Campionati vista lago

Scritto da:  | 9 Giugno 2014 | 28 Commenti | Categoria: Attualità, Campionati Italiani, Nazionale

Campionato Regionale Lombardo 2014 06

Un giovane lettore di SoloScacchi chiama l’attenzione di fds, o di un un suo qualche collega…

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“Due intense ed entusiasmanti giornate di scacchi”. In queste parole di Fiorenza Viani, nel suo rapido resoconto pubblicato sul sito dell’Accademia Scacchi Milano, è riassunto lo spirito e la soddisfazione di tutti coloro che a vario titolo hanno “vissuto” i Campionati regionali giovanili della Lombardia che si sono svolti a Padenghe, sul Lago di Garda, l’1 e il 2 giugno.

Dagli under 8 agli under 16, 163 i partecipanti nei campionati individuali del 1 giugno e 39 le formazioni al via nei campionati a squadre del 2 giugno, in totale circa 200 i giocatori coinvolti nei due tornei, una partecipazione che frantuma i record precedenti.

Perché sono qui a raccontarvelo? Perché quando nel 2007 insieme ad Aristide Zorzi e pochi altri abbiamo fondato qui in provincia di Brescia la ASD Scuola di Scacchi Torre & Cavallo non avrei mai pensato che in pochi anni l’associazione arrivasse a gestire una media di 100 corsi di scacchi all’anno, sparsi nelle scuole di una ventina di comuni, dalla Val Trompia al Lago di Garda, dalla Val Sabbia alla Franciacorta, e ad essere scelta dal Comitato Regionale Lombardo della FSI per organizzare ben quattro edizioni consecutive dei regionali giovanili.

Il merito di tutto ciò è del presidente-istruttore-organizzatore Aristide Zorzi, di alcuni genitori e dei nuovi istruttori che si sono affiancati negli ultimi anni, costituendo tra l’altro alcune sezioni distaccate della “scuola” – un modello interessante per sviluppare l’attività su un territorio vasto e frammentato come quello della nostra provincia, lavorando insieme sotto lo stesso ombrello.

Qui non entro nel dettaglio delle classifiche (che si trovano per esempio in questa pagina web) … ma per condividere una carrellata di immagini, di riflessioni e di considerazioni.

Campionato Regionale Lombardo 2014 14

La scuola di scacchi Torre & Cavallo premiata per il maggior numero di iscritti ai campionati individuali

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Le fotografie testimoniano innanzitutto il divertimento dei ragazzi, lo spirito agonistico e ludico, la riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che anche le nuove generazioni preferiscono giocare e socializzare con avversari in carne ed ossa che non al computer.

Per una serie di motivi i giovanissimi non possono (e non vogliono) giocare ogni giorno nei circoli vecchia maniera, ma lo fanno nelle scuole dove gli scacchi sono già entrati (con finalità pedagogiche) poi nei tornei per quella percentuale fisiologica dei più motivati, nelle lezioni di gruppo con gli istruttori.

Per i più fortunati sta prendendo piede un po’ ovunque la formula degli stage-vacanza; in Lombardia l’esempio più fulgido è lo stage di Celerina, la cui diciannovesima edizione si svolge quest’anno dal 15 al 22 giugno, condotta dal maestro internazionale Daniel Contin e interamente ospitata presso la casa di montagna di Valdo Eynard, benemerito scacchista bergamasco, che diciannove anni fa ebbe questa generosa quanto geniale intuizione.

In SoloScacchi mi capita ogni tanto di leggere opinioni scettiche sulla validità dei progetti e sui “secondi fini” di chi anima lo scacchiamo giovanile in Italia. Mi rendo conto che qualsiasi cosa io dica al riguardo è in odore di “conflitto di interessi”, perché pur non essendo coinvolto direttamente come istruttore (se non occasionalmente per i ragazzi più motivati della nostra associazione, a titolo volontaristico non avendo proprio il tempo di farlo in modo “serio” e strutturato) è innegabile che come editore non posso che sperare in una crescita del mercato potenziale per le mie pubblicazioni.

