“Quando giocai con Portisch nel torneo Sigeman del 2008 avevo visto poche sue partite – quelle dei primi turni di quel torneo. Inoltre, non credo di avere mai visto una partita completa di Bobby Fischer. Certamente, sarei felice di sapere di più, ma il mio punto di vista dovrebbe essere abbastanza chiaro: le mosse sono importanti, non i nomi” (MI Axel Smith).
A Lund, in Svezia, il giocatore che non migliora mai è soprannominato mummia.
Non si tratta di un’espressione offensiva, anzi la mummia viene apprezzata, in fondo ama gli scacchi. Si ritiene un giocatore ambizioso, gioca spesso e partecipa regolarmente a tornei.
Nel suo libro “Pump Up Your Rating” il MI svedese Axel Smith (il cognome gli viene da un antenato scozzese) così vede la settimana tipica della mummia (ho fatto solo qualche lieve modifica per aderirla alla realtà italiana).
- Lunedì: due ore di lampo su scacchisti.it
- Martedì: passare la serata guardando partite di un super torneo, facendo il checking con il programma scacchistico che viene proposto.
- Mercoledì: qualche blitz di riscaldamento, prima di guardare un DVD.
- Giovedì: la mummia pianifica di prepararsi per la partita di sabato leggendo un libro, ma non lo fa in quanto si mette a guardare le chess news su Scacchierando.
- Venerdì: legge il racconto del match Steinitz-Zukertort su SoloScacchi. Dà un’occhiata ai diagrammi, ma si concentra soprattutto sulla grande storia raccontata nel testo. Lo fa con il PC a letto, mezz’ora prima di addormentarsi.
- Sabato: perde e proclama che un singolo errore gli abbia fatto perdere la partita. Dà una veloce occhiata con un programma scacchistico.
- Domenica: niente scacchi, è impossibile essere motivati dopo una così ingiusta sconfitta!
La mummia passa molto tempo con gli scacchi ma non impara molto. In particolare non è attivo nell’apprendimento.
Consiglia Smith: limitare le partite blitz, cercare di indovinare le mosse senza l’ausilio del computer, guardare pochi o nessun DVD (soprattutto se comporta passività da parte di chi lo guarda), accettare gli errori (non fermarsi al primo, quando spesso ce ne sono altri).
Infine, focalizzarsi sugli scacchi. Non c’è niente di male a guardare chess news o leggere la storia di grandi campioni, ma questo è divertimento, non allenamento.
“Ho spesso provato a discutere gli aspetti teorici o filosofici degli scacchi con forti giocatori, ma molti di loro semplicemente non sono interessati. Interpreto questo come un altro segnale che l’abilita’ dovrebbe essere preferita alla conoscenza. I giocatori forti sono interessati alle mosse e a specifiche valutazioni, non a principi generali. Questo atteggiamento gli ha dato la loro forza.” (MI Axel Smith).
Quello che conta è avere un serio programma di allenamento, che parta dall’analisi delle proprie partite con la preparazione della “lista degli errori” e dalla risoluzione di quiz con il metodo del picchio (dal cognome del GM Tikkanen che in finlandese significa picchio). Si parte con i quiz più semplici, divisi per gruppi (ad esempio infilata, attacco doppio etc.), si fanno tutti e poi si riparte daccapo con gli stessi quiz ponendosi un obiettivo (ad esempio risolverli in metà tempo) e potendo così vedere i progressi. Poi, finché non si risolvano con sicurezza, si fanno ancora, e ancora, e ancora, e ancora, come il picchio batte sul tronco dell’albero…
E allora la mummia uscirà dalla tomba…
Ogni riferimento al sottoscritto è puramente casuale… 😉
…ho visto “mummie” uscire dai sarcofagi dopo aver scoperto le TECNICHE TANTRICHE… a confronto non c’è “Pump Up your rating” che tenga e non sto scherzando!!!
Purtroppo, in fatto di meditazione, qui siamo ad un livello molto, molto piu’ basso, anche se a me piace lo stesso .
PRIMA REGOLA DEL GM BRYNELL: se l’avversario pensa, pensa, non alzatevi dalla sedia, potreste svegliarlo! Quando vedete che sta per muovere, allora alzatevi! Potrebbe insospettirsi e rimettersi a pensare…
… le “maratone” tantriche sono la panacea per tutti i mali. Basta organizzarsi e poi è solo questione di tecnica 😉