il matto di Melk

Scritto da:  | 1 Ottobre 2014 | 39 Commenti | Categoria: Attualità, Internazionale, Tornei

il Matto di Melk 05

(…tanti bei “matti” questa estate a Riga, capitale della Lettonia)

 

Estate 2014. Navigo allietato da un insolito e fresco “ponentino”. Navigo fra le imprese olimpiche di Cina e di Russia e poco più tardi fra le imprese americane di Caruana. SoloScacchi ha rallentato le sue pubblicazioni, pur senza fermarsi. E’ Ferragosto. Martin Eden è in vacanza sui laghi del Rutor, ovvero rapito da folletti alpini. Mongo è in più tranquilla vacanza su spiagge del mare Nostrum. Delpraub è irrintracciabile e instancabile al lavoro in qualche capitale d’Europa. Il direttore Roberto è segnalato addirittura nell’altro emisfero, ovvero rapito da extraterrestri.

Tocca a me, allora, ricevere una delle rare chiamate di Ricardo Soares, che in pratica è il co-autore di queste righe. Il suo ròco portoghese è inconfondibile: “Amigos, você já viu o xeque-mate de Melk”?

 il Matto di Melk 13

Caro Ricardo, io qui non vedo matti …”

Mate a Rainha, Marra… a rainha, Marra!”

Già. Ma allora è facile-facile, Ricardo. Non possiamo mica proporlo ‘sto “matto alla Donna”: i nostri astuti lettori ce lo risolverebbero qualche secondo prima di vedere il diagramma!”

Ricardo mi spiega che a lui non piace una cosa difficile ma una cosa “bonita”, “admiravel”. Ha ragione: semplice ma gustoso questo matto, il “Matto di Melk”. Grazie, Ricardo, e allora lo pubblichiamo, eh, Martin?

Melk è Hrant Melkumyan, grande maestro di Armenia, classe 1989, Elo 2678, abilissimo nel blitz ma non solo. Probabilmente un Melk così in forma avrebbe fatto comodo alla sua Armenia a Tromso. Ma questo ormai è il passato. Il diagramma che avete visto è quello della sua recente partita di Riga, sesto turno, contro il venezuelano Eduardo Iturrizaga Bonelli. Povero Eduardo! Un bel (o brutto?) KO.

 il Matto di Melk 07

(…Melk è Hrant Melkumyan…;)

Melk è stato impressionante a Riga. Ha vinto il “Technical University Open” (15-24 agosto) con la bellezza di 7,5 punti su 9. Ha praticamente indicato a Caruana la via più sicura da seguire. Già, perché Melk ha deciso, col permesso degli avversari, di iniziare il torneo con un inconsueto 6 su 6! Poi patta faticosa con Richard Rapport e altre due patte finali sufficienti per contenere la rimonta e il cammino impressionante dello stesso Rapport, a pari punti ma superato di un soffio per l’ultimo fra gli “spareggi tecnici” consentiti.

Melkumyan è stato solidissimo e bravo a Riga. Ma anche l’ungherese non ha scherzato. E allora andiamo oltre il Melk ed occupiamoci brevemente di Richard. Ne vogliamo parlare delle sue avveniristiche aperture? Già le conoscete? Sì? In ogni modo mi piace riportarvi qui le primissime mosse delle sue nove partite di Riga, poi ognuno tiri le conclusioni che più gli piacciono. Anzi, mi piacerebbe leggere qualche commento di voi lettori.

  • Rapport-Kristaps (1-0, 72 mosse) 1. Cc3,b6 2.d4,Ab7 3.e4,e6 4.Ad3,Cf6 5.Cge2,d5
  • Soos-Rapport (0-1, 39 m.) 1.e4,c5 2,Cf3,a6 3.b4,cxb4 4.a3,e6 5.axb4,Axb4
  • Rapport-Boruchovsky (1-0, 31 m.) 1.f4,d5 2.Cf3,g6 3.e3,Ag7 4.Ae2,c5 5.0-0,Cc6
  • Naroditsky-Rapport (0,5-0,5, 51 m.) 1.e4,c5 2.Cf3,a6 3.c3,e6 4.d4,d5 5.Cbd2,Cc6
  • Rapport-Golod (1-0, 51 m.) 1.b3,e5 2.Ab2,Cc6 3.e3,Cf6 4.Ab5,Ad6 5.Ca3,Ae7
  • Kovalenko-Rapport (0-1, 40 m.) 1.d4,e6 2.c4,b6 3.a3,Ab7 4.Cc3,f5 5.d5,Cf6
  • Rapport-Melkumyan (0,5-0,5, 32 m.) 1.e3,Cf6 2,c4,g6 3.Cc3,Ag7 4.g4,h6 5.Ag2,c6 6.h4
  • Bok-Rapport (0-1, 26 m.) 1.e4,d6 2.d4,Cf6 3.Cc3,e5 4.Cf3,Cbd7 5.Ac4,Ae7
  • Savchenko-Rapport (0,5-0,5, 45 m.) 1.e4,Cf6 2.d4,d6 3.Cc3,e5 4.Cf3,exd4 5.Cxd4,Ae7