Ad ogni modo io sono convinto che passione, volontariato e professionalità possano lavorare e crescere insieme anche negli scacchi, facendo qualcosa di utile per i giovani e creando nuove occasioni di aggregazione. Molti scacchisti più o meno ex hanno ritrovato nelle esperienze con i giovani stimolo, gratificazione e rinnovata passione scacchistica. Provare per credere!

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28 Commenti a Campionati vista lago

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    Silversurfer 9 Giugno 2014 at 22:45

    Roberto perdonami ma parlando di Lombardia in termini organizzativi e in questo caso di Val d’Aosta in termini logistici (ma fino all’anno scorso è Lombardia anche lì perchè per due anni si è svolto a Bratto in provincia di Bergamo) un altro esempio di summer camp che non hai citato è quello organizzato da noi di Chess Projects ASD.

    Un vero camp multisport dove per una volta a farla da padrone non è il calcio ma gli scacchi!

    Con questa siamo arrivati già alla terza edizione e dopo i 14 (1 settimana) del primo anno e i 25 (totale su 2 settimane) del secondo, quest’anno le presenze si sono attestate a 37 in una sola settimana (un volume triplo o quadruplo rispetto a Celerina)…anche grazie alla collaborazione con Promo.S e con Milan Junior Camp. Maggiori informazioni e dettagli e tante foto sul nostro sito http://www.chesspro.it.

    La domanda che io mi pongo spesso è ma quando è che in Italia (ed in particolare in Lombardia) le varie associazioni invece di organizzare tanti micro camp di vario tipo non abbandoneranno la paura di perdere il singolo tesserato e sposeranno l’idea di un villaggio globale dove ognuna può confluire con i propri istruttori ed allievi condividendo spazi e servizi e potendo così abbattere i costi e offrire un servizio migliore ? Risposta…vista la mentalità probabilmente MAI.

    Ciao alla prossima,

    Matteo

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      Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 09:39

      Caro Matteo, hai fatto benissimo a ricordare il camp che Chess Projects organizza quest’estate in Val d’Aosta (e precedentemente a Bratto) ma io ho preferito prendere ad esempio quello di Celerina non tanto perché ha l’avallo istituzionale del Comitato Regionale Lombardo FSI quanto soprattutto per il modello che propone, se quello che mi è stato raccontato corrisponde interamente al vero: uno scacchista che ha una casa in montagna offre gli spazi, alcuni genitori cucinano e si prendono cura dei ragazzi, che per ovvi motivi logistici non possono essere più di 12. E’ una piccola ma bellissima realtà che resiste da ben 19 anni consecutivi e mi auguro possa essere imitata, con tanta buona volontà, anche in zone scacchistiche più periferiche e meno ricche della Lombardia.
      Poi avrei dovuto citare anche altre iniziative, per dirne una i campus estivi “Il Castelletto” di Savona (http://www.ilcastelletto.org).

      Riguardo all’auspicio di maggiore collaborazione non posso che essere d’accordo, ma credo che in una certa misura sia fisiologico che le varie ASD organizzino piccoli stage a “km zero”… bisogna pensare anche all’impegno economico (e di tempo) delle famiglie. Non nascondiamoci che anche alle finali dei campionati italiani under 16, negli ultimi anni di minori disponibilità per le famiglie, molti ragazzini anche promettenti semplicemente non hanno potuto affrontare trasferte lunghe e costose in località come Ragusa, Courmayeur…

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        Massimiliano Orsi 10 Giugno 2014 at 11:02

        Ciao Roberto

        Sono in leggero conflitto di interessi, in quanto amico di Matteo Zoldan e tesserato per la Chess Projects; tuttavia non ho mai contribuito alle sue iniziative, nemmeno a questi eventi giovanili; vorrei pertanto esprimere una mia opinione.

        Non conosco il camp di Celerina e le uniche cose che so sono quelle che hai scritto tu qui sopra; ma quando dici che ti piace il suo modello, mi sembra che cadi in contraddizione con quanto detto da te altre volte, ovvero della necessità di portare professionalità nel mondo degli scacchi.

