Max Lange

Scritto da:  | 10 Marzo 2015 | 3 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
Max Lange 0
A metà dell’ Ottocento la cosiddetta “scuola francese” stava vivendo il suo inarrestabile declino, mentre trionfava quella britannica, della quale facevano parte alcuni giocatori professionisti ed una folta schiera di dilettanti di alto livello.
Era tuttavia in ascesa la “scuola tedesca”, che già poteva annoverare il formidabile successo editoriale dello Handbuch di Bilguer e Lasa.
Magdeburgo, l’antica capitale del Sacro Romano Impero (che poco aveva di sacro ed ancor meno di romano), eletta a tale rango dal primo imperatore “sacro e romano” Ottone I di Sassonia, sorge sulle rive dell’ Elba, la grande via d’acqua che attraversa la Germania da sudest a nord.
Quando, il 7 agosto del 1832, vi nasce Max Lange, Magdeburgo è una delle maggiori e più importanti città del regno di Prussia. La Germania non è ancora unita politicamente; il Congresso di Vienna, nella smania di restaurare i regimi precedenti lo sconquasso napoleonico, ha frazionato i popoli di lingua tedesca in un coacervo di Stati e Staterelli (una quarantina), alcuni dei quali, pur fregiandosi dei pomposi titoli di “principato” o “granducato” (quando non di “regno”;), hanno una superficie di tre o quattrocento chilometri quadrati, fazzoletti di terra costretti a legarsi all’impero austro-ungarico o alla rampante Prussia, che si guardano in cagnesco aspettando l’occasione buona per fagocitare quegli allettanti bocconi.
Max Lange 2
La famiglia Lange fa parte dell’agiata media borghesia prussiana, ed il destino del nuovo nato è già segnato: rigida educazione, scuole di alto livello, università, eccetera. Max, infatti, segue il normale corso di studi. con eccellenti risultati soprattutto nelle materie umanistiche. e gioca anche a scacchi, sia in famiglia che nel locale circolo cittadino, fondato all’incirca nella data della sua nascita. Il gioco lo appassiona profondamente, si interessa di problemistica sia come solutore che come compositore, e si scopre giocatore molto dotato dal punto di vista tattico, perfettamente inserito nella corrente “romantica” dell’epoca.
Quando inizia a frequentare il locale ginnasio Sophrosyne , Max entra in contatto con un piccolo gruppo di coetanei che, come lui, coltivano gli scacchi, e fonda (1848) la Sophrosyne Schachverein, un circolo scolastico in contrapposizione al club locale. Emergono, in questa occasione, le sue doti di organizzatore ed animatore e lancia una sfida per corrispondenza al circolo Augustea di Lipsia. Mentre la sfida è in pieno svolgimento il circolo scolastico si scioglie, in quanto i componenti stanno già guardando – come lo stesso Max – agli imminenti anni di università.
Nel 1851 Max è a Berlino, iscritto ai corsi universitari della capitale prussiana, e frequenta i locali scacchistici della grande città, incontrandovi giocatori di alto livello uno dei quali è Anderssen, con il quale passa ore davanti alla scacchiera analizzando aperture e giocando parecchie partite. Anderssen nota le straordinarie doti scacchistiche del diciannovenne e tra i due si instaura una solida amicizia, che culmina nella decisione di associarsi nella direzione e pubblicazione della Deutsche Scachzeitung (una rivista che già usciva con la testata Schachzeitung), una collaborazione che durerà dal 1858 al 1859; poi, rinunciando Anderssen, Lange continuerà con altri collaboratori fino al 1863 e da solo dal 1864.
Max Lange 3
E’ di questo periodo (1862) la pubblicazione del suo Handbuch der Schachaufgaben, manuale che sistematizza il campo problemistico compreso l’ “aiutomatto”, un tipo di problema che Lange aveva già formulato otto anni prima. Quello stesso anno Max vince il torneo di Krefeld e quello di Dusseldorf, da lui stesso organizzato, manifestazione che viene interrotta per cause “di forza maggiore” quando egli guida la classifica. Lo rivincerà nel ’63 e nel ’64.
Max Lange 1
Nel 1866 Austria e Prussia sono ai ferri corti: c’è in gioco la supremazia sulla Mitteleuropa, ed a Sadowa il genio militare di Von Moltke e la superiorità in armamento dei prussiani che usano i nuovi fucili a retrocarica opposti a quelli, antiquati, ad avancarica degli autriaci, portano ad una schiacciante vittoria dei primi. I popoli di lingua tedesca guarderanno, da questo momento in poi, alla Prussia come Stato-guida verso l’inevitabile unificazione.
Passata la tempesta, Max Lange riprende la sua attività di organizzatore e di giocatore. E’ ormai laureato, assorbito dai suoi interessi umanistici e filosofici, ma non abbandona i suoi adorati scacchi; ha fondato la Westdeutschen Schachbund, federazione scacchistica della Germania occidentale, e vince i tornei di Amburgo ed Aquisgrana (Aachen). Siamo nel 1868, anno in cui abbandona anche la rivista che aveva diretto con Anderssen e che, negli ultimi anni, aveva continuato a dirigere da solo. Ha trentasei anni ed è probabilmente il miglior giocatore di lingua tedesca in attività: ha proposto fin dal 1854 il “suo” attacco nella Difesa dei Due Cavalli (1. e4 e5  2. Cf3 Cc6  3. Ac4 Cf6  4. d4 e:D4  5. 0-0 Ac5 6. e5), ed ha pubblicato analisi su diverse aperture, ma gli scacchi agonistici escono dalla sua vita in modo definitivo. Rimarrà infaticabile organizzatore di tornei, congressi e manifestazioni in terra tedesca e nel 1894, in occasione del Congresso di Lipsia, verrà eletto segretario della Federazione Scacchistica Tedesca finalmente unificata, un riconoscimento dovutogli in omaggio a mezzo secolo di dedizione agli scacchi.
La celeberrima posizione di Max Lange

