La notizia appare sul sito web della Federazione Scacchistica Italiana il 16 settembre scorso con il titolo “Scacchi e collezionismo… A conti fatti!â€.
Il testo è lapidario e, per i molti che non seguono i programmi televisivi mattutini, almeno, sull’orario, incompleto: “Domattina, mercoledì 17, su Rai TV 1 nella trasmissione «A conti fatti» si parlerà di scacchi dal punto di vista del collezionismo. Ospite in studio sarà Giuseppe Scoleri Cardelli, collezionista e Arbitro Internazionaleâ€.
Una notizia troppo ghiotta, in ogni caso, per lasciarsela sfuggire, considerata anche l’autorevole provenienza del messaggio e la partecipazione di un apprezzato scacchista. Qualcuno si azzarda perfino a credere in una rivincita della nostra televisione su Sky Italia che, nei giorni precedenti, aveva trovato un timido spazio per trasmettere, con commento in diretta, un’attesa partita di “Fabulous Fabiano†con l’attuale campione del mondo.
Se a ciò si aggiunge che anche lo stimato studioso Rodolfo Pozzi, Presidente della sezione italiana del “Chess Collector Internationalâ€, l’associazione internazionale che raggruppa i collezionisti e gli storici degli scacchi, si premura di far rimbalzare la notizia con un’email ai soci, non rimane che rimandare perfino qualche appuntamento pur di seguire la trasmissione.
Che delusione! Lo spettatore, dopo essersi sorbito un’interminabile disquisizione su come scegliere le uova, esaltandone le loro qualità nutrizionali soprattutto se di cortile, imparare come lucidare l’argento e altre amenità , proprio alla fine della trasmissione e per pochissimi minuti, vede apparire un sonnacchioso Giuseppe Scoleri Cardelli, accanto a un paio di scacchiere. Nulla dice a quale epoca appartengono o se sono oggetti di qualche pregio; forse non per sua colpa bensì perché non gli lasciano nemmeno il tempo di aprire bocca. Le scacchiere, apparentemente assai comuni e che, peraltro, di collezionistico sembrano poco apprezzabili, modesti anche nel prezzo che Cardelli a stento riesce a sciorinare, senza nulla spiegare. “Anche trecento euroâ€, dice indicandone qualcuna, forse con aria scocciata per come sta andando la trasmissione, illudendo, con la complicità della frizzante presentatrice che deve chiudere in fretta il programma, di poter fare credere al pubblico di possedere in qualche dimenticato ripostiglio “un tesoro nascostoâ€. Non che i pezzi di scacchi, per essere oggetto di collezionismo, debbano avere, necessariamente, un valore di mercato particolarmente ragguardevole. Per questo basterebbe rileggere l’affascinante racconto che fece l’amico collezionista Massimiliano De Angelis quando ricevette dallo scomparso scrittore Ruggero Quintavalle delle modeste e artigianali figure di scacchi conservati in una scatolina di latta (“Scacchi dal campo di concentramentoâ€, in “L’Italia Scacchisticaâ€, Dicembre 2003, N. 1165, pp. 420-421).
Lo stesso Pozzi, dall’alto della sua proverbiale conoscenza dei pezzi di scacchi e di scacchiere non solo mongole, autore con Gianni Gini, tra l’altro, del sontuoso libro, splendidamente illustrato con le fotografie di Carlo Borlenghi, “Scacchi, giochi da tutto il mondo†(Casa Editrice Stefanoni, Lecco, 2007), alla fine della trasmissione è costretto nuovamente a raggiungere tutti i destinatari della prima segnalazione, sbalordito e quasi scusandosi, per comunicare, con flemma anglosassone: “Vi ho segnalato che Giuseppe Scoleri Cardelli avrebbe parlato di collezionismo di scacchi alla TV, ma speravo in qualcosa di migliore. Se vi siete sintonizzati, mi dispiace di avervi fatto aspettare quasi un’ora per vedere così poco. Nel vostro “Tesoro nascosto†avrete di meglio!â€.
Infatti! Il tesoro del collezionismo di scacchi è cultura, arte, storia, passione. Altra cosa di quello che ci è stato mostrato e dispiace che anche questa volta la principale rete televisiva nazionale ha sprecato una favorevole occasione per suscitare vero interesse su un antico gioco che custodisce e offre tanti incantevoli interessi.