        Certamente a Celerina tutto avverrà a livelli professionali, sia dal punto di vista logistico che tecnico e i ragazzi si divertiranno un mondo; e 19 anni consecutivi rappresentano un successo straordinario; ma se la base è l’ospitalità di un appassionato e il volontariato dei genitori che cucinano, allora non possiamo parlare di vera professionalità. E’ un “come se fosse”, che può anche essere del tutto sufficiente e magnifico. Ma la professionalità è diversa.

        Da questo punto di vista, mi sembra che i camp organizzati dalla Chess Projects (che non ho mai frequentato e che conosco solo per la testa che mi fa lo Zoldan ogni volta che lo incontro), con quote di partecipazione che devono competere con il mercato di altri camp sportivi, con strutture e personale che viene retribuito secondo contratti ben precisi, siano un modello più prossimo a quanto da te altre volte auspicato.

        Ciao

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          Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 12:40

          Ciao Massimiliano, essendo ormai da 37 anni un professionista degli scacchi a vario titolo, ho conflitti di interesse di fronte ai quali i tuoi sono un nonnulla! Riguardo alla professionalità degli operatori ammetto pure di essere stato, in altre epoche storiche, più radicale, ma in particolare nel settore giovanile sono arrivato alla conclusione che la formula chimica più “virale” vada ricercata in un giusto mix tra professionismo e volontariato, soprattutto di questi tempi. Del resto avviene nei club e nelle scuole di tutti gli sport che i genitori si prestino ad accompagnare i ragazzi, a cucire le magliette, a mettere a disposizione il pulmino aziendale per le agevolare le trasferte ecc. Intendiamoci: se un istruttore va a insegnare in una scuola o lavora in un club in modo continuativo e strutturato è “indispensabile” che venga retribuito, anche perché altrimenti prima o poi sarà costretto a lasciare un vuoto alle sue spalle. Ma se i genitori si offrono per collaborare, o diventano essi stessi istruttori (a tempo perso e poi magari anche retribuito), che male c’è? E’ con questo mix che la ASD che ha organizzato i campionati di Padenghe è cresciuta negli ultimi anni; gli stessi tornei dell’1 e 2 giugno non avrebbero potuto svolgersi senza tutte quelle persone che hanno dato un mano per il solo piacere di farlo.
          Infine io credo che i migliori professionisti degli scacchi siano quelli che fanno ciò che fanno anche per passione, per spirito di corpo, per il piacere di farlo, senza chiedere (senza chiedersi) sempre quale sarà il tornaconto diretto e immediato. Anche i tanto vituperati giocatori titolati – GM e superGM – giocano a scacchi fondamentalmente per passione, è una condicio sine qua non.

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            Andrea 10 Giugno 2014 at 13:45

            La manifestazione di Padenghe è stata molto bella e ben organizzata. La Scuola Scacchi Torre&Cavallo svolge un lavoro di capillare diffusione del gioco degli scacchi che probabilmente non ha eguali in Lombardia.
            Dunque complimenti davvero ad Aristide e Roberto!
            Il paragone tra Celerina e il campus di chess projects mi sembra però del tutto inadeguato: Celerina offre una formazione scacchistica di altissimo livello con uno dei migliori allenatori giovanili disponibili in Italia (Daniel Contin). Tutto ciò a costi estremamente contenuti. La mia impressione sul campus di chess projects è che sia semplicemente un’operazione commerciale che ha a che fare con gli scacchi solo incidentalmente.

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              Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 14:01

              I complimenti per il lavoro nella scuola e nell’organizzazione dei campionati vanno tutti ad Aristide. Sono stato presidente nei primi due anni di vita della nostra ASD, poi ho dovuto cedere il testimone, ci vuole davvero tanto tempo… Anche Padenghe io ho fatto solo le fotografie.
              Il tuo commento sulle proposte di chess projects mi sembra un po’ figlio proprio di quel pregiudizio che vorrei sradicare: le iniziative sono buone o meno a prescindere dal fatto che vengano organizzata per passione “pura”, per legittimo profitto, o per un mix delle due. Allo stesso modo qualcuno potrebbe ribattere che anche Padenghe tutto è stato fatto solo perché qualcuno potesse direttamente o indirettamente guadagnarci, a cominciare dal Comune di Padenghe che ha fortemente voluto i campionati per il secondo anno consecutivo.

