Colazione da Tiffany

Scritto da:  | 14 Luglio 2014 | 5 Commenti | Categoria: Summer Edition


SoloScacchiSummerEdition

Un recente sondaggio ha eletto come vestito più bello della storia del cinema il tubino targato Givenchy, indossato da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” del 1961. Quando la forza della semplicità vince su sfarzo e provocazione in sole due mosse fatte di sobrietà e raffinatezza. Lo Stile con la esse maiuscola che oltrepassa mode di stagione, caduche tendenze del momento, gusti che scivolano via come acqua corrente, reperti d’antan dimenticati in armadi zeppi di ricordi e di naftalina.

Audrey Hepburn 2

Può sembrare azzardato saltare da una riga all’altra, per passare dagli occhiali scuri dell’affascinante Audrey alle spesse lenti del brizzolato Vassily Smyslov, che in un pomeriggio monegasco del 1969 affronta quel satanasso di Pal Benko, che di occhiali – chiedere a Mikhail Tal per conferma – a suo modo se ne intendeva.

A detta del Grande Maestro d’origine ungherese, il buon Vassily non ha mai avuto dimestichezza con le sottili tecniche della psicologia, appartenendo alla categoria di coloro che credono più alle mosse buone che agli astratti furori. Forse l’amico-nemico di Bobby Fischer non ricordava bene questa partita quando ha scritto Vincere a scacchi con la psicologia. Sarà…

Di Smyslov, in occasione del campionato sovietico del 1967, malelingue dissero pure che grazie all’innato talento posizionale sapeva vincere entro la venticinquesima mossa con grande facilità, ma se arrivava alla trentacinquesima, inadeguato al calcolo, finiva quasi sempre col perdere. Se ne dicono tante, ma proprio tante… Troppe, diciamo noi.

Smyslov in questa partita gioca d’inganno, finge il buonismo di facciata, il pareggio a portata di mano, accondiscende a semplificazioni repentine, mentre la partita scivola in un batter di ciglia dall’apertura al finale, illudendo nella facile patta Benko, poco incline a trattare posizioni dove il gioco prende a scorrere lento nell’arido trattamento della simmetria. Sarà dal diciottesimo tratto in poi che il GM americano comincerà a rendersi conto che la posizione non era poi pari come sembrava al primo sguardo. Benko rincorrerà l’iniziativa senza mai agguantarla, mentre Smyslov, padrone incontrastato del gioco saprà volteggiare Torre e Cavallo con la tecnica sopraffina del vero maestro dell’armonia, dedicando la massima attenzione al minimo dettaglio.

Il momento clou è raggiunto alla ventinovesima mossa: qui l’ex campione del mondo sa mediare l’esigenza strategica con la soluzione tattica di sublime eleganza: il vestito da lui confezionato è dono impareggiabile della perizia d’un sarto d’alta scuola, una rete di matto attillata che calza a pennello sulle spalle del povero Benko, vittima di uno zugzwang senza scampo. La partita, poco nota, è da entusiasmi lenti e cadenzati non da scorrimento veloce a rintocco di colpi di mouse.

Chapeau… grande Vassily!

Smyslov V. – Benko P.

Inglese A 30

Monte Carlo (3), 02.04.1969

1.c4 c5 2.Cf3 Cf6 3.g3 g6 4.b3 Ag7 5.Ab2 b6 6.Ag2 Ab7 7.0–0 0–0 8.Cc3 d5 Siamo nella linea del doppio fianchetto della Variante Simmetrica della Partita Inglese. Il Nero, che si è sin qui limitato a copiare, finalmente rompe gli indugi e gioca di testa propria. Ciò nonostante i cambi che ne seguiranno portano al tipo di gioco desiderato da Smyslov. 9.Cxd5 Cxd5 10.Axg7 Rxg7 11.cxd5 Dxd5 12.d4 Inutile dire che la percentuale di patte derivante da tutti questi scambi sia elevatissima, tuttavia il vantaggio del tratto del Bianco è un dettaglio che nelle mani di un campione assoluto può fare la differenza. Non a caso Smyslov ed Ulf Andersson sono esperti in materia. 12…cxd4 13.Dxd4+ Dxd4 14.Cxd4 Axg2 15.Rxg2 Tc8 Il Nero si affretta ad occupare la prima colonna aperta a disposizione. In precedenza allo stesso Smyslov era capitata 15…Ca6 16.Tfd1 Tfc8 17.Tac1 Rf6 18.Cb5! Cc5 19.b4! Ce6 20.Txc8 Txc8 21.Cxa7 ± Smyslov-Castro, Biel (izt) 1976. 16.Tac1 Con immediata contestazione. 16…Cd7 17.Tfd1 Normalissima, certo, ma insidiosa, poiché minaccia 18.Txc8 Txc8 19.Ce6+ seguita da 20.Txd7. 17…Cc5 L’alternativa 17…Cf6 18.Cb5 Txc1 (18…a6? 19.Cc7 Tab8 20.Cxa6 Txc1 21.Txc1 Ta8 22.Cb4±) 19.Txc1 a6 20.Cd4 Td8 21.e3 vide alla distanza prevalere il Bianco nella Andersson-Marovic, Banja Luka 1976; curiosa la seguente partita dove un Re egocentrico si erge ad assoluto protagonista del gioco del Nero: 17…Rf6 18.Cb5 Txc1 19.Txc1 Cc5 20.b4 Ce6 21.Tc6 Re5 22.f4+ Re4 23.Rf2 a5 24.bxa5 bxa5 25.Cc3+ Rd4 26.Cb5+ Re4 27.Cc3+ Rd4 28.e3+ Rd3 29.Ce2 a4 30.Rf3 Ta5 31.Tc3+ Rd2 32.Tc4 Rd3 33.Tc3+ Rd2 34.Tc4 Cc5 35.g4 Cd3 36.Cc3 Ce1+ 37.Rf2 Cd3+ 38.Rf3 Ce1+ 39.Rf2 Cd3+ 40.Rf3 Ce1+ ½–½ Andersson-Nyback, Antalya 2004. 18.b4! Ca4?

