Nei primi anni del 1900 la mondana e turistica Montecarlo, da sempre meta rinomata di industriali e teste coronate, per stimolare il turismo, organizzò una serie di tornei internazionali di scacchi che furono il prologo del futuro torneo internazionale che si disputò negli anni 1967-68-69 e che vide la vittoria di Fischer, Larsen e Smyslov-Portisch rispettivamente, ed un prestigioso primo posto a pari merito del “nostro” Tatai nel torneo “B” dell’edizione 1969. Montecarlo anche in tempi recenti contunerà ad essere la tradizionale sede di grandi eventi scacchistici con il “Melody Amber” organizzato annualmente a proprie spese dal magnate Joop van Oosterom, miliardario e campione del mondo per corrispondenza .
L’edizione del 1903, se non la più forte, fu però la più interessante almeno dal punto di vista dell’aneddotica e della storia scacchistica. Il torneo di quell’anno si contraddistinse infatti per alcuni incidenti che si verificarono. Intanto fu abolita la norma di rigiocare le partite patte assegnando loro ¼ di punto come nell’edizione precedente. Il torneo si svolse dal 10.02.1903 al 17.03.1903.
Un primo piccolo mistero è quello dell’entità dei premi. Secondo Leopold Hoffer il 2° premio era poco più di 1100 franchi (“Cigorin prese un rimborso spese di 1500 franchi quando il 2° premio era poco più di 1100”), mentre invece altrove sono citati un 1° premio di 4.500 franchi , il 2° di 2250 ed un complesso sistema di calcolo per determinare l’importo delle piazze successive. Stando a questa testimonianza i premi successivi dal 3° in poi erano determinati in base alle vittorie ottenute con una gradualità che prevedeva 68 franchi per vittoria al 3° classificato, 64 al 4°, 60, 56, e così via diminuendo di 4 franchi a vittoria scendendo in classifica fino a 24 (che a noi risulterebbero dover essere 22!?) . Le patte contavano mezzo punto ma i partecipanti ricevevano solo la metà di tale somma in denaro poiché la restante parte andava divisa equamente tra tutti i giocatori eccetto i primi due classificati. Un sistema piuttosto cervellotico ! Se questa interpretazione è corretta essa spiega in qualche misura come mai il Colonnello Moreau (di cui parleremo più avanti), ricevette 35 franchi pur non avendo vinto nessuna partita e sembra indicare un errore nelle parole di Hoffer (direttore di La Strategie) che avrebbe potuto riferirsi alla cifra del 3° classificato (come riportato da Kemeny su American Chess Weekly), i circa 1180 franchi vinti da Pillsbury ai quali si aggiunsero 250 franchi per uno dei due premi di bellezza.
Il torneo iniziò senza la partecipazione di alcuni forti giocatori. Lasker in quegli anni si era concesso una pausa dalla partecipazione ai tornei internazionali. David Janowski, vincitore dell’edizione precedente, doveva aver avuto anch’egli qualche seria disputa col comitato organizzatore tanto da “tuonare” ufficialmente sulla stampa specializzata. “non prenderò mai più parte ad un torneo nel quale sia coinvolto De Riviere”. Di conseguenza non fu nemmeno invitato e non poteva d’altra parte aspettarselo dopo tali roboanti e pubblici proclami (anche se al Cafè de la Règeance rincarò che non avrebbe comunque partecipato anche se invitato). Anche Alapin era considerato “persona non gradita” dal comitato organizzatore e non fu invitato, mentre Gunsberg era colpevole di qualche affermazione comparsa sulla stampa specializzata poco gradita a De Riviere. Queste fonti contraddicono quanto si legge invece sul sito “Chess Games” alla voce torneo di Montecarlo 1903 dove sembrerebbe che Janovsky, Alapin e Gunsberg non presero parte alla competizione perché impossibilitati in quanto invitati all’ultimo momento.