il Matto di Melk 03

(Savchenko-Rapport, ultimo turno: Boris non osa e il nero non può forzare)

Ora rimane da chiedersi: il giovane Richard Rapport, GM ungherese, classe 1996, è oggi il numero 28 al mondo (con i suoi 2720 punti) GRAZIE a queste scelte di apertura oppure NONOSTANTE queste scelte di apertura? Chi può dircelo?

A proposito, quasi dimenticavo di ricordare che qui ho potuto restituito la cortesia a Ricardo Soares. “Ricardo, pronto, mi senti?” Di là odo un lontano rumore assordante … quasi spaventoso (forse le onde dell’Oceano che stanno per inghiottirlo?). Grido senza sapere se lui mi può ascoltare “Ricardo! Guarda un po’ qua, a Riga uno xeque-mate vero, un matto al Re: “el mate de Rappo!”

Posizione dopo 24...Axf8

Posizione dopo 24…Axf8

Rapport non si lascia sfuggire il suo matto. Facile anche questo, sì, ma sempre “bonito”: 24…Dh3+; 25.Rxh3,Th5+ 26.Rg2,Txh2 mate. ( Bok-Rapport)

Davvero tanti motivi d’interesse questa estate a Riga, e non soltanto per i matti di Melk e di Rapp. Un torneo di grande successo con 212 partecipanti nel gruppo “A”, e ben 35 GM. Notevole! 

Notevole anche la partecipazione degli italiani: addirittura in 14! Come si spiega? Beh, le ragazze lèttoni sono notoriamente ammirevoli, e poi i costi del soggiorno a Riga ancora abbastanza contenuti, quindi… Meno notevoli i risultati dei nostri giocatori. Forse per colpa del vento forte e freddo e degli improvvisi acquazzoni che hanno loro bagnato tutte le polveri in canna?

Li citiamo comunque tutti, i nostri eroi, in ordine di classifica finale: Axel Rombaldoni (5,5 su 9, il migliore: 49°, ma ci si poteva attendere qualcosa di più), Pierluigi Basso (78°), Alessandro Bonafede (80°) e Costantino Delizia (89°) a punti 5, Alessio Valsecchi (90°), Renzo Remondino (133°) e Luca Tirrito (149°) a punti 4, Daniele Cantoro (168°) a punti 3,5, Matteo Zoldan (182°) e Marco Ottavi (186°) a punti 3, un po’ più in basso ancora Luca Esposito, Massimiliano Taglialatela, Marco Di Paolo, Diego Marchiori e Pietro Ruggeri.

Insomma, permettetemi di scherzare: i nostri sono andati a fare i lumaconi e hanno fatto le lumachine, e la successiva immagine li immortala in questa veste inesorabilmente…. Ma il lotto degli avversari era davvero ragguardevole.  

il Matto di Melk 09

Ma a Riga c’era pure l’asso di casa, il grande Alexey Shirov. Anche lui non ha brillato per niente. Eccolo qui ripreso, in un atteggiamento tra l’incredulo e il frastornato, poco prima di abbandonare la partita dell’ultimo turno contro un piccolo indiano, Chithambaram Aravindh, Elo 2467, 41° del seeding e ottimo ottavo alla fine.

il Matto di Melk 02

il Matto di Melk 11

il Matto di Melk 06

(Aravindh-Shirov, ultimo turno a Riga. Signori, ricordatevelo bene il nome di questo ragazzino del 1999. Contro Shirov ha saputo sfoderare un grande gioco!)

il Matto di Melk 01

(vettura … a pedali … per le vie di Riga!)

 il Matto di Melk 04

il Matto di Melk 08

(non si può andare a Riga senza fare una visita al cimitero monumentale e rendere omaggio ad uno dei più grandi lèttoni di sempre: il campione del mondo Mikhail Tal)

separator4

 Il tabellone finale di Riga (limitato ai quartieri alti…;):

 

Rg.

