Perfida Albione, presa per i fondelli… o cosa?

Scritto da:  | 13 Ottobre 2014 | 8 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Paul Morphy 7

Paul Morphy, figlio del giudice della Corte suprema della Luisiana, inizia a giocare all’età di 10 anni. Timido e riservato, dopo poche settimane di apprendimento non perde più una partita con il padre. A 12 anni batte regolarmente lo zio Ernesto, ritenuto il migliore giocatore di New Orlèans e poco dopo ci prova a farlo alla cieca riuscendovi in 20 mosse!

Ben presto la sua fama valica i confini della Luisiana e raggiunge gli altri Stati d’America.
Il generale Scott che si vantava di essere un forte giocatore, di passaggio a New Orlèans chiede di incontrare un avversario che potesse tenergli testa. Lui, persona gigantesca ed imponente, si vede presentare un piccolo ragazzo e crede a uno scherzo di cattivo gusto. L’ospite lo rassicura e garantisce che il giovane è all’altezza del compito: Di cattivo umore Scott si appresta di malagrazia al gioco e dopo una dozzina di mosse prende matto!
Paul Morphy 2Tremante di indignazione, il generale si alza e, in una atmosfera agghiacciante, lascia senza dir parola la sala di gioco.
Un’altra vittima del piccolo mostro, come ormai veniva chiamato Morphy, fu l’ungherese Lowenthal che nel 1850 girava per gli Stati Uniti giocando simultanee e sfidando chiunque desiderasse incontrarlo.
Di carattere cortese e pacifico, Lowenthal, su proposta di Ernesto Morphy, accettò di incontrare il dodicenne Paul Morphy con la convinzione di sbrigare rapidamente una facile incombenza. Ma lo sviluppo della prima partita lo fece ricredere ben presto e l’incontro, previsto al limite di 4 partite, finì’ con 3 vittorie di Morphy e una patta! –
Nel 1857 fu bandito il primo campionato degli Stati Uniti da giocare a New York. Vennero invitati i migliori giocatori americani del momento e, naturalmente, Morphy che all’epoca ha 19 anni, è alto appena 1 metro e 50 cm., ha un viso da ragazzo, maniere impeccabili. Inforca un monocolo e calza guanti anche quando gioca!
Le regole del torneo prevedono la eliminazione diretta: Morphy non pensa mai più di due minuti per mossa, mentre i suoi avversari indugiano talvolta anche un’ora per ogni singola mossa. Sbaraglia tutti e si qualifica per la finalissima contro l’altro favorito del torneo, Paulsen, il quale mette subito le mani avanti e afferma che nessuno dei giocatori viventi, fossero pure Anderssen o Staunton sarebbe in grado di battere Morphy in quel momento, per cui egli si presenta pressocchè rassegnato alla sconfitta che arriva, puntuale, con il punteggio di 5 a 1 e una patta.
Dotato di una memoria prodigiosa si narra che in collegio e poi all’università, Morphy non avesse bisogno di intrattenersi più di tanto sui libri e che conoscesse a memoria, dopo averlo letto una sola volta, quasi tutto il codice civile della Luisiana!
La celebrità di Morphy cominciò ad incuriosire i giocatori europei. A Londra e Parigi erano concordi nell’affermare che sarebbero stati in grado di insegnare a quell’impertinente quanto contasse un secolo di esperienza di gioco europeo.
Il 4 febbraio 1858 il Club degli Scacchi di New Orlèans invita Staunton a giuocare contro Morphy in America, garantendogli un premio di 5000 dollari con viaggio e soggiorno pagato.

