Gregorius attese. Una parola falsa, un gesto falso ed Eça non avrebbe più detto nulla. Si avvicinò al tavolino su cui era posata la scacchiera e osservò la partita incominciata. Doveva rischiare.
«Hastings 1922. Alechin batte Bogoljubov» disse.
Eça spalancò gli occhi e gli lanciò uno sguardo stupito.
«A Tartakover chiesero una volta chi ritenesse il più grande giocatore di scacchi. Lui rispose: “Se gli scacchi sono una battaglia: Lasker; se sono una scienza: Capablanca… se sono un’arte: Alechin”. »
«Si» disse Gregorius, «il sacrificio delle due torri è qualcosa che rivela la fantasia di un artista.»
«Invidia, si direbbe.»
«Si. Semplicemente a me non verrebbe in mente.»
Sulla faccia da contadino di Eça, segnata dalle intemperie, comparve un fuggevole sorriso.
«Se la cosa la può consolare: neanche a me.»
[Treno di notte per Lisbona, Pascal Mercier, 2008]
Ecco infine la partita citata con le note, in inglese, di Richard Réti tratte da Modern Ideas in Chess
ciao Nikola!
Bellissimo libro
Un po’ deludente la trasposizione cinematografica, purtroppo…
ciao Alfredo, io per ora mi sono limitato all’opera letteraria (bella ma devo dire un filo ‘troppo’ mentale) ma quando vedró il film ti faró sapere. Mi aspettavo che qualcuno di SoloScacchi avesse letto il libro ed ecco mi arriva conferma.
Be’, non ho ancora trovato un libro che il nostro Alfredo non abbia già letto… 😉
Ciao Nikola.
Il libro occupa un suo apposito spazio nella mia (caotica) libreria tra tutti quelli in cui compaiono, anche solo per un breve momento, gli scacchi.
Omaggio doveroso a uno dei momenti più spettacolari della storia degli scacchi. E’ l’incontro con cui Larry Christiansen inizia il suo stupendo Rocking the ramparts definendola come la partita che gli ha fatto amare gli scacchi dopo che, da bambino, aveva imparato le mosse…
Bravo Nìkola e benvenuto tra noi! 😉
Anche io saluto il Nikola.Dalla foto sembra uno simpaticissimo 😛
ciao e grazie, dicono che da quel punto di vista mi difendo bene
Ciao Nikola, e benvenuto tra noi anche da parte mia.
Finalmente possiamo leggere anche qualche tuo contributo.
Complimenti e grazie per la segnalazione del libro.
Cosa intendi per “bella ma devo dire un filo ‘troppo’ mentale”?
Vale la pena acquistarlo?
PS.
La domanda vale pure per Alfredo.
ciao ‘the dark’ e grazie per l’incoraggiamento.
il libro vale assolutamente la pena di essere letto; narra le avventure di un vecchio professore svizzero per le strade e nella storia della capitale portoghese. l’unica critica che gli si può fare è che in qualche parte si sente che è stato scritto da un professore di filosofia, insomma talvolta eccede in disquisizioni e riflessioni. dico ‘eccede’ perchè buona parte di esse sono anche il succo del libro e poi è anche questione di gusti, ad alcuni ciò potrebbe piacere.
se in futuro qualcuno avrà l’occasione e la voglia di leggerlo sono a disposizione per eventuali discussioni
A me il libro è piaciuto e ho trovato con piacere quella che Chernev considera la pù bella partita di tutti i tempi.
Lisbona, Pessoa, gli azulejos, il monastero dei jeronimos, il Tago.
Lisbona è una delle città più belle del mondo.
Per me è la più bella.
Un filmato eccezionale
Alekhine che gioca lampo proprio contro Bogoliuboff
spettatore Lasker
mancava solo Capablanca e c’era la triade al completo citata nel libro
Super Nikola! Per il tuo primo lavoro prendo in prestito i versi: “…aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più….”. Scritto a marchio DOC 🙂