Rocca Imperiale, il Paese della Poesia

Scritto da:  | 25 Settembre 2014 | 3 Commenti | Categoria: Scacchi e letteratura

il Paese della Poesia 3

Oggi parliamo di poesia. Non a caso. Sì, perché gli Scacchi hanno qualcosa in comune con la Poesia, e la Poesia con gli Scacchi: sanno essere arte. Vasilij Smyslov affermava che “una partita a scacchi è un’opera d’arte fra due menti, che deve bilanciare due scopi talvolta disparati: vincere e produrre bellezza”.

Questa estate a Rocca Imperiale, cittadina dell’alto Jonio cosentino, ha avuto luogo, dal 23 al 30 di agosto, fra le mura del suggestivo castello svevo di Federico II, il 6° Festival della Poesia. Ospiti di primo piano Mogol, forse il più importante autore di testi della musica leggera italiana, e l’autore e regista Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Salvatore.

Rocca Imperiale era il Paese dei limoni, adesso è diventato “Il Paese dei limoni e della Poesia”. Il “Federiciano” (così è nota ormai la manifestazione) si sta distinguendo come una delle più importanti rassegne poetiche italiane. Quest’anno si è avuto un ulteriore salto di qualità, con la partecipazione di circa 3.000 poeti iscritti. Le antiche viuzze del centro storico si sono arricchite di ulteriori stele dedicate alle composizioni vincitrici, inedite come al solito, che sono venute ad unirsi ai versi dei grandi della nostra letteratura (da “Alla sera” di Foscolo a “Infinito” di Leopardi).

La casa editrice Aletti ha raccolto, come gli anni precedenti, molte di queste opere inedite in un’antologia appositamente dedicata.

Tra i nomi degli autori presenti abbiamo scoperto quello di una poetessa nostra amica, che i lettori di SoloScacchi già hanno conosciuto per alcuni lavori che sono stati qui pubblicati, in primis il servizio (cfr nota 1) in occasione delle Olimpiadi scacchistiche di Istanbul: Liviana.

L’abbiamo raggiunta via mail. “Liviana, com’è andata?”

Sono contenta. La mia poesia è stata selezionata ed è entrata a far parte di quelle che saranno dall’editore Aletti pubblicate gratuitamente nell’antologia “Il Federiciano 2014”, composta da quattro volumi. La mia sarà nel quarto volume, chiamato Ambra. La cosa più bella, comunque, è stata la cerimonia di presentazione e premiazione di due poesie, tra quelle selezionate, per la loro incisione in una stele di ceramica  che è stata poi affissa  sulle pareti delle case del paese di Rocca Imperiale. Il paese, in provincia di Cosenza, è chiamato proprio “il Paese della Poesia”, per la sua caratteristica di ospitare ogni anno, da ben sei anni, la manifestazione poetica del “Federiciano”. E’ un’occasione molto bella, per gli abitanti del luogo, che vivono momenti poetici insieme agli autori; per gli organizzatori e le strutture del luogo che,  ovviamente, se ne avvantaggiano da un punto di vista economico e di immagine;per gli autori, che vengono da tutta Italia e a volte dall’estero, e si possono conoscere e confrontare. Ti mando la mia foto vicino alla stele dove è stata incisa “Emozioni” di Mogol”.

il Paese della Poesia 6

Complimenti. Ma adesso mandaci anche la poesia che hai presentato e che hai letto, no?” “Certo, mi fa molto piacere. Eccola, con un saluto a voi e ai lettori del Blog!”

il Paese della Poesia 2

Lasciate che vi presenti, per finire, altre due composizioni, quelle di B.Favoino e D.Ninfole, visibili nelle stele delle strade di Rocca Imperiale in quanto premiate in precedenti edizioni. Sono certo che voi attenti lettori di SoloScacchi le saprete apprezzare, al pari di quella della nostra Liviana.

Battista Favoino con “Sulle calanche” 

Ho scrutato l’orizzonte,
fumoso, denso, gonfio di presagi,
e ho sciolto i miei pensieri
 
nelle torbide acque dei ricordi.
Ho intessuto aeree trame
e svolto rotoli di racconti,
volteggiando sulle calanche,
fantasticando sulle sue forme,
scavate, incise, corrose,
bronzo dorato fuso.
Come un giovane lupo mi avvento
sui profumi e i colori
della macchia selvaggia e assolata,
bacche di fuoco, mirto, lentisco
e fiori di ginestra novella.
E mi inebrio dell’essenza sfacciata
dei germogli di fico
mentre lassù le mie amiche,
tranquille,
le ciaule,
fanno ritorno.

 

il Paese della Poesia 4

(Rocca Imperiale, 3.300 abitanti, si affaccia sul mar Jonio, quasi al confine con la Basilicata, alla quale -si dice- avrebbe intenzione di unirsi tramite referendum insieme ad altri 15 comuni limitrofi)

 

Daniele Ninfole con “Il torrente”

Per riuscire a scrivere
sono tornato
dove ho conosciuto
 
i tuoi abbracci
(le mattine pigre
colme del ricordo
non m’interrogavano
se fosse tutto vero)

Per tornare a scrivere
mi sono fermato ad ascoltare
il suono di una voce
simile alla tua
e soffrirne del mistero

Per trovare due parole
ho liberato 
le chiuse del torrente
e mi sono annegato
 
di malinconia

Per avvicinarti queste righe
ho sognato
che le reggevi fra le mani
per sollevare o abbattere
la rotta del dolore

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separator4

Con l’occasione vi ricordo che il citato articolo di Liviana su Istanbul è uno fra quelli inseriti nel volume (di 239 pagine) “57 Storie di Scacchi”, del nostro editore “Messaggerie Scacchistiche di Roberto Messa”, dato alle stampe da pochi mesi. Ebbene, quale regalo migliore di questo potreste pensare per il Natale che verrà e che non è poi così lontano?

 

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


3 Commenti a Rocca Imperiale, il Paese della Poesia

  1. avatar
    Mongo 25 Settembre 2014 at 09:37

    Accidenti a te, Marramaquis! Mi hai rimandato indietro di qualche anno, quando con un gruppo di ‘fuori di testa’ abbiamo portato in teatro uno spettacolo, ‘Poesia e riabilitazione’, dove ognuno recitava interpretando a proprio modo le magnifiche poesie di Antonio Brescia, musicate da Pietro Brescia (il cantapoesie).
    “Voi, che avete leccato la frusta dei domatori di porci…” o “Sto cavalcando un ippocampo di paura…” o ancora “Timoneggiando velieri fantasma…” sono alcuni versi di quelle poesie che disabili fisici, gay, ‘cecati, venditori ambulanti (il mitico Gino), ballerine, hanno recitato facendo crollare il teatro per gli applausi. 😉 :mrgreen: 😎

  2. avatar
    Michele Panizzi 26 Settembre 2014 at 16:01

    Siamo sicuri che la frase di Smyslov dicesse cosi?

    A me sembra di ricordare ´vincere e cercare la verita´ ,
    parlare di bellezza fa pensare alla bellezza , all’ estetica estenuante .

  3. avatar
    liviana 26 Settembre 2014 at 23:07

    bravo Marramaquis. Grazie. Occorre sempre ricordare che “La Poesia salva la vita”, come dal bellissimo libro di Donatella Bisutti.

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