Lev Abramovič Polugaevskij

Scritto da:  | 9 Febbraio 2015 | 41 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
Polugaevsky 13
Mogilev è una città della Bielorussia nota fin dal XIII secolo come centro commerciale, posta all’incrocio tra le linee di scambio est-ovest e nord-sud. Fece parte della Confederazione polacco-lituana, ma la sua estrema vicinanza al prepotente impero zarista ne facevano un succoso boccone da divorare da parte della Russia la quale, nella persona dello zar Aleksei, a metà del Seicento allungò le mani sulla città: gli ebrei dovevano essere espulsi (erano circa la metà della popolazione) ed i restanti cittadini avrebbero potuto impadronirsi dei beni dei deportati. Le truppe russe giunte in città per conseguire tale risultato non andarono per il sottile; invece di deportare gli ebrei li portarono fuori città e li massacrarono.
Mogilev
Per circa un secolo la città rimase sotto l’influenza russa, anche se nominalmente faceva parte della Confederazione polacco-lituana, fino a quando quest’ultima, alla fine del Settecento, si sgretolò sotto i colpi congiunti di Russia, Prussia ed Austria. Da allora Mogilev divenne una città russa e nel corso della Prima Guerra Mondiale fu sede dello Stato Maggiore zarista e venne ripetutamente visitata dallo zar Nicola nella sua veste di comandante in capo. Crollato il fronte, la città subì un breve periodo di occupazione tedesca, per poi venire rioccupata dai russi nel 1919 ed inglobata successivamente nell’Unione Sovietica.
La folta minoranza ebraica si ricompose, e fu proprio in seno a tale minoranza che nacque, il 20 novembre 1934, Lev Abramovich Polugajevski. In giovane età apprese gli scacchi, ma, a differenza di parecchi suoi coetanei, la sua maturazione nel gioco fu abbastanza lenta; poi, al termine dell’adolescenza, il suo talento letteralmente esplose, grazie ad un approfondito studio delle aperture ed alla sua capacità di mantenere un’estrema tensione nel medio gioco, fondata su raffinate capacità tattiche.
Polugaevsky 10
Nel 1956, a ventidue anni, Polugajevski figurava nel tabellone della finale del Campionato assoluto dell’Unione Sovietica. Il suo stile di gioco, aggressivo e combattivo, denso di complicazioni tattiche, gli procurò un 5°-7° posto in compagnia di Ratmir Kholmov e di un giovane di Riga del quale si diceva un gran bene, Mikhail Tal, anch’egli votato all’esasperazione tattica delle posizioni.
Polugaevsky 01Nel ’59 la Federazione sovietica, come sua abitudine, decise di testare le capacità del venticinquenne Polugajevski in un torneo internazionale, e lo inviò a Marjanske Lazne, località dalla quale Polugajevski tornò vincitore assoluto con 11 1/2 su 15. Il campo non era agguerritissimo, ma il risultato finale non lasciava dubbi: Polugajevski stava entrando a buon diritto nel lotto dei pretendenti al titolo assoluto dell’URSS, cosa confermata dal suo piazzamento al sesto posto nel Campionato URSS, vinto da Petrosjan.
Polugaevsky 04Nel 1960 Polugajevski è quinto assoluto nel Campionato URSS vinto da Korchnoi, e si lascia alle spalle parecchi grossi nomi dello scacchismo sovietico (Averbakh, Smyslov, Taimanov, Spasski, Bronstein…;) e nel 1961 partecipa ad entrambi i Campionati URSS giocati quell’anno: in quello di febbraio, vinto da Petrosjan, ottiene un soddisfacente 10 1/2 su 19, mentre in quello di dicembre è secondo assoluto, ad appena mezzo punto dal vincitore Boris Spasski. E’ ormai una stella di prima grandezza, e la Federazione sovietica lo invia al torneo di Mar del Plata del 1962, dal quale torna vincitore, ed a quello dell’Avana dello stesso anno, dove giunge secondo (ex aequo con Spasski) a mezzo punto dal vincitore Najdorf.
Nel 1965 Polugajevski sfiora nuovamente il successo pieno al Campionato dell’Unione Sovietica, giungendo secondo ad appena mezzo punto dal vincitore Leonid Stein. Nel 1966-67 si piazza a metà classifica, togliendosi tuttavia la soddisfazione di battere il vincitore Stein nell’incontro diretto. A dicembre del ’67, per celebrare il 50° anniversario della Rivoluzione, la Federazione sovietica organizza un Campionato assoluto con una formula da tutti criticata: svizzero a 13 turni con 130 partecipanti, e con 10 punti Polugajevski lo vince. Mikhail Tal, giunto anch’egli a 10 punti, commentò sarcasticamente: “Il sistema svizzero è ottimo: spero lo si possa adottare anche per il centenario della Rivoluzione”.
