La Polonia del 1880 era una provincia dell’Impero Russo. La capitale, Varsavia, era una città di quasi quattrocentomila abitanti, dove prosperavano industria e commerci.
Il 22 dicembre di quell’anno nasce Dawid Przepiòrka (pron.: pscepiùrca), rampollo di una famiglia ebraica benestante – per non definirla decisamente “ricca” – che ha la sua abitazione nel cuore della grande città, è proprietaria di terreni agricoli, di un grande palazzo di appartamenti e di un famoso ristorante, il Gastronomia. Questo patrimonio è stato accumulato dal nonno di Dawid, Izrael, e la famiglia Przepiórka lo amministra oculatamente aumentandone negli anni la rendita.
In casa non si gioca a scacchi, ma Dawid a sette anni dimostra grande interesse per il gioco, lo apprende autonomamente e già a nove anni è noto come wunderkind scacchistico quando batte Jan Taubenhaus, l’allora trentanovenne giocatore polacco (anch’egli nato a Varsavia) stabilitosi da alcuni anni a Parigi.
Dawid si rivela ottimo studente, con una particolare passione per la matematica, ma è scarsamente interessato agli affari di famiglia. Inizia a praticare gli scacchi agonistici una volta terminati gli studi superiori; il patrimonio di famiglia glielo consente, ed a venticinque anni lo troviamo al Torneo “B” di Barmen (al quale partecipa anche l’italiano Arturo Reggio, sfiorando il podio), nel quale finisce nella parte bassa della classifica, battendo comunque nell’incontro diretto il secondo classificato Swiderski e lasciandosi alle spalle un giovanotto di belle speranze, tale Aaron Nimzovich. L’anno seguente è a Norimberga, al torneo del Congresso Tedesco, che viene stravinto dall’imbattuto Marshall; alle prese con parecchi grossi calibri dello scacchismo mondiale, Dawid finisce ultimo in classifica a pari punti con Janowski. Non gli va meglio nel 1908, a Dusseldorf, (13°), dove tuttavia batte il terzo classificato Spielmann.
Trascorre alcuni anni a Varsavia, interessandosi distrattamente agli affari di famiglia, ma nel 1912 è tra gli iscritti al torneo del 18° Congresso Tedesco, dove si piazza a metà classifica, battendo Duras e pattando con Rubinstein e Teichmann, primi tre classificati. Rientrato a Varsavia e confortato dal discreto risultato ottenuto in terra tedesca, si accorda con la famiglia per poter godere di una rendita pienamente soddisfacente e di una altrettanto soddisfacente abitazione, rinuncia ad ogni diritto di proprietà sui beni, e decide di occuparsi soltanto di scacchi.
Poi, allo scoppio del primo conflitto mondiale, scompare dalla circolazione. La Polonia riacquista l’indipendenza, e Dawid Przepiòrka può finalmente, a quarant’anni suonati, dedicarsi anima e corpo agli scacchi. Gioca in parecchi tornei di medio livello, vincendone parecchi, e nel 1926 partecipa al primo Campionato Polacco ufficiale, vincendolo. Quello stesso anno vince (4 1/2 su 5) un breve torneo a Monaco di Baviera, superando Bogoljubov e Spielmann, ed è secondo a Merano, alla pari con Canal e Spielmann, dopo il vincitore Colle.
Sempre abbigliato in modo impeccabile, dai modi estremamente cortesi, con una più che incipiente calvizie e dal naso lievemente adunco, grassottello, suggerirà ad un commentatore che “Przepiòrka corrisponde al proprio nome”: in polacco, infatti, “przepiòrka” significa “quaglia”. E’ orgoglioso della propria nazionalità e non manca di farlo notare in ogni occasione, gioca veramente “per la gloria” e, visto che se lo può permettere, in un’occasione chiede di essere premiato con una medaglia al posto del premio in denaro. Compone studi e problemi, alcuni dei quali premiati, ed è ormai considerato come scacchista di livello internazionale.
