James Mason

Scritto da:  | 23 Ottobre 2014 | 14 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
James Mason 3
La vita di James Mason inizia con un mistero. Nato il 19 novembre 1849 a Kilkenny, la cittadina irlandese famosa per il castello dei FitzWalter ed ancor più famosa per la sua birra rossa, crebbe in una famiglia poverissima, che nel 1861 si trasferì negli Stati Uniti d’America approdando a New Orleans. Il suo vero nome era, probabilmente, Patrick Dwyer, che lo definiva indiscutibilmente come irlandese, e fu il padre, ad evitare i pregiudizi anti-irlandesi molto radicati negli USA (“Gli irlandesi? O poliziotti o gangster!”), a cambiare il nome di famiglia.
Ancora adolescente, lo troviamo a New York, come lustrascarpe e strillone di giornali. Si intrufolava nei vari café scacchistici siti tra  Park Row e la Bowery, osservando i giocatori intenti alle loro partite, e fu così che apprese i rudimenti del gioco. Non esitava a rivolgere ai giocatori domande generalmente pertinenti e venne notato da Gordon Bennet, quotato giornalista del New York Herald,il quale, colpito dalla vivace intelligenza del ragazzo, gli procurò un impiego presso il quotidiano. In pochi anni, James Masondivenne reporter e, parallelamente, buon giocatore di scacchi. James Mason 2Scriveva bene, con una prosa scorrevole e piacevole (durante tutta la sua vita scisse centinaia di lettere a conoscenti ed amici, quasi un grafomane), e giocava molto bene; davanti alla scacchiera il suo stile era un misto di pazienza ed aggressività, che gli procurò, nel 1876, un successo di prestigio, il primo posto al 4° Congresso Americano tenutosi a Philadelphia, seguìto da un ulteriore primo posto al torneo indetto dal New York Clipper e da una netta vittoria in match (+11 =4 -4) contro il britannico Bird che stava compiendo un tour di esibizioni in America.
A ventinove anni riattraversò l’Atlantico, stabilendosi in Gran Bretagna, Paese del quale prese in seguito la cittadinanza. Era giusto in tempo per partecipare al torneo di Parigi, ma il risultato fu abbastanza deludente: 10°-12°, molto staccato dai vincitori Zukertort e Winawer. Nel ’79 concluse in parità (+5 =11 -5) un match con William Potter – scacchista oggi generalmente sottovalutato e sul quale ho scritto qualcosa – confermando il proprio acume tattico ma anche le sue doti di paziente costruttore di posizioni vincenti.
Non era tuttavia la pazienza il tratto dominante del suo carattere; era soggetto ad improvvisi scatti d’ira, cedeva spesso ad una innata impulsività (“Il più irlandese degli irlandesi” venne detto di lui) e ciò, in diverse occasioni, venne portato all’eccesso dal suo smodato consumo di alcolici.
Già, perchè il Nostro era noto come grande bevitore di whisky (lo fu anche Blackburne) ed il suo amore per la bottiglia gli provocò diversi infortuni sulla scacchiera. Scorrendo la sua carriera si notano alti e bassi impressionanti, ma resta il fatto che per una decina d’anni Mason divenne il giocatore più imprevedibile in campo internazionale; il suo Elo “storico” risulta di 2715, e non è che gli avversari di altissimo livello gli mancassero.
Nel settembre del 1881 è a Berlino e si classifica 5°-6° , battendo tuttavia il vincitore Blackburne (unica sconfitta) e nella primavera dell’anno seguente è a Vienna per partecipare al grande torneo internazionale; Steinitz e Winawer occupano i primi due posti eMason è terzo ad un punto, punto gettato al vento perdendo col penultimo classificato Noa. Nel 1883 partecipa a due tornei di alto livello: a Londra è 5°-7* nella manifestazione stravinta da Zukertort, ed a Norimberga è terzo, dopo Winawer e Blackburne, anche in questa occasione perdendo un prezioso punto contro il sedicesimo classificato Fritz.
James Mason 1Non resisteva al richiamo della bottiglia; nell’ambiente ormai si parlava del “Mason‘s Day”, del giorno in cui si presentava ubriaco o almeno brillo (Hooper e Whyld, nel loro Oxford Companion to Chess parlano di “hilarious condition”;)e nel corso degli anni pagò tale vizio in modo pesante. Ad Amburgo, nel 1885, giunse secondo alle spalle del vincitore Gunsberg – un ottimo risultato – e si disse che questa prestigiosa classifica fosse dovuta al fatto che “si era tenuto alla larga da Bier” (un partecipante al torneo) sfruttando un facile gioco di parole, ma anche in questo caso perdendo punti contro avversari come Schallopp e Riemann, sicuramente a lui inferiori. Quello stesso anno gioca ad Hereford, classificandosi 5°-6° e lasciando punti preziosi contro Pollock (e ci poteva stare) e contro il reverendo Ranken. Steinitz, sulla sua rivista, tuona contro Mason, condannando il suo alcolismo.
