La controversa figura del Principe Dadian di Mingrelia

Scritto da:  | 14 Gennaio 2015 | 34 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri, Stranieri, Tornei

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Nei tempi antichi la Mingrelia o Samegrelo costituiva la maggior parte del regno della Colchide. Attualmente fa parte della Georgia (nella sua parte occidentale ), situata tra il Caucaso e il Mar Nero e confinante con l’Abcazia. Nell’XI-XVI secolo, la Mingrelia faceva parte del Regno indipendente di Georgia e dal 1557 al 1857 divenne un principato indipendente governato dalla casata dei Dadiani, vassalla dell’Impero Ottomano. Nel 1803 cercando protezione dalla minaccia della Persia e dei turchi ottomani, fece un patto con lo zar Alessandro I per essere annessa alla Russia e perse la propria indipendenza diventando un protettorato dell’Impero Russo con la casata dei Dadiani a capo del governatorato. Nel 1857 venne ufficialmente abolito il principato ed il Principe Niko Dadiani fu deposto (David Dadiani fu l’ultimo Principe ed alla sua morte Niko, fratello maggiore di Andria Dadian e successore ufficiale, era ancora un bambino ed il regno era retto dalla mamma ma Niko in seguito fu costretto a rinunciare ufficialmente ai suoi diritti sul trono nel 1867) .In seguito la Mingrelia venne accorpata nella repubblica democratica della Georgia, parte dell’Unione Sovietica. La Georgia conquistò infine la propria indipendenza nel 1991. La capitale e anche la città principale della Mingrelia è Zugdidi. Il feroce capo della polizia segreta di Stalin, il tristemente famoso Beria, era un mingrelio.

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Il Principe Andria Dadian di Mingrelia nasce il 24.10.1850 a Zugdidi e muore a Kiev il 12.06.1910. Figlio dell’ultimo regnante, David Dadian e di Ekaterina Chavchavadze e fratello minore di Nikolas Dadian la cui abdicazione mise fine al governo della casata Dadiani. La sorella Salomè Dadian, sposò Achille Murat, primogenito di quel Gioacchino che fu incoronato Re di Napoli da Bonaparte e ne sposò la sorella Carolina. Andria Già dai 14 anni pare fosse dotato di una memoria prodigiosa ed iniziò a dilettarsi nella composizione poetica in cui divenne provetto. Parlava 6 lingue moderne e la sua erudizione e predisposizione artistica e scientifica era conosciuta in tutta Europa” ( BCM 11.1897). Si laurea in legge ad Heidelberg nel 1873 ma intraprende la carriera militare nell’esercito russo (negli Ussari della Guardia) arrivando al grado di Luogotenente Generale (il quarto più alto grado della gerarchia militare). Scacchisticamente parlando apprese il gioco in tenera età guardando giocare i suoi genitori. Il nonno di parte materna era il Luogotenente Generale nonché famoso ( almeno per i russofoni ) poeta romantico Aleksandr Chavchavadze e la sua casa di Tbilisi era frequentata dall’ “Intellighentsia” europea che praticava il gioco degli scacchi e probabilmente in tali frangenti il piccolo Andrei (o Andria) iniziò ad incuriosirsi ed iniziarsi al gioco. Intratterrà rapporti di amicizia con diversi eminenti personaggi o protagonisti del panorama culturale dell’epoca come Turgeneev, Lazarus Brodzky, l’architetto Antonovsky, il drammaturgo M. Staritsky con molti dei quali giocava a scacchi al Warsaw cafè di Kiev.

