Quella sagomaccia del Mongo ci aveva rassicurato sul posto, Cantalupo, scrivendoci che era facilmente raggiungibile…
A nostre spese abbiamo scoperto che l’indirizzo che ci aveva fornito non si trova nemmeno con l’ultima versione di Google Maps e nessun navigatore, nemmeno quelli di ultima generazione, sarebbe stato capace di trovare quella fantomatica trattoria.
Dopo infinite peripezie incontriamo un camionista esperto della zona che, non si sa come, conosce il posto e ci fornisce le giuste indicazioni per arrivarci.
Innanzi tutto il paese: non era Cantalupo, bensì Castellazzo Bormida…
– Dai ragazzi, non prendetevela… E’ stato solo un pesce d’aprile!
– Il 25 di maggio?!
Il Mongo, che tra l’altro è stato l’ultimo ad arrivare, sta ancora scappando con alle calcagna i nostri terribili segugi.
Fatte le presentazioni, salutati vecchi e nuovi amici, ci mettiamo a tavola e…
Nemmeno il tempo di sederci che ci accorgiamo dell’imbarazzo che ha colpito il nostro fotografo di fiducia…
– Ragazzi, mi sono dimenticato il rullino nuovo a casa per cui oggi non posso fare le foto…
Noi tutti incominciamo a guardarlo male e non abbiamo nemmeno il tempo di dirgliene quattro, che costui ha già raggiunto il Mongo e continuato la fuga insieme a lui.
Ripresoci, dedichiamo il primo brindisi alla nostra creatura, ’57 storie di scacchi’, con applausi agli autori presenti, agli autori assenti ed ai due autori in fuga.
– Discorso… Discorso…
Il Direttore ringrazia, si pulisce gli occhiali, si alza in piedi e tira fuori dalla sua 24 ore una risma di carta e incominciando a sfogliarla, dice:
– Sarò breve…
In nostro salvataggio giunge la padrona della trattoria che incomincia con il servire gli antipasti, poi i primi e…
Tra una portata e l’altra il Moise, ospite d’onore al tavolo, ci ha deliziati con vignette e sciarade a tema scacchistico; mica poteva fare diversamente visto che il tizio alla sua sinistra lo invitava gentilmente, mostrandogli un’accetta pronta all’uso che tiene sempre nel proprio tascapane, a disegnare…
Mentre si aspetta l’arrivo della carne fatta sulla brace, all’improvviso una scacchiera appare sul nostro tavolo; è di Pablo che vuole mostrarci una partita, tratta da un libro rinvenuto in non si è capito bene quale bancarella di qualche mercatino dell’antiquariato…
Eseguite le prime mosse:
– … E qui, ci pappiamo il cavallo!
Non l’avessimo mai detto!!
Nel salone a fianco c’era il IV raduno dell’OMVAO (Organizzazione Mondiale Vegetariani Animalisti Oltranzisti) e la rissa è scoppiata in un batter di ciglia…
Ce la siamo vista brutta, ma proprio brutta brutta.
Chiarito l’equivoco, accettate le reciproche scuse e mascherati alla bene meglio gli occhi neri, ognuno dei due gruppi è tornato a sedersi ai propri posti.
Dopo i dolci, il caffé e gli ammazza caffé (alzi la mano chi non era venuto solo per questo)…
Alfredo scusaci, ma qui dalle nostre parti chi non tracanna vino e derivati vari, dal limoncello alle grappe più ricercate, gli tocca per penitenza saldare il conto…
– Ehi voi due… Aspettatemi!!
Un altro di noi in fuga!!
Pagato il conto, per conto di Alfredo, qualcuno esclama:
– Ed ora: lampo!!
Riusciamo appena in tempo ad intravedere la padrona che, con una scopa in mano, si avventa contro di noi che svicolando a tutta mancina riusciamo ad uscire dal locale; la signora, poveretta, aveva anche ragione: ormai è notte fonda.
Baci ed abbracci, saluti a tutti con le solite raccomandazioni di andare piano, ci si da appuntamento al prossimo raduno.
Dai tre in fuga non abbiamo ancora ricevuto notizie, ma vi terremo aggiornati.
I disegni sono quelli che ‘molto gentilmente’ abbiamo chiesto al Moise di dedicarci.
Invieremo gli avanzi, molto risicati, a chi indovinerà la Frase Bisenso Illustrata. Unico indizio: la città di provenienza del nostro Moise, patria del Moscato!!