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              Silversurfer 10 Giugno 2014 at 14:45

              Ringraziamo il gentile Andrea (presumo da altri giudizi espressi nel passato di sapere di quale Andrea si tratti…;) per la sua valutazione, figlia sicuramente di una profonda conoscenza del Campus “Scacchi, Sport e Natura”.

              Molto più importante del suo giudizio soggettivo è però quello delle famiglie e dei giovani che vi hanno preso e vi prendono parte ed i dati di crescita del campus stesso.

              Quanto al livello tecnico degli istruttori presenti mi sento di rassicurarlo…è sempre proporzionale a quello dei partecipanti.

              D’altronde non serve il sottoscritto (per quanto dotato di robusta esperienza e c.v.) ma è sufficiente rifarsi ai concetti base di training presenti nei corsi della FIDE e nei corsi istruttori della FSI per comprendere come non esista l’istruttore “migliore” in assoluto ma quello più adatto (in base ad esperienze, doti comunicative e tecniche) al segmento di appartenenza degli allievi di cui egli si deve prendere cura.

              Questi sono concetti fondamentali per chi si occupa di training sportivo.

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            Silversurfer 10 Giugno 2014 at 15:14

            Senza entrare in una polemica che sinceramente non credo che neppure debba esistere vorrei semplicemente esplicitare un concetto che ritengo importante ovvero che passione e professionalità non sono due aspetti in contrapposizione ma due componenti imprescindibili al successo sia in ambito lavorativo che in ambito sportivo.

            Sono d’accordo con te Roberto quando dici che nello scenario attuale la componente volontariato sia una risorsa imprescindibile per il nostro movimento ma parimenti è giusto sottolineare che lo è anche di più la crescita e la stabilizzazione di realtà sportive strutturate e professionali che accelerino lo sviluppo dello stesso.

            Uno dei motivi alla base del gap scacchistico (non in termini di vertice ma di base) che negli anni si è creato fra Italia, Francia e fra Italia e Spagna (scelte proprio perchè realtà molto simili alla nostra) e del prepotente recupero dell’Inghilterra (prima molto indietro in termini di movimento scacchistico) risiede proprio nella affermazione e e nel consolidamento in questi paesi di figure professionali che svolgano questi compiti, in una modalità professionale, in sinergia con la federazione.

            Per fare un esempio proveniente dal mondo della carta stampata è come se venisse negato il valore positivo della presenza in Italia di una testata dedicata agli scacchi come “Torre & Cavallo” contrapponendole ad esempio “ScacchiItalia”.

            Non solo è come confrontare “le pere con le mele” ma è negare l’utilità del servizio svolto da entrambe.

            M.Z.

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    The dark side of the moon 9 Giugno 2014 at 22:53

    Bravi!
    Senza queste cose gli scacchi non avrebbero futuro.
    La passione deve essere la base principale intorno a cui ruota tutto e da questo articolo, in queste foto se ne intuisce tanta…

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    Embrus 10 Giugno 2014 at 00:02

    Questi sono i veri scacchi, giocati per il puro piacere del gioco. Tenerissime le espressioni dei ragazzini: complimenti al fotografo, davvero bravo!

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    Enrico cecchelli 10 Giugno 2014 at 09:27

    Si Bravissimo come sempre il Reporter.
    E’ veramente bello vedere questi ragazzi che giocano
    ancora per il puro piacere di giocare !
    Un bravo superlativo a tutti i volontari e a coloro
    che a qualunque titolo si spendono per la promozione
    del gioco e la formazione di un “vivaio” per pura passione.