Snr

 

Name Typ

sex

Gr

FED

Elo

Pkt.

 Wtg1 

 Wtg2 

 Wtg3 

1

3

GM Melkumyan Hrant ARM

2655

7.5

43.0

55.5

2792

2

2

GM Rapport Richard U18 HUN

2704

7.5

43.0

55.0

2809

3

4

GM Iturrizaga Bonelli Eduardo VEN

2653

7.0

42.0

54.0

2731

4

14

GM Naroditsky Daniel U20 USA

2587

7.0

41.5

53.5

2712

5

10

GM Savchenko Boris RUS

2596

7.0

41.0

52.5

2693

6

15

GM Banusz Tamas HUN

2585

7.0

40.0

51.5

2674

7

6

GM Fridman Daniel GER

2639

7.0

39.0

50.0

2641

8

41

IM Aravindh Chithambaram Vr. U16 IND

2467

7.0

38.5

49.5

2718

 

P.S.: tutte le fotografie (tranne quella di Melkumyan) ci sono state inviate dal CM Marco Ottavi. Grazie a Marco, a Ricardo e al delpraub ispiratore dell’articolo.

 

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39 Commenti a il matto di Melk

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    Giancarlo Castiglioni 1 Ottobre 2014 at 09:00

    Da quel che vedo in questi ultimi anni direi che in passato l’importanza dell’apertura rispetto a centro partita e finale è stata sopravvalutata.
    Basta vedere come giocano Carlsen e Caruana.
    Nel mio piccolo ero arrivato a questa conclusione quando dopo molti anni avevo ripreso a giocare per qualche mese negli USA.
    Mi ricordavo poco delle aperture e per necessità ho cominciato a giocare inprovvisando senza preoccuparmene troppo.
    Con ottimi risultati, sia pur considerando il livello medio non eccelso degli avversari.
    Morale: si vince in centropartita o in finale.

    • avatar
      DURRENMATT 1 Ottobre 2014 at 15:20

      ..la “morale” da te indicata è la chiave di volta(segreto) del successo dei Cinesi.

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      Ivano E. Pollini 1 Ottobre 2014 at 23:06

      Totalmente d’accordo con te!

      D’altronde,conoscendo poco e male, solo Nimzowitsch, Lasker e Capa (e i loro manuali!), ho sempre cercato di seguire i loso consigli e di “attivarmi” (Iniziativa o Controgioco) nel medio-gioco & finale!.

      Le Aperture le ho imparate perdendo molte partite in allenamento.

      D’altra parte, sembra che il grande Capa, quando era stufo dell’Inglese-Americano che praticava (oggi International English) e voleva parlare Spanish, giocava “quick games” con Esteban Canal, dicendogli:” Su fammi vedere cosa hai imparato ultimamente?”. Così imparava o ripassava i vari schemi di Aperture (oltre a studiarle dal vivo durante i tornei, mentre passeggiava nella hall).

      Il gioco per corrispondenza mi ha confermato proprio questo. Spesso sia io che il mio avversario seguiamo una variante di un’Apertura/Difesa su una monografia specifica.

      Il “bello” arriva tra la 10 e 15 mossa quando il libro termina la presentazione della variante con dei simboli di valutazione della posizione!!!

      E poi?

      E poi te la devi vedere con avversari agguerriti che vogliono vincere!

      Dunque Centro-partita e finali.

      Difficili! Ma sono la salute del giocatore di scacchi!

      Saluti a tutti

      IEP

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      Jas Fasola 1 Ottobre 2014 at 23:43

      “Da quel che vedo in questi ultimi anni direi che in passato l’importanza dell’apertura rispetto a centro partita e finale è stata sopravvalutata.
      Basta vedere come giocano Carlsen e Caruana.”

