ricordo .
              In effetti fu imbarazzante
              Per quanto riguarda la scarsa ” ricaduta ” degli scacchi sono stato anch’io testimone e ” vittima”
              Anche questo lo racconterò !

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    The dark side of the moon 7 Maggio 2014 at 14:18

    Per quanto riguarda la corrispondenza sono disponibile anch’io!
    Si potrebbero fare tantissime cose per tutti i “gusti”.
    Di proposte ce ne sarebbero veramente tante, basta deciderci cosa vogliamo fare, come e con chi.
    E’ un discorso da tenere aperto… 😛

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    Marramaquis 8 Maggio 2014 at 01:08

    Roberto, ciao, sento di dover intervenire di nuovo, scusami.
    Lo faccio per sgomberare il campo (anzi, la scacchiera), dagli equivoci possibili: per “addetti ai lavori” e per “orticello” io non mi riferisco mai a chi opera nel settore dell’editoria scacchistica, come te, Garrett o Ferretti o altri.
    E’ evidente che se si passasse dall’orticello alla prateria voi avreste tutto da guadagnare, e ve lo meritereste senz’altro, visto che avete investito coraggiosamente in un settore di nicchia, per lo più in anni in cui internet sta divorando la carta stampata.

    Per “addetti ai lavori” io intendo anzitutto i rappresentanti della FSI a tutti i livelli. Non saranno certo in malafede, ce ne saranno pure di brave e competenti persone, ma i risultati mi paiono assai deludenti.
    Diciamo (e sarai d’accordo con me) che sembrano tutti da parecchi anni un po’ spenti.
    E quando una squadra non porta i risultati sperati, o quando si spegne, in genere si cambia: si cambiano allenatore, presidente, manager, fisioterapista, medico, autista, cuoco eccetera, si cambiano tutti.
    Preciso però che i risultati io li giudico essenzialmente sotto l’aspetto sociale, m’interessa poco o nulla se l’Italia alle Olimpiadi arriva diciassettesima o ventisettesima.
    Alla responsabilità dei rappresentanti della FSI aggiungo quella dei giocatori con titolo. La maggior parte dei giocatori titolati non ha lo stesso interesse degli editori: ne ha uno esattamente opposto.
    Se infatti sbocciassero (per assurdo) da un anno all’altro in questo Paese 10 nuovi GM, 20 MI, 40 MF e qualche migliaio di maestri e qualche centinaia di migliaia di nuovi praticanti, a molti “maestri” di oggi verrebbe a mancare la terra sotto i piedi per sempre, perderebbero anche il titolino di campione sociale del loro circolo, forse attaccherebbero la scacchiera al classico chiodo (e non sarebbe un danno irreparabile).
    Ergo: l’aspetto sociale degli scacchi costoro (non tutti, ovviamente, non tutti!) lo vedono come il fumo negli occhi.

    Queste mie valutazioni poggiano naturalmente su quel poco che qui a Roma posso toccare con mano. Faccio un esempio del declino locale del nostro sport. Ho giocato (ben 28 anni dall’ultimo) il campionato sociale del mio circolo: della trentina di partecipanti soltanto uno (uno!) aveva meno di 30 anni e circa il 70% era oltre i 50. Trent’anni fa, quando nacque lo Steinitz, accadeva l’inverso: eravamo tutti o quasi sotto i 30 anni.
    Tanto è vero che adesso mi ritrovo a giocare, incredibilmente, più o meno con gli stessi avversari (magari oggi titolati e allora no) di trent’anni fa: ben povero il cammino del nostro sport, eh? (almeno qui a Roma). Dove sono i giovani? Tutti davanti al PC?

    Di più: la presenza di un circolo di scacchi in un quartiere della città, oggi (anche qui al contrario di un tempo) è qualcosa di totalmente avulso ed estraneo alla vita sociale e sportiva del quartiere, tanto è vero che nessun abitante del quartiere partecipa minimamente all’attività del circolo: nessuno! In ben pochi sanno che esiste.
    Forse che non c’è qualcosa di sbagliato e quindi suscettibile di profondi e radicali interventi in tutto questo? A mio parere sì. Almeno qui a Roma.
    Un caro saluto.

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      Muad'dib 8 Maggio 2014 at 09:28

      Ciao a tutti,

      vi leggo da un bel po’ ma scrivo solo oggi per la prima volta perché ho riconosciuto la mia situazione leggendo il messaggio di Marramaquis.

      Io abito vicino a Imperia e qui esiste un circolo di scacchi attivo da moltissimo tempo ma i cui componenti giovani si contano sulle dita di una mano.