Nel torneo di Londra dell’ ’86 è quinto, ma anche in questa occasione spreca punti preziosi contro Schallopp e contro l’undicesimo classificato Mortimer, e sempre a Londra, l’anno seguente, è penultimo (3 su 9). Si riprende nel 1888, con un ottimo terzo posto dopo Gunsberg e Mackenzie al torneo di Bradford e col secondo posto (dopo Gunsberg) al torneo indetto dal famoso Simpson’s Divan. Il 1889 lo vede in piena attività, con l’abituale altalena di risultati: è terzo ad Amsterdam, imbattuto, dopo Burn e Lasker, poi si sposta a Breslavia, dove vince Tarrasch, e dove è soltanto ottavo, torna tra i premiati a Dublino (3° nel torneo vinto da Burn) e, invitato al grande torneo di New York, riattraversa l’oceano per partecipare alla manifestazione indetta in occasione del sesto congresso americano.
E’ proprio nell’occasione di quest’ultimo torneo che si manifesta la contradditorietà del suo comportamento. Il torneo viene vinto ex aequo da Cigorin e Max Weiss e Mason è 7°. Batte due volte Cigorin (una delle due partite è una miniatura tattica che riporterò più avanti) ma, quando deve giocare con David Graham Baird, avversario ampiamente alla sua portata (è il 27 marzo), prima della partita si ferma al bar con alcuni vecchi amici e si presenta davanti alla scacchiera in condizioni pietose: stenta a reggersi in piedi e dondola sulla sedia. L’avversario stesso gli chiede gentilmente se se la sente di giocare, ma Mason, che gioca col Nero, insiste. Dopo 1. e4 e6  2. d4 d5  3. e:D5 e:D5  4. Cf3 Af5  5. Ad3 A:D3  6. D:D3 Cf6  7. 0-0 Ad6  8. Te1+ il libro del torneo scrive che “il Nero perde per forfeit” (una rivista scriverà che “perde per il tempo”). Sempre a New York, Mason ebbe improvvisi scatti d’ira ed in una occasione scaraventò contro un giudice una scatola contenente i pezzi. Stenitz non mancò di far rilevare, sulle pagine della sua rivista, come Mason si fosse reso responsabile di episodi di “ubriachezza molesta in sala di torneo”.
Non c’era giocatore o giudice che non avesse avuto accese discussioni con lui. Venne multato per aver sfondato una vetrata in un impeto di rabbia dettato dal whisky, ma restava pur sempre, in stato di sobrietà, uno dei dieci-dodici migliori giocatori del mondo
Rientrato in Gran Bretagna, nel ’90 è quinto a Manchester, perdendo un punto prezioso contro il 15° classificato, il reverendo John Owen, e riappare nel campo agonistico due anni dopo, in un quadrangolare giocato a Belfast, vincendolo ex aequo con Blackburne. A Dresda è ottavo ed a Londra è terzo (dopo Lasker e Blackburne).
Scompare dal campo agonistico per un paio d’anni, avendo come fedele compagna la bottiglia. Lasker scrive di lui che se “non avesse avuto certe caratteristiche” avrebbe potuto aspirare al titolo mondiale. Viene invitato al tradizionale torneo di Capodanno di Hastings del 1895, ma è soltanto 13° con 9 punti e mezzo su 21, poi rimane assente dalle manifestazioni internazionali fino al 1899, quando gioca al torneo di Londra classificandosi al nono posto, a causa di due inopinate sconfitte contro Cohn e Lee (11° e 12°). Ha ormai imboccato il viale del tramonto ed al torneo di Parigi del 1900 finisce al 12° posto grazie anche alla sconfitta contro Rosen.
James Mason 4
Montecarlo 1902
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Quello stesso anno (1900) è protagonista del suo canto del cigno al torneo di Londra: solo mezzo punto lo separa dal vincitore Teichmann, e questo secondo posto è dovuto ad una sua sconfitta contro l’ultimo classificato, lo sconosciuto Passmore. Nel 1901, a Montecarlo, sarà 12°, ad Hannover nel 1902 penultimo (ma batte il vincitore Janowski oltre a Cigorin), sempre quell’anno a Montecarlo è tredicesimo e nel 1903 è decimo nella stessa località.
Muore il 12 gennaio del 1905 a Rochford, una cittadina di poche migliaia di abitanti dell’Essex, dopo aver dato alle stampe alcuni fortunati trattati, che ebbero numerose edizioni: The Principles of Chess in Theory and Practice (1894), The Art of Chess (1895) e Social Chess (1900), oltre ad un manuale sulle aperture pubblicato nel 1897.
James Mason 5
Ecco le due partite che Mason giocò contro il vincitore del torneo Cigorin (New York 1889).
Mason – Cigorin
1. d4 d5  2. Af4 c5  3. A:b8 T:b8  4. d:c5 Da5+  5. Cc3 e6  6. e4 A:c5  7. e:D5 Cf6  8. Ab5+ Re7  9. Cf3 C:D5  10. Dd2 C:c3?
Posizione dopo 10...Cxc3?

