Missione compiuta

Scritto da:  | 7 Dicembre 2014 | 40 Commenti | Categoria: Editoriali

Torre & Cavallo – Scacco! l’editoriale di Dicembre

Editoriale 3

Come da pronostico, Magnus Carlsen non ha mancato l’obiettivo nel secondo match contro Anand. Come da pronostico, l’ex campione del mondo indiano nei panni di sfidante rinovellato ha dato filo da torcere all’asso norvegese, ma anche questa volta la precisione di calcolo e la freddezza psicologica hanno fatto la differenza nei momenti cruciali della sfida.
Così, alla presenza del presidente russo Vladimir Putin, si è chiuso nel segno della conservazione un anno che – nelle speranze di alcuni e nei mal di pancia di altri – ha vissuto momenti di alta tensione, ma dove alla fine il presidente della Fide Ilyumzhinov può affermare di aver compiuto anche lui la sua missione: ribadire il ruolo di superpotenza della Russia negli scacchi, se non altro sul versante organizzativo, visto che i grandi maestri russi non approdano a una finale per il titolo dal 2008.  A proposito di sfide mondiali e di superpotenze, corre voce che nel 2016 il campionato potrebbe disputarsi a Los Angeles o New York, dunque negli Stati Uniti, dove il mecenatismo di Rex Sinquefield è stato recentemente gratificato dalla storica impresa di Fabiano Caruana. Ma chi sarà tra due anni lo sfidante di Carlsen? Subito dopo il match di Sochi Magnus ha detto che “i candidati ovvi sono Caruana, Aronian e Grischuk”. La stella di quest’ultimo è tornata a brillare prepotentemente negli ultimi tempi, al punto che adesso Alexander è terzo nella graduatoria mondiale a quota 2810, il suo massimo storico.
L’anno 2014 si chiude più che positivamente anche per il vivaio di casa nostra: Francesco Rambaldi ha completato le norme per il titolo di maestro internazionale e colto il primo risultato utile per quello di grande maestro; per avere la misura del suo potenziale ci è d’aiuto la lista Elo di dicembre, dove Rambaldi risulta dodicesimo nella graduatoria mondiale degli under16.
Anche i recenti campionati europei giovanili non sono stati avari di soddisfazioni per i nostri rappresentanti, grazie alla storica medaglia d’argento conquistata da Claudio Paduano nell’under8, al titolo sfiorato da Alessia Santeramo nell’under16 femminile e ad altri buoni piazzamenti. Siamo andati a guardare che posizioni occupano in questo momento le nostre giovani promesse a livello planetario e possiamo dire che il quadro è molto incoraggiante: negli under14 Luca Moroni è 32º e Lorenzo Lodici 37º, mentre tra le ragazze Alessia Santeramo è decima al mondo tra le under16, Daniela Movileanu è 35ª tra le under18 e Désirée Di Benedetto 55ª tra le under 14.
Sicuramente dimentichiamo qualche nome, ma gli auguri per un anno 2015 ricco di soddisfazioni sono per tutti, a cominciare dai nostri fedeli lettori.

Editoriale 1

avatar Scritto da: IM Roberto Messa (Qui gli altri suoi articoli)


40 Commenti a Missione compiuta

  1. avatar
    Marramaquis 7 Dicembre 2014 at 14:37

    Igor Lysyi, classe 1987, grande maestro dal 2007, è invece da pochi minuti il nuovo campione di Russia. Ancora in corso le partite del torneo femminile.

  2. avatar
    Payot 7 Dicembre 2014 at 16:04

    I match di una volta offrivano di più sotto tutti gli aspetti: spettacolo, emozioni e fascino… cosa bisogna fare per assistere a un match così?!?

    Comunque la mia idea è un match mondiale organizzato ogni anno come quadrangolare tra i quattro migliori in odine di Elo, con doppie partite di andata e ritorno. Immaginate per esempio un torneo che raggruppi Carlsen, Caruana, Aronian e Grischuk, dodici turni in tutto, ventiquattro partite in totale, son certo che sarebbe più avvincente. Il vincitore Campione del Mondo, qualificato di diritto al quadrangolare successivo, gli altri pescati appunto dalla lista lista Elo oppure mediante torneo preliminare di qualificazione.