Ah… sembra intanto che la Pravda abbia già pubblicato una foto del sedizioso raduno… difficile riconoscere i volti dei clandestini, tra le folte chiome par di intravedere i ciuffi del Dottor Cecchelli e del Professor Berni in religioso silenzio meditativo, Mongo prende appunti, Alfredo è in preghiera, Messa be’… lui, come dice il nome, è già il verbo divino non appena apre bocca e Martin sembra un pò assorto stagliato sullo sfondo nel ruolo che più gli si addice, quello del cartongesso…
Seconda foto pubblicata sulla Pravda… si riferisce all’argomento floreale che ha acceso gli animi nella discussione di botanica insorta tra genovesi e resto del mondo: Pablo Silvestri e Bernao i più accesi sostenitori di quanto le copertine de L’Italia Scacchistica fossero più realistiche un tempo, il resto dei commensali leggermente più perplessi…
Le linee di Alfieri?
quasi ci siamo…
La cittá di Alfieri?
acqua!!
Allora La posta di Alfieri?
Soluzione: Le opere di Alfieri
E perché? Cosa c’entra la parola “opere” con la definizione?
Beh… Gli alfieri ‘operano’ sulle diagonali; Alfieri è un noto scrittore astigiano che ha scritto diverse ‘opere’. 🙄
Mi pare un po’ stiracchiata… Allora vi propongo una piccola crittografia: “perito fallimentare” (soluzione 7, 2, 7).
@Filologo: “perito fallimentare” (soluzione 7, 2, 7) = Esperto di scacchi. Bellissima!
Tutto a posto, tutto a posto! Il gruppo è di nuovo compatto! Ho sentito in TV Adriano De Zan dire che “i Tre in fuga sono stati ripresi in un lampo (!!) dai compagni di squadra della maglia rossa” …..
Bellissima la foto, perche’ non ne fate un poster? Potrebbe avere un grande successo nelle osterie
Frase bisenso illustrata: Un verso di Alfieri
Perito fallimentare: maestro di scacchi(dopo l’aiuto di Delpraub)
Prima avevo pensato qualcosa come: Pratico in fiaschi (dove pratico è voce del verbo praticare)
perito fallimentare esperto in cilecca
perito fallimentare = 5, 8
matto affogato
(mat=morto=perito)
(affogato… dai debiti 🙂 )
Complimenti ai solutori. La mia soluzione era quella di Delpraub. Anche quella di Andreoli può andare, ma perito=esperto più che maestro. Per rivitalizzare Grandi diagonali, una soluzione potrebbe essere Ideali di Alfieri?
scusa, puoi spiegarmela (perito fallimentare=esperto di scacchi)?
Scacco=fallimento, fiasco
ok grazie, non mi sembra convincente ma va bene lo stesso 🙂
Scusa, Filologo, ma tra perito ed esperto non vedo il bisenso, mentre tra perito e maestro lo vedo.
Perito ed esperto sono sinonimi quasi intercambiabili. Si potrebbe dire benissimo esperto fallimentare, mentre maestro fallimentare non funziona.
Allora, come l’ho vista io, perito sostantivo, autore di perizie, contro perito aggettivo, esperto, abile. Ma mi sa che l’abbiamo apprezzata solo io è Delpraub…
Permettimi di insistere. Io sostengo che dal punto di vista enigmistico la tua soluzione non è del tutto legale proprio perché nella frase “esperto di scacchi” la parola “esperto” ha il medesimo significato di “competente” in entrambi i contesti, mentre dovrebbe esserci un doppio senso. Ciò che rende divertente la tua frase è proprio il doppio senso che la parola “scacchi” assume nelle due situazioni.
Per esempio, nella soluzione che ho proposto io per la frase “diagonali scacchistiche”, cioè “un verso di Alfieri”, sia la parola “Alfieri”, sia la parola “verso” hanno un doppio senso: in poesia il verso può essere un endecasillabo, mentre nel gioco degli scacchi le diagonali sono le direzioni che un Alfiere può percorrere in un verso o nell’altro. Anche questa soluzione non è forse legale al cento per cento, ma, tenendo conto che non era voluta dall’autore, si potrebbe forse accettare.
Se preferite Maestro per Esperto non ho niente da obiettare, il gioco è ormai regalato al blog. Per Grandi Diagonali che ne dite di Due linee di Alfieri?
perito fallimentare 7 2 7 esperto in fiaschi
perito fallimentare 7 2 7 sovente mi sbaglio
chiedo scusa,ma mi era sfuggita la soluzione di Andreoli ‘pratico in fiaschi’
Io ero arrivato a ‘esperto di tattica’ che però con fallimentare ha poco; mi pare che però anche scacchi e fallimentare abbiano poco in comune, se non la mia carriera. 😥 😉
Per “Grandi Diagonali”, mi è venuto in mente qualcosa del tipo “Odi di Alfieri”, (anche se i due pezzi simpaticamente disegnati da Moise non sembrano proprio odiarsi) o “Tragedie di Alfieri” (se solo pensiamo alla incomunicabilità degli alfieri di colore contrario).