Posizione dopo 10…Cxc3?

(Steinitz, nelle sue note alla partita, indica come migliore 10. … Ab4 col seguito pressochè forzato 11. C:D5+ e:D5  12. c3 D:b5  13. c:b4 Te8 ed il Nero sta meglio) 11. Dg5+ (“The trapper trapped”) f6  12. D:c5+ Rf7  13. Ae8+ , il Nero abbandona.
Cigorin – Mason (note di Steinitz)
1. f4 d5  2. e3 e6  3. Cf3 Cf6  4. b3 
Posizione dopo 4.b3

Posizione dopo 4.b3

(Come spiegato nel Modern Chess Instructor noi, di regola, non approviamo in linea di principio l’avanzata precoce di uno dei due Pedoni centrali) c5  5. Ab2 Ae7  6. Ad3 (L’Alfiere non è ben collocato qui, essendo soggetto agli attacchi dei Pedoni avversari avanzanti sul lato di Donna, come si vedrà) Cc6  7. 0-0 0-0  8. Cc3 Ad7  9. a3 a6  10. De1 b5  11. Dg3 c4  12. Ae2 Ce8  13. b:c4 b:c4  14. Cd1 f5 
Posizione dopo 14...f5

Posizione dopo 14…f5

(Fornendo senza necessità all’avversario un obiettivo per il suo attacco col Pedone “g” e creando un buco al centro. 14. … Tb8 era nettamente migliore) 15. Ce5 Af6  16. Dh3 Dc7  17. C:D7 D:D7  18. g4 A:b2  19. C:b2 g6 (Ancora 19. … Tb8 era chiaramente migliore, poichè se 20. Ca4 Cd4 – minacciando C:e2+ – 21. e:D4 D:a4 con vantaggio) 20. g:f5 g:f5  21. Af3 Rh8  22. Rh1 Tg8  23. Dh6 Tb8  24. Ca4 De7  25. Tg1 Cf6  26. Cc5 
Posizione dopo 26.Cc5

Posizione dopo 26.Cc5

(Ovviamente non lo si può catturare) a5  27. d4 c:D3  28. c:D3 Cd8  29. d4 Cf7  30. Dh4 (Concedendo l’innesco di una mina sottilmente concepita e perdendo come conseguenza un prezioso Pedone) Ce4  31. T:g8+ 
Posizione dopo 31.Txg8+

Posizione dopo 31.Txg8+

(Naturalmente dopo 31. D:e7 è matto con 31. … Cf2) T:g8  32. De1 C:c5  33. d:c5 D:c5 
33...Dxc5 e il Bianco perde per il tempo

33…Dxc5 e il Bianco perde per il tempo

(Il Bianco perde per il tempo. Il Nero ha evidentemente una posizione superiore, con un Pedone di vantaggio ed avendo respinto l’attacco dell’avversario).
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avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


14 Commenti a James Mason

  1. avatar
    Ivano E. Pollini 24 Ottobre 2014 at 09:07

    Bravissimo ❗ 😛

  2. avatar
    Enrico Cecchelli 24 Ottobre 2014 at 09:19

    Grazie Paolo per questo nuovo bellissimo affresco storico ma sopratutto
    per aver riesumato uno dei miei campioni preferiti. Secondo alcune fonti
    in un certo periodo egli era annoverato non tra i primi 10-11 ma tra i primi 5-6 giocatori al mondo ( come testimoniato dall’Elo che hai riportato… ) .
    A breve Martin dovrebbe pubblicare un aneddoto che lo riguarda relativo a Montecarlo
    1902.

