Avevo vinto!

Scritto da:  | 28 Settembre 2014 | 42 Commenti | Categoria: Zibaldone

Riprendo un pezzo scritto molti anni fa per proporlo agli amici di SoloScacchi. Insomma un invito al sorriso…

Avevo vinto 3

Un grido angoscioso e terribile serpeggia per le sale dei tornei di scacchi di tutto il mondo “Avevo vinto!”. Non è una battuta, non è una fantasia. E’ una vera, concreta realtà. E’ la rivincita del passato sul presente. La rivincita dello sconfitto sul vincitore. Che quasi si sente in colpa per avere vinto una partita che andava sicuramente persa. E il suo avversario è lì a dimostrarlo, con l’aria, lui sì del vincitore vero e con un ghigno incazzato che non promette niente di buono. La dimostrazione è completa e convincente. Una stupida distrazione, un banale errore, una svista imperdonabile ha fatto sì che la vittoria meritata gli sfuggisse di mano. Una vittoria meritata è chiaro, lampante e lapalissiano. Migliore coordinazione dei pezzi, struttura pedonale più armonica, Re nemico allo sbando. Anche un pivello via…solo che, ad un certo punto, la fatica…il fatto di sentirsi sicuro, superiore…e poi quell’improvviso brusio nella sala…insomma, accidenti è capitato qualcosa a disturbarlo perché quella mossa lì, ripete con i denti che mordono le labbra, nemmeno un pivello, un inclassificato…come può notare il suo avversario stesso…che, via, deve ammettere…se è onesto…

E l’avversario, il vincitore, con un mezzo sorrisetto forzato e lo sguardo titubante, che…forse…hai ragione, ma guarda che anche io…e l’altro, il perdente, ma allora non ci siamo capiti, non vedi che attacco, tutti i pezzi contro il tuo Re e se non bastasse questo il pedone libero, l’Alfiere buono contro quello cattivo e insomma ditelo anche voi (rivolto agli astanti) che non siete di parte…vedi anche loro sono d’accordo (“loro” non hanno avuto il tempo di spiccicar parola) e poi basta mettere a casa la posizione su Fritz e vedrai che mi darà ragione… Io, però, me lo sentivo che quella mossa che a dir la verità l’avevo anche vista, ecco mi sono detto, ora la faccio…e poi… e poi mi sono distratto…via ma anche un bambino…

Con l’inevitabile tiritera finale che lui le partite le perde tutte a quel modo, un regalo, non certo per avere giocato peggio che la sua forza tutti la conoscono (gli astanti si guardano perplessi), basta chiederlo in giro.

E alla fine uno stringer improvviso di mascelle, uno strabuzzar gli occhi, un alzare il pugno nell’aria e l’ultimo grido angoscioso e terribile che esce di botto dalla sua gola “Avevo vinto!”.

O meglio, avevamo vinto…

Avevo vinto 4

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


42 Commenti a Avevo vinto!

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    paolo bagnoli 28 Settembre 2014 at 10:11

    Pezzo godibilissimo! Mi fa tornare alla mente uno scritto del reverendo MacDonnel nel quale venivano elencate le scuse da addurre in caso di sconfitta, alcune delle quali decisamente esilaranti.

    • avatar
      Michele Panizzi 29 Settembre 2014 at 17:15

      Per esempio , mi ricordo ,
      dare la colpa alla salsedine quando il torneo si svolgeva
      nel mezzo dell Europa, a 300 km dalla costa :)

  2. avatar
    zenone 28 Settembre 2014 at 10:16

    Nella vita spesso ci sono due fattori che fanno la differenza ancor più delle proprie capacità: il fattore carattariale e il fattore “c” (tra di noi possiamo dircelo, è presente anche nel nostro splendido gioco…;).
    Grande Lotti 😉

  3. avatar
    delpraub 28 Settembre 2014 at 10:53

    Questo simpatico racconto mi ha fatto tornare in mente la fine della Tatai-Ljubisavljevic al torneo di Civitavecchia del 1985. Tatai, in chiaro vantaggio, compie un errore madornale in zeitnot e il serbo guadagna un pezzo con una combinazione di due mosse. Tatai mestamente abbandona e Ljubisavljevic stende la mano dicendo “Mi dispiace”: solo che lo dice sorridendo e con un tono esultante.
    Non credo volesse prendere in giro Tatai, era veramente felice (c’erano i primi posti in palio e alla fine lui arrivò secondo dietro D’Amore). Diciamo che non era nel carattere di Tatai urlare “Avevo vinto!”, ma la sua faccia questo diceva.