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    Jas Fasola 10 Giugno 2014 at 10:39

    Tanti complimenti sono stati fatti e anche io mi associo, ma volete che Fasola non sia un po’ criticone :smile:?

    Quando si organizza un torneo spesso viene seguito questo principio: l’attenzione e’ tutta per i partecipanti, quelli che non ci sono poco contano. Va “quasi” bene, ma non per i tornei giovanili.

    Premetto (anche se non si tratta di questo torneo che non e’ nazionale) che noi polacchi 😉 diamo l’organizzazione dei campionati nazionali giovanili solo a chi garantisce la diretta (questo vale anche per i campionati under 6 che cominceranno tra pochi giorni). Perche’ facciamo cosi’? Perche’ gli scacchi, differentemente da calcio, basket etc., danno la possibilita’ ai tifosi (= i bambini compagni di quelli che giocano) non solo di “tifare” ma anche di “confrontarsi” (“io giocherei quella mossa…”;) con i giocatori. Chi non partecipa sul posto partecipa da casa.

    Se la diretta non c’e’, allora, con un programma “obsoleto” :mrgreen: , Chessarbiter, diamo la possibilita’ di vedere i risultati turni per turno: classifica attuale, accoppiamento del prossimo turno, risultati, nuova classifica, nuovo accoppiamento e anche cosi’ si segue il torneo (cosi’ abbiamo fatto domenica scorsa a Varsavia con i 6 tornei “scacchi a scuola”;).

    Per i tornei di Brescia (individuale under 16 il 1 giugno e a squadre under 16 il 2 giugno) non solo non ci sono state queste possibilita’ ma nemmeno adesso ci sono le classifiche sul sito 🙁 Il link alla classifica dato nell’articolo fa riferimento solo all’individuale e non da’ per i giocatori nessuna informazione (di che circolo sono ad esempio). Manca completamente la classifica a squadre del CIS under 16.

    Sono riuscito a trovare le classifiche solo un paio di giorni dalla fine del torneo, quando sono state messe (le aspettavano anche loro) sul sito di Scacchi Cormano. http://www.scacchicormano.it/

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      Jas Fasola 10 Giugno 2014 at 11:43

      Mi piacciono molto, ma davvero molto, i due colori scelti dalla “Torre e Cavallo” 🙂 . Un bambino poi sembra proprio Duda :mrgreen:

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        Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 13:48

        I colori “polacchi” 😉 delle magliette li ha scelti Aristide, come tutto il resto.
        Il sito della scuola di scacchi lo ha creato, e lo tiene aggiornato, la mamma di un allievo…
        Riguardo alle classifiche, pensavo che venissero pubblicate “ufficialmente” sul sito del Comitato Regionale Lombardo. Comunque chiederò lumi ad Aristide, il quale, come tipo, è uno che preferisce fare 100 Km in bicicletta piuttosto che passare due ore davanti al computer…

        • avatar
          Silversurfer 10 Giugno 2014 at 14:19

          Come esponente del CRL ti posso dire che verrebbero certamente pubblicati se ci fossero state inviate… dunque 😛 se lo saranno il nostro webmaster Maurizio Mascheroni si prenderà cura di farlo in tempi brevi. Con l’occasione i complimenti ad Aristide e alla associazione scacchistica organizzatrice per l’impegno che mette nella divulgazione degli scacchi a livello giovanile e per la riuscita di questo specifico evento.

          M.Z.

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            Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 14:30

            Scusa la domanda ingenua, ma davvero non lo so: le classifiche al comitato le devono trasmettere gli arbitri o il club organizzatore?

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              Silversurfer 10 Giugno 2014 at 14:49

              Non so se esista una regola ferrea in merito, teoricamente l’arbitro le dovrebbe dare all’organizzatore che le invia a chi dovere…ma spesso avviene che sia l’arbitro stesso a farlo se riceve l’input corretto dall’organizzatore. Alla fine dal punto di vista dei giocatori ed interessati qquello che conta è che arrivino in tempi utili 😉

              • avatar
                Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 15:12

                Hai ragione, quello che conta è il risultato. Cercheremo di “pedalare” velocemente in questa direzione.