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Sul B.C.M del Novembre 1897 e Chess Monthly vengono forniti i seguenti dati sulla carriera scacchistica del Principe:

Nel 1864 ad Homburg, giocò alcune partite, ancora adolescente (14 anni ), con Thomas Wilson Barnes ( che giocò contro Morphy e ottenne uno score più che onorevole ) che ne predisse una brillante carriera. Nello stesso periodo in cui nella città soggiornava Barnes venne organizzato un torneo di amatori che Andria si aggiudicò. Nel 1867 sempre ad Homburg, dove il Principe trascorreva la stagione estiva , incontrò Kolisch e giocò con lui alcune partite reincontrandolo ancora a Parigi (dove la famiglia soggiornava in inverno ) all’Hotel du Louvre giocando anche con Jean Preti, fondatore de “La Strategie”.

il Principe Dadian 01Dallo splendido libro di Innocenti e Barsi su Serafino Dubois ( pag. 104-106 ) troviamo conferma di alcune partite giocate a Roma tra il Principe e Dubois che aiutarono quest’ultimo a sbarcare il lunario. “Sua Altezza fu infatti degno della sua patente di caritatevole mecenate”. Nel libro è riportata una delle partite con note del Principe per la Nuova Rivista degli Scacchi dove l’inatteso 37° tratto altro non fa che alimentare i dubbi sul nostro personaggio sulla sua forza e sull’effettivo valore delle sue vittorie.

Prese parte al torneo per amatori del Club di S. Pietroburgo nel 1881 e 1882 che si aggiudicò entrambe le volte senza perdere alcuna partita e dove partecipavano forti amatori come Liselle, Bobrichi e Poushkin. Nello stesso periodo vince un match con l’altrettanto forte e conosciuto amatore M. de Marcovan. Nel 1882 a Kahlenberg al banchetto di chiusura del torneo di Vienna offerto dal Barone Kolisch, giocò alla cieca destando l’ammirazione dei maestri presenti . La rivista Chess Monthly nel 1892 gli dedica tutto il numero di Giugno-Luglio con tanto di foto, biografia, alcune partite ed un problema e riferisce anch’essa delle doti di giocatore alla cieca e della sua prodigiosa memoria. In tale sede cita l’aneddoto di 5 famose partite dettate e analizzate a memoria mentre si intratteneva amichevolmente con i presenti a casa di M.A. Vsevolovsky a Sarskoy Selo continuando nel mentre a fare conversazione con gli ospiti presenti. A riprova delle sue doti mnemoniche la rivista La Strategie ricorda un episodio simile in cui il Principe citava a memoria, con analisi estemporanee, alcune famose partite, al Cafè de la Regeance in occasione di un suo soggiorno parigino. Giunse poi secondo dietro a Nikolaev nel 1900 nel torneo della città di Kiev che si aggiudicò nel 1904. Sul numero di Novembre 1910 del B.C.M. tratto da E. Winter Chess Notes , viene definito “brillante giocatore” citando i suoi successi scacchistici che curiosamente non comprendono alcuni tornei citati in precedenza da altre fonti ma aggiungendo ulteriori performances:

  • 1873 sconfigge il Principe di Villafranca (+7 -2 =1) a Parigi 1873 ed il Conte di Casabianca, M. de Vaufrelan, Jean Preti, e Ferry d’Esclande
  • 1874 batte W. Liselle (+5 -1 =1); Polner (+1 -0 =) e Schoumoff (1-0)
  • 1880 gioca una serie di partite con Serafino Dubois, anch’egli presente a Roma .
  • 1882 Paris, sconfigge M.A. Clerc in una serie di 5 partite ed il Conte Pernes et M. Goudjou
  • 1888 Tiflis batte M.A. de Smitten (+7-2=3)
  • 1901 at Monte Carlo, Dadian offre 500 franchi per il premio di bellezza.
  • 1903 at Monte Carlo, Dadian fu Presidente del Comitato Organizzatore.
  • 1904 at Monte Carlo, Dadian offre 2 ulteriori premi di 300 franchi.
  • 1905 Dadian apre il Torneo di Barmen.