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      alfredo 28 Settembre 2014 at 13:33

      è questa la partita ?
      http://chesstempo.com/gamedb/game/1740951

      In quanto a Delitti esemplari è veramente un libretto godibilissimo
      Ma al solito in questo momento non lo trovo … poi è davvero molto piccolo come dimensioni

  4. avatar
    fds 28 Settembre 2014 at 12:23

    In torneo l’adrenalina e il carattere mi hanno sempre giocato brutti scherzi.
    Quando giocavo e perdevo, per almeno 5 minuti nessuno doveva rivolgermi la parola. Poi naturalmente passava.
    Quello che non ho mai veramente sopportato, è appunto l’ipocrita frase “Mi dispiace” del vincitore di turno. Un paio di volte ho preso in seria considerazione l’eliminazione fisica del tizio.
    :mrgreen:

    • avatar
      Jas Fasola 28 Settembre 2014 at 13:31

      e a quelli che ti stringono la mano e augurano “buon gioco” che cosa fai? :mrgreen:

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        fds 28 Settembre 2014 at 14:48

        Sogghignavo… 😉

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    Renato Andreoli 28 Settembre 2014 at 13:21

    Caro fds, questo tuo post potrebbe entrare di diritto nel libro di Max Aub “Delitti esemplari”, Sellerio editore. Sono brevi confessioni di omicidi, il più lungo occupa una pagina, il più breve una riga.
    Veramente ce n’è già uno di argomento scacchistico:
    “Potete chiederlo al Club degli scacchi di Mexicali, al Casino di Hermosillo, al Circolo di Sonora: io sono, io ero assai miglior giocatore di scacchi di lui. Nessuna possibilità di confronto.
    E lui mi vinse cinque partite di seguito, non so se vi rendete conto. Lui, un giocatore di categoria C! All’ultimo scacco matto, presi un alfiere e glielo ficcai, dicono, dentro un occhio. Un autentico colpo d’occhio…”

    • avatar
      fds 28 Settembre 2014 at 14:50

      🙂

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    alfredo 28 Settembre 2014 at 13:40

    trovato !
    pagina 48
    ” lo uccisi perché erà piu’ forte di me ”
    ” lo uccisi perché ero pi’ forte di lui”
    per Aub l ‘ umanità i sarebbe esitinta in poci minuti ….

  7. avatar
    Fabio Lotti 28 Settembre 2014 at 15:16

    Per correttezza e completezza di informazione devo dire che “Avevo vinto!” era stato pubblicato su “Scacchierando” nel 2009 (mi pare). Anche il sottoscritto ha letto lo straordinario “Delitti esemplari”. Sono andato a ricercare la recensione e ad un certo punto ho trovato “C’è pure un esempio che calza a pennello per noi scacchisti. Quando uno vince troppo chiaro che si becca un Alfiere in un occhio.” Soluzione condivisibile… 🙂

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    DURRENMATT 28 Settembre 2014 at 16:54

    …un invito a giocarsela sempre e comunque…piacevole come una boccata d’aria fresca.

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    Mongo 28 Settembre 2014 at 19:24

    Da uccidere dal ridere!!! 😉

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    Mongo 29 Settembre 2014 at 15:21

    Sabino l’Africano trionfa,al torneo di Durban, chiudendo imbattuto con 9/11; chiude al secondo posto, anche lui imbattuto e con lo stesso punteggio del nostro, il GM under 20 indiano Grover. Terzo con 8,5/11 un altro GM indiano, Gupta.
    18° l’altro azzurro in gara, Rombaldoni.
    :mrgreen:

  11. avatar
    Fabio Lotti 29 Settembre 2014 at 15:27

    Bestiale la sua vittoria contro Axel.