      Non è che non si cerchino nuove forze: la penetrazione nelle scuole elementari locali mi sembra quasi capillare e in effetti moltissimi bambini vengono avvicinati al gioco (compresi i miei due figli più grandi) e invogliati a partecipare ai tornei giovanili semilampo locali (compresi provinciale e regionale, quando si gioca qui come quest’anno)… alla fine però si perdono quasi tutti se si pensa che a marzo i partecipanti al solo torneo della categoria pulcini (2004/2005, terza e quarta elementare) erano almeno una trentina mentre quelli più grandi sono stati accorpati in un’unico torneo di undici giocatori (in pratica tutti quelli che sono rimasti legati agli scacchi nati tra il 1998 e il 2002).

      Capisco che sia normale che con la crescita qualcuno si perda (cambiano gli interessi e le passioni) ma che da trenta si passi a tre in pochi anni mi pare esagerato e credo che dipenda dal fatto che fino almeno all’anno scorso nessuno pensava realmente ai bambini come alle risorse future del circolo, non per niente al torneo sociale io sono il partecipante più giovane (40 anni).

      Quello che sto cercando confusamente di dire è che una delle priorità di ogni circolo di scacchi dovrebbe essere quella di attivare una “sezione giovanile” e lavorare per farla crescere in modo sia di far aumentare il numero di appassionati (sempre un bene) che di vivacizzare un po’ la vita del circolo stesso che oggi a mio modo di vedere si riduce a un pomeriggio alla settimana in cui alcuni pensionati si sfidano per un paio d’ore e all’organizzazione del famoso festival (vero fulcro di tutto).

      My two cents… un saluto a tutti, complimenti per il bellissimo blog!

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      Roberto Messa 8 Maggio 2014 at 09:46

      Sì, sono sostanzialmente d’accordo con te, il mio punto di vista riguardo alla FSI è che ha lavorato bene nella fase in cui, dopo la grave crisi culminata con il commissariamento da parte del CONI, c’era bisogno di riorganizzare la struttura centrale e periferica, di riconquistare la fiducia del CONI ecc. Tutti obiettivi che Pagnoncelli ha colto oltre ogni più rosea aspettativa. Anche sul piano giovanile è stato fatto un grosso lavoro come testimoniano i tornei scolastici e i campionati under 8-10-12-14-16-18-20. Anche i risultati internazionali dei giovanissimi non sono male se si considera che di fronte hanno giocatori asiatici o di paesi est-europei dove alcuni bambini vengono sottoposti ad allenamenti intensivi e duri quanto quelli delle piccole star della ginnastica artistica. Con la “deflagrazione” del fenomeno Caruana ci voleva però un cambio di passo, un dinamismo che al momento proprio non si vede e il silenzio stampa su Condino ne è la prova. Credo che sia questo il comune denominatore delle osservazioni di Cordara, di Zoldan, del sottoscritto e di altri operatori del settore.

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    DURRENMATT 8 Maggio 2014 at 15:26

    … dove sono i giovani? Perchè,strada facendo, se ne perdono così tanti? …queste sono le domande che rimbalzano spesso quando ci si confronta sullo stato dell’arte degli scacchi italiani e dei circoli. A questo punto, per coagulare il problema, provocatoriamente(e non solo) chiedo : i giovani leggono Soloscacchi? Sono, forse, i giovani gli attori protagonisti del forum di Soloscacchi? Quale è la fascia d’età, la mediana, che abbraccia Soloscacchi?Che percezione hanno, i giovani, del blog “Soloscacchi…e non solo”? Magari l’opinione di giovani all’ascolto sarebbe auspicabile…potremmo capire molte cose.

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      Roberto Messa 9 Maggio 2014 at 00:06

      Temo che tu abbia messo il dito nello piaga: di giovani che “partecipano” a Soloscacchi io non ne conosco. Evidentemente è colpa nostra o hanno di meglio da fare: se sono scacchisti probabilmente nel tempo libero “giocano a scacchi” anziché “parlare di scacchi”. Riguardo all’abbandono non la vedo così grigia: è (statisticamente) normale in tutti gli sport che i bambini e soprattutte le bambine a una certa età si stufino di fare gli/le atleti/e. Poi magari ritornano… ma dopo i 20 anni.

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        lordste 9 Maggio 2014 at 11:46

        dai, qualche giovane su soloscacchi c’è… mi pare di ricordare più di un articolo di Paolo Formento, ad esempio…

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          Roberto Messa 9 Maggio 2014 at 13:51

          Sì, e anche di Cecilia Alfier, ma mi piacerebbe che si facessero sentire di più anche nei commenti, magari solo per dirci che siamo un po’ bolliti e nostalgici. 😐
          Comunque anche l’utilizzo del web da parte dei giovani va sempre più nella direzione dei social come Facebook e Twitter, credo che ai siti o blog come il nostro i giovani arrivino spesso grazie a qualche segnalazione dei loro “amici” nei social.