Polugaevsky 12
Il valore assoluto di Polugajevski viene confermato nel successivo Campionato URSS (Alma Ata), dove chiude al primo posto in compagnia di Zaicev, battendo poi quest’ultimo nel match di spareggio (3 1/2 a 2 1/2). Nell’autunno del ’69 Polugajevski è nuovamente primo a pari merito con Tigran Petrosjan, appena detronizzato da Boris Spasski, ma viene battuto dall’ex campione mondiale nel match di spareggio. L’anno seguente viene schierato in quarta scacchiera a Belgrado, nel famoso match URSS – Resto del Mondo. Il torneo IBM di Amsterdam del giugno 1972 vede Polugajevski primo assoluto, imbattuto (12 su 15), con un punto di vantaggio su Korchnoi, anch’egli imbattuto.
Polugaevsky 11
Nel 1973 a Petropolis, si gioca l’Interzonale, vinto dal brasiliano Mecking con mezzo punto di vantaggio su di un terzetto composto da Polugajevski, Geller e Portisch. Escluso il secondo in seguito ai match di spareggio tenutisi a Portorose, Polugajevski non fu fortunato nel sorteggio per i quarti di finale; gli toccò come avversario Anatoli Karpov, dal quale venne battuto. Non fu la sola occasione nella quale fu tra i Candidati; nel ’77 e nell’ ’80 giunse alle semifinali, ed in entrambi i casi venne poi eliminato da Korchnoi. Al Campionato URSS del 1976, vinto dal neo campione mondiale Anatoli Karpov, Polugajevski fu terzo (ex aequo con Petrosjan), ad un punto e mezzo dal vincitore.
Polugaevsky 06
E’ inutile scorrere l’elenco dei suoi successi senza considerare quella che era la sua personale filosofia scacchistica, che si comprende analizzando alcune delle sue migliori partite e leggendo i suoi scritti, soprattutto La preparazione di un Grande Maestro, opera nella quale, con grande lucidità, spiega la sua visione del gioco. Profondo conoscitore delle aperture ed analista minuzioso e scrupoloso, lavorò con Spasski quando quest’ultimo stava per affrontare per la seconda volta Petrosjan. Una sua famosa partita del 1969, nella quale battè Mikhail Tal, viene citata dallo stesso Polugajevski che riferisce che le sue analisi erano giunte, in fase di preparazione, fino alla 25° mossa verificatasi in partita. Per inciso, il punteggio totale di Polugajevski nei confronti di Tal, è di 8 a 2…
Polugaevsky 07
Propose la “sua” variante della Siciliana, riconoscendo tuttavia con la massima obiettività che, in entrambe le varianti principali (10. De2 oppure 10.e:f6), il Bianco ha una posizione migliore. Il suo “perfezionismo” in fase di analisi è spiegato da questo suo giudizio: ” Il novanta per cento di tutti i libri di scacchi li aprite alla prima pagina per poi richiuderli immediatamente senza mai più riaprirli. Spesso vedete libri che sono stati scritti in un mese. Non mi piace. Per scrivere un libro dovete impiegare come minimo un paio d’anni, oppure non scriverlo affatto”.
Polugaevsky 03
E’ questa, a mio avviso, la chiave di comprensione degli “scacchi di Polugajevski”. In anni nei quali l’aiuto dei computers era ancora di là da venire, egli si inoltrò nei meandri dell’Ortodossa, della Siciliana e di altre aperture con analisi domiciliari di estrema profondità. Le sue “previsioni di finale” (come ho già avuto modo di citare) rimangono una pietra miliare nella Storia degli scacchi moderni. Resta, per sempre, la sua raffinatezza tattica, esemplarmente illustrata dalla sua vittoria contro Smyslov a Mosca nel ’79.
Polugaevsky 05
Nel 1994 la Federazione di scacchi argentina, in occasione del 60° compleanno di Lev Polugajevski, organizzò a Buenos Aires un torneo tematico sulla Siciliana (Polugajevski alcuni anni prima aveva dato alle stampe il suo Il labirinto Siciliano, una dettagliata panoramica sulla difesa che da decenni coinvolgeva Grandi Maestri come Fischer, Geller, Tal, Spasski, ecc.). Si sperava nella partecipazione dello stesso festeggiato, ma da tempo i medici avevano pronunciato un verdetto fatale: Polugajevski aveva un tumore al cervello e non era in grado di partecipare ai festeggiamenti in suo onore. Morì il 30 agosto 1995.
Polugaevsky 08
avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