  12. avatar
    Zenone 30 Settembre 2014 at 17:17

    La vittoria

    Eppur vinto avevo
    Mancava proprio poco
    Questione, mi dicevo,
    Di tecnica da poco.

    Del pedone spinta,
    Il salto del cavallo,
    L’alfiere fa la finta,
    La torre entra in ballo.

    Ma poi cos’e’ successo,
    La svista, come dramma,
    Mi fa pianger adesso,
    Io voglio la mia mamma!

    Quel fortunello ha vinto,
    Ma la colpa fu di chi?
    Ma certo, son convinto,
    Il suo e’ fattore “c”.

    Zenone

    • avatar
      Jas Fasola 30 Settembre 2014 at 17:26

      Splendido 🙂

  13. avatar
    Fabio Lotti 30 Settembre 2014 at 23:14

    Grande Zenone!

  14. avatar
    paolo bagnoli 30 Settembre 2014 at 23:53

    Terreno sdrucciolevole

    Parean bazzécole,
    movenze sémplici,
    tutto sì fàcile,
    quasi da stùpido,
    eppure immòbile
    stava lo stòlido
    ed impassìbile
    nemico fràgile
    (così paréami…;)
    e mossi ràpido
    senza rifléttere,
    e la sua réplica
    fu come fùlmine
    proteso a fòttermi.
    Amico, ascòltami:
    guarda e ripénsaci,
    pensa ed esàmina,
    poichè lo sdrùcciolo
    è sempre in àgguato (licenza poetica).

    • avatar
      Jas Fasola 1 Ottobre 2014 at 14:49

      Eccellente… si puo’ chiedere come e’ andata a finire? :mrgreen:

  15. avatar
    delpraub 1 Ottobre 2014 at 00:25

    Fantàstica! 🙂

  16. avatar
    Fabio Lotti 1 Ottobre 2014 at 09:10

    Dobbiamo aprire un nuovo blog Poesia-Scacchi o viceversa… 🙂

  17. avatar
    Zenone 1 Ottobre 2014 at 10:11

    Alto livello per Bagnoli e non poteva essere altrimenti, anche con la licenza poetica alla Oliver Hardy 🙂

  18. avatar
    Michele Panizzi 1 Ottobre 2014 at 13:39

    Fabio , siccome scrivi sulla rivista sherlochiana
    ti segnalo l evento del prestito de Il segno dei quattro
    e la mostra a Londra :

    http://www.quotidiano.net/caff%C3%A8/sherlock-holmes-manoscritto-londra-1.262165

  19. avatar
    DURRENMATT 1 Ottobre 2014 at 14:32

    …Bagnoli for President!!

  20. avatar
    Fabio Lotti 1 Ottobre 2014 at 19:00

    Grazie, Michele.

  21. avatar
    valdo eynard 2 Ottobre 2014 at 11:33

    Ricordo un maestro trentino, che dopo aver vinto la sua partita con me mi disse “Lei ha giocato splendidamente”
    E non era proprio vero !

    • avatar
      Embrus 2 Ottobre 2014 at 21:22

      In effetti suona molto come: “faccio i complimenti a te che hai perso ma io che ti ho battuto sono ancora meglio!”, no? 😉

  22. avatar
    paolo bagnoli 2 Ottobre 2014 at 21:13

    Anche io ho un ricordo simile. Con Palmiotto giocai una Siciliana di merda in apertura, compensata da un suo erroraccio nel medio gioco. Alla fine, dopo una patta rocambolica, disse: “Bella partita” ma non mi trovò d’accordo: fu una partitaccia.

