Durban: il sorriso dei giovani di tutto il mondo

Scritto da:  | 2 Ottobre 2014 | 10 Commenti | Categoria: Attualità, Campionati, Internazionale

Durban 2

Estou um pouco triste e preocupado apòs Durban. Triste e preocupado perché vi erano molti ragazzini e ragazzine, quasi mille, e nessun português. Parlo del mondiale giovani in Sudafrica.  Vi erano invece abbastanza italiani, anche piuttosto bravi. Infatti Luca Moroni (p. 7) è stato tra i primi fino a penultimo turno in under 14, e Francesco Rambaldi (p. 8,5) ha sfiorato il bronzo in under 16.

Chi sale e chi scende nel mondo? Intanto asserisco che la dea bendata ha sparpagliato bene i suoi ori. Hanno vinto l’oro, fra le ragazze: Mongolia, India, USA, Kazakhstan, Canada e Slovenia. Fra i ragazzi: Russia, India, China, Ukraina, Vietnam e Argentina.

Pertanto India è l’unica nazione a tornare a casa con due medaglie d’oro. L’India oggi è la più forte: stratosferica la supremazia fra le femmine, ed è avanti, anche se poco, tra i maschietti.

Volevo verificare e misurare il “momentum” delle varie nazioni a livello giovanile, così come scaturito dai mondiali, e allora ho inventato un mio particolare sistema. E’ simples. Si possono pensarne altri migliori, o più complicati. Io non credo però di essere molto lontano dalla verità.

Io attribuisco 4 punti alla medaglia d’oro di ciascun gruppo, 3 all’argento e 2 al bronzo, 1 punto ai classificati al 4° e 5° posto. Ho però aggiunto mezzo punto a ciascun pari merito dal secondo in poi e pure dato 0,5 punti ad eventuali altri classificati con lo stesso punteggio del 4° o 5°. I gruppi sono 12, come noto: under 8, 10, 12, 14, 16 e 18, ragazze e ragazzi.

Ecco cosa è venuto fuori dal “System Soares”:

Classifica ragazze:1.India p.10 2.Kazakhstan p.9,5 3.USA p.8,5 4.Russia p.8 5.Cina p.5 6.Mongolia, Canada, Polonia e Slovenia p.5 10.Vietnam p.3,5 11.Grecia e Germania p.3 ecc…

Notate che India ha ottenuto questi punti con l’apporto di 7 giocatrici diverse, Russia con 5, USA e Kazakhstan con 4, China con 3, Polonia con 2, le altre con una.

Classifica ragazzi: 1.India p.19 2.Russia p.7,5 3.USA e Armenia p.5,5 5.China, Ukraina, Vietnam e Argentina p.4 9.Bielorussia p.3,5 10.Uzbekistan e Iran p.3 ecc…

Qui India si è avvalsa di apporti di 10 giocatori, Armenia, Russia e USA di 3, le altre di uno.

Sommando le due classifiche si ha la generale. Esta aqui:

1.India p.29 2.Russia p.15,5 3.USA p.14 4.Kazakhstan p.9,5 5.China p.9 6.Mongolia e Vietnam 7,5 8.Bielorussia p.6 9.Armenia, Polonia e Alemanha p.5,5 12.Iran p.5 ecc…

Con apporti da giocatori: 17 India, 8 Russia, 7 USA, 4 Kazakhstan e China, 3 Armenia, Polonia e Alemanha, 2 Mongolia, Bielorussia e Iran.

Tutto questo salvo errori.

E adesso são obrigados a dar la lista con nomi di vincitori.

  • Under 8 M.: Ilya Makoveev (Russia) 9,5
  • Under 8 F.: Munkhzul Davaakhuu (Mongolia) 8,5
  • Under 10 M.: Sarin Nihal (India) 9
  • Under 10 F.: Deshmukh Divya (India) 10
  • Under 12 M.: Nguyen Ahn Khoi (Vietnam) 8,5
  • Under 12 F.: Jennifer Yu (USA) 10
  • Under 14 M.: Yan Liu (China) 9,5
  • Under 14 F.: Qiyu Zhou (Canada) 8,5
  • Under 16 M.: Alan Pichot (Argentina) 9
  • Under 16 F.: Laura Unuk (Slovenia) 9
  • Under 18 M.: Olexandr Bortnyk (Ukraina) 9,5
  • Under 18 F.: Dinara Saduakassova (Kazakhstan) 10