Paul Morphy 4La risposta diplomatica di Staunton giunse tramite i giornali dell’epoca:
Affermò che i migliori giocatori d’Europa non erano professionisti degli scacchi e avevano tutti più serie occupazioni cui attendere. In pratica, declinava l’invito.
A Morphy non rimaneva che partire per l’Inghilterra. Rifiutò di essere sovvenzionato dal suo Club, pagò di tasca propria le spese di viaggio e giunse a Londra il 22 Giugno 1858, giorno del suo ventunesimo compleanno.
Ha in mente una idea fissa: incontrare al più presto Staunton per stabilire le condizioni di un match con lui: si reca perciò al quartier generale di Staunton, il famoso club degli scacchi St. George’s e in effetti là lo incontra e gli propone qualche partita amichevole ma la vecchia volpe rifiuta adducendo a pretesto una serie di impegni urgenti ai quali non può sottrarsi. In realtà Staunton intende vedere all’opera il giovane Morphy contro altri giocatori del circolo…
Il primo a far da cavia fu Owens, maestro inglese di buona fama. Risultato: Morphy 4 Owens 1.
Segue Barnes che nella prima metà del match ottiene risultati equilibrati ma poi perde 10 partite a fila ! risultato finale: 19 a 7 per Morphy.
Sic stantibus rebus, è ovvio che Staunton inventi tutti i pretesti possibili per non incontrare Morphy in un incontro ufficiale che tutto il mondo attende. E torna allora una vecchia conoscenza, quel Lowenthal che, nella sua tourneè in America, aveva mal digerito la sconfitta inflittagli dal ragazzino di 12 anni. Sfida Morphy che accetta. La posta in gioco è di 100 franchi al primo che raggiunge le 9 vittorie. Lowenthal perde e l’opinione pubblica è convinta che egli abbia giocato al di sotto delle sue possibilità….Una scusa ricorrente e di prammatica, per gli avversari di Morphy, e un secolo più tardi, per gli avversari di Bobby Fischer!