La celeberrima posizione di Max Lange

Quattro anni dopo organizzerà il Congresso di Colonia, e questo sarà il suo ultimo atto ufficiale. Morirà l’ 8 dicembre del 1899.

Il suo stile riflette i canoni imperanti nel periodo in cui praticava l’agonismo. Ecco due partite dei suoi anni universitari, la seconda delle quali giocata contro una delle “Sette Stelle” berlinesi.

N.B. Il protagonista di questa breve biografia non è da confondersi con un altro doktor Max Lange, in attività nei primi anni del XX secolo, e giocatore di medio livello.

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


3 Commenti a Max Lange

  1. avatar
    fabrizio 10 Marzo 2015 at 10:34

    Giocatore di ottimo livello, a giudicare dalle due partite riportate. Grazie Paolo per la continua opera di riscoperta di tanti personaggi interessanti, che hanno fatto la storia degli scacchi.

  2. avatar
    danilo 10 Marzo 2015 at 22:45

    adoro la maxlange
    tra le piu’ belle che ho giocato, ricordo questa miniatura:
    (anche se il nero non mi ha fatto entrare nel maxlange)
    1. e4 e5 2. Nf3 Nc6 3. d4 exd4 4. Bc4 Bb4+ 5. c3 dxc3 6. bxc3 Qf6 7. O-O Bxc3
    8. Nxc3 Qxc3 9. Qd5 Qf6 10. Bb2 Nge7 11. Bxf6 Nxd5 12. Bxg7 Rg8 13. exd5 Na5
    14. Rfe1+ Kd8 15. Bf6# 1-0

    😉

  3. avatar
    Mongo 12 Marzo 2015 at 23:42

    Nel libro di Keene ‘Repertorio di aperture per il giocatore di attacco’, edito dai tipi di Mursia, molte pagine sono dedicate proprio all’attacco Max Lange.

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