41 Commenti a Lev Abramovič Polugaevskij

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    Ramon 9 Febbraio 2015 at 22:01

    Un infinito grazie di cuore a Paolo per avermi regalato questo stupendo ricordo del mio campione preferito…

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    Ivano E. Pollini 10 Febbraio 2015 at 05:16

    Paolo Bagnoli? 😛

    RIPETO!

    EROICO ❗

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    alfredo 10 Febbraio 2015 at 08:28

    Davvero bello
    uno dei miei dispiaceri è non trovare tra le tante cose il libretto di Buenos Aires 1994 con tutte le firme dei partecipanti .Era dedicato a Lev ed era obbligatorio aprire con la siciliana
    comunque venti anni dopo grazie ancora Ado

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    Enrico Cecchelli 10 Febbraio 2015 at 08:32

    Fantastico! Uno dei tuoi pezzi migliori in ricordo di un campione un po’ sottovalutato in vita anche dalla stampa specializzata a fronte di risultati che rivaleggiano con quelli di campioni più celebrati. Bravissimo!

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    alfredo 10 Febbraio 2015 at 08:38

    Ciao Ivano, ciao Enrico e tutti gli amici di soloscacchi
    domani parto per Taragona per il mio compleanno che passero’ con il caro amico Art Kogan la sua spendida principessa e il mio amatissimo Rafa .
    proprio ieri sera cercando il libretto di Buenos Aires 1994 ho trovato invece il libro fondamentale che illustra le teoria di Giuliano Preparata .
    E’ una questione molto specialistica ma sicuramente Ivano sa a cosa mi riferisco .
    La conosci . Sei in grado di esprimere un giudizio ( al di là della personalità irruente e passionale di Giuliano ? )
    un caro abbraccio a tutti
    Alfredo

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      fds 10 Febbraio 2015 at 12:25

      Innanzi tutto buon compleanno!
      Lo hai saputo che, assecondando i suoi desideri, Kogan è appena stato nominato CT della nazionale maggiore per il biennio?
      http://www.federscacchi.it/index.php

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        alfredo 11 Febbraio 2015 at 10:56

        Si … ovviamente era molto contento
        si sta preparando per l’ europeo di Gerusalemme

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      Ivano E. Pollini 10 Febbraio 2015 at 13:15

      Buon Compleanno Alfredo 😛

      Divertiti ❗

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      Jas Fasola 10 Febbraio 2015 at 13:55

      Auguri e buona permanenza!

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      paolo bagnoli 10 Febbraio 2015 at 17:26

      Tantissimi auguri Alfredo!

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    Zenone 10 Febbraio 2015 at 08:41

    Non gioco (non ho mai giocato) la “Siciliana”, per prigrizia essendo un “Mare Magnum”, ma ho letto – più volte – entrambi i volumi de “Il labirinto Siciliano” di Polugaevskij (ed. Mursia). Bellissimi, per me, anche se non mi hanno infuso il coraggio sufficiente per iniziare…forse un giorno, chissà!
    Grazie a Bagnoli.

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      Damiano 10 Febbraio 2015 at 21:24

      Ce l’ho anch’io: un libro fantastico!

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    Elena Grimoldi 10 Febbraio 2015 at 11:27

    Signor Bagnoli buongiorno.In passato Luca Monti mi aveva chiesto ripetutamente di
    salutarla,cosa che mi pare di non avere ancora eseguito.Lo faccio adesso,scusandomi per la precedente omissione.Tanti cari saluti allora.Elena Grimoldi.

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      paolo bagnoli 10 Febbraio 2015 at 17:59

      Ringrazio per i saluti! Non sono il “signor Bagnoli” ma semplicemente “Paolo”.