    Pensateci… 😉

  3. avatar
    delpraub 7 Dicembre 2014 at 16:59

    Grazie, direttore, per gli auguri – un po’ in anticipo sul calendario, ma comunque graditi e contraccambiati.

    Sicuramente il 2014 ha avuto qualche bel riflesso tricolore, primo fra tutti quello di Caruana a Saint Louis (più un lampo abbagliante che un riflesso, in effetti…;).
    Sembra sia entrato nel lessico dei commentatori definire sette vittorie di fila un “Caruana”, come quelle che ha realizzato Valentina Gunina per per vincere il Campionato russo (certo, con avversarie di ben altra levatura).
    A proposito di Russia, congratulazioni al nuovo campione, ma che un ventisettenne con meno di 2700 vinca il campionato non è un segnale promettente per il movimento russo, secondo me.

    Chiudo questo commento con una sorta di “goodnews” (à la Report): l’Italia ha avuto un posto d’onore alla conferenza “Chess and Mathematics” che si è svolta il 6 e 7 Dicembre all’Olympia Conference Centre di Londra. Sul sito della conferenza anche è apparsa la notizia “In School Chess Italy is a Superpower”. Io sono fuori dal giro degli scacchi attivi da decenni, e conosco solo il nome di Alessandro Dominici (per il progetto CASTLE), ma qualcuno di voi potrebbe conoscere e raccontarci qualcosa di Roberto Trinchero, Giovanni Sala (qui) e Maria Beatrice Rapaccini.

    • avatar
      lordste 9 Dicembre 2014 at 10:18

      Conosco Giovanni Sala molto bene :mrgreen:
      E’ un “giovane” (quasi.. ormai i 28 anni li ha fatti 🙄 ) CM del mio circolo, e ha una certa esperienza come istruttore giovanile (alcuni dei suoi primissimi allievi sono a loro volta diventati forti giocatori e/o istruttori); posso provare contattarlo se siete interessati al suo lavoro…

  4. avatar
    Mongo 7 Dicembre 2014 at 17:21

    Aperitivo gustoso… Ora attendo il resto, che non vedo l’ora di gustarmi sulla tua splendida rivista. 😛

  5. avatar
    Marco "Marchino" Nebuloni 7 Dicembre 2014 at 20:02

    Cominciai la frequentazione saltuaria del blog, caldeggiato da una persona che una volta
    collaborava con voi. A mo’ di cura omeopatica aumentai le dosi( 🙂 ) fino a divenirne
    “quasi dipendente”!Poche balle ragazzi,componete una gran bella squadra,compatta e ben assortita.Barra a dritta ed avanti tutta!

  6. avatar
    paolo bagnoli 7 Dicembre 2014 at 20:10

    Concordo con Payot. Come ho avuto modo di dire qualche giorno fa su un altro post, è ora di cambiare formula: mondiale ogni due anni, torneo-match tra sei od otto giocatori (campione in carica, ultimo sfidante, il resto in base all’Elo o a qualificazioni), girone doppio (o meglio quadruplo).
    Proposte come 0,45 per la patta, o sorteggio delle aperture, mi appaiono al limite dell’accettabilità, ma non voglio più vedere un “mondiale” come l’ultimo.

  7. avatar
    danilo 7 Dicembre 2014 at 22:21

    scusate non so nulla di regolamenti ma
    a me non piace un mondiale con piu’ giocatori,
    preferisco campione contro sfidante,
    possiamo parlare su come lo sfidante arriva a meritarselo.
    ogni 2 anni perche’ uno deve avere il tempo di prepararsi.
    12 partite sono poche, si rischia poco xche’ c’e’ poco margine di recupero delle sconfitte,
    e non mi piace neanche uno spareggio deciso da una partita di 5 minuti,
    dopo la parita’ tiene il titolo il campione in carica,
    mi piace l’idea di 3 punti vittoria e 1 x il pareggio

    • avatar
      Jas Fasola 7 Dicembre 2014 at 22:53

      3 punti vittoria e 1 per il pareggio in un match non cambiano niente.
      Sono d’accordo per il match, un altro fascino e enormemente maggiore interesse mediatico rispetto a un torneo con diversi giocatori impresentabili tutti al grande pubblico.
      16 partite e poi avanti a tempo breve

  8. avatar
    Zenone 8 Dicembre 2014 at 07:29

    Favorevole al match, magari di 18 o 20 partite. Capisco che per i professionisti possa essere un problema (organizzazione della preparazione in considerazione della partecipazione, antecedente e successiva all’evento ad eventuali forti e remunerativi tornei ecc.), però un Campionato del Mondo DEVE essere il punto di arrivo di un giocatore e deve ritrovare la sua centralità, anche economica. Poi il periodo per giungere all’incontro è da valutare: 2 o 3 anni. Magari con tornei zonali, vecchia maniera. Ecco ora mi sveglio: io credo che alla fine sia, purtroppo, solo una questione di denari, quindi… stavo scherzando

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      Payot 8 Dicembre 2014 at 09:15

      Sposo le proposte di Zenone e di Bagnoli: seppur favorevole all’allungamento dei match mondiali non credo che quattro o sei partite in più avrebbero modificato sostanzialmente la linea (noiosa) di quanto abbiamo visto a Sochi ultimamente o anche a Chennai. Probabilmente Anand avrebbe pattato l’undicesima senza buttarsi allo sbaraglio in quel modo ma la tendenza, ripeto, era quella. Sono invece favorevole ai tornei con più giocatori in quanto stimolo alla vittoria, una patta di comodo non è detto che ti possa bastare se sulla scacchiera accanto chi ti insegue vince e ti supera… più partite in contemporanea garantiscono comunque maggior interesse anche per il pubblico che sceglie di seguire quelle che emozionano di più.

      • avatar
        Jas Fasola 8 Dicembre 2014 at 10:00

        “più partite in contemporanea garantiscono comunque maggior interesse anche per il pubblico che sceglie di seguire quelle che emozionano di più”

        forse, ma quanti e chi le guarderebbe? giusto gli appassionati che fanno tornei.
        Il titolo mondiale è l’unica occasione che dà visibilità agli scacchi, peccato perderla 🙁

        • avatar
          Marramaquis 8 Dicembre 2014 at 10:31

          Ma anche il match Carlsen-Anand l’hanno visto o seguito soltanto gli appassionati, almeno qui in Italia (forse in Polonia è diverso, Jas).
          Mi sono divertito ad intervistare un centinaio di persone pochi giorni dopo il match: nemmeno uno di loro aveva letto né visto né saputo qualcosa del mondiale. Soltanto un caso? Mah!

          • avatar
            Jas Fasola 8 Dicembre 2014 at 12:06

            certo, se ci si aspetta Rai uno e Canale 5 🙂
            Cosi’ almeno avete avuto Sky Sport :mrgreen:
            Invece quando Topalov vinse il campionato del mondo in un torneo davanti a Adams e Anand chi lo seppe?

            • avatar
              Marramaquis 8 Dicembre 2014 at 15:42

              Ciò, infatti, dimostra che il problema della visibilità degli scacchi non sta nella formula ma altrove.
              Quando tutti i maggiori quotidiani italiani avevano una rubrica settimanale di scacchi, a tutti i lettori, più o meno interessati e più o meno distrattamente, cadeva l’occhio su tale rubrica.
              Dunque un minimo d’informazione c’era e poteva esser utile perché raggiungeva tutti. Oggi non è più così.
              Oggi, vista la pressoché totale latitanza della carta stampata e delle TV, occorre cercarsi l’informazione su internet.
              Ma chi non è già interessato agli scacchi non la cercherà mai.

              • avatar
                Jas Fasola 8 Dicembre 2014 at 16:22

                La formula non conta?

                Le varie famiglie Rossi che non capivano niente di scacchi sarebbero stati interessati ad un ipotetico torneo con cui Fischer divento’ campione del mondo?
                Oppure anche capendo poco o niente le personalita’ si interessarono e seguirono il match?
                Con un torneo sarebbe stato lo stesso?