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Diverse biografie del Principe Dadiani riferiscono di una sua partecipazione ad un torneo in quel di Roma e di una sua sponsorizzazione per il torneo di Milano del 1906. Da “Telescacco” (organo ufficiale dell’Associazione Scacchistica Italiana Gioco per Corrispondenza” leggiamo: “Il primo grande teletorneo internazionale iniziò nel 1902 con 29 partecipanti, sotto l’alto patronato del noto mecenate scacchistico russo, e lui stesso giocatore di discreta forza, Principe Andreas Davidovic Dadian de Mingrelia ( sic ), di cui parecchie brillanti partite circolavano negli ambienti scacchistici ( però i maligni sussurravano che erano state costruite artatamente con avversari inventati, e che la sua reale forza era di molto inferiore a quella che generalmente gli si attribuiva!)”

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Lo stesso Steinitz parla in termini lusinghieri del Principe e del suo talento e pubblica alcune sue partite sulle colonne del N.Y. Daily Tribune. Anche su Chess Monthly si legge entusiasticamente che nelle sue partite “trapela una genialità sottile e di primo livello”. Anche la Rivista British Chess Magazine nel numero di Novembre 1897 pubblicò un articolo sul principe definendolo un “ brillante giocatore “.

Sull’Enciclopedia Russa degli Scacchi (Capo editore: A. Karpov – pubblicata a Mosca nel 1990), alla voce Dadiani leggiamo tradotto dal russo:
Dadiani Andrei Davidovich (1850, Zugdidi,- 13.6.1910, Kiev), primo scacchista della Georgia, famoso tanto in Russia quanto in Europa; principe, generale-luogotenente dell’armata russa; Mecenate di scacchi. Partecipante al torneo per giocatori di scacchi amatoriale di S. Pietroburgo ( 1881 e 1882 classificandosi 1° in entrambi ) e di Kiev (1900 2°), disputò matchs amichevoli con A. Solovtsov (1878), S.Dubois (1879), G. Gelbak (1895). Incontrò alla scacchiera I. Shumov (1880),ed ebbe amichevoli frequentazioni con I.S. Turgenev.Prese parte nel comitato organizzatore di tornei internazionali: Monte-Carlo (1903/1904), Milan (1906) ed altri.
~[Shiffers E.], Fins de partie de S.A.S. le Prince Dadian de Mingrelie, Kiew, 1903; Giorgadze T., Ygraet A. Dadian, Tbilisi, 1972 (in Georgian).

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Nel 1903 con I commenti e l’introduzione dell’amico Schiffers (Shifer [sic!] also quoted an 1897 article from British Chess Magazine that raved, “the chess games of Prince Dadiani of Samegrelo are fabulous, and will remain in books on chess as examples of excellence.”) pubblica a Kiev in lingua francese “Fins de partie”: cento finali da lui giocati dove sono inclusi due problemi (di Albin e Breyer) e, secondo Gamsakurdia, due vittorie in consultazione con Chigorin contro Arnous de Riviere. E’ il primo libro di scacchi scritto da un georgiano. Schiffers nella sua introduzione dedica il libro a tutti gli appassionati del gioco, sicuro che quanti conoscono Sua Eccellenza, la sua personalità e le sue partite non possono che essere eccitati da questo evento e debbano essere loro grati per la pubblicazione e la diffusione di tali partite”.

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Da altre fonti apprendiamo ancora che non poteva prendere parte a competizioni internazionali a causa del suo rango e che per questo motivo era solito invitare forti maestri presso la propria residenza per partite amichevoli.

In realtà secondo altre fonti più accreditate che “fecero le pulci” al Principe, pare che egli fosse una grossa “bufala” dal punto di vista scacchistico e che avesse l’abitudine di foraggiare con laute donazioni la stampa specializzata che pubblicava le sue partite ed i suoi articoli (La Strategie, N.Y. Daily Tribune, B.C.M , Chess Montly), arrivando a insinuare il sospetto che talune sue brillanti vittorie fossero artatamente costruite e/o gli avversari “ammorbiditi” dalla sua generosità.