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    Enrico Cecchelli 10 Febbraio 2015 at 12:46

    Buon Compleanno Alfredo! Attendiamo in reportage

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    Filologo 10 Febbraio 2015 at 14:51

    C’è un dato della malattia di Polugaevskij che mi ha sempre impressionato: parlava correntemente molte lingue straniere, ma l’avanzare del male cominciò a sottrargli il dominio di esse una alla volta, finché non fu più capace di intendere e parlare nemmeno il russo. L’unica cosa che sembra abbia capito fino alla fine è il rumore fatto sulla scacchiera dai pezzi, che la moglie batteva pazientemente per lui nei suoi ultimi giorni.
    Gli scacchi possono essere la vera lingua madre?

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      Jas Fasola 10 Febbraio 2015 at 15:00

      un anno prima, sempre in agosto, per la stessa malattia, Petrosjan 🙁

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        Filologo 10 Febbraio 2015 at 15:04

        Undici anni prima, Jas. Averlo avuto, Petrosjan fino al 94: chissà quanti capolavori ci avrebbe regalato ancora…

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          Jas Fasola 10 Febbraio 2015 at 15:41

          come vola il tempo :mrgreen:

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            alfredo 11 Febbraio 2015 at 09:26

            Ringrazio tutti gli amici che abbraccio idealmente uno ad uno
            essi’ che perdite … Petrossian tumore vescica pero’.
            Polu fu un grande ” chiuso” pero’ ad un certo punto da Korcnoy con cui si senti’ quasi battuto in partenza ( per lo meno da un certo punto in poi)
            Mi sembra fosse ingegnere , ma ingegnere ” vero” non quel titolo che veniva regalato ai GM russi con una certa facilità come quello di giornalista . Botvinnik era un ingegnere vero , ad esempio
            La cosa triste è che mori molto povero e le spese per il funerale sembra furono sostenute dal magnate olandese Van Osteroom .Ebbi l’onore di dargli la mano a Reggio 1991 .
            Uno ” scienziato” della scacchiera , molto diverso da artisti come Tal ( di cui era la bestia nera )
            Al funerale sulla sua bara fu messa una scacchiera che riproduceva la variante Polugajevsky .
            E’ molto interessante quello che dice filologo, una questione di interesse neupsicolinguistico .
            Salutero a nome di tutti voi Art .
            Un giorno vi raccontero’ il nostro primo incontro e come già da quello capii la sua filosofia di vita
            non sono un tecnico e non poso entrare in questioni particolari .
            posso solo dire che essendo giulio borgo il mio piu’ caro amico mi piacerebbe che la federazione non si dimenticasse mai di lui . Sono sicuro che entro 2 – 3 anni portera al titolo di G il suo pupillo .da 0 a GM una bella soddisfazioni
            Per quanto riguarda Lexy posso solo dire che è una delle persone piu’ simpatiche che abbia conosciuto a cui invidio i capelli ancor corvini .
            Sicuramente vi mandero’ delle foto da Taragona città patrimonio mondiale dell’unrsco , famosa per la piramide umana nel giorno della sua festa
            PS : cercherò quel libretto …è un regalo di grande valore per me da parte di quel grande cuore di Ado .ma sono sicuro che sia finito dentro a un libro durante uno dei traslochi .
            3 traslochi di migliaia di libri in 25 anni . chi ha traslocato sa cosa vuol dire
            Quel torneo fu vinto da Salov che la siciliana non l’aveva mai giocata! Per una questione ebbe un diverbio con Ljuoboievic ma poi quella partita forni lo spunto a Giulio Borgo per battere Aronian giovanisimo nelle olimpiadi del 96 . Chi conosce i commenti della partita di Giulio ha idea che patrimonio è Giulio Borgo per lo scacchismo italiano
            ( Ps : il torneo era tematico . Ljuboievic ebbe da ridire mi sembra sulla mossa f3 di Salov dopo Cf6 .Non rientrava nello ” spirito” ma non essendo stata limitata espressamente si poteva giocare . Adolivio fu invitato direttamente dal comitato organizzatore )

      • avatar
        alfredo 11 Febbraio 2015 at 09:33

        Cosi scrissi una volta anch’io il che fece imbizzarrire Paoli
        La translitterazione esatta è : PETROSSIAN ( Paoli Dixit)

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          Jas Fasola 11 Febbraio 2015 at 10:29

          Paoli Dixit ?
          in polacco Tigran Petrosjan, in russo Тигран Вартанович Петросян

