Malasaña

Scritto da:  | 20 Settembre 2014 | 30 Commenti | Categoria: Racconti

Malasaña 4

Durante i miei due anni di residenza madrilena mi son trovato, più per caso che per altro, catapultato in un piso di Calle de San Andrés che, a mia insaputa, era proprio la via dove viveva quella Manuela Malasaña le cui gesta di eroina patriotica fecero sì che si attribuisse il suo nome a questo pittoresco quartiere della capitale. Si tratta di una via lunga e stretta, che andando verso la Universidad è costeggiata da un lato, quello di destra, da una serie di bassi edifici a due piani mentre, sulla sinistra, è fiancheggiata da qualche slargo alberato e interrotta da incroci pavimentati di porfido.


Al numero 22 c’è un ostello scalcinato, luogo di schiamazzi diurni e notturni che non sfigurano nello scenario colorato e multiforme del quartiere. Al secondo e ultimo piano dell’edificio l’appartamentino sgangherato che ho condiviso per otto mesi con Iñaki e Raquel. Tre piccole stanze dall’intonaco grigio e scrostato, un cucinotto ed il bagno. Diciottomila pesetas a cranio la pigione mensile, non ho mai capito se si trattasse di un affare o meno. Anche se giudicare dall’arredamento ogni sorta di dubbio e perplessità affiorava alla mente dell’inquilino, anche quello più distratto e di facile soddisfazione. Iñaki si spacciava per studente di diritto ed è stato il primo mio incontro iberico una volta messo piede alla Estación de Ferrocariles di Atocha, alle tre e mezzo di notte, ovvero colui a cui ebbi la sfortuna di rivolgermi per domandare se conoscesse una pensioncina ove trascorrere qualche giorno prima di trovare una sistemazione più consona. Originario di Polanco, in Cantabria, villaggio tanto povero quanto celebre solo unicamente per aver dato i natali a José de Pereda, il mio interlocutore e futuro coinquilino, a parte colpirmi per le zaffate di sangría che emanava ad ogni mia richiesta di informazioni, ebbe a colpirmi per la sua boina nera, il basco elegante portato di sghimbescio con l’eleganza che solo gli spagnoli riescono ad avere con tale capo d’abbigliamento. Tanto tarda era l’ora e tanto grande la mia stanchezza per il viaggio che riuscì ad abbindolarmi in poco tempo con l’allettante offerta di ospitalità gratuita per quei pochi giorni necessari a trovare una sistemazione migliore. Raquel era anch’ella studentessa ma, confesso, non son mai riuscito a capire né quale fosse in verità il suo rapporto con Iñaki, escluso ovviamente le consuetudini di bagordi e bevute, né quante e quali facoltà avesse mai frequentato effettivamente in un vagabondare senza sosta da quella di medicina a quella di belle arti, da quella di letteratura a quella di biologia. Eppure eran simpatici, lei navarra di Pamplona, irascibile e affascinante come una zingara, lui guascone e bugiardo come un picaro. L’atmosfera, ammetto, mi affascinava non poco e la novità della grande città contribuivano a quella sorta di ebbrezza di cui, quantunque conscio della pericolosità tardavo a volermene scrollare di dosso gli effetti.

Fino a quando un pomeriggio di fine aprile, al ritorno dalle esercitazioni al politecnico, inserita la chiave nella serratura la trovo con sorpresa chiusa con ben due giri di chiave, fatto mai avvenuto in precedenza dato che la consuetudine dei miei due coinquilini raramente li trovava già solo ad accostare l’uscio. Entro, faccio due passi e m’accorgo che tutto è ancora più vuoto del solito… sul pavimento, oltre ai soliti batuffoli di polvere qualche foglio di carta mentre degli ospiti spagnoli e del loro disordine nessuna traccia… tutto sparito, come se non fossero mai esistiti. Con un groppo alla gola, disorientato e allarmato mi affretto a largi passi verso la mia stanza, la porta è anch’essa aperta e dentro… il nulla! Solo il tavolo di legno che adoperavo come scrivania e su di esso un foglietto stropicciato con su scarabocchiato a matita: “Porfa disculpanos, no teníamos ni siquiera el dinero para el alquiler…”
“Come se fosse una novità, merda!” Eran già tre mesi che glielo anticipavo io a tutti e due… ma che bisogno c’era di fregarsi anche tutta la mia roba?? Mentre nella rabbia appallottolo senza accorgermene il pezzo di carta e faccio per scagliarlo contro la parete mi accorgo che dietro c’è lo schizzo di quattro pezzi di scacchi… Sotto c’è scritto: “con cariño a mi amigo italiano… Raquel P.D.: el bando negro juega, mate en dos jugadas…” Mi scappa un smorfia e poi da sorridere… a Madrid son rimasto per altri due anni ancora…

Malasaña 1

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


30 Commenti a Malasaña

  1. avatar
    delpraub 20 Settembre 2014 at 10:42

    Bella storia, Martin.
    Nella vita, come negli scacchi, qualche volta conviene analizzare il passato 😉
    Ma tu cosa stavi studiando a Madrid?

    • avatar
      Doroteo Arango 20 Settembre 2014 at 11:03

      Trucos, trampas y secretos para ligar?!? 😉

  2. avatar
    Zenone 20 Settembre 2014 at 11:49

    Martin…Martin… sempre poesia dalla tua penna e dalla tua vita!

  3. avatar
    alfredo 20 Settembre 2014 at 14:36

    Zenone , cosa rimarrebbe della nostra vita senza la poesia ?

  4. avatar
    paolo bagnoli 20 Settembre 2014 at 18:21

    Giusto, Alfredo: rimarrebbe la squallida prosa di m…. che ci viene scaraventata addosso ogni giorno.