Posizione dopo 18…Ca4?

Benko sbaglia strada: la scelta più accurata era 18…Ce4 19.Cb5! Txc1 20.Txc1 a5 21.Tc4 dove il Nero riuscì a strappare il mezzo punto, Lisitsyn-Levenfish, URS (ch)1948. 19.Cb5! Un Cavallo fastidiosissimo, dal momento che non può essere scacciato con 19…a6 a causa di 20.Cc7 e se …Ta7? 21.Ce6+. 19…Txc1 20.Txc1 Ed intanto la colonna “c” è rimasta sotto il controllo del Bianco. 20…a5 21.a3 Td8 Anche il Nero si accaparra una colonna aperta, ma il tratto è sempre dalla parte di Smyslov, che per primo guadagna la settima. 22.Tc7 La struttura pedonale è omogenea, ma la differente collocazione dei pezzi in campo arride al Bianco. 22…Td5 23.Ca7!

Posizione dopo 23.Ca7!

Naturalmente proporre il cambio dei Cavalli con Cc3, sarebbe un favore concesso all’avversario. 23…axb4 24.axb4 e6?! Pare strano, ma questa imprecisione, che indebolisce la settima traversa, peserà come un macigno sull’esito della partita. Un’astuta risorsa poteva essere 24…Rf8! 25.Cc6 Td2 26.Txe7 Tc2 27.Ta7 Txc6 28.Txa4 portando alla perdita di un pedone, che in un finale di Torri di questo tipo potrebbe non essere determinante. 25.Cc6 I problemi del Nero aumentano di colpo: la Td5 non può conservare contemporaneamente il controllo delle case e5 e d8 a cui ambisce il Cc6, mentre il Ca4 non riesce ancora a rientrare, giacché a 25…Cc3 segue 26.Ce7. 25…Td2 26.Ce5 Txe2 27.Cxf7 Mossa dopo mossa la posizione del Nero peggiora. 27…h5 28.Cg5+! Rf6 Lasciare la settima assoluta con 28…Rg8 sembra comunque una follia. 29.Rf1!!

Posizione dopo 29.Rf1!!

Un tratto dall’incredibile forza tattica. Smyslov, grazie a questa opportuna schiodatura, sta invischiando l’avversario in una rete di matto senza scampo. 29…Txf2+ La cessione della qualità è una dolorosa necessità. Se 29…Tb2 30.f4! Rf5 31.h3! il Re nero non ha vie d’uscita. 30.Rxf2 Rxg5 31.Re3 Rg4 32.b5!

Posizione dopo 32.b5!

32…Rh3 33.Tc4 Cb2 Non si può nemmeno 33…Cc5 34.Txc5 bxc5 35.b6. 34.Tc2 e dopo 34…Ca4 35.Rf4! lo zugzwang totale condanna il Nero. (1/0)

Audrey Hepburn 3

avatar Scritto da: Riccardo Del Dotto (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a Colazione da Tiffany

  1. avatar
    alfredo 14 Luglio 2014 at 19:41

    grazie all’amico per la partita e il bellissimo commento
    in quanto ad Audrey lancerei un sondaggio tra gli amici di soloscacchi.
    Meglio lei o Marilyn
    Io non avrei dubbi …. 😉

    • avatar
      The dark side of the moon 14 Luglio 2014 at 22:23

      Ciao Alfredo, per me non c’è partita: meglio Audrey Hepburn tutta la vita 😉

  2. avatar
    danilo 14 Luglio 2014 at 22:59

    voto Audrey Hepburn uno splendore

  3. avatar
    Marramaquis 15 Luglio 2014 at 06:11

    Vince Audrey 6-1, 6-1

  4. avatar
    alfredo 16 Luglio 2014 at 23:54

    era implicito .
    anche per me tra Audrey e Marilyn non c’era partita a favore di Audrey 😉

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