      Dipende.
      Sapendo con chi dobbiamo giocare un giorno prima e avendo la possibilita’ di vedere le sue partite su internet lo studio dell’apertura e’ ancora piu’ importante che in passato.
      Poi non siamo tutti Carlsen e Caruana e un discreto giocatore che non ha particolari doti i punti li puo’ fare con l’apertura (anche nel senso di mezzi punti, se ottiene una buona posizione con un giocatore piu’ forte e poi non la spreca…;).
      Negli scacchi juniores (fino a 10 anni) e talvolta sociali molte partite sono gia’ decise in apertura.

      Studiare le aperture senza andare avanti al centro partita significa non studiarle, ma anche studiare il centro partita senza studiare le aperture che cosa significa? Come faccio ad arrivarci?
      Poi quali aperture si possono giocare studiandole poco? In genere quelle del Bianco (es. 1. e4 c5 2. Cf3 d6 3. Ab5+), con il Nero si rischia grosso.

      Sono poi convinto che una volta (anni ’70) si dava molta importanza alle aperture perche’ non c’erano buoni libri sul centro partita e nemmeno sul finale. Adesso e’ abbastanza logico ci sia maggior equilibrio nello studio delle varie fasi della partita.

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        alfredo 2 Ottobre 2014 at 08:27

        😉 ti ricordi il buon vecchio Romanovsky ?
        anche se il libro che piu’ mi aprii’ gli occhi fu il Koblentz
        insomma bisogna dire grazie alla Mursia che comunque accanto ai clasici ha pubblicato validi autori nostrani

        • avatar
          Jas Fasola 2 Ottobre 2014 at 09:36

          del Romanovsky (noto anche qui in PL :mrgreen: ) mi piacque tantissimo la parte con partite commentate che indicavano il piano di gioco, ma erano poche pagine. Il Koblentz l’ho letto ma non ricordo niente 🙁

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        Ivano E. Pollini 2 Ottobre 2014 at 09:00

        Per Jas Fasola

        Avendo un discreto tempo a disposizione è certamente meglio studiare anche le aperture. Ricordo che nel “Primer of Chess”, lo stesso Capa (che si “vantava” di non studiare le Aperture – almeno fino ai primi anni ’30)suggeriva di studiare due-tre impianti da Nero e decidere se si voleva giocare 1. e2-e4 oppure 1. d2-d4. Inoltre ricordava che l’Apertura giocata con cura permette spesso di ottenere un buon Centro-Partita (Iniziativa)e talvolta anche un Finale favorevole.

        Tutto questo in teoria (che va un pò studiata), ma di fronte alla scacchiera le cose spesso vanno diversamente e non sempre si sa “cos’è il meglio”.

        Faccio solo un esempio dalla mia esperienza di “coffee-player” (gioco da oltre 50 anni ed ho giocato ovunque), anche se oggi gioco SOLO per corrispondenza. Ancora oggi quando gioco l’Apertura di Re, sono indeciso su quale variante giocare. A seconda degli avversari e dell'”importanza” della partita posso giocare il Gambetto di Re (imparati da Bronstein e Spasskij)o la Spagnola che trovo solida e “difficile” come il Gambetto di Donna. Ma l’Apertura-Difesa che sempre mi dà sorprese ed emozioni a non finire (e alcune sonore sconfitte) è la Siciliana. Per quanto la studi NON riesco, ancor oggi, a dominarne le molteplici varianti.

        Come ha scritto Eduard Gufeld nella sua monografia “The Sicilian Defence”: “Age cannot wither nor customs stale its infinite variety”. Polerio l’aveva presentata nel suo trattato nel 1594!!!

        Sulla Partita di Donna, il discorso è lungo e interessante, ma …un’altra volta.

        Saluti

        • avatar
          Jas Fasola 2 Ottobre 2014 at 09:40

          In effetti non avendo molto tempo meglio dedicarlo a esaminare partite intere, cosi’ si impara un po’ di tutto.
          I dubbi sulle aperture li abbiamo tutti, il fatto e’ che il Bianco non ottiene un vantaggio ma il Nero deve sapere tutto per non andare in svantaggio 🙁

          • avatar
            fds 2 Ottobre 2014 at 10:42

            Concordo.
            Oggi si trovano in commercio libri che “accompagnano” il lettore dall’apertura al mediogioco (o addirittura al finale), ovvero quali aperture adottare per ottenere un certo tipo di mediogioco.
            Trent’anni fa i libri erano un po’ a compartimenti stagni: quelli sull’apertura, quelli sul mediogioco (pochi) e quelli sul finale. Per raccordare il tutto giocoforza bisognava affidarsi alle monografie con partite commentate. Ottimi libri ma, per certi versi, dispersivi per chi non aveva molto tempo da dedicare allo studio.
            Credo sia questo il motivo perché me la cavavo in apertura e in finale, religiosamente studiati, ma rendevo molto meno nel mediogioco, ove spesso sciupavo il vantaggio acquisito in apertura contro quelli che non le studiavano.