          Dove sono le due SS ? Si puo’ sentire qui (schiacciare la freccia viola):

          https://www.howtopronounce.com/arshak-petrosian/

          • avatar
            alfredo 11 Febbraio 2015 at 10:52

            Cara Jas non lo so …Non so nulla di russo
            E’ quello che mi disse Paoli .Te lo giuro
            Si adombro’ molto anche con la Mursia quando pubblicò il libro di partite .
            Nulla rispetto a quello che mi scrisse dopo aver scritto in maniera sbagliata ” kurajca” su un articoletto intitolato slalom parallelo ( su una sorprendente analogia tra due partite)
            Purtroppo non mi funziona lo scanner altrimenti ti manderei la cartolina indignata ( come cartoline usava quasi sempre le foto dei quadri della moglie )

            • avatar
              Jas Fasola 11 Febbraio 2015 at 10:58

              ci credo, ci credo 🙂

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    The dark side of the moon 10 Febbraio 2015 at 15:21

    Paolo, come sempre ottimo pezzo!
    Auguri ad Alfredo!
    PS.
    Alfredo, fai un “in bocca al lupo” al tuo amico Art per l’incarico che gli è stato assegnato dalla Federazione (ottima scelta la sua e quella di Ortega per il femminile!) e non ti dimenticare del reportage da pubblicare in questo sito dove la tua presenza è essenziale.
    Divertiti 😉

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    Renato Andreoli 10 Febbraio 2015 at 15:26

    Un articolo che centra perfettamente la figura di Polugaevskij e la sua importanza negli scacchi teorici e pratici dell’URSS.
    A proposito del suo perfezionismo analitico, mi ricordo di aver letto il seguente aneddoto.
    Dopo il match di Alma Ata del 1980, vinto nettamente contro un Tal in pessimo stato di salute, Polugaevskij fece il viaggio di ritorno in aereo verso Mosca in compagnia di un giornalista che aveva seguito l’incontro per conto di una rivista specializzata.
    A un certo punto, il giornalista domandò al GM se era stato sorpreso da una certa novità preparata da Tal in una continuazione della Variante Polugaevskij della Siciliana.
    Polugaevskij allora tirò fuori una cartella piena di quaderni che portava sempre con sé, aprì uno dei quaderni e gli mostrò pagine e pagine di fitte analisi sulla “novità” di Tal!

  12. avatar
    fabrizio 10 Febbraio 2015 at 15:33

    Sempre grazie a Paolo Bagnoli, per questi splendidi ritratti! Fabrizio

    Curiosità personale:qualcuno può chiarirmi chi sono tutti i personaggi raffigurati nel disegno? Riconosco abbastanza facilmente Spasski, Petrosian, Korcinoi, Tal, Fisher, Larsen, lo stesso Polugaevskij, ma sugli altri ho dubbi ❓ ❓ . Grazie

    • avatar
      paolo bagnoli 10 Febbraio 2015 at 17:51

      Caro Fabrizio, mi spiace deluderti, ma Fischer e Larsen non ci sono proprio! In primo piano, in elegante principe di Galles, il vincitore Spasski (si tratta del Campionato URSS 1973) e seduto, sulla destra, c’è il futuro campione mondiale Karpov, mentre in piedi, all’estrema sinistra, c’è Smyslov.
      Per farti divertire, ti elenco i partecipanti in ordine di classifica (i turni erano 17): 1° Spasski 11 1/2 ; 2° ex aequo Karpov, Petrosjan, Polugaevski, Korchnoi e Kuzmin 10 1/2 ; 7° ex aequo Geller e Grigorjan 8 1/2 ; 9° ex aequo Keres, Taimanov, Savon e Tal 8 ; 13° ex aequo Tukmakov e Rashkovski 7 1/2 ; 15° ex aequo Smyslov e Averkin 7 ; 17° Sveshnikov 6 1/2 ; 18° Beliavski 4 1/2 .

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        fabrizio 11 Febbraio 2015 at 09:05

        Grazie Paolo :oops: :oops: (però sei perfido 😈 😈 ! mi costringerai ancora a cercare di individuare gli altri personaggi del disegno). E’ significativa la mia allucinazione nel confondere Karpov con Fisher (però,a parte l’altezza, le caricature dei visi dei due che ho visto in giro hanno una qualche somiglianza 😆 😆 )

      • avatar
        alfredo 11 Febbraio 2015 at 09:30

        Un torneino da poco eh
        l’ultima grande vittoria del grandissmo Boris
        Su Boris ho scritto su l’IS ” L’ultimo spettacolo”
        Lo incontrai il girno prima dell’ictus che lo ha devastato
        Magari riproporro’ anche qui quello scritto con le foto di Boris
        un documento in qualche modo storico
        Penso siano le ultime con la bellissima faccia di Boris

  13. avatar
    lupo di mare 10 Febbraio 2015 at 17:50

    Complimenti!