Durban 1

(Ve lo ricordate? E’ Anh Khoi Nguyen, dal Vietnam, già vincitore a Maribor 2012 nell’under 10 con un terrificante 11 su 11; vedere nostro articolo del novembre 2012; la foto è di quei giorni)

Durban 4

(Laura Unuk, oro per la Slovenia)

Durban 5

(la kazaka Dinara Saduakassova)

Il dominio del continente asiatico è stato straripante. Per il resto cosa dire? Brave sono state Mongolia e Vietnam, dalla China ci aspettavamo di più, rimarchevoli i kazaki, più che discreta l’Italia, l’Ukraina (alle prese con altro tipo di problemi) è stata salvata dall’oro under 18 dell’implacabile Olexandr Bortnyk (MI, 2505).

Eccovi le ultime due partite vittoriose del ragazzo ucraino, al 10° e 11° turno.

Durban 3

A Durban si è giocato contemporaneamente un interessante “Open”, con 85 giocatori di cui 13 GM. Ha vinto il GM italiano Sabino Brunello, p.9 su 11, con spareggio tecnico sull’indiano Sahaj Grover . Bravissimo Brunello! Terzo ancora un rappresentante di India, Abhijeet Gupta, 8,5.

 

avatar Scritto da: Ricardo Soares (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a Durban: il sorriso dei giovani di tutto il mondo

  1. avatar
    Mongo 3 Ottobre 2014 at 12:27

    Sorge spontanea una domanda: che fine ha fatto la gioventù della nostra cara vecchia Europa? Speriamo allora che durino in eterno i Carlsen, i Caruana, i Vachier Lagrave ed i Giri!! 😕

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      lordste 3 Ottobre 2014 at 17:11

      La risposta me l’ha data tempo fa il papà di Francesco Rambaldi: i più forti giovani ovest-europei non giocano i mondiali perchè troppo “pericolosi” per l’Elo.
      Il problema è che i giovani europei hanno a disposizone un sacco di tornei rated in cui guadagnare punti, raggiungere prontamente il proprio livello di forza, e avere anche pubblicate parecchie partite. Gli indiani e i cinesi invece (ma anche parecchi est europei e statunitensi – questi ultimi perchè giocano spesso in tornei con solo Elo USSCF) non giocano quasi mai tornei Rated e quindi quando si presentano a questi appuntamenti mondiali in genere hanno ELo MOLTO sottostimato, e sono pressochè sconosciuti dai database (quindi anche prepararsi contro di loro è arduo). Pertanto, per un europeo occidentale il rischio di lasciare parecchi punti per strada è altissimo (un esempio viene proprio dal nostro Rambaldi che per due anni di seguito ha perso con lo stesso cinese, Li DIn, che ha Elo da CM e forza di gioco da IM…;)

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        alfredo 3 Ottobre 2014 at 18:34

        mamma mia
        hanno ancora il latte sulle labbra e già guardano all’ Elo !
        fino ad una certa età andrebbe abolito ….
        mi sembra una vera e propria jattura
        guardare al bel gioco, alla creatività , all’originalità, al bel gioco no?
        per fotuna ci sono ancora i Rapport e i Jobava .
        Si gioca contro l’altro …. non contro un numero !

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          Franco Zaninotto 3 Ottobre 2014 at 20:47

          Hai ragione, ai mondiali si dovrebbe andare… a piedi! (e speriamo il nostro bel sito dia ampio spazio agli europei che partono fra poco) 🙂

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            The dark side of the moon 3 Ottobre 2014 at 21:16

            Chi rinuncia all’esperienza di un mondiale per paura di perdere qualche punto Elo fa proprio ridere, sicuramente sarà qualcuno che non farà mai carriera.

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        DURRENMATT 3 Ottobre 2014 at 21:29

        …spiegazione troppo superficiale.Non sono d’accordo.Il solco che separa “Western” and “Eastern” è molto più profondo. CULTURALE (Chess is not only combination of science, art, sport,and game, but a complex cultural phenomenon of an indipendent kind a world in microcosm. It reflects the positive human role in changing the world)STRATEGICO (In Chinese kung fu, there is a saying:if your opponent is not moving, never make your move; if your opponent is going to make a move, you have to make it before he does. This is Chinese thinking and philosophy, and it has an application to chess)TECNICO (It is necessary to establish opening principles that have a real meaning as a guide to practice.Since my principles start with the letter “S”, i will simply call them the “three S” principles)….insomma un altro mondo!