Comunque lo stesso E. Winter sulle sue note è propenso a dar credito alle voci sulle partite “aggiustate” anche considerando la diversità di stile tra le sue brillantezze pubblicate ed il modo di giocare in pubblico. Winter cita anche Ken Whyld il quale sostiene che le partite comprate erano cosa largamente risaputa da tempo “ and comes under the category of ‘common knowledge” anche se naturalmente durante la vita dell’interessato la cosa venne fuori raramente. Così come esiste il detto che le barzellette dell’uomo ricco fanno sempre ridere, in termini di pubblicazioni scacchistiche le vittorie di un uomo facoltoso sono sempre brillanti. Anche sulla rivista “Sport a Hry” del Febbraio 2013 compare con riferimento al Principe, “a well know falsifier of “brillant” games with little-know players” che sembra confermata anche dalle righe citate di “Telescacco”.

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Ad onor del vero bisogna sottolineare che all’epoca tutti i detrattori del Principe furono comunque a qualche titolo coinvolti in contenziosi personali con lui e che le loro affermazioni potrebbero quindi essere di parte e condizionate dall’animosità dello scrivente nei confronti del Principe.

L’opera di demolizione del Principe come giocatore e dal punto di vista umano, inizia dal suo libro sui finali che pare fossero tutti esempi tratti da proprie vittorie con avversari sconosciuti senza citare luoghi e date, ottenute tramite combinazioni o procedimenti elementari conosciuti anche dalle categorie inferiori, che non apportava alcunché di nuovo allo stato dell’arte e “potevano impressionare soltanto un ignorante del gioco degli scacchi quale era il principe stesso, alcuni mai giocati in realtà ma composti a bella posta dall’autore” (Panov). Panov commenta sarcastico che ovviamente le spese della pubblicazione furono sostenute dall’autore che probabilmente giudicava la lingua russa troppo plebea per poter esporre i propri capolavori privilegiando quindi quella francese. Il Maestro russo aggiunge non troppo scherzosamente che le sue apparizioni sulle riviste erano sempre accompagnate in qualche modo da lauti assegni come ad es.i 1000 franchi donati alla rivista di Steinitz New York Daily Tribune o le apparizioni sulla rivista “La Strategie”. Panov lascia intendere che anche la compiacenza di Schiffers che pubblicò le partite del Principe sulla sua rivista Niva e che curò la prefazione del libro sui finali fu dettata dalla necessità di pagare le sue cure mediche per motivi di salute ( ma di questa affermazione non esistono controprove tranne quella che nel periodo 1901-1902 per motivi di salute di Schiffers, effettivamente la rivista fu temporaneamente diretta da Chigorin ).

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Tuttavia anche Schiffers finì per entrare in conflitto col suo mecenate. In occasione del 2° Campionato Russo che si svolse a Kiev nel 1903, il Principe non offerse somme in denaro ma organizzò banchetti e serate musicali presso la propria residenza alle quali invitò i maestri e dove venivano giocate partite in consultazione. In una di queste partite a 4 mani si affrontarono Schiffers ed il Principe contro due dei partecipanti al torneo, Lebedev e Yurevich , quest’ultimo noto per essere in ottimi rapporti con il Principe. La partita divenne famosa perchè ad un certo punto, dietro l’insistenza del Principe per effettuare una dubbia continuazione di sacrificio, Schiffers si alzò indispettito ed abbandonò il gioco e la residenza del Principe. Schiffers in seguito pubblicò la partita su Niva (ovviamente vinta poi brillantemente dal Principe) ed anche se non nominò altro che il nome dell’apertura, la cosa offese molto Sua Altezza.

A proposito dello stesso torneo di Kiev 1903 esiste un’altra testimonianza di Grekov ( nel suo libro su Cigorin del 1949 ) secondo il quale quest’ultimo sostenne di aver già visto in precedenza da qualche parte la partita Yurevich-Lebedev che vinse il premio di bellezza in quel torneo .