            Oggi è diverso. Molto. Le fonti di apprendimento sono le più svariate, per tutti i gusti 😉

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    lordste 1 Ottobre 2014 at 10:00

    Una nota sugli italiani: Alessio Valsecchi era piazzato decisamente meglio in classifica e in corsa per una norma GM quando è stato colpito da un brutta influenza che gli ha tolto possibilità migliori (ha giocato – e perso – con la febbre alta il penultimo turno e poi si è ritirato)

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      Marramaquis 1 Ottobre 2014 at 10:21

      Aggiungo allora che sul cammino di Valsecchi si sono messi ben 6 G.M.. Lui ha saputo battere Rausis e pattare con Fridman, Neiksans e Fedorov. Molto bravo!

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    The dark side of the moon 1 Ottobre 2014 at 12:09

    A mio parere Rapport gioca cosi semplicemente perche’ questo e’ il suo stile. Giocare però 1.d3 e’ il massimo…. 😯 In un recente torneo ho visto un CM aprire con 1.h3. A fine partita ha detto che comunque h3 il bianco prima o poi la avrebbe giocata… :mrgreen:

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    alfredo 1 Ottobre 2014 at 13:10

    Riga è una città molto bella .
    ho anch’io visitato i luoghi di Tal
    Per riagganciarmi all’articolo vi propongo quest’altro quasi matto alla Donna di Tal

    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1140545

    Se non sbaglio la partita fu premiata come la migliore dall’informatore
    Ovviamente una casa la Donna la ha
    ma è g7 e seguirebbe De4 * ovvamente
    Un piccolo omaggio all ‘audacia di Tal
    Anch’io sono molto incuriosito dall ‘approccio eterodosso di Rapport

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    Jas Fasola 1 Ottobre 2014 at 14:41

    Vediamo le aperture:
    – nella prima gioca contro la Owen una delle varianti principali per il Bianco: Cc3/Ad3/Cge2. Quindi se qualcuno fa l’originale con lui, risponde con una variante principale;
    – nella seconda e quarta gioca la Siciliana O’Kelly con 2. … a6 come faceva tanti anni fa un altro ungherese, Csom;
    – la terza e’ una Bird poco giocata, di solito il Bianco preferisce il fianchetto
    – la quinta, la Larsen, e’ una variante di moda (5. Ca3)ormai da diversi anni
    – la sei si gioca da decenni, ma certo e’ rarissima ad alti livelli
    – per la sette, rarissima ma non nuova, rimando qui http://www.365chess.com/view_game.php?g=1309059
    – per otto e nove (Philidor)sono varianti piuttosto giocate.

    Insomma gli piacciono le varianti originali con il bianco e quelle poco giocate (ma solide se con avversari molto forti) con il nero.

  6. avatar
    alfredo 1 Ottobre 2014 at 17:57

    eccellente disamina Jas

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    Marramaquis 1 Ottobre 2014 at 18:19

    … E la Laznicka-Rapport di ieri (1.d4,d6; 2.c4,e5), con doppio sacrificio di Cavallo del nero e 0-1 in 24 mosse, l’avete vista?

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      Jas Fasola 1 Ottobre 2014 at 23:07

      Si’, ma non mi ha molto impressionato. Sono stati sacrifici ormai quasi nel blitz, corretti ma non troppo. Oggi in una partita posizionale Rapport ha rischiato di perdere, ma Laznicka aveva gia’ in mente la patta.

      Rimanendo nei Paesi Baltici, dal 12 al 17 novembre a Tallinn ci saranno i campionati juniores rapid e blitz ma credo non saranno molto affollati, mi sembra si debba soggiornare nell’ hotel dove si gioca 🙁 .

