Tecnica, tattica e strategia: scacchi? Sì, ma anche biliardo!

Scritto da:  | 25 Maggio 2014 | 7 Commenti | Categoria: Curiosità, Zibaldone

Visti gli ultimi articoli di “sincretismo sportivo” (scacchi/box, scacchi/qualunque cosa), ho deciso di scrivere queste mie brevi considerazioni, consapevole di entrare in un ginepraio. Spero che questo pezzo possa indurre alla riflessione e alla polemica sui giochi/sport, troppo complessi per essere solo giochi e troppo statici per essere considerati sport.

Scacchi e biliardo 5

La mia curiosità di giocatore “sano” (amo giocare ma anche solo osservare qualsiasi tipo di competizione, dalle gare di “biglie” sulla spiaggia al Campionato del Mondo di Scacchi, dal Golf al al Curling e via giocando), mi ha portato ad affrontare altri sport (giochi) che ritengo, per molti versi, affini al nostro. Tra questi un posto di massimo rilievo è senz’altro il biliardo.

Siamo abituati ad associare il biliardo a due immagini diametralmente opposte: locali fumosi e malfamati, dove si gioca di denaro (al pari delle carte) o ad abitazioni lussuose dove il biliardo diventa per lo più oggetto d’arredo e status symbol.

Si tratta di immagini stereotipate – un po’ come lo scacchista genio, solitario, asociale finanche misogino, che tanto piace alla nostra stampa non specializzata – che non corrispondono alla vera essenza del gioco. Infatti, si tratta di un sport che, se giocato a buon livello, ha caratteristiche simili agli scacchi. E’ un gioco dove la tecnica è fondamentale, così come la tattica e, soprattutto, la strategia.

Scacchi e biliardo 2

I grandi campioni di biliardo sono in grado di trovare il colpo (la mossa) migliore e ciò gli permette di “prevedere” ciò che succedere due o tre colpi (mosse) dopo; né più né meno ciò che fa lo scacchista quando, dopo aver trovato il proprio piano di gioco, cerca di calcolare le mosse successive, valutando cosa il proprio avversario farà e cosa sarà costretto a fare lui. Questa capacità di calcolare lo sviluppo della partita permetterà al giocatore di biliardo di scegliere quei colpi che, in prospettiva della risposta dell’avversario, lo porteranno ad una posizione delle biglie più congeniale al proprio gioco (per esempio con prevalente gioco di sponda o o scegliendo di posizionare le biglie (“rimanenza”) sempre in difesa, rinunciando ai facili punti (i pedoni negli scacchi) pur di mettere in difficoltà l’avversario, o attaccare, se possibile. Come gli scacchi, quindi, il biliardo agonistico è un gioco complesso e assolutamente “estetico”. Scacchi e biliardo 4La bellezza del gioco è apprezzata, così come per gli scacchi, quanto più si conosca il gioco e, profondamente, le regole e le difficoltà tecniche. In una determinata posizione sul “panno”, i grandi giocatori riescono a trovare il colpo (la mossa) migliore o comunque a loro più congeniale, che gli altri non riescono a vedere o solo mettere in pratica. Ma l’estetica del biliardo può essere apprezzata anche dal neofita o dal profano che guarda gli oggetti di gioco: il biliardo, il panno verde, le palle gialla, bianca e il pallino rosso, i birilli bianchi e rosso, le stecche di ogni foggia e colore; così come per gli scacchi sono la forma dei pezzi, gli intarsi della scacchiera finanche l’orologio.

Nel biliardo, così come negli scacchi, c’è necessità di studio e di pratica, che non deriva solo dal “gioco vivo” ma anche – soprattutto – dall’allenamento fatto a casa. La teoria di gioco è complessa, essendo basata sui movimenti geometrici delle biglie sul rettangolo di gioco e sulla “fisica”, dovuta alla previsione dei movimenti delle stesse, dalla loro forza cinetica e dall’“effetto” che le biglie prendono, colpite dalla stecca (o giocate con le mani), in relazione al panno di gioco. La complessità dei calcoli è testimoniata dalla presenza dei c.d. “diamanti”, i piccoli segni in madreperla che troviamo intorno al biliardo “all’italiana” (che rappresentano numeri diversi a seconda del tiro) e che permettono i complessi calcoli per i giochi di sponda delle biglie. Vi sono posizioni base che vengono trattate nella stessa maniera, aperture di gioco (c.d. “acchito”) che condizionano il successivo sviluppo iniziale di ogni set di gioco.

Come negli scacchi ogni grande giocatore inventa e crea qualcosa di nuovo. Basti pensare il famoso colpo di Lotti – “Lo scuro” di nutiana memoria (film “Io, Chiara e lo Scuro”) – con la sua “ottavina reale” o i colpi di Carlo Cifalà, per citare solo due giocatori storici del biliardo italiano.

Per finire queste mie poche righe, vorrei proporvi una descrizione del gioco fatta proprio da Francesco Nuti nel film sopra ricordato, nella speranza che qualcuno sarà in grado, prima o poi, di descrivere gli scacchi con analoga semplicità e passione.

Scacchi e biliardo 6

avatar Scritto da: Zenone (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a Tecnica, tattica e strategia: scacchi? Sì, ma anche biliardo!