Paul Morphy 1
Il più onesto è Lowenthal che, al termine dell’incontro dice: dopo la prima partita ero convinto che Morphy non fosse affatto più forte di me, e dopo la seconda partita, questa convinzione mi era rimasta. Ma alla terza partita, quando ho visto che tutte le mie combinazioni di gioco si ritorcevano contro di me, ho capito che mi battevo contro qualcuno o qualcosa più forte di me….
Ma il chiodo fisso di Morphy è la sfida a Staunton, per il quale ha varcato l’oceano. Perciò rinnova pubblicamente la richiesta di un match affermando di accettare a priori qualunque condizione l’avversario ritenesse di proporre.
Per tutta risposta l’invitano a prendere parte al torneo di Birmingham, al quale parteciperanno tutti i più forti giocatori del momento, ivi compreso Staunton.
Morphy però predilige gli incontri diretti con un solo avversario e perciò rifiuta e propone a gran voce, agli organizzatori riuniti in assemblea, di concedergli di giocare una seduta di partite simultanee alla cieca… La proposta viene accettata con scetticismo e pochi credono che l’americano possa realmente sostenere 8 partite simultanee alla cieca.
Devono ben presto ricredersi, il risultato è impressionante: 3 ore dopo l’inizio delle partite il risultato della simultanea alla cieca è di 6 vittorie, 1 sconfitta, 1 pari!
Morphy dunque non prende parte al torneo di Birmingham. Vince Lowenthal, da poco battuto sonoramente da Morphy. Secondo è il viennese Falkbeer e Staunton è soltanto terzo.
Paul Morphy 5Al suo ritorno a Londra, Morphy torna alla carica, forte di una promessa verbale di Staunton che lo storico incontro si sarebbe tenuto. Ma riceve risposte dilatorie e contemporaneamente viene attaccato con articoli pubblicati dal London Illustrated New – giornale sul quale scriveva professionalmente il critico letterario Staunton – per non aver partecipato al torneo di Birmingham, forse per paura di incontrare lo stesso Staunton, e anche per inaffidabilità finanziaria a proposito della posta da mettere in palio per il match che chiedeva.
Questa volta Morphy risponde scrivendo a più giornali e dimostrando che aveva sufficiente copertura finanziaria per onorare i suoi impegni e ribadendo che accettava qualunque data e condizione Staunton volesse proporre.
Ma la risposta, al solito, fu che Staunton era troppo indaffarato professionalmente a curare l’interminabile opera riguardante Shakespeare…
Resosi alfine conto che Staunton non intendeva assolutamente incontrarlo, Morphy decide di partire per Parigi. –
La stella del Cafè de la Regence, all’epoca, era il londinese Daniel Harwitz, quarantenne, professionista degli scacchi. Arrivava immancabilmente alle 14 e giocava a scacchi ininterrottamente sino a chiusura del locale.
L’arrivo dell’americano indusse gli appassionati parigini a predisporre un incontro che Harwitz accettò convinto di ricavarne gran fama e quindi… quattrini.
Il 7 settembre del 1858 inizia il match. Morphy appare stranamente nervoso ed è ben presto in condizioni di inferiorità. Perde la prima partita e poi la seconda. Harwitz gongola e ironizza sulla valentìa dei propri colleghi di Londra incapaci di battere questo ragazzo… Morphy punto sul vivo, dichiara pubblicamente che Harwitz non avrebbe più vinto una partita e… vince le successive due partite. In condizioni di parità Harwitz adduce motivi di salute e rinvia la conclusione del match di qualche giorno. Alla ripresa Morthy vince in successione altre due partite. Harwitz si assenta di nuovo e Morphy ne approfitta per dichiararsi disponibile a giocare alla cieca simultaneamente su 8 scacchiere. Questa volta incontra avversari ben più forti che a Londra e la seduta, iniziata a mezzodì, termina alle 22 con il risultato di due patte e 6 vittorie. E’ il trionfo per Morphy che ha giocato avanti una moltitudine di appassionati… assisteva anche Harwitz a quella seduta e nel congratularsi con l’avversario, si dichiara pronto a riprendere il match. Morphy si professa immediatamente disposto a iniziare la settima dopo tanta fatica ! Il risultato fu di una patta.
L’ottava partita non ebbe storia. Morphy vinse in 35 mosse. Il giorno dopo, ricevette una lettera dell’avversario che si diceva spiacente di dover abbandonare il match per ragioni di salute…
Prossimo avversario: Anderssen e la borsa di 300 franchi vinta contro Harwitz Morphy la offre generosamente quale rimborso delle spese di viaggio che il suo prossimo avversario deve affrontare per raggiungere Parigi…
Paul Morphy 6Quando Anderssen giunge a Parigi il suo primo pensiero è di rendere visita a Morphy a letto, indisposto per il rigore invernale e gli propone educatamente di rinviare la data di inizio del match.
Morphy ringrazia ma rifiuta confermando per la settimana seguente la prima partita che lo vede soccombere dopo 70 mosse. Ogni 30 minuti, messi incaricati portavano la trascrizione delle mosse giocate dalla hall dell’albergo ove alloggiava Morphy, ancora convalescente, al Café de la Regence dove una moltitudine di appassionati seguiva con trepidazione le sorti dell’incontro tra i due grandi.
La seconda partita finì patta.
Alla terza, Morphy che ha riacquistato salute e vigore, vince in 20 mosse impiegando appena un’ora. Andersson sportivamente propone di continuare con la quarta partita quel giorno stesso e Morphy accetta e… vince di nuovo.
5,6 e 7 partita non hanno storia: è Morphy a prevalere. L’ottava partita finisce pari. La nona è ancora vinta da Morphy e la 10, per magra consolazione di Anderssen finisce con la sua vittoria dopo 80 mosse.
Il commento, amaro, di Anderssen fu: A Morphy bastano 20 mosse per imporsi, a me ne occorrono 80…
L’11^ partita chiude il match con 7 vittorie di Morphy 2 di Anderssen e due pari.
Il commento scritto sul giornale dalla malalingua di Staunton fu: “il gioco di Anderssen è stato incredibilmente debole, neppure paragonabile a quello espresso nel torneo di Londra del 1851”.
Ben diverso da quello sportivissimo di Anderssen che al termine dell’incontro ebbe invece a dichiarare: “Il mio avversario ha sempre giocato le mosse migliori, direi perfette ed è impossibile giocare meglio !” Richiesto di esprimersi su quanto aveva scritto Staunton, Anderssen replica: “Staunton ha sempre in mente due cose: l’esigenza di scrivere i suoi articoli e il tornaconto che, da questo gliene può derivare…” A buon intenditor….
Dopo questo match, Morphy ha nostalgia della sua terra. Sbarca a New York l’11 maggio 1859. I mesi seguenti furono una serie ininterrotta di festeggiamenti.
Rifiuta di fare il professionista degli scacchi e esprime la volontà di fare il giurista. In realtà non intraprende mai questa carriera.
Le sue condizioni di salute mentale cominciano ad alterarsi. Vive appartato, il pomeriggio lo trascorre a casa della madre, la sera si reca all’opera.
Eredita dal padre oltre 150 mila dollari.
Evita argomenti di scacchi e così commenta all’annuncio della morte di Staunton: Buon giocatore, però mancava di immaginazione..
Presto rivela un complesso di persecuzione: accusa il cognato di tramare per farlo interdire e portargli via i soldi e gli intenta un processo… accetta il cibo soltanto dalle mani della madre… si arresta all’improvviso per la via a fissare lungamente il viso delle donne che incontra e parla ad alta voce da solo… la madre lo trova morto in bagno l’11 luglio 1884. –