      Molto piu’ interessanti per me i campionati rapid e blitz degli agricoltori della regione di Lublino. Per partecipare bisogna presentare il pagamento della tassa sulla terra (minimo un ettaro).
      Certe cose succedono solo dalle nostre parti :mrgreen:

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      nikola 1 Ottobre 2014 at 23:46

      grazie per la segnalazione Marramaquis. mi sono andato a vedere la partita e come al solito Rapport non delude. Forse Laznika avrà fatto le ultime due mosse con tre minuti sull’orologio ma non credo si possa sminuire l’inventiva dell’ungherese (tra l’altro mi sembra che il doppio sacrificio di cavallo risalga a quando entrambi avevano più di dieci minuti sull’orologio). 10, 100, 1000 Rapport!

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    alfredo 2 Ottobre 2014 at 01:06

    per uscire un po’ fuori tema
    Riga è una città che mi piace molto ma ha due cose orribili
    Uno è il museo dell’occupazione , quel parallelepipedo nero che si vede in una foto , l’altra il momumento a Tal nei giardini pubblici .
    Ma il quartiere liberty è veramente delizioso come anche la piazza che si vede nella foto dove ci ono dei deliziosi ristorantini in cui si mangia anche bene!

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    DURRENMATT 2 Ottobre 2014 at 15:45

    …l’attuale epoca scacchistica (e non solo) impone il confronto tra “Weastern” player e “Eastern” player. Il primo, abituato a regole e conoscenze scientifiche, è molto concentrato sull’Apertura e i legami con il Mediogioco che considera alla stessa stregua di un PUZZLE. Per il secondo questo “approccio” è una DEBOLEZZA (condivido!). Per l’Eastern nel Mediogioco il giocatore deve essere INDIPENDENTE,CREATIVO,SENSIBILE alla posizione. E’ solo in questa fase della partita (Middlegame)che il talento del giocatore può essere dimostrato. Ne consegue un approccio all’Apertura molto “soft” ( in termini di risorse psico-fisiche oltre che tecnicamente alternativo) rispetto al Weastern (un ossessionato in Apertura!). Questo diverso approccio alla fase più importante della partita è dovuto al fatto che il modo di pensare dell’Eastern affonda le sue radici su pattern di pensiero tratti dal XiangQui. In pratica in Mediogioco la partita interiore dell’Eastern ricalca i versi di un noto poeta underground (troppo eterodosso per voi per questo non verrà citato)… “Non è la droga a darmi la pelle d’oca ma pensare a MOZART che ha in mano la penna d’oca sullo scrittoio a disegnare quella nota, Fa, la storia nè video nè social”… Un inno all’arte del Pensiero, insomma! Detto ciò pongo una domanda ai “Maestri”: Rapport è un giocatore debole o è un giocatore forte???

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      Marramaquis 2 Ottobre 2014 at 19:19

      Posso solo dire che sembra gli abbiamo portato fortuna. Stasera Richard Rapport è il numero 20 al mondo, e di fatto è anche il miglior giocatore ungherese, avendo scavalcato il “vecchio” Peter Leko.

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        Marramaquis 2 Ottobre 2014 at 19:26

        Attendiamo, come dici, il parere dei “maestri” sul suo valore assoluto.
        Per intanto, però, Rapport sta mettendo in mostra oggettive caratteristiche di giocatore originale, coraggioso, rapido e complicato, come pochi altri fra i più giovani.

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          nikola 2 Ottobre 2014 at 19:54

          sottoscrivo i commenti e il giudizio di Marramaquis.

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            Marramaquis 2 Ottobre 2014 at 20:03

            Grazie, anche se sono stato impreciso: vedo che è ancora numero 23.

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    Mongo 2 Ottobre 2014 at 16:00

    Baku GP; risultati del I turno:
    Dominguez Perez – Kasimdzhanov 0,5 – 0,5
    Gelfand – Andreikin 1 – 0
    Karjakin – Caruana 0 – 1
    Mamedyarov – Radjabov 0,5 – 0,5
    Nakamura – Svidler 0,5 – 0,5
    Tomashevsky – Grischuk 0,5 – 0,5

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      Renato Andreoli 2 Ottobre 2014 at 13:22

      L’evento (Baku GP) è stato segnalato questa mattina anche su Radio3 nella trasmissione “Pagina3”, durante la quale si è accennato brevemente al numero 2 al mondo, l’Italiano Fabrizio Caruana, ed al campione del mondo in carica, il Norvegese Olsen.

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        fds 2 Ottobre 2014 at 15:35

        🙂
        Vabbè, basta immaginare che da noi il parlare di scacchi sui media generalisti è come nella fase dei primi passi di un bambino: le prime volte incespica parecchie volte, poi pian piano impara. Almeno spero.