  23. avatar
    paolo bagnoli 2 Ottobre 2014 at 21:35

    Per il curioso Jas:

    Se vuoi l’épilogo
    di tale obbròbrio
    ora acconténtoti.
    Rimasi attònito
    alla sua réplica
    che sullo stòmaco
    e sulle vìscere
    mossemi un frémito;
    risolto a vìncere
    trovommi a pérdere,
    da feci sòlide
    passai al lìquido
    costretto a còrrere
    al bagno pùbblico
    onde risòlvere
    tale riméscolo.
    Tornato al tàvolo
    firmai l’abbàndono (altra licenza poetica).

  24. avatar
    Fabio Lotti 3 Ottobre 2014 at 09:11

    Un giorno dovremo riunirci per premiare i poeti Zenone e Bagnoli.

  25. avatar
    Zenone 3 Ottobre 2014 at 12:27

    Per chiarezza…

    Il fattor “c” del quale vi narrai
    Non è quello degl’animali esperto,
    Il fattor “c” del quale vi narrai
    Con l’aritmetica non c’entra è certo.

    Si tratta solo di quel venticello
    Che molto spesso qua e là aleggia
    Decide dov’ andar tra questo e quello,
    Ma cade poi sull’altri e li spalleggia!

    Mentre sei lì che giochi con ardore,
    Attento ad ogni mossa di pedone,
    T’ accorgi d’improvviso con dolore
    D’ aver commesso uno strafalcione.

    Convinto che la tua non è una svista,
    giacché tu hai studiato come un mulo,
    quell’avversario insulso, cosa trista,
    ha vinto sì, ma solo per..la fortuna! (licenza poetica per censura)

    Zenone

  26. avatar
    Fabio Lotti 3 Ottobre 2014 at 15:12

    Bella gara!… 🙂

  27. avatar
    Zenone 3 Ottobre 2014 at 21:13

    Ci mancherebbe, nessuna gara. Bagnoli mi batte su tutti i fronti. E’ puro divertimento e qui, in questo straordinario spazio, per fortuna, si può fare!

  28. avatar
    paolo bagnoli 3 Ottobre 2014 at 21:53

    Caro collega Zenone, grazie per le immeritate lodi, e continuiamo così!

  29. avatar
    Fabio Lotti 18 Ottobre 2014 at 08:51

    Per gli amici scacchisti-giallisti sono uscite le “Letture al gabinetto” di ottobre http://theblogaroundthecorner.it/

  30. avatar
    alfredo 18 Ottobre 2014 at 09:38

    Per Fabio :
    secondo te chi è attaualmente il miglior giallista italiano ?
    ottimo il tuo libro sui sacrifici siciliani scritto con Leoncini!
    un grosso complimento …
    POI TI DIRO UNA COSA CHE DIMOSTRA QUANTO SONO CAMBIATI I TEMPI!

  31. avatar
    Fabio Lotti 18 Ottobre 2014 at 15:16

    A me piace molto Maurizio De Giovanni per la sua scrittura delicata e profonda. Mi immagino che la “cosa” da dirmi sia riferita a qualche variante magari oggi demolita. Approfitto dell’occasione, come ho fatto con Mongo e Zenone, per chiederti, se ne hai voglia, di spedirmi qualche riga su un libro, di qualsiasi genere, che ti ha particolarmente colpito. Lo inserirei volentieri nelle mie letture gabinettistiche di novembre.

  32. avatar
    alfredo 18 Ottobre 2014 at 20:22

    si proprio cosi’ !
    qualche tempo fa avevo postato una partita Paoli Jansa in cui c’era tutta la preparazione ai tempi ritenuta necessaria per la spinta e5
    Kasparov e Nikitin nel loro libro , e voi lo riprendete , dice che semplicemente la spinta in e5 deve essere fatta molto precocemente senza tanta preparazione .
    comunque davvero un bel libro .
    Appena avro’ un po’ di tempo faro’ quello che mi chiedi ..
    devo solo un po’ riordinare le idee .

  33. avatar
    Fabio Lotti 18 Ottobre 2014 at 21:01

    Grazie per i complimenti (a quei tempi studiavo come un matto) e per l’eventuale collaborazione senza sentirti legato.

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