    • avatar
      Silversurfer 10 Giugno 2014 at 14:27

      Non mi pronuncio su quello che possa essere il contesto polacco perchè non lo conosco ma posso farlo sulla Lombardia e devo dire che qui (rimaniamo la regione di punta in Italian sotto molti aspetti a livello scacchistico) grazie agli sforzi di molti si sta facendo tanto a livello giovanile con tante realtà che si impegnano e si stimolano a vicenda (a volte perfino troppo nel senso che un maggiore spirito di sinergia e di “gens una sumus” porterre maggiore valore aggiunto).

      Per il resto tutto va inserito nel suo contesto: chiedere in questo momento a chiunque si proponga di organizzare un torneo giovanile di poterlo fare solo se garantisce la diretta significherebbe azzerare la domanda e di conseguenza anche l’offerta di tornei destinata ai giovani fruitori.

      I passi vanno compiuti in progressione, non si può passare da camminare a correre la maratona…bisogna arrivarci piano piano 🙂 Sulle classifiche etc. invece non posso che essere d’accordo.

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    Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 14:24

    Un commento tecnico sulla foto che apre l’articolo. Uno dei due bambini sta chiamando l’arbitro per chiedere la “certificazione” della mossa illegale dell’avversario, ma guardate le lancette dell’orologio: hanno ancora quasi 25 minuti a testa e nelle scacchiere vicine hanno già finito tutti! La cosa più difficile, soprattutto con i più piccoli, è fargli capire che devono pensare, esagero: che devono RIFLETTERE e cercare la PROFONDITA’.
    E’ incredibile come riescano a giocare relativamente bene calcolando alla velocità di un microprocessore, ma vorrei sottolineare che se anche negli scacchi si notano i sintomi di questa trasformazione epocale dei processi cognitivi, gli scacchi non sono la causa, se mai sono una delle cure auspicabili…
    Comunque di manine alzate per reclamare la mossa illegale a Padenghe ne ho viste un po’ troppe… dovrebbero istituire un premio speciale per l’istruttore che riuscirà a debellare l’epidemia.

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    fds 10 Giugno 2014 at 14:44

    L’ultima partita del turno mattutino a terminare è stato il derby italiano Sabino-Axel. Partita molto combattuta, conclusa da un errore di Axel che ha portato allo stallo immediato, sciupando in tal modo il vantaggio. 5 e più ore di gioco sono parecchie anche per i “bravi”.
    Negli istanti che sono seguiti, dai volti traspariva che Sabino era quasi incredulo e contento per lo scampato pericolo 😆 . Axel è una persona bene educata, e in pubblico si è contenuto all’inglese. Non so in seguito in privato… :mrgreen:

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      Silversurfer 10 Giugno 2014 at 14:47

      Gentile arbitro/telecronista mi sa che hai un attimo sbagliato articolo… :o

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        Joe Dawson 10 Giugno 2014 at 18:25

        Rimediamo subito, tante scuse per il quiprocuocolo 😉

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    Marramaquìs 10 Giugno 2014 at 19:00

    Bella località, bella manifestazione, bello articolo, belle foto e interessanti commenti. Speriamo che tutte le altre Regioni e altri appassionati organizzatori sappiano seguire l’esempio lombardo. Complimenti, Roberto.

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      Roberto Messa 10 Giugno 2014 at 20:00

      Grazie Marramaquis. In verità anche nel tuo Lazio ci sono tante realtà e persone che si danno da fare con i giovani, per “passione-diventata-professione”. Ragonese con la moglie Carla Mircoli, Francesco Nassetti, Alessandro Pompa sono i primi nomi che mi vengono in mente, facendo sicuramente torto a tanti altri.

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        Marramaquìs 10 Giugno 2014 at 21:15

        Indubbiamente hai citato ammirevoli e preziosi personaggi del movimento scacchistico di questa regione. In varie occasioni abbiamo parlato di loro, qui su SoloScacchi, nel recente passato.

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