Géza Maróczy
Un altro incidente si verificò alla fine del torneo allorquando il Principe di Monaco (secondo altri Dadian), offerse un Trofeo in argento al vincitore di un match su due partite tra i primi due classificati, vale a dire tra Tarrasch e Maroczy. Il “Praeceptor Germaniae” si dichiarò disposto a giocare tale mini match soltanto dietro adeguato compenso. A questo punto le fonti citano due versioni: la prima che il Principe fu alquanto indispettito da tale richiesta e non volle sborsare nessuna ulteriore somma in denaro; la seconda che si decise di stanziare un ulteriore premio di 1400 franchi ma che Tarrasch ne pretendeva invece ben 3000 a nome dei giocatori. Comunque, quale che fosse stata la versione, il Principe, infastidito, decise di assegnare il trofeo al terzo classificato, Pillsbury. Il comitato organizzatore mise anche Tarrasch sulla lista nera esprimendo il proposito di non invitare più ne lui né Janowsky e Alapin per i prossimi eventuali tornei. De Riviere affermò di aver fatto di tutto per “mediare” e di essere sicuro di riuscire a far rientrare… il nome di Janowsky e Tarrasch, mentre per Alapin era da risolvere un contenzioso tra lui ed il Comitato organizzatore del Casino per un torneo di Salta svoltosi a Montecarlo tre anni prima (di cui pretendeva il saldo?….
Siegbert Tarrash e Mikhail Cigorin
Il caso più curioso fu tuttavia quello di Cigorin che ricevette regolarmente l’invito, tanto da figurare nelle liste dei partecipanti diramate in precedenza ma al suo arrivo dalla Russia gli fu impedito di partecipare e fu “cacciato”, giudicato persona non gradita dal presidente del comitato organizzatore il Principe Andre Dadian di Mingrelia. La decisione di Sua Altezza Serenissima, principale finanziatore di questa come delle precedenti edizioni, fu irremovibile, tanto da minacciare la rinuncia alla presidenza del comitato, la sua immediata partenza da Montecarlo ed il ritiro dei finanziamenti (su quest’ultimo punto esistono pareri discordanti) se il russo non fosse stato escluso dal novero dei partecipanti. A tali condizioni la decisione del comitato divenne scontata ed al campione russo fu accordato un rimborso spese di 1500 franchi per il suo disturbo, molto di più dell’ammontare del secondo premio (o terzo come abbiamo visto… che pare fosse di 1100 franchi, mentre al suo posto venne convocato il Maestro austriaco Heinrich Wolf che si comportò più che decorosamente. Tra parentesi bisogna riportare una dichiarazione su di una rivista dell’epoca del Principe che era disposto a rimborsare 4000 franchi a Cigorin ma che de Riviere gli fece cambiare idea sostenendo che il campione russo aveva chiesto solo 1500 franchi dichiarando di essere più che lautamente coperto da tale somma per le spese sostenute.
Ma quale ignominioso misfatto aveva commesso Cigorin per offendere così gravemente il Principe Andria Dadian di Mingrelia?
A questo punto è necessario fare un passo indietro riportando qualche antefatto e presentando la controversa figura del Principe, dipinto ora come brillante giocatore e mecenate che promuoveva il gioco sovvenzionando le riviste specializzate, aiutando i giocatori in difficoltà e sponsorizzando con trofei e premi in denaro i tornei internazionali , ora come personaggio dal carattere piuttosto permaloso, abile e presuntuoso manipolatore pronto a contraffare partite e prezzolare vittime e direttori di riviste specializzate che potessero dargli visibilità. Gli storici ancora ai giorni nostri sono molto incerti sul giusto inquadramento del suo personaggio anche se pare prevalere il secondo orientamento. Il personaggio del Principe Andria Dadian di Mingrelia è comunque affascinante così come la casata dei Dadiani di Mingrelia e chi volesse approfondire le sue conoscenze sull’argomento può consultare il sito della Smitsonian University o le 40 partite riportate su ChessGames.com. Cercheremo di conoscerlo un po’ meglio a partire dall’ambientazione storica.
(1. continua…
che bel modo di cominciare la domenica.
Buona giornata
Alfredo
Proponho Cecchelli todos os domingos!
Mi associo ❗
Eccellente, Enrico, eccellente! Da quanto lessi in fase di stesura della mia “Storia”, Dadian era, scacchisticamente parlando, un millantatore, e come tale venne definito (anche se velatamente) da Cigorin: da ciò la “non ammissione” di quest’ultimo al torneo. I contrasti tra alcuni giocatori e l’organizzazione furono dovuti, come tu giustamente fai rilevare, dalla pasticcioneria di De Rivière il quale, per non offendere nessuno, offese un po’ tutti.
Attendo con estremo interesse la seconda parte.