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    The dark side of the moon 9 Maggio 2014 at 14:39

    Per principio non ho un profilo Facebook né account su Twitter.
    Siamo spiati già abbastanza, manca pure che mettiamo nero su bianco i fatti nostri direttamente ai diretti interessati (mi riferisco alle multinazionali dei vari settori).
    Se vogliono mi debbono pagare per avere un account 👿
    I social network non sono altro che delle immense banche dati vendute per studiare marketing e quindi fare profitti.
    Chi possiede i dati, nell’era informatica, detiene il potere…
    Sono andato abbastanza fuori tema? 😉

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      Roberto Messa 9 Maggio 2014 at 17:17

      Anch’io li detesto cordialmente, ma in Facebook non ho potuto fare a meno di entrare. Con Twitter resisto perché non voglio prendermi altre perdite di tempo, ma tutti mi dicono che sbaglio perché comunicazione e informazioni passano sempre più per di lì. Peraltro come micro-editore considero tutti questi mostri (inclusi Google, Amazon ecc.) dei concorrenti sleali che non pagano nemmeno le tasse nel mio paese, mentre fanno razzia di pubblicità, contenuti editoriali ecc.
      E’ inquietante che molti (giovani o meno che siano) credono addirittura che i social siano una sorta di servizio pubblico universale e non delle società private che macinano miliardi di dollari.
      Sta di fatto che i giovani se ne fregano e ci si trovano bene, perciò noi quando esce un bell’articolo su Soloscacchi “dobbiamo” segnalarlo in Facebook così qualcuno in più clicca sul link e viene a leggerlo.

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    Franco Trabattoni 9 Maggio 2014 at 14:53

    Fuori tema? Non so lo so. Ma sono d’accordo. La società di oggi vede negli individui solo dei potenziali clienti ed è alla ricerca di mezzi sempre più occulti, allettanti e sofisticati per inserire più gente in questa categoria. Io, nei limiti del possibile, faccio come te: sto fuori da tutto.

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      Mongo 9 Maggio 2014 at 15:09

      La penso anch’io come l’amico The dark…
      Ma devo dare a Cesare ciò che è di Cesare: è grazie a facebook che ho potuto conoscere il nostro vignettista Moise, arricchire la mia raccolta delle immagini del Che e dei protagonisti dela rivoluzione cubana e, cosa per me più importante, conoscere la Genny.
      Parlerò di Genny a tutti i presenti al nostro raduno del prossimo 25 maggio, suggerendo a chi non potrà esserci di dare un’occhiata qui 😉

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    marco b. 14 Maggio 2014 at 13:56

    Ho letto i commenti e li ho trovati molto interessanti, quasi tutti. Trovo sinceramente inutile (Alfredo) un raffronto tra calcio e scacchi: francamente, che Caruana guadagni quanto un medio (non basso: ormai anche in serie A molti sono sui 150-200) calciatore di serie A a me sembra un miracolo, vista la comparazione tra la popolarità dei due sport. Ma il discorso più importante è quello relativo ai giovani. Qui bisogna intendersi: premesso che una diffusione capillare degli scachi, soprattutto in alcune zone d’Italia (tra le quali, ahimè, la Toscana) è ancora una chimera, non credo ci si possa basare (Marramaquis) sulla partecipazione ai Campionati Sociali. I circoli, è vero, sono in enorme difficoltà, frequentati come sono dai “vecchi” e poco più. Ma, paradossalmente, rispetto ai miei tempi (diciamo, come molti del blog, gli anni 70-80), i giocatori sono sicuramente molti di più. Giocano su fsiarena (quasi sempre più di 1000 connessi; una volta ci sono andato alle 7 di mattina ed erano già oltre 100…;) o su varie altre piattaforme, italiane e straniere. Seguendo mio figlio (2004) posso dire di essere d’accordo con Messa nel sottolineare che l’impianto dei Campionati Giovanili (provinciali, regionali, nazionali) è molto più solido e attraente di quanto non fosse una volta (ai miei tempi, non c’era sostanzialmente nulla). Da qui anche il miglioramento dei risultati internazionali dei nostri giovani, fino a non molti anni fa praticamente assenti. Ovviamente, la “mortalità” è enorme, ma questo avviene in ogni sport: non so, nel calcio esordisce in serie A circa 1 su 20.000 affiliati a una squadra giovanile…
    Credo sia comunque importante che ci sia un gruppo, più consistente di una volta, di giovani che cercano di migliorarsi studiando regolarmente seguiti da maestri. Sempre Messa diceva tempo fa che circa 200 persone vivono di scacchi nel nostro paese: poiché i giocatori professionisti li conosciamo, e sono mooooolti di meno, beh, suppongo che quasi tutti gli altri siano istruttori. A qualcuno insegneranno…
    Non so, non ho una conclusione. Ma non sarei così pessimista: il pessimismo cosmico è molto di moda in anni come questi, questo blog è frequentato da persone di una certa età (quorum ego) e questo non aiuta. Le difficoltà di “gestire” un fenomeno come Caruana (mediaticamente molto “difficile” di suo, lo vogliamo negare? Se, per assurdo, il 2790 fosse Axel Rombaldoni o Vocaturo secondo me la reazione dei media sarebbe molto migliore…) è innegabile. Ma vi assicuro che, confrontandola con quella degli anni 70-80, la gestione della FSI mi pare in ogni caso molto più solida e accorta, in molte cose. Che poi si possa fare di più, è ovvio e lo speriamo tutti.

