La storia fantastica dei mondiali di scacchi del 2014-2015

Scritto da:  | 22 Ottobre 2014 | 7 Commenti | Categoria: Attualità, Campionati, Cronaca, Internazionale

Fagiano Manana 3

Il giovane italiano Fagiano Manana aveva spopolato al torneo di St.PietroLouis di settembre, partendo a razzo con 7 punti su 7 partite. Meglio di Arivanchuk, meglio di Accorcinoi, meglio di Karpottov e di Kasparottov, meglio perfino del divino, osannato Body Lischer. Il meglio di sempre.

Questo aveva sparigliato le carte. Perché il mondiale era vicino. Perché Fagiano Manana era considerato invincibile. Tutti lo indicavano come il vero campione, il più grande di tutti i tempi.

Il presidente americano Oli Bama mandò i suoi emissari a contattarlo per un ritorno sotto la bandiera a stelle e strisce. L’assegno era pronto, l’importo lo doveva scrivere Fagiano stesso. Lui ci pensò su. Per sfortuna di Oli Bama, Fagiano Manana stava mangiando una pizza napoletana in piazza Mario Motta a Orta San Giulio. E fu un no.

Il presidente russo Tupin aveva convocato subito il presidente della FIDA Illumynatov. Bisognava profittare in qualche modo della situazione. Tupin era in preoccupante calo di popolarità in patria. Kiev, che doveva esser “presa in 15 giorni”, non era ancora caduta. L’economia non tirava più, industria bellica a parte. Le casse dello Stato languivano. L’opposizione interna rumoreggiava. Neppure era servito a Tupin il grande successo di aver eliminato quasi totalmente le spese pensionistiche: l’età media degli uomini russi era calata infatti, in due decenni, dai 63anni dei tempi di Forfaciov ai 53 anni circa di quel momento (grazie ai miracoli della benemerita vodka).

Ci voleva ben altro. Ci voleva un mondiale. “O Kiev o il mondiale di scacchi”, farfugliò Tupin a Illumynatov. Costui però era notoriamente uno con la schiena dritta (come diciamo noi a Salamanca “un hombre con los cojones cuadrados”) e si mosse con cautela. Tupin mica era tranquillo.

Fagiano Manana 5

(Children playing chess on the deck of the Henry Gibbins, 1944, Illinois Holocaust Museum)

Illumynatov andò in India a parlare con l’ex campione mondiale Ranand e vi spedì un velivolo dell’Aeroplot con la stiva carica di casse di rupie. L’aereo scomparve nel nulla.

Poi convocò il giovane Ariakhine, quasi omonimo del vecchio campione del mondo degli anni 40, uno che era stato di casa a Kiev e che adesso si trovava comodo a Mosca, sul bel lungofiume Frunzenskaja. E si assicurò che lui ricordasse ben bene tutte le varianti della difesa russa.

Ariakhine era un ragazzo studioso e rassicurante, e poi custodiva nel suo armadio anche una elegantissima giacchetta rossa da vero campione, con tante scritte bianche e blu: “World champion!- 世界冠军!-Campeón del Mundo! -чемпион мира!- Weltmeister!”. Era l’uomo giusto al posto giusto. Gli erano state anche perdonate alcune sue interviste alla stampa e dichiarazioni un po’ pepate e azzardate, tipo questa: “chi in un torneo arriva ultimo, di solito è perché ha giocato peggio del primo”.

Infine, la mossa geniale di Illumynatov. A ottobre comunicò al detentore del titolo mondiale in carica, lo scandinavo Magnus Assen, che la sede di gioco della sua sfida con Ranand sarebbe stata, dal 7 di novembre, non più Sochi bensì una città della Persia, Mossul (eh, sì, vuoi mettere qualche mossa a Mossul ….) e che organizzatori della manifestazione sarebbero stati esponenti di una certa I.S. (stava forse per “Iniziativa Scacchistica”?).

Magnus Assen ne fu contento e firmò. Anzi rifirmò. Prima di firmare volle solo assicurarsi che in sala gioco ci fosse abbastanza luce e abbastanza aria. Disgraziatamente, una settimana prima del match Magnus si ammalò e presentò un certificato medico. Il certificato giunse a Illumynatov qualche secondo dopo che gli era “caduta la bandierina” (quale?, di chi?). Fu inevitabile la squalifica affibbiata dalla FIDA al biondo scandinavo: titolo perso.

Si doveva in fretta e furia organizzare un altro mondiale. Ma tutto fu approntato in poche ore. E si giocò dal 7 novembre a Sochi e, appunto, a Mossul. Toccava ad Ariakhine, in quanto secondo arrivato nel precedente “Torneo dei Candidati”, sfidare Ranand al posto di Magnus Assen.

Ranand-Ariakhine fu un incontro memorabile, equilibratissimo, appeso ad un filo. Un interminabile braccio di ferro. Dopo venti partite Ranand conduceva per uno a zero e 19 pareggi, quasi tutti in meno di venti mosse. Ma nelle ultime due partite accadde l’imprevedibile: Ranand, assediato e bloccato dai giornalisti che stavano già per complimentarsi con lui, perse l’ultima corsa della metropolitana e giunse in ritardo in sala da gioco, entrambe le volte. Il regolamento era inflessibile: 0-1, 0-1.

