Sun Tzu come Maestro di vita

Scritto da:  | 28 Ottobre 2014 | 4 Commenti | Categoria: Cultura e dintorni

Sun Tzu 5

L’arte della guerra è un testo in cui viene riportato l’insieme degli insegnamenti di Sun Tzu, rivisti e ampliati dai suoi discepoli. Si tratta di un’opera riportata in forma scritta a partire da una antica e lunga tradizione orale. Esistono diverse versioni dell’opera, non tutte identiche, sulla base delle quali gli studiosi hanno lavorato per concordare un risultato unitario, il più fedele possibile a quelle che dovevano essere le intenzioni del Maestro. L’arte della guerra è del IV secolo avanti Cristo e, per certi aspetti, è debitore sia alla peculiare situazione politica della Cina di quegli anni (incertezza politica degli stati combattenti) sia alla tecnologia disponibile all’epoca, quanto alle influenze successive a cui un testo tramandato oralmente è soggetto. Eppure si tratta di un’opera inestimabile sia per comprendere più a fondo la logica delle condizioni di conflitto, in generale, e della guerra, in particolare; sia per la capacità didattica di impartire importanti insegnamenti in sede pratica.

Non si può pensare di trovare ne L’arte della guerra qualcosa di analogo ai Principi di Euclide o al Menone di Platone o all’Organon di Aristotele. Prima di tutto, perché si tratta di un’opera tecnica, cioè su di un’arte, su un fare; in secondo luogo perché è nata orale e, in terzo luogo, perché non ha né l’intento di essere sistematica né di essere esaustiva. Inoltre, la presenza di contraddizioni all’interno del testo sembra inficiarne la sua stessa efficacia a livello teorico, più che pratico.

Sun Tzu 1

In realtà, Sun Tzu ha lasciato un’opera monumentale, pur essendo di così piccola dimensione, per diverse ragioni. Innanzi tutto, pur non essendo un’analisi filosofica in senso stretto, essa è profondamente impegnata filosoficamente e questo ne dà una dimensione acontestuale, cioè universale. In secondo luogo, le contraddizioni sono facilmente risolvibili in base a precise interpretazioni, che solo il lettore attento può essere interessato a risolvere. Ma questo è il punto centrale: esse costituiscono la materia di analisi e discussione che più arricchiscono durante la lettura dell’opera, a tal punto che il lettore che percorre il “Tao di Sun Tzu” ne riuscirà diverso una volta che padroneggia il pensiero stesso del Maesto. In terzo luogo, è una straordinaria opera didattica perché non intende squadernare tutto lo scibile dell’arte della guerra, ma intende arricchire il discepolo in modo tale che egli stesso diventi autonomo e in grado di pensiero critico sulla base di pochi ma fondamentali precetti. Inoltre, il fatto stesso che i concetti di Sun Tzu appaiono, talvolta, straordinariamente banali mostra la sua stessa acutezza e profondità perché ciò che sembra più banale è ciò che è più difficile da intuire. Si aggiunga, a quanto detto, che Sun Tzu non presenta la sua disciplina come una branca definita da precisi assiomi e regole deduttive, ma, in realtà, tanto gli assiomi quanto le regole deduttive sono da considerare presenti. Innanzi tutto perché, altrimenti, essa non avrebbe quasi alcun senso, in secondo luogo perché, in realtà, il trattato è facilmente concepibile come un insieme limitata di teoremi. Vale a dire che gli assiomi e le regole di deduzione sono ricostruibili e intelligibili solo a condizione che si siano compresi quei precisi teoremi, che sono gli elementi più salienti. L’arte della guerra, allora, può essere pensato in modo molto più simile ai Principi di Euclide, cioè come ad un trattato di una disciplina ben formalizzata in cui sono andati perduti gli assiomi di partenza e le regole di deduzione, ma la cui perdita è tutt’altro che problematica, giacché gli assunti di partenza sono rintracciabili dalle proposizioni conservate. E se questa caratteristica può sembrare un limite, essa ha, in realtà, delle peculiari virtù in sede didattica, fondamentale per un testo come L’arte della guerra.

Sun Tzu è, dunque, in tanti sensi un vero Maestro, colui che non intende dimostrare ogni teorema, che non intende fornire un insieme discreto di assunti di base dati per veri, ma pungola continuamente all’analisi e all’autocritica del lettore che, a sua volta, deve considerarsi come discepolo e impegnarsi in un profondo addestramento al cui termine scoprirà di essere diventato padrone di quei concetti che diventano straordinariamente importanti nella vita. Ed è questo il più grande lascito di Sun Tzu: mostrare come anche nella vita bisogna essere dei grandi generali e come è possibile diventarlo.

Sun Tzu 4

(5. continua)

avatar Scritto da: Giangiuseppe Pili (Qui gli altri suoi articoli)


4 Commenti a Sun Tzu come Maestro di vita

  1. avatar
    Joe Dawson 31 Ottobre 2014 at 21:06

    i soliti meritatissimi complimenti a Giangiuseppe per l’ineguagliabile qualità dei suoi pezzi e… anche per aver scovato in copertina un’immagine inedita di Hika Naka! 😉

  2. avatar
    o3bor52 1 Novembre 2014 at 23:45

    Salve! Come L’I Ching ( Il Libro dei Mutamenti ) e Il Tao-Te-Ching di Lao-tzu ed altri testi Taoisti, anche ne L’ Arte della Guerra, bisogna avere la capacità (…veramente difficile !…;) di andare “oltre le parole” e vedere il significato nascosto in esse riguardo alla situazione presente che ci interessa… Ho provato ad applicare questo principio sulla scacchiera, ed ho notato che è possibile individuare ed applicare sia la strategia che la tattica indicate da Sun-Tzu. Anche sulla scacchiera possono “apparire” per esempio: guadi, vallate, altipiani, montagne o foreste impenetrabili. Sun-Tzu insegna come affrontare simili ostacoli e quali strategie o tattiche usare contro il nemico. Ciò che è veramente difficile, come scrive Giangiuseppe, è impegnarsi in un profondo addestramento per diventare padroni di quei concetti straordinariamente importanti nella guerra che combattiamo ogni giorno nella vita…e anche sulla scacchiera. Complimenti a Giangiuseppe per aver dedicato un po’ di spazio-tempo al pensiero Taoista . Grazie. Roberto. 😉

  3. avatar
    Giangiuseppe Pili 3 Novembre 2014 at 14:05

    Ringrazio come sempre soloscacchi e Martin Eden (credo) per la bellissima impaginazione! L’Arte della guerra è uno di quei testi che può essere profondo solo a condizione che si cerchi noi di capirne la bellezza. Esso è all’inverso degli Elementi di Euclide, la cui chiarezza e profondità sono evidenti sin dalla superficie (geometrica?) dei suoi ragionamenti. Il Sun Tzu fa parte di quei testi che vanno guardati dall’abisso verso la superficie!

  4. avatar
    Marco "Marchino" Nebuloni 14 Dicembre 2014 at 08:04

    Anche se non c’entrasse con il bell’articolo, io vorrei dire che mi piacciono gli interventi del signor Renato Andreoli perché sono equilibrati, esposti con pacatezza e ben argomentati.
    Essi appaiono come un bel regalo alla variegata comunità di SoloScacchi. Al pari di altri essi favoriscono il dialogo sereno e risultano propedeutici per il civile confronto. E’sempre un bravissimo il signor Renato Andreoli per me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi