Per la rassegna dei maestri di Milano intendevo seguire l’ordine cronologico, ma il prossimo sarebbe Bonfioli, nato nel 1920, e su di lui ci sarebbe molto da raccontare, potrei scriverci un libro!
Quindi per ora preferisco e passare al successivo, Ferruccio Castiglioni (1921-1971), molto meno impegnativo.
Per prima cosa risponderò alla domanda che mi è stata fatta innumerevoli volte: non ho nessun rapporto di parentela con il maestro Castiglioni!
Si è fatto spesso confusione, recentemente ho scoperto che su 365chess è stata attribuita a Ferruccio una mia disastrosa sconfitta con Manzardo al torneo di Imperia del 1973.
Aveva un portamento distinto, alto, magro, la faccia un po’ scavata, capelli bianchi e forse per questo lo giudicavo più vecchio della sua età; probabilmente era uno di quegli uomini che rimangono praticamente sempre uguali dai 45 ai 65 anni.
Lo ricordo sempre in giacca e cravatta, vestito tinta unita grigio chiaro, giacca almeno una taglia più grande del dovuto; ripensandoci potrebbe essere ulteriormente dimagrito nel periodo in cui lo ho conosciuto, un primo segnale della malattia.
Sapevo che era ingegnere e lavorava alla Franco Tosi di Legnano, non so nulla della sua famiglia, ma penso fosse sposato con figli.
Era un forte fumatore, nel 1970 mi dissero che era stato operato per un tumore e che gli avevano tolto un polmone; lo vidi ancora per qualche mese apparentemente in buona salute, poi seguì il destino inesorabile dei malati come lui in quel periodo e l’anno dopo era morto.
Lo incontravo raramente la sera in Scacchistica quando veniva da Legnano per partecipare a qualche riunione in federazione o in ASIGC; non partecipava al Campionato di Milano ed a tornei lampo o semilampo a Milano, non ricordo di averlo mai visto giocare a scacchi.
Con lui scambiai giusto qualche saluto, quindi non posso dire nulla sul suo carattere; mi dava l’impressione di essere una persona molto metodica ed equilibrata, la nostra conversazione più lunga, non più di qualche minuto, fu in una circostanza che mi darà l’occasione di ritornare su un ricordo personale.
Il Torneo di Napoli a Capodanno 1968 era un magistrale aperto ai prima nazionale; io ero seconda nazionale, ma fui ammesso ugualmente per il risultato al Mondiale universitario dell’estate precedente.
L’inizio fu disastroso, dopo 6 turni avevo 2 punti, racimolati con una patta in meno di 20 mosse con Cottarelli, un’altra patta strappata miracolosamente dopo essere stato con due pezzi in meno e una vittoria a forfait con il maestro Trezza; poi vinsi le ultime tre partite e con 5 su 9 sarei diventato candidato maestro, ma da regolamento non era chiaro se si potesse conteggiare il forfait per la promozione, che quindi era in dubbio.
L’anno successivo, travolto dagli studi all’università, non partecipai a tornei fuori Milano e la questione si trascinò senza arrivare ad una conclusione; probabilmente fu lui, nei primi mesi del ’70, a chiamarmi per parlarne in occasione di una delle sue visite in Scacchistica e mi disse che avrebbero esaminato la cosa nel successivo consiglio federale.
Io ero d’accordo nel ritenere la promozione immeritata e gli chiesi solo di raggiungere una decisione, senza perorare la mia causa; sapevo di avere largamente la forza di candidato maestro, che infatti confermai al torneo successivo, per cui mi fu facile assumere una posizione elegante.
Tornando a Ferruccio Castiglioni, divenne maestro a tavolino nel 1948 e per corrispondenza nel 1956, fu quattro volte campione di Milano e Campione italiano per corrispondenza 1953-54, vinse il Campionato Italiano a Squadre del 1961 a Cremona con la Scacchistica Milanese, formazione Rubinstein, Ferruccio Castiglioni, Lilloni, Contedini, Ferrantes.
Poi si dedicò prevalentemente alla organizzazione, era consigliere federale e fu direttore tecnico ASIGC dal 1958 al 1970.
Come aperture giocava invariabilmente e4 con il bianco e la Alechin contro e4 con il nero; non conosco molte sue partite, questa mi è sembrata la migliore.
Ferruccio Castiglioni vs. Claude Olsommer, 1-0
Baveno 1958
1.e4 e6 2.d4 d5 3.Cc3 Ab4 4.e5 c5 5.Ad2 Cc6 6.Cb5 Axd2+ 7.Dxd2 cxd4 8.O-O-O
Il bianco sacrifica un pedone, normali sono 8 Cf3 o 8 f4.
8…Ch6
era meglio accettare il pedone con 8…Cxe5; 9 Dxd4 f6; e sembra che l’iniziativa del bianco non compensi del tutto il pedone in meno.
9.Cd6+ Rf8 10.f4 g6
il nero gioca in modo troppo prudente, era meglio prendere il pedone concedendo l’iniziativa con 10…f6; 11Cf3 fxe5; 12 fxe5 Cxe5; 13 Df4+ Cef7; 14 Cxf7 Cxf7; 15 Txd4 oppure prendere l’iniziativa con 10…Cg4; 11 Cf3 Ce3; 12 Te1 Db6.
11.Cf3 Cf5 12.Cxf5 gxf5 13.h3
facendo il punto sulla situazione il nero ha ancora un ininfluente pedone in più che il bianco riprende quando vuole, il bianco ha l’iniziativa e un minimo vantaggio.
13…h5 14.Tg1 Ad7 15.Ad3 a5 16.g4 b5?
dopo esser stato troppo prudente il nero si lancia in un improbabile contrattacco mentre avrebbe dovuto preoccuparsi di quel che succedeva intorno al suo Re. Aprire le linee sul lato di Re con 16 …hxg4; 17 hxg4; fxg4; 18 Txg4 non fa una bella impressione, ma per il momento non c’è niente di concreto.
17.gxf5
la mossa più forte, ma anche semplicemente 17 Axb5 andava bene.
17…b4?
Con 17…exf5; 18 Axb5 il nero sta male, ma almeno non prende matto.
18.Dg2 Re8 19.Dg8+! 1-0
Una buona partita, la chiusura è facile ma elegante, sacrificio di donna e matto di pedone.
Un altro tassello di Storia (quella con la S maiuscola) che rimane scritto… grazie Giancarlo!
lo ricordo ma non conosciuto personalmente
So che è morto per l’appunto per un tumore ai polmoni nel mio ospedale (proprio al piano sopra al mio reparto)
Vi lavorava allora il dottor Francesco Berni , ottimo pneumologo e suo amico e per questo ( a quanto mi racconto il collega ora in pensione) venne a fari ” curare” da lui
metto la parola ” curare” perché allora era proprio una malattia che non lasciava scampo .
I nipoti del dottor Berni sono stati due buone promesse ma ora mi sembrano abbiano lasciato .
In suo onore il ” memorial castiglioni” del 74 vinto da Tatai
Con mio grande dispiacere di quel torneo rimane solo una partita , una Paoli – G Cappello molto interessante .
Un grazie anche da parte mia a Giancarlo per questi pezzi di storia che mi fanno tornare un po’ bambino ….
Ferruccio Castiglioni ha anche giocato alle finali dei Campionati Italiani del 1947 a Roma, 1953 a Firenze, 1959 a Rimini, 1960 a Perugia.
Nel 1953 vinse la terza edizione della Coppa Italia individuale.
Ha giocato molte volte con la squadra italiana in vari match: contro la Svizzera e la Jugoslavia nel 1951 a Venezia; nel 1955 a Lubiana ancora contro la Jugoslavia e nel 1958 ancora contro la Svizzera a Baveno; nel 1960 contro l’Ungheria a Reggio Emilia e nuovamente contro la Svizzera a Lugano nel 1962.
Fu seconda scacchiera della squadra di Milano che nel 1957 incontrò una rappresentativa di Riga in tournée in Italia, con un giovane Mikhail Tal in prima scacchiera; della visita esiste una famosa foto di Tal in piazza del Duomo con i piccioni che mangiano dalle sue mani.
Nel mio archivio risultano molte partecipazioni ai Campionati Italiani a squadre per la Società Scacchistica Milanese, oltre alla menzionata vittoriosa edizione del 1961: nel 1959, 1960 e 1962 a Lerici, 1963 a Imperia, 1964 a Genova, 1966 Monticelli Terme, 1967 Recoaro Terme, 1970 Marostica. Tuttavia potrebbe essere che nelle ultime edizioni citate già si trattasse del Castiglioni autore di quest’articolo e non del suo oggetto Ferruccio. Situazione identica per il torneo individuale di Alassio del 1970.
Porgo un cordiale invito a segnalarmi eventuali correzioni.
Grazie Massimiliano… sai per caso dirmi qualcosa di più preciso relativamente alla foto di Tal che menzioni?
Ah… a proposito di foto: il solito applauso maxi a chi riesce a localizzare le foto di Milano a corredo dell’eccellente articolo di Giancarlo 🙄
Mmhh… però adesso che ci penso, l’immagine che ho in mente è di un Tal già stempiato e quindi forse la foto in piazza del Duomo era del 1975 in occasione del torneo Internazionale di Milano.
Confermo che la foto di Tal (che forse è in possesso degli eredi Palladino) fu scattata durante il torneo del 1975.
Tal e Browne giocarono una simultanea alla SSM di via San Maurilio e poi fecero un giro nel centro di Milano con Palladino e altri organizzatori.
Ricordo che un mio amico giocò la simultanea contro Tal che dopo la partita prese il formulario e mise un ? alla mossa perdente del mio amico (era una Da5).
Bei ricordi …i miei 16 anni
Se qualcuno riesce a fornire indicazioni precise circa la foto menzionata dagli amici Massimiliano e Alfredo è caldamente pregato di comunicarlo…
Mah… l’ho vista di recente ma non ricordo dove. Una ricerca su Google con varie chiavi non ha prodotto risultati.
L’unica speranza probabilmente è l’ineguagliabile Renato Andreoli! 😛
Ho giocato ad Alassio e sicuramente lui non c’era.
A Marostica io ero nella Milanese in serie B, potrebbe essere che Ferruccio giocasse in serie A, ma non credo.
Che ci fosse un Castiglioni nella squadra A della Milanese a Marostica nel 1970, è riportato dal prof. Berni in un suo articolo sul sito del Centurini: http://www.centurini.it/arretrati/2007-9.htm . Come fonti vengono citati numeri coevi de l’Italia Scacchistica e di Scacco, che però non possiedo.
Grazie per la precisazione su Alassio; dall’assenza di altre correzioni, ne deduco che Ferruccio Castiglioni giocò in effetti in tutte le edizioni del Campionato a Squadre prima citate.
Complimenti per l’articolo come per gli altri già scritti che ci permettono di ritrovare dimenticati protagonisti della nostra disciplina. Un grazie anche a Massimiliano Orsi per le preziose precisazioni.
Secondo voi chi è l’elegante signora che ritira i premi alla Befana del Vigile nella foto di copertina? La sensazione è che si tratti di un personaggio famoso ma non saprei dire chi… ah, memoria mia! 😉
Sparo: o Miranda Orfei aka Moira Orfei o Odette Bedogni aka Delia Scala.
Ecco, mettetegli in mano al Mongo la mitraglia e lui sbaglia più gol di Chinaglia! 😉
Ricaricando l’artiglieria sono capitato qui: https://www.facebook.com/pages/Milano-sparita-e-da-ricordare/103751976338499?sk=photos_stream e mi sono perso! 😉
Confermo quanto ricordato dall’ottimo archivista Orsi, ovvero che Ferruccio Castiglioni fosse al CIS di Marostica. Aggiungo questa partita, che non gli avevo passato perchè permane qualche incertezza. E’ tratta da una copiatura di Cesare Damele.
Damele-Castiglioni F., CIS Marostica 1970, 2° turno,
Centurini-Milanese, 3/9/1970
1 e4 Cf6 2 e5 Cd5 3 d4 d6 4 e6 e6 5 Cc3? Cf6 6 Cf3 Ae7 7 Ad3
0-0 8 0-0 Cbd7 9 Ce2 d5 10 Cg3 Te8 11 Te1 g6 12 Ah6 Af8 13 T:e8
D:e8 14 A:f8 C:f8 15 Ce5 Ce6 16 c3 c5 17 Ac2 c4 18 c4 Ad7 19
Dd2 Tc8 20 Ab3 Aa4 21 f4 Ab5 22 f5 Cg7 23 Te1 Dd8 24 Df4 Cgh5 25
C:h5 C:h5 26 Df3 Dh4 27 Td1 Df4 28 A5? Tc1 29 A:f7+ Rh8 30
C:g6+ h:g6 31 Ab3 D4+ 32 Rh1 T1+ 33 A1 Ac6 34 Dc3 D:c3 35
b:c3 Cf4 36 f:g6 A:g2+ 37 Rg1 Ae4 38 Rf2 C:g6 39 Re3 Ad5 40 Ac2
Ce7 41 a3 Rg7 42 Rd4 Rf6 43 Rc5 Re5 44 a4 b6+ 45 Rb5
Qui cessa la scritturazione, senza altre indicazioni, ma è difficile
pensare che non sia 0-1, a parte altri elementi (tempo). I dati
conosciuti non permettono di confermare. Punteggiatura di Damele.
Non saprei, ci provo anch’io…
Svampa , Patruno, la signora del quartetto Cetra , un giovane Lucio Dalla
Quando la Tv era davvero cultura
a onor del vero da un po’ di tempo seguo i programmi di Rai Storia e rai cinque e con la TV mi sono riconciliato .
Sono uno dei due figli di Ferruccio Castiglioni e ringrazio.
Per la precisione segnalo quanto segue:
– era laureato in Ingegneria Chimica e lavorava alla Pirelli (stabilimento Bicocca – Viale Sarca)
– da metà 1968 si trasferì come abitazione a Gallarate (città di origine della moglie, mia madre)e morì a Gallarate mesi dopo essere stato operato all’ospedale di Garbagnate Milanese.
Grazie.
Ruggero Castiglioni
Grazie per la precisazione.
Ricordavo che lavorava in una grande industria, credevo fosse la Franco Tosi dove c’era un circolo di scacchi.