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      Marramaquis 14 Maggio 2014 at 23:00

      Marco, tornerò qui presto sull’argomento, in quanto credo di non essere stato in grado di trasmettere con chiarezza il mio pensiero. Non m’interessa, infatti, la diffusione degli scacchi (fra i giovani in primo luogo) da un punto di vista strettamente quantitativo (numerico), quanto le caratteristiche, gli ambiti e soprattutto gli obiettivi della diffusione stessa.

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        Roberto Messa 15 Maggio 2014 at 10:13

        Credo di intuire quello che vuoi dire…
        Che modello aggregativo proponiamo con una massa di ragazzini istruiti agli scacchi da un numero crescente di istruttori e organizzatori motivati anche (o soprattutto?) da interessi economici?
        E’ poi così bello che ci siano decina di migliaia di appassionati che giocano a scacchi on-line mentre nei circoli rimangono solo pochi pensionati?
        Da un lato penso che non si possa riportare indietro le lancette dell’orologio, dall’altro riconosco che ci sia un conflitto di interesse da parte di tutti i soggetti (a cominciare dal sottoscritto) che “spingono” per una maggiore penetrazione nelle scuole ecc.
        A volte, come in tutti gli sport del resto, si notano istruttori e genitori troppo “coinvolti” nei risultati agonistici dei loro pargoli, ma se ti capita di assistere a un qualsiasi campionato (provinciale o nazionale che sia) vedrai come è bello vedere tanti ragazzi e ragazze (quasi del tutto assenti ai nostri tempi) che giocano, si divertono, socializzano.

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          Jas Fasola 15 Maggio 2014 at 10:30

          Certo, i tornei giovanili sono bellissimi e con tante attivita’ collaterali utili, che promuovono la socialita’ :mrgreen: .

          Esempio: campionati polacchi under 6 (sei) del prossimo giugno
          21.06.2014 (sobota)
          grill integracyjny godz. 1900- 2200
          dyskoteka + karaoke

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            Jas Fasola 16 Maggio 2014 at 21:20

            Poiche’ so che la Redazione e’ stata subissata da e-mail di richieste di ulteriori informazioni, do’ il sito
            http://www.zzszach.man.koszalin.pl/mp2014
            Le partite verranno trasmesse in diretta, per balli e karaoke ci stiamo organizzando :)

  18. avatar
    alfredo 14 Maggio 2014 at 14:35

    caro Marco
    il mio non era un raffronto
    era una constatazione .
    da buon classicista , conoscendo l’etimologia delle parole , coglierai sicuramente la differenza .
    ma sono d’accordo con te .
    un personaggio piu’ ” accattivante” avrebbe avuto una ricaduta sicuramente maggiore sugli scacchi nostrani
    Io spesso chiedo e mi chiedo : se nel 72 il match mondiale fosse stato Petrossian – Larsen quanti di noi giocherebbero a scacchi .
    la notizia sarebbe stata ( forse ) una noticina nella pagina degli esteri
    ma Caruana è cosi’ . Non puo’ fare il ” personaggio ” a tutti i costi .
    Prendiamolo con gioia per quello che ha sperando che continui a battere la nostra bandiera .
    Per quanto riguarda i 200 ” professionisti ” degli scacchi in Italia mi piacerebbe sapere come sono suddivisi .
    I giocatori ” puri” non penso possano essere piu’ di 10 – 15
    ci sono poi editori come Messa e Garett
    Qualche gestore a tempo pieno di Circolo ( mi sembra che lo sia Cordara)
    ma gli altri 180 ?