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          lordste 5 Ottobre 2014 at 03:16

          Durrenmatt: questa è la spiegazione che ho sentito dal diretto interessato e che vale per parecchi degli occidentali. Per il resto, le tue considerazioni filosofiche sono solo e unicamente tue, la spiegazione anche se a te sembra superficiale è questa.
          Stop.

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            DURRENMATT 5 Ottobre 2014 at 12:35

            …naturalmente l’ambasciator non porta pena ma per la cronaca le ” mie considerazioni filosofiche” fanno riferimento ad alcuni dei Principi fondanti di una emergente scuola di scacchi che conta,potenzialmente, su milioni di adepti.Per cui sono in buona compagnia. E poi c’è la storia di Phiona Mutesi che andrebbe studiata ed approfondita perchè è una risposta e una alternativa(dico io) allo scacchismo “occidentale” dei “figli di papà” educati ad evitare i marosi perchè “pericolosi” per l’Elo (roba da pazzi!). Come vedi ho postato questa storia non a caso. Devi sapere che c’è molto talento nei ragazzini “difficili” delle periferie. Hanno grande intuito, motivazione e, soprattutto,grandissima capacità nel cogliere il dettaglio.Concludo dicendo che ci sono diversi punti di vista(per fortuna dico io) ed è un bene evidenziarli!Personalmente non apprezzo lo scacchismo esclusivo e non inclusivo dei “figli di papà” (argomento per una tesi di Laurea in antropologia, sociologia, filosofia,scienze politiche,psicologia).Stop.

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              Marramaquis 5 Ottobre 2014 at 16:52

              Condivido in pieno la tua osservazione. Purtroppo questo di oggi è, con rare eccezioni, il disprezzabile scacchismo dei “figli di papà”, o meglio dei papà. I papà infatti sono generalmente ben contenti che non siano “inclusi” milioni di adepti, così i loro figlioli potranno accomodarsi qualche centinaio di migliaia di posizioni Elo più in alto e magari con qualche titoletto da esibire agli amici.

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    DURRENMATT 3 Ottobre 2014 at 14:48

    L’AFRICA FA SCACCO-… “Giocare a scacchi non è difficile:basta fare le mosse giuste”.La fa facile, Phiona Mutesi,ugandese e talento naturale nel muovere pedoni,alfieri&Co. che, nata in uno degli slum più poveri dell’Africa, ha saputo mescolare cocciutaggine, talento e un pò di fortuna, per arrivare fino (quasi)in cima all’Olimpo degli scacchi. Riuscita per tre volte a qualificarsi alle Olimpiadi della sua disciplina, l’ultima delle quali proprio ad agosto in Norvegia, non ha mai vinto.Poco male, perchè nel suo cv non mancano risultati e soddisfazioni:ha ottenuto il titolo di “Candidato Maestro della Fide”, ha fatto conoscere al mondo la sua storia (da cui nei prossimi mesi sarà tratto un film) e si è guadagnata sul campo la possibilità di uscire dalla sua “città fango”, come dice lei. E di viaggiare, girando il mondo. “La prima volta che partecipai alle Olimpiadi, in Siberia,fu incredibile: era il mio primo viaggio fuori casa, la prima volta che vedevo la neve e la prima volta che in vita mia avevo una stanza tutta per me. Con la vasca da bagno:all’inizio neanche capivo cosa fosse”, racconta oggi divertita. Da allora sono passati cinque anni, e la vita di Phiona è un pò cambiata:non è certo ricca, però,ha un futuro.Che assomiglia a un miracolo, perchè Phiona ci crede. “Sapete dove ho imparato a giocare a scacchi?”, dice diventando seria.”Seduta sulle panche della chiesa Agape, a Kampala, vicino alla baracca dove vive la mia famiglia.La leggenda dice che quella chiesa è la prova dell’esistenza di Dio, perchè nessuno ha idea di come sia possibile che non sia ancora crollata.Non lo so se è vero, ma a me piace crederlo”.

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