Nel 1928, all’Aia, Dawid Przepiòrka è secondo, dopo Max Euwe, al secondo (ed ultimo) “Campionato Mondiale per Dilettanti”, e si toglie la soddisfazione di battere il vincitore nell’incontro diretto. Nel ’29 è a Budapest, al torneo indetto dal locale circolo per celebrare i 90 anni dalla fondazione (promossa da Szén). Patta col vincitore Capablanca e col secondo classificato Rubinstein, terminando a metà classifica.
Olimpiade di Amburgo, 1930. La Polonia presenta uno squadrone con Rubinstein (15 su 17) in prima scacchiera, Tartakower (12 su 16) in seconda, Przepiòrka (9 su 15) in terza e Makarczyk (7 1/2 su 13) in quarta, con Frydman (5 su 9) come riserva, e vince la manifestazione davanti a formazioni di tutto rispetto come Ungheria, Germania, Austria, Cecoslovacchia e USA. L’anno seguente la Polonia si presenta all’Olimpiade di Praga con la medesima formazione e vince l’argento di squadra, superata unicamente dalla squadra statunitense (Kashdan, Marshall, Dake, Horowitz, Herman Steiner) col distacco di un solo punto e pattando nell’incontro diretto.
Dawid Przepiórka è ormai una figura celebre dello scacchismo polacco; viene eletto presidente della Federazione nazionale, e sarà presidente del comitato organizzatore dell’Olimpiade di Varsavia del 1935. Collabora con articoli alla rivista scacchistica polacca e,
animato da un ardente spirito patriottico, vende l’abitazione per finanziare la spedizione della squadra polacca all’Olimpiade di Buenos Aires, finendo per condividere un appartamento di Varsavia con alcuni amici scacchisti.
Quando i panzer di Hitler invadono la Polonia Przepiòrka è quasi sulla sessantina. Continua a coltivare gli scacchi con un ristretto numero di appassionati avendo come sede la sua abitazione, ma le riunioni non autorizzate dalle forze tedesche di occupazione sono assolutamente vietate, e nel corso di un’irruzione della Gestapo nel gennaio 1940 i giocatori presenti vengono arrestati in massa. I non ebrei vengono rilasciati pochi giorni dopo, mentre quelli di origine ebraica vengono inviati al campo di sterminio di Palmiry, un piccolo villaggio ad una ventina di chilometri da Varsavia.
La data presunta di morte di Dawid Przepiòrka è il mese di aprile del 1940.
La partita che segue vede come avversario di Przepiòrka il già campione cecoslovacco Prokes.
a quest’articolo nulla si deve aggiungere e nulla togliere 🙂
Bravissimo Paolo . Hai colmato una grossa lacuna su di un campione di cui si parla veramente poco.complimenti
Semplicemente perfetto! Grazie Paolo per queste chicche.
Paolo sei un’enciclopedia vivente! 😆
Mi ero sempre chiesto come si pronunciasse il cognome, ed il dubbio è stato rimosso dalla (ex) fidanzata di mio figlio Daniele. Che, poi, significasse “talpa” l’ho appreso in seguito.
adesso ti confondi con gli animali 😉
Nel tuo libro “Scacchi matti” ricordo una esilarante partita Przepiorka-Ahues, se non erro…
Due ottimi giocatori, ma nessuno è infallibile…
Il cartello dove è stato messo ?
in una mostra all’aperto a Varsavia, in via Twarda, un paio di anni fa.
ciao Jas!
presto spero di venire a Varsavia a vedere il Museo ebraico di recente inaugurazione che deve essere bellissimo
il vostro pupo sembra essere in buona forma
http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1785427
ma anche i nostri stanno andando bene mi sembra !
a vedere un museo? pensavo il satanasso
Quello era implicito
me lo hai promesso
ciao
come promesso ieri ho messo i riferimenti per l’analisi
trovate tutto nel post
Chi ha cambiato le regole?!?
😯
Un altro coniglio (pardon, quaglia) dal magico cappello di Paolo. Chi di noi scacchisti non ha sognato una vita “no problem” e scacchi come piovesse. Peccato per l’immeritata conclusione della sua vita.