La seconda parte?!? Son ben sei in tutto, dico sei! 😉
Grazie Enrico, è stupendo!! 😛
Ma il giocatore piu’ interessante a me sembra questo Moureau autore di uno strepitoso 0 su 26
Penso un record !
Veramente un giocatore interessante. Nella Tarrasch-Moreau gioca una siciliana che avrebbe meritato migliore fortuna. Nel return match Tarrasch gli gioca il Dragone! http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=31849
La prestazione del colonnello Moreau è citata anche nel libro Scaccomania di James – Fox .
Un record sicuramente ma a lodato il ftto che abbia trangugiato l’amaro calice fino alla fine!
Veramente interessante e un mistero .
Nella partita con Tarrasch Moreau gioca con il N un sacrificio di qualità che mi fa venire in mente un poco i sacrifi di qualià della Tf8 proprio nel Dragone ( su Ah6 Ah8 . Mi sembra una idea di Simagin–> cfr vedi il libro di Lotti Leoncini sui sacrifici nella siciliana)
Ne segue una bella lotta .
Insomma non sembrava proprio uno sprovveduto il colonello ….
Moreau avrebbe anche potuto fare qualche colpaccio ma la sua tecnica e capacità scacchistiche erano troppo scadenti e la capp…. Prima o poi arrivava sempre come potrete vedere in seguito anche se vi anticipo che per me i personaggi più affascinanti da raccontare sono stati, chi per un verso chi per un altro,Dadian ed il miliardario Rice
Rice: personaggio formidabile! Ce lo racconterai?
Certo Paolo! A presto
Bellissimo! 😉
Letto come ristoro dopo ripetuti assalti di Jonathan e Jessica.
Isaac Leopold Rice spese una piccola fortuna per pubblicare una monografia a sostegno del “suo” Gambetto, con analisi (retribuite) dei maggiori giocatori del suo tempo (a cavallo dei due secoli) e con tornei da lui finanziati. Purtroppo l’impresa non ebbe fortuna, ed il Gambetto Rice è oggi relegato in qualche cassetto; ciò non toglie, tuttavia, che l’interesse storico sia ancota vivo.
Caro Enrico, avanti tutta!
su Rice
http://scacchi.chess.com/article/view/rices-gambit
Caro Alfredo hai così vanificato una puntata del mio lavoro con un solo clic….Dovrò dire a Martin di tagliare il pezzo. Un saluto e!
Impossibile… già impaginato, bello pronto in bozza! 😉
E poi io conosco solo polacco e italiano 🙂
Ciao Enrico!
Maddai, c’è sempre da scrivere comunque e, come diceva Longanesi, nulla è più inedito della carta stampata. Anche se qui non è proprio carta stampata…
E’ una costante del suo operare.Gli scritti del Cecchelli ricercano sorgente nello studio,comparazione ed elaborazione di fonti preesistenti.Sembra che egli abbia fatto suo il motto:”Tutto quanto è stato scritto prima di noi è per la nostra conoscenza”.Se Zenone attraverso gli scritti diffonde bellezza pura ed incontaminata,quelli del Cecchelli posseggono la precisione del Calibro,l’eleganza dell’Algebra e l’infallibilità dell’ Aritmetica.
Dopo un complimento del genere caro Enrico, minimo devi una cena a Marco “Marchino” Nebuloni.
Anche Zenone è invitato a contribuire… 🙂
PS.
Complimenti scontati per il pezzo 😉
Marco “Marchino” Nebuloni ci sta preparando una sorpresa sensazionale per i prossimi giorni… rimanete sintonizzati! 😉
Ringrazio per gli immeritati complimenti e son sempre pronto è disponibile ad una occasione conviviale con amici! Ovviamente aspetto il pezzo di ” Marchino” per rendergli i complimenti che sono sicuro saranno strameritati conoscendo bene anch’io la sua abilità e competenza.
Ricordo di aver letto da qualche parte che, al termine di ogni partita, Moreau ringraziava gli avversari per la lezione ricevuta.
Chissà se tutte queste lezioni gli sono poi servite per le future competizioni.
Un grazie a Renato Andreoli per l’interessante integrazione
Questi resoconti storici, oltre ad emozionarmi, mi danno un senso di appartenenza a qualcosa che travalica il tempo. Bravissimi, avanti così!