Spettabile Redazione di SoloScacchi,
ho di recente iniziato la lettura del meraviglioso libro di David Bronstein dedicato al Torneo dei Candidati di Zurigo 1953. La mia edizione è quella in inglese intitolata “Chess Struggle in Practice” con la traduzione di Oscar Freedman, copertina rigida, carta ottima, testo con caratteri grandi e ben leggibili, insomma uno di quei stupendi libri di una volta come non se ne producono ormai quasi più. Unica pecca la notazione descrittiva inglese, pazienza… si legge bene lo stesso.
Ecco, il mio dubbio riguarda l’onomastica delle aperture. Faccio un esempio: primo turno, partita tra Mark Tajmanov e l’autore, David Bronstein.
Partita godibilissima che viene definita sul frontespizio delle mosse quale “King’s Indian Defence” ma la cosa mi lascia un minimo perplesso… si tratta per caso di una Benoni? O piuttosto di un Gambetto Volga?!? Immagino che Bronstein a quel tempo sicuramente non abbia adoperato il termine “Gambetto Benko”, divulgato con successo dal Grande Maestro di origine ungherese solo una ventina di anni dopo, ma quale secondo voi la definizione migliore in termini di nome di apertura per questa partita che riporto qui senza commenti?
Grazie per l’attenzione e complimenti per il sito che è davvero unico ed eccezionale.
(lettera firmata)
Scritto da: (Qui gli altri suoi articoli)
E’ una ‘Benoni’ o per lo meno così viene definita da Bronstejn nel suo ‘Zurigo 1953 – il torneo internazionale dei Grandi Maestri’, edizione Caissa.
In Russia la Benoni Moderna è sempre stata considerata come facente parte dell’Est-indiana. Ma, per aumentare la confusione, in Russia la Difesa Est-indiana non si chiama né Est-indiana, né Indiana di Re: si chiama Vecchia Indiana (Staroindiiskaya), mentre quella che noi chiamiamo Vecchia Indiana da loro si chiama semplicemente Difesa Indiana.
Molte denominazioni delle aperture usate in tutto il mondo non sono accettate in Russia. Per esempio, il Gambetto Benko prende il nome di Gambetto Volga, mentre la variante Najdorf si chiama prosaicamente Siciliana d6-a6.
Si tratta a tutta evidenza
di una Siciliana, Dragone accelerato: 1. e4 c5 2. Cf3 g6 3. d4 Ag7 4. c4 d6 5. d5 b5 6. cb5 Cf6 7. Cc3, come nella celeberrima Horvath-Osmanbegovic, Austria 1993
Mi sono ricordato di avere la versione in lingua originale del libro di Bronstejn
” Il torneo internazionale dei grandi maestri – 3^ edizione, Mosca 1983 “. Sono andato a controllare e, contrariamente a ciò che mi aspettavo, ho visto che in testa alla partita Tajmanov – Bronstejn c’è scritto semplicemente ” Защита Венони “, Difesa Benoni.
Botvinnik, invece, commentando l’ottava partita del proprio match contro Tal del 1960 nel terzo volume dei suoi ” Lavori critici e analitici ” ( 1 d4 Cf6 2 c4 e6 3 Cf3 c5 4 d5 exd5 5 cxd5 g6 6 Cc3 Ag7 ecc. ), denomina l’apertura ” Староиндийская защита “, Difesa Vecchiaindiana.
Sorvolo sul dibattito “onomastico” (mi pare comunque di capire che per i russi i nomi derivati da giocatori non appartenenti al “blocco sovietico” non fossero bene accetti, vedi Benko e Najdorf…
e riprendo l’appunto di JasFasola. In effetti, il “nome” dell’apertura è una convenzione a volte fuorviante… uno è convinto di giocare una Benoni (apertura derivata da 1.d4 Cf6 2.c4) e dopo meno di dieci mosse si trova in una linea della Siciliana Dragone (che parte convenzionalmente con 1.e4 c5 2.Cf3, in maniera completamente diversa dalla Benoni). Curioso 