                Se un match fra Carlsen e Caruana sarebbe un match fra due non-personalita’ allora avresti ragione tu. Io pero’ penso che non sia cosi’ e se anche un match non sarebbe seguito come quello Fischer-Spassky farebbe una buona promozione, un torneo molto meno. Ma il mio e’ un punto di vista.

                • avatar
                  Marramaquis 8 Dicembre 2014 at 17:35

                  A mio parere le varie famiglie Rossi non si sono interessate a Fischer grazie alla formula, ma grazie alla risonanza che i media diedero al campione americano e all’evento.
                  Probabilmente la personalità di Fischer avrebbe sfondato sui media anche in presenza di altre formule.
                  Non abbiamo la controprova.
                  Abbiamo però la prova, al contrario, di come i media abbiano pressoché ignorato (almeno in Italia e con rare eccezioni) il Carlsen-Anand.

  9. avatar
    paolo bagnoli 8 Dicembre 2014 at 11:17

    Vedo che la mia idea di un match individuale più lungo (proponevo 16 o 20 partite, ma non le 12 attuali e non il ridicolo finale lampo in caso di pareggio) ha alcuni sostenitori.
    Comprendo l’obiezione di Jas a proposito della “visibilità propagandistica” di un match faccia a faccia, ma sottolineo quanto dice Marramaquis.
    Insisto sul torneo-match “modello 1948” (due turni, quattro? fate voi) a quattro, sei od otto giocatori, magari itinerante. Per le selezioni dei partecipanti, anche in questo caso fate voi, e l’idea dei tornei zonali non è poi così peregrina.

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    DURRENMATT 8 Dicembre 2014 at 14:54

    … “3 punti vittoria e 1 per il pareggio in un match non cambiano niente”…WHY???

    • avatar
      Jas Fasola 8 Dicembre 2014 at 17:08

      Intendevo che se bisognasse vincere 6 partite non conterebbe prendere due o tre punti per vittoria.
      Non si potrebbe invece porre un numero minimo di partite da giocare, ad esempio 16, dicendo “vince chi fa per primo il 50%+1 dei punti” percio’ 25 (16×3=48) perche’ allora le partite diventerebbero automaticamente 25.

      • avatar
        Renato Andreoli 8 Dicembre 2014 at 20:20

        “3 punti vittoria e 1 per il pareggio in un match non cambiano niente”.
        Per conto mio è esattamente così.
        Dirò di più: “un milione di punti per la vittoria e 0,000001 per il pareggio in un match non cambiano niente”.
        Un match finisce quando la differenza fra il numero delle partite vinte da un giocatore ed il numero delle partite vinte dall’altro giocatore è maggiore del numero delle partite che rimangono da giocare. Si potrebbe tranquillamente fare a meno di assegnare punti alle vittorie ed alle patte.
        O no?

  11. avatar
    DURRENMATT 8 Dicembre 2014 at 21:29

    …“3 punti vittoria e 1 per il pareggio in un match non cambiano niente”.Per conto mio, invece,filosoficamente parlando cambia molto.L’ATTACCO è una componente essenziale della partita a scacchi.Bisogna limitare “l’ostruzionismo” della tecnica posizionale (troppe patte) e INCENTIVARE il rischio e l’aggressività.Qualcuno ha detto…”se non si esplorano i labirinti dell’arte dell’attacco non potrà esserci progresso negli scacchi”…sento puzza di “silicio” nei vostri FREDDI commenti!!

    • avatar
      Renato Andreoli 8 Dicembre 2014 at 23:11

      La sola puzza che si sente qui intorno è quella del tuo esagerato complesso di superiorità. E spero che questo ti offenda come a me offende sentirmi dire che puzzo di silicio.

    • avatar
      Ramon 9 Dicembre 2014 at 07:22

      Ecco, davvero… hai irritato e offeso anche me: se non ti scuserai pubblicamente inviando contestualmente una email in redazione con la tua identità reale, questo che hai postato sarà per sempre il tuo ultimo commento su questo sito.
      In rete puoi trovare bizzeffe di altri posti dove sfogare anonimamente le tue farneticazioni senza offendere il nostro lavoro e gli amici che ci mettono la faccia.

      • avatar
        DURRENMATT 9 Dicembre 2014 at 15:20

        …al massimo dovrebbe scusarsi VUKOVIC visto che la “farneticazione” rispecchia una sua vecchia teoria (che immagino conoscerai).A proposito di offese e senso di superiorità…rileggiti il post del Fasola.La “puzza di silicio” è da riferirsi alla sua OFFENSIVA “moltiplicazione”.La solita pretestuosa tempesta in un bicchier d’acqua…P.S.conoscete il mio indirizzo IP e,quindi, la mia identità solo che non vi dice nulla e questo vi “rode” (e non poco).Sul Web nessuno ci “mette la faccia”.Siamo TUTTI anonimi FIGURANTI. Riguardo le mie “farneticazioni” ricordo che c’è dietro SEMPRE una bibliografia rigorosamente scacchistica.Infine, questo blog è strapieno di farneticazioni(articoli e post)che spesso salto a piè pari,ergo, sono in buona compagnia.In definitiva, basterebbe ignorarsi per vivere felici e contenti.Buon lavoro a tutti. 😉 (ci metto l’emoticon come si usa fare su questo blog dopo aver lanciato un “siluro”…fa molto “bravo ragazzo”;)

        • avatar
          Renato Andreoli 11 Dicembre 2014 at 21:21

          Caro DURRENMATT, se tu ti riferivi a Jas, io ritiro la mia risposta e amici come prima. Ma, visto che il tuo post era sotto il mio, pensavo fosse rivolto a me.
          Vedi, io sono nato in una famiglia di contadini, sono cresciuto in mezzo alle vacche, alle capre ed alle galline. Inoltre non sono nemmeno molto istruito, visto che dell’università non sono mai passato nemmeno nelle vicinanze. Perciò, se qualcuno mi dicesse che puzzo di letame, io non fiaterei nemmeno. Ma sentirmi dire che quello che dico puzza di silicio, no, no e poi no! Sarebbe lo stesso che dire a Odifreddi che i suoi libri puzzano di cattolicesimo! Dire a qualcuno che è cattolico non è offensivo, ma dirlo a Odifreddi…
          Non so se mi sono spiegato.
          Tuttavia, senza incazzarsi, credo che tu sia in debito di una spiegazione sulla questione dei tre punti per la vittoria in un match mondiale.
          In quale modo assegnare tre punti alla vittoria e un punto alla patta favorirebbe il gioco d’attacco in misura maggiore che assegnare tre punti alla patta e uno alla vittoria? In un match, beninteso, non in un torneo, perché è di questo che si parlava.
          Peraltro, ma questo è un altro discorso, io sono contrario alla regola dei tre punti anche nei tornei e perfino nel campionato di calcio. E’ una regola che favorisce il gioco d’attacco tanto come favorisce il gioco speculativo dei furbi che si mettono lì e lasciano attaccare l’altro aspettando che si sbilanci.

          • avatar
            Martin 11 Dicembre 2014 at 22:20

            Renato ha espresso in queste poche righe alcuni dei concetti più profondi e, a mio modesto modo di vedere, più ammirabili mai apparsi su questo sito… vorrei anch’io esser cresciuto in mezzo alle vacche, alle capre ed alle galline, e soprattutto puzzare di letame, forse ne puzzo davvero e comunque, se una cosa è sicura, è che nemmeno io sono molto istruito…

  12. avatar
    Alfredo 9 Dicembre 2014 at 19:21

    Art primo a Las Palmas davanti a Barlow e Ulibin con 7 su 9!
    Art primo a Las Palmas
    Art primo a Las Palmas

  13. avatar
    alfredo 9 Dicembre 2014 at 19:32

    Un bel regalo per la sua principessa Carolina ( scacchista anche lei!) che oggi compie 10 anni 😀

  14. avatar
    paolo bagnoli 9 Dicembre 2014 at 20:52

    Per Durrenmatt, Renato e Ramon
    Ragazzi, diamoci una calmata. Forse D. si è espresso male o in modo eccessivo, e capisco le reazioni. Anche a me è capitato, a volte, di essere eccessivo, ma non credo che nello scritto di D. ci fosse la volontà di offendere.
    Continuiamo a collaborare a questo sito e perdoniamo eventuali eccessi, sempre che essi non siano chiaramente offensivi ed insultanti.
    Mi scuso per l’intromissione in questa faccenda.

