Henry Ernest Atkins

Scritto da:  | 25 Novembre 2014 | 4 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
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Dopo aver parlato di tanti professionisti, è giunta l’ora di parlare di un autentico dilettante scacchistico, anche se, in considerazione del suo livello di gioco, il termine “dilettante” è forse inappropriato.
Leicester è uno dei più antichi agglomerati urbani di tutte le isole britanniche. Celti, romani, vichinghi e sassoni si sono alternati al controllo della città in epoca medievale, ed oggi il suo centro ed i suoi immediati dintorni sono costellati di resti archeologici e di monumenti disseminati storicamente negli ultimi duemila anni. Quando, il 20 agosto del 1872, vi nacque il protagonista di questo breve racconto, Leicester era uno dei più importanti centri industriali britannici (cuoio, calzature, fonderie).
Atkins 5
Henry Ernest Atkins frequentò la grammar school presso la Wyggeston Boys’ School, una storica istituzione cittadina che sorge nei pressi dell’università, per poi iscriversi a Cambridge come studente di matematica. A ventisei anni, ottenuta la laurea, insegnò la materia al Northampton College, per poi tornare alla sua città natale nel 1902 ed insegnare fino al 1909 proprio nella Wyggeston, luogo della sua prima istruzione. Nel 1909 ottenne l’incarico di professore di matematica allo Huddersfield New College, nello Yorkshire, e ricoprì tale incarico fino al momento della pensione (1936).
Atkins 4Aveva appreso il gioco degli scacchi da un fratello, e la sorella gli aveva regalato una copia dell’opera di Staunton The Chess-Player’s Handbook. Fu l’approfondita e ripetuta lettura di questo manuale che lo spinse a coltivare il gioco, senza tuttavia trascurare gli studi e, in seguito, l’insegnamento. La sua “guida” scacchistica fu senza dubbio Steinitz, le cui opere e le cui idee influenzarono il suo stile di gioco. Da alcuni venne battezzato come “il piccolo Steinitz”, anche se, a mio avviso, la definizione è quanto meno imprecisa. Atkins fu giocatore di alto livello fin dall’età adolescenziale: socio del Leicester Chess Club a 15 anni, a 17 era il miglior giocatore del Circolo.
Nel 1895 fu tra gli iscritti al torneo “minore” di Hastings, e si piazzò al secondo posto dopo il vincitore Maròczy, vincendo comunque il premio, sponsorizzato da sir George Newnes, destinato al migliore tra i giocatori britannici partecipanti alla manifestazione. Fu per lui l’inizio di una serie di tornei “minori” nei quali si impose all’attenzione dei commentatori: Bristol 1896, primo assoluto con 8 1/2 su 9, Southampton 1897, 8 1/2 su 10 imbattuto al torneo per Dilettanti britannici, Craigside 1899 e Birmingham lo stesso anno, secondo in entrambi i casi dopo il fortissimo Amos Burn.
Poi, ecco la sua prima apparizione in campo internazionale, ad Amsterdam sempre nel 1899. dove realizzò il 100 % dei punti (15 su 15), per poi rientrare in patria e vincere il torneo di Bath, imbattuto, con un 12 1/2 su 14. A Llandudno (1901) fu ancora secondo dopo Burn, ed i risultati appena visti fecero sì che la Federazione britannica lo arruolasse nella tradizionale sfida telegrafica annuale tra Gran Bretagna e Stati Uniti d’America su 10 scacchiere negli anni dal 1896 al 1911, con la sola eccezione del 1909, anno in cui fu impegnato professionalmente.
Hanover1902
Venne invitato al torneo internazionale di Hannover del 1902, vinto da Janowski (13 1/2 su 17), con Pillsbury secondo (12 punti), e si piazzò al terzo posto (11 1/2), lasciandosi alle spalle giocatori come Marshall, Cigorin, Bardeleben, Napier e Mason. La tentazione di intraprendere una carriera come giocatore professionista sarebbe stata forte per chiunque, ma non per Atkins, che continuò a considerare se stesso come un insegnante di matematica “abbastanza” bravo davanti alla scacchiera. I suoi impegni scacchistici venivano sempre e comunque DOPO i suoi impegni professionali.
Atkins 3Trovò tuttavia il tempo di partecipare a ben 11 edizioni del Campionato Britannico assoluto, vincendolo nove volte; in realtà fu primo ex aequo con Napier (8 1/2 su 11) ad Hastings nel 1904, ma venne relegato al secondo posto dopo un match di spareggio da lui perso con 3 patte ed una sconfitta. Poi inanellò una serie di successi nei successivi Campionati: Southport nel 1905, Shrewsbury nel 1906, Crystal Palace nel 1907, Tunbridge Wells nel 1908, Scarborough nel 1909 (ex aequo con Blake, ma vincendo nettamente il match di spareggio), Oxford nel 1910 e Glasgow nel 1911 (ex aequo con Yates, ma vincendo le tre partite del match di spareggio). Questa serie di successi fecero sì che fosse invitato a scrivere l’introduzione (1911) all’opera Modern Chess Opennings di White e Griffith.
Scomparve dalla circolazione per ben undici anni, fino a quando venne invitato a partecipare al grande torneo internazionale di Londra del 1922 (quello delle “regole”;). Nonostante fosse arrugginito, vista la lunga assenza dal gioco competitivo, Atkins accettò l’invito, ma il suo piazzamento finale lo vide al decimo posto; si tolse comunque la soddisfazione di battere Rubinstein e Tartakower. La partecipazione a questa grande manifestazione lo invogliò a tornare all’agonismo, e nel 1924, a cinquantadue anni, si iscrisse ad una nuova edizione del Campionato Britannico assoluto (Southport), vincendola con 8 1/2 su 11, e l’anno successivo, a Stratford-on-Avon, vinse ancora il titolo con otto vittorie e tre patte.
Nel 1927 venne convocato per far parte della squadra britannica all’Olimpiade di Londra; giocò in prima scacchiera e vinse il bronzo di squadra con un personale di 7 su 12. Ancora nel 1935 giocò in quarta scacchiera all’Olimpiade di Varsavia. Il suo tempo scacchistico era finito, ma la sua presenza venne notata da qualcuno durante il grande torneo di Nottingham del 1936; confondendosi tra il pubblico, senza voler apparire, passeggiò a lungo tra le scacchiere esaminando attentamente le posizioni.
Ormai era un insegnante in pensione, ma restano i giudizi che su di lui dettero Lasker (“Se Atkins avesse dedicato più tempo agli scacchi sarebbe divenuto uno dei migliori giocatori del mondo”) e la pluricampionessa britannica Sunnucks (“Il suo dedicarsi all’insegnamento e la sua insistenza nel trattare gli scacchi soltanto come un gioco gli impedirono di diventare uno dei migliori giocatori del mondo”). Morì a Huddersfield il 31 gennaio 1955, dopo essere stato insignito dalla FIDE, nella prima lista del 1950, del titolo di Maestro Internazionale.
In questa occasione il delegato sovietico incorse in un ridicolo errore, opponendosi a tale nomina confondendo Atkins con lo scozzese Aitken; quando qualcuno gli fece notare che Atkins aveva superato Cigorin nel 1902, il sovietico ritirò l’obiezione.
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Lo stile scarno ed essenziale di Atkins (accumulazione di piccoli vantaggi, eccetera) è illustrato dalle partite che seguono.
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Atkins 1
avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