  19. avatar
    marco bettalli 14 Maggio 2014 at 19:44

    Caro Alfredo, in effetti me lo chiedo anch’io chi diavolo siano. Direi comunque senz’altro istruttori, insegnanti, maestri insomma. Ciò vuol dire, a occhio, che esistono non meno di un paio di migliaia di ragazzini, ragazzi o adulti che prendono regolarmente lezioni di scacchi. Un numero non da poco…
    Quanto a Petrossian – Larsen, sì hai perfettamente ragione. Ma hai scelto praticamente i miei due giocatori preferiti (per motivi diversi…;)!

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      Roberto Messa 14 Maggio 2014 at 22:22

      Si certo, la maggioranza dei “prof” sono istruttori scolastici, di club o di comitato regionale / provinciale FSI (hai visto quanti trainer, accompagnatori et similia c’erano ai camp. italiani giovanili di Courmayeur?). Alcune decine sono i maestri o maestri internazionali che danno lezioni (anche via internet il che personalmente non mi sembra una meraviglia) ai giovani (e meno giovani) agonisticamente più motivati. Riguardo al numero dei ragazzini avviati agli scacchi nelle scuole, sono un paio di migliaia ogni anno solo nella mia provincia (Brescia).

      Certo Caruana non ha per i media l’appeal di un Axel Rombaldoni, ma Karpov forse ne aveva? Un campione di scacchi deve giocare bene – il che è tremendamente difficile e “raro” – tutto il resto è optional. A proposito di guadagni, pochi giorni fa il sito Chessbase ha pubblicato i “conti in tasca” ai top, attribuendo a Caruana 640.000 dollari di premi vinti nell’anno 2013. Naturalmente non è garantito che duri, soprattutto se dovessero chiudersi i rubinetti dei petrodollari russi che negli ultimi anni hanno sponsorizzato vari tornei dei Grand Prix FIDE, World Cup e tornei dei Candidati.

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    marco b. 15 Maggio 2014 at 10:45

    Grazie Roberto per le precisazioni. 2000 intendevo le persone motivate a prendere regolarmente lezioni di scacchi, ovviamente a pagamento: ho sparato un numero a caso, ignoro quanti siano. Comunque, caspita, 2000 ragazzini a Brescia: in Toscana Leoncini mi dice che le scuole contattate sono una cinquantina in tutta la regione, siamo proprio una zona depressa… Ho letto anch’io dei 640.000 di Caruana. Sono contento per lui, non è detto che duri, ma anche qui non siamo del tutto pessimisti. Potrebbe anche, tra 2, 5 o 20 anni, finire sta crisi … Certo, per le centinaia (ormai) intorno ai 2600 deve essere più dura, anche se non ne saprei precisare i guadagni. E’ interessante notare come la crisi agisca contraddittoriamente: diminuisce gli introiti di attività come gli scacchi (meno sponsor, meno Enti del Turismo, meno assessori allo Sport), ma invoglia al professionismo (come disse Short in una celebre dichiarazione ai tempi della Thatcher), riducendo le possibilità di trovare altri lavori…

  21. avatar
    marco b. 15 Maggio 2014 at 11:20

    Dimenticavo. Riprendo ancora una volta una frase di Roberto: NON POSSIAMO FERMARE LE LANCETTE DELL’OROLOGIO. La nostalgia è un sentimento nobilissimo, di laudatores temporis acti è pieno il mondo. Ma Coppi e Bartali si drogavano molto più dei ciclisti di oggi, così come i tedeschi campioni del mondo nel 54. Fare lo storico di professione (il mondo ha sempre fatto schifo, difficile sostenere che stia peggiorando) e soprattutto fare un figlio a 50 anni sono buoni deterrenti: io adoravo i circoli scacchistici degli anni 70, ci sono cresciuto, così come pensavo che fosse normale spendere un patrimonio per stare 9 giorni fuori casa e fare partite di 5 e più ore con tanto di busta (da III nazionale, magari!). Beh, non lo era, i tornei week end sono molto migliori, così come giocare online per mio figlio è molto più naturale, e può giocare un’ora prima di cena senza che io debba perdere un’ora e più per portarlo al circolo. Senza contare che puoi giocare anche in un paesino di 200 abitanti, mentre io, ai miei tempi, soprattutto all’inizio faticai non poco a trovare qualche altro disgraziato che sapesse giocare, in una cittadina di 50.000 abitanti…

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