    • avatar
      Jas Fasola 9 Dicembre 2014 at 21:03

      Sono d’accordo. Non penso volesse offendere.

  15. avatar
    Giancarlo Castiglioni 9 Dicembre 2014 at 22:18

    Non capisco tutte queste critiche all’ultimo mondiale.
    Non mi ci sono appassionato, non ho seguito neanche le partite perché il sito era mal fatto, ma in fondo i mondiali sono sempre stati così.
    Tante patte, qualche buona partita e ogni tanto qualche grosso errore.
    Non cadiamo nella trappola del “buon tempo antico”.
    Io preferisco decisamente il match, il torneo va bene per i candidati.
    Io sarei per 16 partite, non di più, in caso di parità 4 partite a tempo non troppo rapido (es. 1h a testa) e in caso di ulteriore parità il titolo rimane al campione.
    Forse il mondiale ogni 2 anni sarebbe meglio, valorizzarebbe di più l’evento.

  16. avatar
    DURRENMATT 10 Dicembre 2014 at 11:50

    …dopo la “moderazione”(io la chiamo CENSURA bella e buona)e la “cacciata dal Paradiso” da LETTORE ANZIANO (quando io con i miei “click” contribuivo alla crescita del blog molti di voi andavano per funghi) pretendo la RIMOZIONE di TUTTI i miei post presenti sul blog…spero (per voi) si provveda al più presto! Si tratta di “educazione e correttezza”!!!!

  17. avatar
    paolo bagnoli 12 Dicembre 2014 at 21:21

    Senti Durrenmatt, in assoluta amicizia (anche perché sei uno dei miei rari estimatori), calmati anche tu. Resta sul blog, continua a contribuire come tutti noi facciamo in assoluta buonafede, e – come dicono a Bergamo – “morta là”.
    Ciao
    Paolo

    • avatar
      Doroteo Arango 12 Dicembre 2014 at 21:39

      “rari”?!?

      e noi altri (tanti) chi siamo?? 😉

  18. avatar
    nikola 12 Dicembre 2014 at 21:44

    A parte che io faccio un ottimo risotto coi funghi. A parte che dopo che un certo INSALA’ ha, a suo tempo, sbattuto la porta ‘salutando’ a malo modo tutti, salvo ripresentarsi sotto mentite spoglie contraddicendo se stesso e rifacendosi una verginità. A parte che c’è da chiedersi con che motivo si continui a frequentare un luogo dopo che si è scritto “questo blog è strapieno di farneticazioni(articoli e post)che spesso salto a piè pari,ergo, sono in buona compagnia” non solo ergendosi a giudice ma disprezzando velatamente buona parte del lavoro e dei contributi, che lo si debba addirittura pregare mi sembra un po’ troppo :)
    ps: con tutto il rispetto per TUTTI gli altri non mi sembra che durrenmatt sia uno dei pochi estimatori del sig.Bagnoli.

    • avatar
      Joe Dawson 13 Dicembre 2014 at 01:46

      Nikola, don’t feed the troll, please 😎

  19. avatar
    Marco "Marchino" Nebuloni 13 Dicembre 2014 at 08:04

    Limata qualche asperità,smussati certi angoli a volte eccessivamente acuti, io non intravedo nel DURRENMATT una persona “fastidiosa”. Sarei dispiaciuto nel non leggere più i suoi originali interventi. E poi smettiamola con la barzelletta del troll, quella sì mi ha stancato.

  20. avatar
    paolo bagnoli 14 Dicembre 2014 at 11:13

    Riferendomi ai miei “estimatori” volevo soltanto fare una battuta per sdrammatizzare una situazione scabrosa che, spero, si voglia dimenticare

  21. avatar
    Mongo 14 Dicembre 2014 at 11:29

    Molto, molto bello l’articolo sul ‘Chess Train 2014’ di Ian; mi ha ricordato che anche qui in Italia, strano, qualcuno, se non erro la Rigo, recentemente ha organizzato un torneo di scacchi crociera nel mediterraneo.
    Ben vengano queste iniziative dal ‘sapor antico’. 😛

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