4 Commenti a Henry Ernest Atkins

  1. avatar
    Alfredo 26 Novembre 2014 at 12:48

    i soliti complimenti all’amico Paolo .
    sono appena tornato da Berlino .
    Entro in un negozio di scacchiere ( fuori c’erano due orsi dai lati opposti della scacchiera . Ho mosso i pezzi in mondo che si ricreasse la Berlinese … proprio il giorno in cui Anand giocava la berlinese contro Carlsen)
    Scacchiere molto belle ma un libro attira la mia attenzione
    una copia del ” Kleines Leherbuch des Schachspiels” di Andres Dufresne , il giocatore noto ai piu’ per aver perso l’immortale contro Andersssen ( o la sempreverde? ) .
    Bellisimo ne rimango ammaliato . purtroppo era solo in esposizione , non c’è stato verso di convincere il negoziante a contrattare .
    Ecco Dufresne mi sembra un altro personaggio degno della tua penna.
    In una altra libreria antiquaria ho trovato dei libri vintage .
    Ho preso un classico di Timanov sul gambetto di Donna .
    Ma la sorpresa era dentro .
    e chiedero’ lumi all’amico Jas .
    Un abbraccio, Paolo

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    Zenone 26 Novembre 2014 at 16:07

    Onestamente, Atkins non lo conscevo. Grazie!

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    paolo bagnoli 26 Novembre 2014 at 17:47

    Per Alfredo. Era la Sempreverde (l’Immortale era con Kieseritzky). Il manuale che hai visto ebbe un successo strepitoso con decine e decine di ristampe. Dufresne (che adottò anche il nome anagrammatico E.S.Freund) non lasciò grandi tracce di sè, a parte questo manuale del 1881 ed un libro su Morphy.
    Un abbraccio
    Paolo

  4. avatar
    Marramaquis 26 Novembre 2014 at 21:48

    C’entra nulla con gli scacchi (ma forse un giovane Atkins ebbe modo di conoscerlo).
    A Leicester, dove Atkins nacque nel 1872, era nato dieci anni prima un altro personaggio rimasto famoso: viveva per la strada in quegli anni vendendo lucido da scarpe, schivato da tutti per la sua orribile deformità, lo sfortunato Joseph Merrick, più noto come “The Elephant man”, l’uomo che ispirò l’omonima commedia e poi un celebre film di David Lynch.

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