Paul Morphy 3

avatar Scritto da: Antonio Pipitone (Qui gli altri suoi articoli)


8 Commenti a Perfida Albione, presa per i fondelli… o cosa?

  1. avatar
    alfredo 13 Ottobre 2014 at 21:22

    Sempre un piacevole leggere il Maestro Pipitone .
    e al solito bella l’iconografia .
    Vorrei ricordare che nel centenario della morte Gesualdo Bufalino scrisse un articolo su Morphy , mi sembra ora nella raccolta ” la Luce e il lutto”

    • avatar
      Antonio 5 Novembre 2014 at 10:36

      Grazie. Cordialità

  2. avatar
    fds 15 Ottobre 2014 at 21:14

    Salve Maestro.

    Sempre un piacere leggerla.
    Spero che la sua città abbia assorbito “l’umidità” di questi giorni, e tutto si sia normalizzato.
    Ho parlato telefonicamente con uno dei tanti amici che vi risiedono, e pare che la situazione sia buona.

    Un caro saluto.
    Francesco De Sio

    • avatar
      Antonio 5 Novembre 2014 at 10:46

      Grazie ancora. Abito nella zona meno alluvionata del quartiere: ci ho rimesso la mia vecchia, cara auto, divenuta inaffidabile. Cordialità 🙁

  3. avatar
    Fabio Lotti 16 Ottobre 2014 at 09:14

    Un caro saluto anche da parte mia e grazie per il contributo.

    • avatar
      Antonio 5 Novembre 2014 at 10:42

      “Le Guide des echecs” è un vecchio trattato completo degli scacchi che acquistai parecchi decenni or sono in Francia. Lì ho attinto le informazioni su Morphy.
      Cordialità – Pipitone

      🙄

  4. avatar
    Francesco Comune 20 Ottobre 2014 at 18:57

    Morphy è “la madre di tutti gli scacchi” o di tutti gli scacchisti,se volete. Le sue combinazioni hanno avvicinato al gioco migliaia di appassionati.
    Grazie,maestro. Ma dove ha attinto tanti particolari?
    Molti aneddoti erano conosciuti,ma non nei particolari che Lei ha così puntualmente riferito.

  5. avatar
    emanuele 10 Novembre 2014 at 17:40

    una storia veramente importante ed interessante…per tutti noi nella vita serva da esempio la costanza, la serieta’ e l’impegno…tre cose che associate danno sempre
    la vittoria nella vita…al di la’ degli scacchi

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