E’ passato alla storia come il più epico fallimento di vaticinio scacchistico.
Facciamo un salto indietro di sei anni, al torneo di Wijk aan Zee nel gennaio 2009. Il mondo era un luogo diverso: Veselin Topalov e Viswanathan Anand si contendevano il primo posto nella graduatoria mondiale e Magnus Carlsen era nulla più che un astro nascente di 17 anni.
Al quarto turno del torneo olandese, Carlsen era andato vicino alla vittoria contro Levon Aronian, ma un’accurata difesa aveva consentito all’armeno di raggiungere la posizione del diagramma.
Invece di catturare l’ultimo pedone di Aronian e cercare di vincere il risultante finale di Torre e Cavallo contro Torre, Magnus semplicemente propose patta.
E’ vero che T+C contro T è tecnicamente un finale patto – il sottoscritto ha cercato di vincerlo per quattro volte, senza successo. Tuttavia alcuni grandi maestri di punta – tra i quali lo statunitense Alexander Onischuk – sono riusciti a perdere questo finale anche partendo da una posizione generica. Anche Judit Polgar perse un finale di T+C vs T contro Garry Kasparov, ma ci era entrata già con lo svantaggio di avere il Re inchiodato sull’ultima traversa.
Dopo la partita di Wijk aan Zee, Aronian non nascose il suo stupore per l’offerta di patta di Carlsen. C’era qualcosa che non andava nel ragazzo, opinò Aronian, se non aveva nemmeno voluto provare a vincere questo finale; indicava mancanza di spirito combattivo, qualcosa che avrebbe impedito a Magnus di diventare un vero giocatore di classe mondiale… Aronian dixit.
Nove mesi dopo Carlsen vinse il supertorneo di Nanchino con 2 punti e mezzo di distacco su Topalov, in quel momento numero uno della graduatoria mondiale. Nel gennaio del 2010 il ragazzo norvegese era già diventato a sua volta il numero uno.
Forse le parole di Aronian avevano fatto presa su Carlsen, perché due anni dopo sempre a Wijk aan Zee, quando gli si era presentata una seconda opportunità, aveva giocato e vinto.
Qui L’Ami, poco incline a mettere il suo Re in posizione di stallo con 93… Rh5!, cadde in errore giocando la più naturale
93… Rf3?
per vedersi costretto all’abbandono dopo
94. Ch4+!
che porta alla cattura della sfortunata Torre in a2.
Ritorniamo al 2014 e alla sera di lunedì 17 novembre, settima partita del match Carlsen-Anand per il titolo mondiale.
Dopo 77 mosse i due contendenti hanno raggiunto questa posizione:
Il nuovo Carlsen – nella versione evoluta con un’extra di spirito combattivo – ha cominciato accerchiando e catturando senza fretta entrambi i pedoni neri, completando il lavoro alla mossa 104. Fatto ciò, il norvegese si è messo all’opera per vedere se Anand sapeva destreggiarsi nel finale di Torre e Cavallo contro Torre. Carlsen aveva a disposizione altre 50 mosse per torturare l’indiano, ma si è limitato a meno di 20 prima di offrire il cambio delle Torri, con patta conseguente alla 122 mossa, dopo 6 ore e mezza di partita.
Solo 122 mosse, quando avrebbe potuto continuare fino alla 153esima?
Che buono a nulla! Forse dopotutto Aronian aveva ragione.
Il ringraziamento di SoloScacchi va, oltre che naturalmente a Ian, anche a Cathy per l’originale foto di Aronian messa cortesemente a nostra disposizione in esclusiva, e al nostro direttore Roberto per la preziosa traduzione.
Thanks a lot for this beautiful article… just a question, off theme, for Mr. Rogers: have you ever met that chess legend who was Cecil Purdy?
Certainly – I knew him quite well. I believe somewhere on Youtube there may be a lecture I gave on Purdy at an historians’ conference in San Francisco half a dozen years ago.
Ian
Vincendo la partita numero 11 Magnus si riconferma campione del mondo!!
Tutta la mia stima e rispetto per Anand che oggi comunque ce l’ha messa tutta per spremere qualcosa col Nero da una Berlinese…
Aronian è uno dei miei preferiti, quindi sono di parte 😉
Bella la foto che lo ritrae in un momento forse particolare.