Duz-Chotimirsky, assieme a Panov, fu l’altro più importante detrattore di Andria Dadian. E’ proprio lui a dirci che il Principe, non potendo partecipare a tornei ufficiali in virtù del suo status, era solito invitare maestri nel suo palazzo per partite amichevoli. Duz-Chotimirsky ammette di avere egli stesso approfittato dell’ospitalità del Principe quando, giovane maestro di 23 anni, faceva fatica a racimolare i soldi per consumare i suoi pasti ( Selected Games 1953 o nel 1950 in un articolo che ricordava Cigorin).

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Da diversi episodi riportati dalle cronache traspare anche un caratterino particolarmente suscettibile e presuntuoso.

Il Principe non si sposò mai nonostante si raccontasse che fosse “molto attivo” sul fronte sentimentale e famoso per le sue storie. Sembra tuttavia che anche negli affari di cuore venisse fuori il suo carattere orgoglioso e permaloso. Tengiz Georgadze racconta un aneddoto riferitogli personalmente dal famoso agronomo Metodi Khoshtaria che negli anni attorno al 1890 lavorò a lungo per il parco nazionale di Nizza, città dove il Principe era solito trascorrere l’estate. Sua Altezza Serenissima era noto per essere particolarmente insistente e petulante presso le ”vittime” che osavano resistere al suo charme. Un giorno egli stava passeggiando per il parco in compagnia del suo cavallo quando si accorse che una delle giovani donne che aveva rifiutato le sue avances stava intrattenendosi con un amico sulla terrazza di un ristorante prospiciente il parco bevendo champagne. Il Principe ordinò allora una bottiglia di champagne ed allestì uno show/teatrino offrendone al proprio cavallo e mimando una conversazione assicurandosi di essere visto dalla giovane donna che così insultata lasciò immediatamente il ristorante.

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Nel 1997 il suo compatriota georgiano Gamsakurdia scrive un articolo (Knight of the game of chess) cercando di rivalutarne la figura ed anche Tengiz Georgadze nel 1956 scrive positivamente del Principe anche se viene per questo criticato su “ Shakhmatny in the URSS” del 1957 . Nel 1962 anche l’I.M. Panov ne criticherà il lavoro su “Chess in U.R.S.S.” ( Shakhmatny in the URSS ) . Il contenzioso scomodò anche Romanovsky che prese le parti di Georgadze esortandolo a continuare le ricerche senza curarsi delle osservazioni di Panov che “non conosceva la storia”. Qualcuno in effetti aveva argomentato che Panov parlasse sotto l’influenza delle sue ideologie marxiste secondo le quali il Principe era solo un altro esponente di quella nobiltà inutile, pigra, narcisista e oziosa che aveva rovinato il paese. Nel 1972 Georgadze pubblicherà il libro “Play Andrei Dadian“ che “non può mancare nella libreria di un appassionato di scacchi”. In tale libro l’autore riferisce che pubblicazioni a lui contemporanee pubblicavano frequentemente le combinazioni di Dadian spesso senza menzionarne l’autore. Cita ad esempio un libro di Kobletz del 1955 dove è inserita una partita senza i nomi dei partecipanti. Quando Georgadze ( o Giorgadze ) ne chiese spiegazione all’autore questi rispose di aver attinto la partita da una rivista tedesca. In seguito Koblentz rimediò all’errore nella ristampa del 1962 dopo aver scoperto che la partita era stata giocata nel 1887 in West Georgia tra Dadian ed il pope locale, Fedor Khoshtari (troviamo infatti la posizione a pag 177 del suo celebre testo “Teoria e pratica del gioco degli scacchi” ed Mursia 1973)

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Si possono rintracciare in internet una quarantina di partite del Principe che lo vedono praticamente sempre vincente. Su queste basi si potrebbe veramente evincere che sia uno dei più forti giocatori dei suoi tempi…


Cigorin commenta dalle colonne di Novoe Vremya May 28 (June 10), 1901:

Nella partita seguente alla guida del Bianco si trovano in consultazione il Principe Dadian di Mingrelia e G.G. Gelbak. I loro avversari sono i Signori Ritzdin Von Buellov e V. K. Brjeski. L’incontro ha luogo presso la Società degli Scacchi di Kiev il 16 May del 1901.