Set Régence “antico”, legno, 18° sec.: il Cavallo ha un cappuccio al posto della testa, e gli Alfieri hanno il collare con una punta davanti e due tacche dietro. Il Re bianco inclinato testimonia l’età della serie.
Ringrazio molto l’autore non tanto per aver condiviso la delusione per il programma RAI, quanto per l’entusiasmo che traspare dalle sua parole. Non sono mai stato collezionista di set di scacchi di epoche passate, ma mi hanno sempre affascinato le mille scacchiere portatili inventate negli anni e nei vari luoghi del mondo.
Come Gregorio Granata sicuramente saprà , recentemente è stato inaugurato il “Museo degli Scacchi” a Mosca, che mostra sia materiale antico che memorabilia (ad esempio il set completo del primo incontro Karpov-Kasparov).
Ci sono alcune belle foto qui: http://www.gazeta.ru/sport/photo/otkrytie_muzeya_shahmat_v_moskve.shtml#!photo=0.
Bello e denso di significati il set “Gulag”.
Siamo abituati alle delusioni e ad essere trattati come dei simpatici “originali”.
Possiedo alcune scacchiere portatili o semi-portatili di varia provenienza, una delle quali (pezzo sicuramente unico) è opera di un artigiano da tempo scomparso. Interessano a qualcuno?
Ciao a tutti
Paolo
a me ! 😉
se vuoi mandami e mail in pvt
un abbraccio , Paolo
Ciao Paolo,
anch’io vorrei vedere in privato una o due fotografie.
Grazie,
Tamerlano
quel comunicato cosi’ vago… pensavo potessero parlare di francobolli a tema scacchistico.
scacchiere e scacchi antichi… ecco un link polacco, forse qualcuno e’ interessato
http://allegro.pl/antyki-i-sztuka?order=m&string=szachy&search_scope=wszystkie+dzia%C5%82y&bmatch=seng-v6-p-2-kol-0904&department=wszystkie+dzia%C5%82y
Sì, in Italia ogni volta che gli scacchi si avvicinano a TV o giornali non specializzati gli appassionati subiscono delusioni cocenti. Ma bisogna avere la forza di continuare, di esserci, di provare a farci vedere anche rischiando di passare – come sempre – per “originali”. Abbattendosi o rintanandosi nel nostro guscio rischiamo di passare davvero per quelli “strani”, cosa che non siamo, come dimostrano le decine di pezzi che si leggono su questo o altri siti e vengono apprezzati anche da chi non è “strano”…pardon, scacchista.
Adoro il ” design scacchistico .
I miei preferiti sono gli scacchi del Bauhauas che possiedo e ritengo siano una delle cose piu’ belle che ho .
Volevo far notare agli amici che sulla ” gazza ” di oggi c’ è una intera pagina con intervista a Fabiano Caruana , fatta nella sua casa di Madrid
E’ da un po’ di tempo che la ” gazza ” segue con interesse le imprese del nostro eroe .
Sperando che ontinui a esere ” nostro “
Eccola qui: http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/29-09-2014/scacchi-caruana-sono-pronto-il-mondiale-90601163698.shtml
ho fatto un commento (adesso l’hanno messo in attesa), se volete fate altrettanto (purtroppo bisogna registrarsi)
Un articolo molto piacevole e interessante â—
Complimenti all’autore.
Purtroppo non sono riuscito a collegarmi col sito polacco consigliato da Fasola
Saluti a tutti!
bisogna copiare il link, purtroppo cliccare non basta
OK, TY
Grazie a Granata che con il suo articolo ha restituito il giusto”valore” all’arte degli scacchi,rispetto alla squallida intervista in tv.
Gentile signor Mongo. Mi chiamo Elena Grimoldi. Non potendo farlo personalmente,Luca Monti
mi ha chiesto di porgerle i suoi più sinceri saluti,ricordando lei come persona simpatica,
estroversa e giusta.Cordiali saluti.
Un caro saluto a Luca Monti che prego la signora Elena Grimoldi possa fargli pervenire .
A proposito di collezionismo di scacchiere alla cerimonia inaugurale a Sochi Karpov ha portato alcuni splendidi pezzi della sua collezione ( vedi articolo su http://www.chessbase)