Ariakhine (score di 2-19-1) era il nuovo campione FIDA. La Pravda gli offrì un contratto milionario per avere da lui in esclusiva i commenti alle sue due partite vittoriose. Vent’anni più tardi Ariakhine sarebbe in pratica succeduto a Tupin, però quale premier della NUS (Nuova Unione Sovietica).

Fagiano Manana 4

(due contendenti che erano abituati a certe sfide …;)

Non poteva naturalmente finire così la storia mondiale. CIA ed FBI non erano rimasti con le mani in mano, mica erano in stallo. Il controgioco fu velenoso. Il miliardario italoamericano Al Paccone mise presto sul piatto una stratosferica borsa per il campione decaduto Magnus Assen, per un mondiale alternativo da giocarsi in gennaio a Chicago contro il nuovo astro Fagiano Manana. Anche questo mondiale sarebbe stato su 22 partite.

Il dado era tratto. Lo scacco sempre matto. Molte federazioni nazionali si schierarono dalla parte di Al Paccone e Magnus Assen, molte altre rimasero fedeli alla FIDA e alla coppia Illumynatov/Tupin (la federazione italiana -per chi lo volesse sapere- si ….. astenne come al solito).

Era il 7 gennaio 2015 e partiva così il mondiale-bis a Chicago, sotto una nevicata storica. Come storica appariva la sfida. Erano presenti migliaia di giornalisti (gli stessi di Sochi). C’erano, per SoloScacchi, anche Martin Eden e Alfredo (visti a spalare la neve davanti alla sede di gioco).

Fagiano Manana 1

(Al Paccone)

Il nuovo attesissimo mondiale partiva in maniera emozionante: sette vittorie consecutive per Fagiano Manana. Poi il prevedibile e consueto calo, e sette vittorie consecutive per Magnus Assen. Poi sette patte di fila. Alla vigilia della ventiduesima ed ultima partita anche a Chicago, come a Mossul, ci fu un colpo di scena inatteso.

Al Paccone ricevette un importante plico. Il mittente -si seppe poi- era un certo Totò Sculabicchieri, contadino novantanovenne di un paesino dell’entroterra di Sicilia. Il plico conteneva le mosse della partita numero 22. Fantastico! Le “mosse in busta” ! Questa sì che è storia. Come ai bei tempi …. ma …

Quelle, e solo quelle, erano le mosse che Fagiano Manana e Magnus Assen dovevano giocare nell’ultima e decisiva partita. Quello, e solo quello che lì era scritto, doveva essere il risultato della nuova sfida mondiale. No, non era propriamente un ordine, ma vi si leggeva: u rispettu è a prima cosa… si non c’hai u rispettu non poi iri avanti… “

Al Paccone chiamò i pretendenti al titolo. Ma non fece in tempo ad aprire la busta e a comunicare alcunché ai due campioni. Dall’esterno un boato assordante nascose le loro voci e scosse la sala da gioco: Tupin aveva dichiarato guerra ad Oli Bama.

Fagiano Manana 2

separator4

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a La storia fantastica dei mondiali di scacchi del 2014-2015

  1. avatar
    The dark side of the moon 22 Ottobre 2014 at 16:03

    Bravo Marramaquís!
    Veramente divertente :mrgreen:

  2. avatar
    Mongo 22 Ottobre 2014 at 16:43

    … e quella fu la peggior guerra a cui Gaia assistette perché poi anche lei morì!!!
    Al contrario di The dark, trovo questo racconto molto triste… 😥 😥
    (Marramaquis non mi fraintendere, il racconto è bello, ben scritto ed alcuni nomignoli sono veramente notevoli, ma mi ha messo tristezza il vedere che anche fantasticandoci sopra, il destino della nostra terra è sempre quello… Il mio innato ottimismo è stato messo a dura prova dal film ‘Capitan Harlock’, mio eroe di gioventù bruciata, visto ieri sera [forse era meglio vedere Roma – Bayern 1 – 7], quando neanche una guerra come quella di ‘Come-home’ è riuscita a spiegare all’umanità che soldi, guerre e ‘babbioni’ in politica, sono da eliminare dalla faccia della terra!!).
    Libertà ora e siempre!!!

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    Zenone 22 Ottobre 2014 at 18:02

    Grande Marra…fantastico e distopico! 😛

  4. avatar
    paolo bagnoli 22 Ottobre 2014 at 18:51

    Mooolto divertente! Fortunatamente l’umanità si salvò grazie alla mediazione del Grande Maestro Kakamura e del ministro degli esteri giapponese Orinawa Suimuri… eccetera.
    Bravo Marra!

  5. avatar
    Jas Fasola 22 Ottobre 2014 at 19:29

    Bellissimo il racconto, a cui sicuramente aggiungerei il finale a sorpresa di Paolo :mrgreen:

  6. avatar
    Fabio Lotti 25 Ottobre 2014 at 09:08

    Letto con moooolto piacere.

  7. avatar
    Mongo 26 Ottobre 2014 at 17:36

    E se il primo campione del mondo di scacchi italiano non fosse Caruana, ma Bruno? 🙄
    Si, avete letto bene! Bruno è attualmente impegnato nel mondiale senior over 50 ed è al comando con 2/2… D’accordo, il torneo è ancora lungo, ma così incominciamo ad incrociare le dita!!! 😎

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