Principe Dadian di Mingrelia/G. Gelbak vs. Ritzdin Von-Buellov/V.K. Brjeski, 1-0

1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Ac4 Ac5 4. b4 Axb4 5. c3 Aa5 6. d4 exd4 7. O-O d6 8. cxd4 Ab6 9. Cc3 Cf6

Posizione dopo 9...Cf6

Posizione dopo 9…Cf6

Steinitz stesso ha provato la difesa col Cavallo in f6 alla mossa precedente (al posto di 8…Ab6). La mia partita con lui (Hastings 1895) è continuata con: 9. e5 dxe5 10. Aa3 Ae6 11. Ab5 Dd5 12. Da4 O-O-O 13. Axc6 bxc6 14. Ac5 Ab6 15. Da6+{?} Rb8 16. Cxe5 Cd7! ed i lNero avrebbe avuto la possibilità di difendersi con successo. Giocando 15. Cxe5! Cd7 {15. …Ce4 16. Axb6 cxb6 17. Dxa7 etc.} 16. Cxc6 il Bianco, vincendo la Qualità, avrebbe portato in porto l’incontro. Dopo la mossa 8. …Ab6 9. Cc3 le conseguenze della difesa 9. … Cf6 sono perfin peggiori per il Nero.

10. e5 dxe5 11. Aa3 Af5?

Non migliore sarebbe stato 11. …Ag4 12. Db3 Cxd4 13. Cxe5 Dd6 14. Da4+ etc. La difesa migliore avrebbe potuto essere 11. …Cxd4 12. Cxe5 Ae6 o Ce6.

12. Db3 Ag6

Posizione dopo 12...Ag6

Posizione dopo 12…Ag6

Su 12. …Dd7 il seguito sarebbe stato 13. Cxe5 Cxe5 14. dxe5 Cg8(o g4) 15. Tad1 ed il Bianco non ha problemi a vincere.

13. dxe5 Ca5 14. Db4

La posizione del Nero è talmente compromessa che il Bianco sacrificando la Donna con: 14. exf6 Cxb3 15. fxg7 Tg8 16. axb3, seguita daTef1+ può vincere, almeno apparentemente, senza problemi. Una strada più semplice e sicura sarebbe stata per il Bianco quella di giocare 14. Da4+ Dd7 {14. …Cd7 15. e6} 15. Ab5 c6 16. exf6 cxb5 17. Tfe1+ Rd8 18. Cxb5 ed il Nero rimane senza difesa.

14… Cxc4 15. Dxc4 Ad3 16. Db3 Axf1

Posizione dopo 16...Axf1

Posizione dopo 16…Axf1

Con la ritirata del Cavallo la mossa e6 avrebbe deciso la partita.

17. exf6 Dxf6 18. Te1+ Rd7 19. Cd5 Df5 20. Ce5+ Rd8 21. Cxb6 axb6 22. Cxf7+ Rd7 23. Te7+ Rc8 24. Cd6+

24.Cd6+ e il Nero abbandona

24.Cd6+ e il Nero abbandona

Se 24. …cxd6, allora 25. Dc3+ Dc5 26. Axc5 dxc5 27. Dxg7.