  3. avatar
    Mongo 24 Ottobre 2014 at 11:11

    Mi associo ai complimenti di Ivano e di Enrico!! 😎
    (mi hai messo addosso una voglia incredibile di birra rossa… Hic!) 😉

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    Francesco Comune 24 Ottobre 2014 at 20:01

    Quante cose che si apprendono leggendo questi articoli.
    Una galleria di personaggi più o meno conosciuti,ma ritenuti sempre comprimari.Invece, leggendo le avvincenti biografie di Bagnoli, ci si rendo conto che sono stati costoro a fare la storia degli scacchi e non i campioni del mondo come Capablanca e Alekhine o, per venire ai giorni nostri, Fischer e Kasparov che hanno avuto, invece, il grande merito di diffondere la conoscenza del gioco e allargare la platea dei praticanti.
    Bravo Bagnoli,dunque e tutti quanti Voi articolisti del sito che avete una conoscenza straordinaria della Storia degli Scacchi
    A proposito,signor Bagnoli, nell’articolo Lei ha citato anche Schallopp. Mi ha sempre incuriosito questo personaggio,ricordato come “ballerino”(in verità con tono vagamente irrisorio), da Bobby nelle sue 60 partite da tenere a memoria.
    E’stato costui una figura di rilievo del XIX secolo? Grazie.

  5. avatar
    Francesco Comune 24 Ottobre 2014 at 20:04

    Forse il ballerino di Fischer era Harmonist. Prego scusare.

  6. avatar
    paolo bagnoli 24 Ottobre 2014 at 21:20

    In effetti era Harmonist. Per quanto riguarda il “signor Bagnoli”, ti prego di abolire il “signor”.
    Ciao
    Paolo

    • avatar
      Francesco Comune 25 Ottobre 2014 at 09:25

      Grazie. Su Harmonist sono andato a memoria. Ricordi di letture di trenta anni fa.
      Sono stato, peraltro, anche un suo affezionato lettore.

  7. avatar
    Zenone 24 Ottobre 2014 at 21:49

    Bravissimo Bagnoli. E’ tutto un imparare leggendo questi pezzi!

  8. avatar
    Fabio Lotti 25 Ottobre 2014 at 09:07

    Il solito ringraziamento a Paolo per questi bei quadri di vita scacchistica.

  9. avatar
    Valerio 25 Ottobre 2014 at 10:11

    Mitico Paolo! Leggo sempre con estremo interesse i suoi ritratti di questi scacchisti del passato.

  10. avatar
    The dark side of the moon 25 Ottobre 2014 at 10:16

    Ovvi ed ennesimi complimenti a parte, ma quante biografie hai scritto?
    Sarebbe bello riassumere i nomi dei personaggi di cui ti sei occupato se te la senti.
    Scusa la domanda sciocca: cosa significa tecnicamente “Elo storico”?
    Grazie ancora per i tuoi pezzi sempre molto interessanti 😉

  11. avatar
    Ramon 25 Ottobre 2014 at 10:35

    Se posso anticipare parzialmente la risposta di Paolo ti posso intanto dire che qui trovi la lista completa di tutti i suoi magnifici contributi già pubblicati su SoloScacchi e che, in Redazione, pronti a uscire, ne abbiamo ancora un bel mucchietto 😉

    Paolo ha anche pubblicato due eccellenti volumi intitolati La Nuova Storia degli Scacchi il cui link è questo: Volume 1, Volume 2.

  12. avatar
    The dark side of the moon 25 Ottobre 2014 at 14:26

    Ciao fds, ciao Ramon, grazie per le segnalazioni.
    PS.
    Certo che Jeff Sonas si è divertito parecchio… 😯
    Paolo invece è grandioso, uno storico degli scacchi come pochi altri.

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