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          Marramaquis 2 Ottobre 2014 at 20:08

          Intanto “Fabrizio” ha battuto Ariakhine e si è portato a 15 punticini da Olsen ….. !

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    lordste 3 Ottobre 2014 at 11:02

    Fatto sta che su *tutti* gli altri media (Sky e Gazzetta in primis) è parecchio che non sbagliano più mentre in Rai ogni volta è uno strazio.

  12. avatar
    alfredo 3 Ottobre 2014 at 18:43

    ho visto la partita di Fab .
    Oramai la mossa Ca5 prima o poi è una sorta di ” marchio di fabbrica” per Fab 🙂

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      nikola 3 Ottobre 2014 at 23:15

      hai visto bene Alfredo, me ne ero accorto anch’io :)

  13. avatar
    Mongo 3 Ottobre 2014 at 19:10

    II Turno del Baku GP:
    Andreikin – Nakamura 0 – 1
    Caruana – Gelfand 0,5 – 0,5
    Dominguez Perez – Tomashevsky 0,5 – 0,5
    Grischuk – Karjakin 0,5 – 0,5
    Kasimdzhanov – Radjabov 0,5 – 0,5
    Svidler – Mamedyarov 1 – 0

  14. avatar
    Mongo 8 Ottobre 2014 at 16:00

    Baku, VI turno:
    Caruana – Svidler 1 – 0
    Dominguez Perez – Mamedyarov 0,5 – 0,5
    Grischuk – Radjabov 0 – 1
    Karjakin – Gelfand 0,5 – 0,5
    Kasimdzhanov – Andreikin 1 – 0
    Tomashevsky – Nakamura 0,5 – 0,5
    Classifica: Caruana 4,5/6, Gelfand 4/6, Radjabov – Kasimdzhanov – Nakamura 3,5/6, Tomashevsky – Karjakin – Svidler 3/6, Dominguez Perez 2,5/6, Grischuk – Mamedyarov 2/6, Andreikin 1,5/6

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      Roberto Messa 8 Ottobre 2014 at 16:44

      Elo live di Caruana 2851,3.
      Elo più alto raggiunto da Garry Kasparov 2851… si proprio quel Kasparov che fino a pochi mesi fa non faccia mistero della sua scarsa ammirazione per il gioco di Fab Fab.
      Però attenzione: dovendo redigere un suo palmares approfondito, ho notato che il noto tallone di achille di Caruana, un calo di rendimento nella seconda metà dei tornei, non solo gli ha impedito più volte negli ultimi due o tre anni di arrivare primo davanti a Carlsen nei supertornei, ma è una costante sistematica in tutta la sua carriera. Considerando il tour de force di queste due prove del Grand Prix, non scommetterei che possa mantenersi sopra i 2851 fino all’uscita delle graduatorie ufficiali.

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        Mongo 8 Ottobre 2014 at 23:38

        Su Live Chess Rating risulta che l’Elo più alto di Kasparov è stato di 2856,7, raggiunto il 3/3/2000…
        Se Fab Fab continua così, anche quello sarà comunque presto frantumato!! 😎

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          Roberto Messa 9 Ottobre 2014 at 09:09

          2856,7 deve essere stato un Elo live, ma come Elo ufficiale Garry ha avuto 2851 nella graduatoria di gennaio 2000 e 2849 in quella di luglio 2000.
          Mi pare che quasi tutte le fonti internazionali e nazionali quando per esempio riferiscono i punteggi record di Carlsen prendano in considerazione solo quelli ufficiali delle graduatorie Fide, non quelli live che variano di giorno in giorno.

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    alfredo 8 Ottobre 2014 at 21:07

    caro Roberto …. Fab ha solo 22 anni
    insomma magari il calo di rendimento nella seconda metà del torneo non è detto che debba rimanere una costante di tutta la sua carriera
    Intanto vediamo come andranno queste ultime 5 partite …
    io , e non solo io , lo vediamo già number one 😉
    Comunque da un punto di vista psicologico la posizione di Carlsen ora non deve essere facilissima
    io continuo a pensare che la difesa contro Wishy non sarà una passeggiata e qualche neurone forse è già polarizzata sulla nuova ” italian fury” che dovrebbe prospettarglisi davanti

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