  5. avatar
    Zenone 20 Settembre 2014 at 23:59

    Musica per le mie orecchie, con me sfondate una porta aperta. Viva Martin!

    • avatar
      Martin 21 Settembre 2014 at 00:13

      Grazie, amici carissimi ma, vi prego, riserviamo gli applausi a chi, come voi, se li merita veramente…

  6. avatar
    Fabio Lotti 21 Settembre 2014 at 09:20

    Letto solo ora. Un grazie al nostro Martin.

  7. avatar
    Enrico Cecchelli 21 Settembre 2014 at 09:57

    Complimenti. Bravissimo!

  8. avatar
    The dark side of the moon 21 Settembre 2014 at 09:58

    Martin, non fare il modesto 😉
    Gli applausi te li meriti tutti per il bel pezzo ricco di poesia e anche per il brano di Manu Chao!
    Grazie.

  9. avatar
    Roberto Messa 21 Settembre 2014 at 10:18

    Anche se leggo i racconti, le storie e le ricerche sui maestri del passato dalla prima all’ultima riga, raramente aggiungo i complimenti che gli autori tutti si meritano. Considerateli sempre sottintesi.

    Per dispetto 😉 questa volta mi unisco al coro!

    • avatar
      Michele Panizzi 22 Settembre 2014 at 18:42

      E´proprio quello che avrei voluto dire io,
      vale sopratutto per gli articoli di Paolo Bagnoli .

  10. avatar
    Jas Fasola 21 Settembre 2014 at 10:29

    Bello il racconto, bravo Martin, ma la soluzione del due mosse? 🙂

    • avatar
      Roberto Messa 21 Settembre 2014 at 12:28

      La soluzione la trovi in un libro che dovresti possedere 😉
      … tutti dovrebbero possederlo in verità 🙂

    • avatar
      The dark side of the moon 21 Settembre 2014 at 13:31

      Mi meraviglio di te Jas… 😉 la soluzione è carina anche se abbastanza semplice.
      1….. , d3
      2.Rxa4 (obbligata), Txa2#
      Il libro sul quale è presentata non lo so, sicuramente non lo possiedo 😐

      • avatar
        The dark side of the moon 21 Settembre 2014 at 13:33

        Azz, forse è sul libro del blog visto che l’articolo di Martin non è nuovo!

        • avatar
          The dark side of the moon 21 Settembre 2014 at 13:38

          …e infatti… 😐

      • avatar
        Jas Fasola 21 Settembre 2014 at 13:51

        2. Txa4 obbligata? E se gioco 2. b5 ?

        • avatar
          The dark side of the moon 21 Settembre 2014 at 14:00

          Allora
          1…,c2!
          se
          2.Rxa4 come prima
          se
          2.b5 o
          2.Rb2 segue
          2…,c1=D# 😉

          • avatar
            Jas Fasola 21 Settembre 2014 at 14:21

            ma che? 1. … c2 2. b5 c1=D+ 3. Rxa4

            • avatar
              The dark side of the moon 21 Settembre 2014 at 14:53

              E allora è impossibile dare matto in due mosse!
              Effettivamente la mia prima soluzione implicava 4 mosse per il matto visto che come giustamente mi hai fatto notare Rxa4 non è obbligata.
              Con 1…,c2 comunque sono necessarie 3 mosse per il matto 🙁

              • avatar
                Jas Fasola 21 Settembre 2014 at 15:15

                non avendo trovato la soluzione mi sembrava non ci fosse… ma proprio nessuno se ne era mai accorto? certo il livello di gioco di Martin lo conosciamo :mrgreen: ma forse quel suo sorriso finale del racconto era una presa per i fondelli 😆

                grazie Dark almeno tu ci hai provato 🙂

                • avatar
                  delpraub 21 Settembre 2014 at 17:03

                  Veramente col mio primo post avevo dato quello che mi sembrava un buon suggerimento “…qualche volta conviene analizzare il passato”.
                  Basta una semplice retroanalisi per trovare la soluzione :mrgreen:

  11. avatar
    Ricardo Soares 21 Settembre 2014 at 15:34

    Martin é o melhor.

  12. avatar
    Jas Fasola 21 Settembre 2014 at 17:20

    con quel vantaggio far giocare al Nero pure axb3… :mrgreen:

  13. avatar
    The dark side of the moon 21 Settembre 2014 at 17:45

    Il formulario! la presa en-passant…:evil:
    Iñaki e Raquel si sono presi pure quello o è stato Martin a nasconderlo per farci fare la figura degli imbecilli? 😀

  14. avatar
    Jas Fasola 21 Settembre 2014 at 17:54

    abbiamo movimentato un po’ il sito ma adesso andiamo a Durban 🙂

  15. avatar
    Marramaquis 21 Settembre 2014 at 19:04

    Sì, ma prima di partire per Durban seguite il consiglio di Roberto: ordinate quel libro.

  16. avatar
    lordste 22 Settembre 2014 at 11:43

    🙁 vedo solo ora questa retroanalisi…
    Vabbe dai la soluzione è semplice: quale è stata l’ultima mossa del bianco??
    Di re? no! Pa2? nemmeno. Rimane il Pb4 che però non viene di certo da b3 (il re nero sarebbe stato sotto scacco…;)
    quindi la mossa precedente del bianco era sicuramnte 1.b2-b4; il nero quindi matta con:
    1…axb4 ep!! 2.Ra4 Txa2 matto!
    :mrgreen:

    • avatar
      Jas Fasola 22 Settembre 2014 at 12:20

      Grazie lordste :mrgreen:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi