Intervista al Re bianco che si trova tutto incerottato e con una gamba ingessata su una poltrona.
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Scusi Sire, posso intervistarla per il blog di SoloScacchi?
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D’accordo, ma faccia presto che…ahi, ahi…
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Come va?
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Come va, come va. Non lo vede? Una sofferenza continua. Una vita stressante sempre sotto quei maledetti scacchi. Mi passi un po’ quella bottiglia di vino, per favore.
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Eccola. Ehi, vedo che è un Brunello di Montalcino. Mica male.
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Per tirarmi un po’ su.
Il Re butta giù a gargarozzo con un sospirone.
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Comunque lei è sempre il Re, il comandante di tutto l’esercito. Il pezzo più importante, chissà come sarà orgoglioso…
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Posso confidarle un mio grande segreto?
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Si confidi.
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Vorrei essere un pedone.
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Un pedone?
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Ma sì, uno di quei piccoli pedoni che se ne vanno subito allo sbaraglio, si sacrificano e tutto è finito.
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Lo dice ora che si trova in queste brutte condizioni, ma quando riesce a vincere mi immagino…
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Triste destino anche la vittoria avendo visto morire un gran numero dei miei soldati! Ogni battaglia porta dietro di sé inimmaginabili sofferenze. Lo dica, lo scriva. Questo è un gioco tremendo, senza cuore e senza scampo. Abolitelo!
Cerca di alzarsi dalla poltrona con il viso paonazzo ma non ce la fa e ci ricade pesantemente sopra.
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Ma…
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Niente ma. Lo scriva, lo scriva.
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Lo scrivo.
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E poi…
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E poi?
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E poi, e poi… c’è la Regina…
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Siete davvero una bella coppia!
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Eravamo.
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Non capisco.
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Credo, anzi sono sicuro che mi tradisca.
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Ma…con chi?
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Con l’Alfiere nero dell’esercito nemico. Ma questo non lo scriva, ne va del mio onore.
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Non lo scrivo. E come le è nato questo dubbio?
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Da un po’ di tempo a questa parte non è più lei. Non sta mai in casa. Nella sua, voglio dire, che è a fianco della mia. Soprattutto di notte e mi inventa un sacco di scuse per non venire a trovarmi. Vado a fare un giretto con i Cavalli, faccio compagnia alle Torri e qui e là e sotto e sopra.
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Non sarà troppo sospettoso?
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Si avvicini un attimo.
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Ecco, sono da lei.
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No, non mi tocchi il braccio che mi fa un male cane.
Stringe le labbra e manda un accidente poco regale.
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Non glielo tocco.
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Un giorno…
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Un giorno?
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Un giorno l’ho sorpresa in atteggiamento troppo confidenziale con il suddetto Alfiere.
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Non è una prova.
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Ma una prova ce l’ho. Una prova certa, assoluta. Micidiale.
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E quale sarebbe questa prova certa, assoluta e micidiale?
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L’ultimo parto.
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L’ultimo parto?
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Si affacci alla finestra.
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Mi ci affaccio.
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Guardi tutti i pedoni schierati.
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Li guardo.
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Nota niente?
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Mah, sono tutti ben schierati.
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Via, li osservi meglio. Anzi, le ordino di osservarli meglio!
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Li vedo tutti belli bianchi lì piantati che fanno un figurone…O meglio uno mi pare… mi pare più scuro…
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Esatto! Un pedone scuro, meticcio, insomma, prova lampante del suo tradimento!
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Acc…chi avrebbe mai pensato…
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Acqua in bocca che mi pare stia arrivando la traditrice.
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Acqua in bocca.
Mentre il Re si attacca al Brunello di Montalcino ecco arrivare la baldanzosa Regina tutta sudata e con i capelli ritti.
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Permette una breve intervista per il blog di Soloscacchi?
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Prego, si accomodi.
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Ho visto il suo consorte e…
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Due palle! Scusi lo sfogo poco educato non adatto ad una Regina ma non ne posso più.
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In che senso?
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E non gli va mai bene niente, e si lamenta di qui e si lamenta di là. Per un piccolo scacchino la fa più lunga di una messa cantata.
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Beh, però uno scacco fa piuttosto male…
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Ma che ne vuole sapere lei di queste cose che se ne sta sempre lì a scribacchiare…
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Faccio il mio mestiere.
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Insomma il Re invecchiando è un vero rompiscatole e non si muove nemmeno a spingerlo. Un passo per volta come i bambini appena nati. Non ne posso più. Chiederò il divorzio. Lo scriva, lo scriva.
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Si guarda allo specchio e manda fuori un urlo.
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Lo scrivo. Allora il rapporto con il Re…
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Non esiste, non c’è più. Finito, terminato, concluso. Anche perché lui, anche perché lui…Mi scusi un attimo…
La Regina si ravviva i capelli e si dà un tocco di rossetto sulle labbra.
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Probabilmente non riesce a starle dietro. Lei così dinamica, così pimpante e veloce…
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Non si tratta di velocità. Non riesce a starmi dietro neanche quando sto ferma. Le sembro da buttare?
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Si gira su se stessa dondolando ammiccante.
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Grazie. E’ che si è invaghito…
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Di un’altra?
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Di due.
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Di due?
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Di due.
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Addirittura? Vedi un po’ l’arzillo sire…
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Della coppia degli Alfieri.
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Acc… Ma no, non mi dica…
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E’ diventato gay. Lo scriva, lo scriva.
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Lo scrivo, lo scrivo e non voglio nemmeno immaginare cosa diranno i miei due eventuali lettori.
Caro Lotti,
sai, l’idea di quel pedone meticcio mi è venuta anche a me, al circolo.
Abbiamo un sacchetto, che chiamiamo “cimitero” degli scacchi, dove conserviamo dei pezzi spaiati, residui di altri giochi non più utilizzati. Quando su qualche scacchiera manca un pezzo, solitamente un pedone, ne prendiamo uno tra quei “cadaveri” e lo poniamo sulla scacchiera apparecchiata. Solitamente il pedone bianco “rinato” ha un colore leggermente differente, più scuro, che fa sempre pensare ad un tradimento della regina bianca… 😛
Ringrazio Zenone, tra l’altro la metà dei lettori previsti, per non avermi lasciato solo. Sto scherzando, naturalmente. La verità è che ogni tanto mi prende lo schiribicchio di buttar giù cosettine leggere come questa. Non c’è niente da fare.
Per gli amici scacchisti-giallisti qui http://theblogaroundthecorner.it/
Non male il link. Interessante anche per gli scacchisti. Grande introduzione “felliniana” di Lotti!
Per gli amici scacchisti-giallisti uscito pure “Ricordi giallastri” qui http://theblogaroundthecorner.it/.