  1. avatar
    fabio da ancona 25 Maggio 2014 at 08:10

    le immagini sono relative allo Snooker, gioco dove calcolare la sequenza è fondamentale

    • avatar
      Zenone 25 Maggio 2014 at 08:45

      Sì, hai ragione. Anche nel gioco “all’americana” la sequenza è fondamentale. Ma, mentre in queste due modalità la sequenza è legata alla possibilità di avere il gioco “in mano” (il giocatore procede nella partita senza soluzione di continuità fino a quando non commetterà un errore, cioè non manderà in buca la bilia), nel biliardo “all’italiana” si gioca alternativamente, proprio come negli scacchi, cioè al mio colpo segue quello dell’avversario e quindi devo calcolare cosa succederà sul panno proprio perché dopo toccherà a me muovere…ehm…giocare!

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    Renato Andreoli 25 Maggio 2014 at 10:45

    Sul finire degli anni ottanta ebbi occasione di fare un’esperienza di insegnamento degli scacchi nella Casa Circondariale del capoluogo della provincia in cui abito. Un’esperienza sulla quale non posso dilungarmi troppo senza entrare in particolari che lederebbero la riservatezza dei detenuti che vi partecipavano. Tuttavia, almeno questo aneddoto lo voglio raccontare.
    Uno dei ragazzi – lo chiamo così anche se non era proprio giovanissimo – appena ebbe appreso le mosse degli scacchi, dichiarò con sicurezza: – Io sono un giocatore di biliardo, e adesso vedo che il biliardo e gli scacchi sono la stessa cosa.
    Diceva proprio così, “ sono lo stesso gioco”. Non parlava di somiglianze; affermava categoricamente che sono “ assolutamente la stessa cosa! “ E ad ogni incontro ribadiva il concetto con sempre maggior convinzione, senza peraltro mai spiegare quali fossero secondo lui le analogie fra i due giochi.
    Dopo alcune settimane il simpatico giocatore di biliardo mi preannunciò che sarebbe uscito di prigione, dato che il suo avvocato aveva ottenuto per lui la semi-infermità mentale. “ Ma ciò non significa che sono matto: con un po’ di buona volontà la potresti prendere anche tu!”, mi disse con la chiara intenzione di farmi un complimento, e per ricordo mi regalò una di quelle barchette che i detenuti assemblano per passare il tempo.
    Mentre tornavo a casa quel giorno, non potei fare a meno di collegare un po’ ingenerosamente la notizia della semi-infermità mentale con il giudizio che equiparava gli scacchi e il biliardo.
    In quel periodo ero abbonato alla rivista “64”, allora diretta da Karpov.
    Nella cassetta della posta trovai puntuale come sempre l’ultimo numero della rivista. Lo sfogliai e quale non fu la mia sorpresa nel trovare che un’ intera pagina era dedicata alla presentazione di una importante novità editoriale, un volume intitolato “Gli scacchi e il biliardo”.

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    Fabio Lotti 25 Maggio 2014 at 11:34

    Scacchi-biliardo è un binomio che mi piace. Tra l’altro da giovincello scherzoso vinsi pure un campionato di stecca al dopolavoro ferroviario di Siena. Un bel ricordo. Concordo con le osservazioni del poeta Zenone… 🙂

  4. avatar
    DURRENMATT 25 Maggio 2014 at 13:08

    …concordo sulla stretta relazione, soprattutto geometrica, tra scacchi e biliardo. Molto intrigante questa tendenza inaugurata su questo blog: trovare connessioni tra scacchi e altri sport è attività complessa ma molto stimolante. L’articolo proposto mi riporta indietro negli anni (inizi ’80), quando si “marinava” la scuola e ci si rintanava nelle sale giochi(videogames a 100 lire,calciobalilla e stecca erano i più gettonati). Era in quei luoghi ameni e fumosi che si apprendeva l”arte”… la corretta impugnatura della stecca, come fare il “ponticello” e a rispettare il “panno” come fosse la pelle di una donna ( in realtà la metafora proposta ad esempio era molto più “colorita”;). Il film di Nuti(mi dispiace per la piega che ha preso la sua vita), “Io, Chiara e l’oscuro”, fece all’epoca tendenza e ci fu un boom del gioco. Il biliardo come gli scacchi sono una cosa seria; nel romanzo di Mordecai Richler (il mio biliardo), guarda caso confuso tra i miei libri di scacchi, campeggia una citazione di William Makepeace Thackeray che recita così… “Una stecca non è diversa da una penna,un flauto traverso,o uno stiletto.Per imparare a padroneggiare tutti questi strumenti occorrono studio,perseveranza e una certa predisposizione naturale”. Un consiglio a tutti: quando di notte i pensieri si accavallano e Morfeo vi ignora alla grandissima, accendete il vostro televisore e sintonizzatevi su Raisport…P.S. complimenti per l’articolo.Ha ridestato un’ondata di ricordi sopiti.

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    Giancarlo Castiglioni 25 Maggio 2014 at 21:12

    La similitudine tra scacchi e biliardo mi sembra ovvia.
    Io ho scritto sulla similitudine con il tennis perché questa può facilmente sfuggire a chi non conosca almeno uno dei due ambiti, dato che il tennis ha una forte componente fisica che manca agli scacchi.
    Come per gli scacchi, anche per il biliardo ci sarà chi nega si possa considerare uno sport.

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    Zenone 31 Maggio 2014 at 08:18

    E’ in corso un’altra prova del Tour BTP, con i più forti giocatori italiani (e quindi del Mondo…;). Diretta su RaiSport con telecronaca del giocatore/giornalista e videdirettore della testata sportiva Auro Bulbarelli. E’ stato fatto esplicito riferimento ai parallelismi che legano scacchi/biliardo, dal punto di vista tattico/strategico. Può darsi che il collegamento sia ovvio, ma non se ne parla molto, mentre i punti di contatto tra questi due sport/giochi sono molti.

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