La prima volta che ho sentito questa richiesta quasi cascavo per terra. Ho preso la scacchiera e ho incominciato a nominare i pezzi: il Re, la Regina…quando sono arrivato al Cavallo bizzarro (così l’ho definito perché salta in maniera diversa da tutti gli altri Cavalli in natura), facendogli vedere le sue evoluzioni, gli occhietti si sono vivacizzati, l’equino è stato preso e fatto saltare in modo ancor più bizzarro. Insomma movimenti dei pezzi va bene ma fino ad un certo punto. L’importante era giocare. Stranamente ha voluto il Nero e questo per un momento mi ha fatto pensare, ma mica tanto perché “Dai, giochiamo!” ha esclamato spazientito. Ho avanzato di due passi il pedone di Re, cercando di spiegare che i pedoni alla prima mossa fanno un po’ quello che vogliono come certi ragazzi che conosco. Dunque possono avanzare di due passi ma anche di uno se sono pigri. Sorrisetto ironico a farmi capire che aveva capito ma non voleva rispondere, occhi sgranati sul sottoscritto e leggero tentennamento del capo per indurmi a consigliargli la mossa. Ho proposto due soluzioni: la Siciliana e la risposta simmetrica con e5 spiegandogli che poteva scegliere anche altre alternative, se voleva. Si è fidato e ha risposto con la simmetrica che gli sembrava più sicura. Poi ha atteso la mia risposta e di nuovo il mio consiglio sulla sua.
I miei consigli gli sono piaciuti fino a quando non gli ho catturato un pedone. Allora ha stretto le labbra e si sarebbe rifiutato di continuare se non gli avessi fatto capire che anche il sottoscritto avrebbe perso il suo bel corrispettivo. Alla sua cattura con le manine grassocce “Siamo pari!” ha esultato soddisfatto.
La partita è continuata attraverso opportune osservazioni sul movimento e la cattura dei pezzi con i pedoni che mangiano di traverso (questi bischeri!), gli Alfieri ubriachi che non vanno mai dritti (bevete meno!), il Re pigrone che fa un passettino per volta (ma vai a letto!), la Regina che, invece, va dove le pare (queste donne!) e così via ridendo a tutto spiano.
A fine partita il mio nipotino Jonathan di cinque anni, dopo avere informato la nonna di avere pareggiato l’incontro, mi ha tirato addosso un pedone ed è scappato via dicendo “O chiappami!”.
Proprio pensando a te ho deciso cosa portarmi in ferie da leggere:
– Il cane giallo
– Il crocevia delle tre vedove
– Un delitto in Olanda
– All’Insegna di Terranova
– La ballerina del Gai-Moulin
Tutti di Simenon, con protagonista il suo ispettore Maigret.
Bene, bene, bene non volendo mi hai dato lo spunto di citarti nelle mie letture al gabinetto di settembre (quelle di agosto l’ho già spedite per la pubblicazione).
Oh, dividiamo eh poi! Almeno per le spese della carta igienica!! 😉
Bravo nonno…sarà che sto invecchiando…ma a me questi quadretti sul futuro mi toccano! 😉
Potresti usare con lui il metodo dei 10 minuti al giorno. In Polonia lo fa solo una scuola, che ha rifiutato il metodo ufficiale di un’ora per settimana. Poi ha fatto partecipare al torneo nazionale un suo bambino, di cognome Fiszer, e potete immaginare come e’ finita
Dimenticavo, l’istruttore e’ un anziano signore con i baffi http://uks321.waw.pl/?p=2310
Posso giocarci anche più di dieci minuti. Basta che non vinca. O patta o deve vincere lui. Questo è il problema.
Per gli amici scacchisti-giallisti qui http://theblogaroundthecorner.it/
Come diciamo noi amanti del giallo: “Crepa!”. 😉
Bellina questa. E’ un libro “Crepa!” che dovresti leggere.
Per gli amici scacchisti-giallisti qui http://theblogaroundthecorner.it/2014/09/letture-al-gabinetto-di-fabio-lotti-settembre-2014/ con i contributi di Mongo, Zenone, Patelli e Leoncini. Grazie.
Corro! 😛