  14. avatar
    Fabio Lotti 10 Febbraio 2015 at 22:04

    Letto solo ora con grande soddisfazione.

  15. avatar
    Willik 11 Febbraio 2015 at 07:39

    Splendido ricordo di un grandissimo giocatore!
    Nella foto con Geller mi pare di riconoscere anche Tukmakov e Sveshnikov ma gli altri? In particolare mi incuriosisce il giocatore dal volto semicoperto di cui comunque si riescono a vedere gli occhiali…

  16. avatar
    nikola 11 Febbraio 2015 at 09:44

    mi unisco anch’io agli auguri di compleanno all’amico Alfredo! non vedo l’ora di leggere delle tue vacanze :)

  17. avatar
    silvia vissani 11 Febbraio 2015 at 12:01

    Dalle foto un uomo molto triste.

    • avatar
      alfredo 11 Febbraio 2015 at 13:25

      Invece no .
      Un uomo normale , senza eccessi , equilibrato ( sicuramente piu’ della variante che porta il suo nome )
      questo è quello che mi è stato detto da chi l’ha conosciuto bene ed è sta la mia impressione quanto lo vedi ( una volta a Lucerna nel 77 per il match con Mecking , l’altra a Reggio Emilia . Tra l’altro mi colpi’ molto la compostezza e la signorilità dopo aver subito una bruciante sconfitta da parte di Gelfand . Ma bisogna dire che Gelfand gioco’ una partita geniale cosi’ come due tavoli piu’ là gioco’ genialmente Anand contro Kasparov )

  18. avatar
    Enrico Cecchelli 11 Febbraio 2015 at 14:18

    “Polu” fu sempre estremamente signorile ed un monumento di correttezza. Spasski scrisse che all’epoca dei suoi due match contro il terribile Victor era sicuramente all’apice della sua forza, avendo avuto anch’egli, come il suo avversario, una maturazione scacchistica lenta e progressiva nel tempo. Spasski afferma che i due grosso modo si equivalevano ma che Polu, in particolare nel secondo incontro, patì molto la pressione nervosa extrascacchistica che il terribile Viktor sapeva ( più o meno cosciente che ne fosse) infondere nella competizione. Nonostante la sconfitta, la tensione e le male parole rivoltegli dall’avversario senza troppi riguardi, continuò a lodare le doti dell’avversario prima, durante e dopo l’incontro affermando ripetutamente che Victor era se non “il”, uno dei più grande giocatori da lui incontrati.

    • avatar
      alfredo 11 Febbraio 2015 at 19:48

      http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1048165
      Non è da tutti dopo una sconfitta del genere sorridere alzarsi dal tavolino e stringere la mano complimentandosi sinceramente con il suo avversario .
      poco dopo Kasparov non ebbe esattamente la stessa reazione
      Si un vero autentico signore
      Comunque il nostro Sergione lo battè a Budapest nel 75 dopo uno dei suoi forsennati attacchi ma per un errore di un esausto Polu .
      Ripetè l’attacco in maniera quasi simile contro Browne a Milano ma il formidbile giocatore USA si difese con la sua grinta eccezionale e Mariotti dovette arrendersi . Il boato che aveva accompagnato il suo sacrificio in h5 si tasformo’ in un respiro di delusione .
      PS : anche Polu era ebreo . Michiedo quanta parte abbian avuto gli ebrei nella storia moderna degli scacchi
      Anche il primo campione italino fu ebreo ( mariotti )

  19. avatar
    DURRENMATT 11 Febbraio 2015 at 15:36

    …gran bel giocatore nel bene e nel male.Una piccola perla la “legnata” subita da Petrosjan nel’56 (semifinale del Campionato dell’U.R.S.S.).

  20. avatar
    Graziano Masi 13 Febbraio 2015 at 08:19

    Per Paolo ho finito gli aggettivi! Aggiungo solo che la sua prosa mi ricorda i fuochi artificiali.

  21. avatar
    Graziano Masi 13 Febbraio 2015 at 08:25

    P.S. per Martin: la mia i catturata da un arcigno server ha incontrato un cavaliere senza macchia e senza paura che l’ha riportata al castello. Martin, bevi quello che vuoi e mandami il conto.

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