1-0

Ancora dalle colonne di Novoe Vremya June 20 (July 3), 1902. Da notare le critiche alla correttezza della partita in particolare alle mosse 9.d3; 10….Ca6; 13… Axc3:

Principe Dadian di Mingrelia vs. Fëdor Duz-Chotimirsky, 1-0

Sulla rivista La Strategie è riportata una recente partita, non senza interesse, disputata a Kiev, tuttavia il commento è piuttosto scarno. Nella convinzione che le nostre note alle mosse d’apertura possano rivelarsi di un certo interesse, soprattutto per i comuni appassionati, ecco quello che consideriamo doveroso far loro notare circa questa partita.

1. e4 e5 2. f4 exf4 3. Cf3 g5 4. Ac4 g4 5. O-O gxf3 6. Dxf3 Df6 7. Cc3

Posizione dopo 7.Cc3

Posizione dopo 7.Cc3

A nostro modesto avviso il sacrificio dell’Alfiere Bianco in c4 è assolutamente senza senso. Con due Pezzi di vantaggio la difesa per il Nero è semplice e facile. Maggiori difficoltà avrebbe causato al Nero la mossa 7.b3 invitandolo alla cattura della Torre. Il Bianco minaccia dunque 8.Ab2 Dxb2 9.Cc3. In tal caso la Donna Nera sarebbe rimasta fuori dal gioco per un periodo di tempo considerevole.

7…Dd4+ 8. Rh1 Dxc4 9. d3

Secondo la rivista il Principe Dadian attribuisce questa mossa a Boden e MacDonnell. Cordel nel suo”Fuhrer durch die Schach theorie” dà credito al successo di questo attacco che il Principe ha impiegato spesso con successo. Ovviamente la riuscita di esso nella pratica dipende solo dalla debole difesa dell’avversario.

9… De6 10. Axf4 Ca6

Posizione dopo 10...Ca6

Posizione dopo 10…Ca6

La mossa che appare naturale è 10…d6. Il Nero riesce a difendere in questo modo il Pedone in c7 con il Cavallo in a6 mentre il Bianco lo attaccherà col Cavallo in d5 o b5.

11. d4 Ag7

Anche ora 11…d6 avrebbe respinto l’attacco del Bianco. Da notare la possibilità di cambiare le Donne giocando …Dg4.

12. d5 Dg6 13. d6 Axc3

Il Nero cambiando l’Alfiere per il cavallo commette “un delitto”… Sarebbe stato possibile catturare il Pedone e su 14.Axd6 replicare con 14…Ce7.

14. Dxc3 f6 15. e5 b6 16. exf6 Ab7 17. f7+

Posizione dopo 17.f7+

Posizione dopo 17.f7+

“Dopo questa mossa” riporta la rivista “il Bianco vince in tutte le varianti”. Ciò è di fatto vero. Ma non con la replica del Bianco riportata dalla rivista, un evidente refuso. Giocando 17.Tae1+ seguita da Ag3 con la minaccia f7 o Te7+ (a seconda di dove il Nero ritira il proprio Re), il Bianco avrebbe vinto senza problemi.

17… Rxf7 18. Ag5+

La Strategie riporta, certamente per errore, 18. Ag3.

18… Re8 19. Tae1+ Ae4 20. Dxh8

20.Dxh8 e il Nero abbandona

20.Dxh8 e il Nero abbandona

In questa posizione sarebbe stato possibile giocare anche 20.Df3 minacciando matto oppure 21.De5 De6 22. Dxe4 Tc8 23.Df5. Il Nero non ha difesa contro il matto imminente.

1-0

il Principe Dadian 04il Principe nel suo palazzo e, di seguito, come appare oggi con gli antichi cimeliil Principe Dadian 10il Principe Dadian 07il Principe Dadian 05il Principe Dadian 03il Principe Dadian 06il Principe Dadian 11Pezzi in porcellana georgiana di Zugdidi

il Principe Dadian 13il Principe Dadian 20

(2. continua)

avatar Scritto da: Enrico Cecchelli (Qui gli altri suoi articoli)


34 Commenti a La controversa figura del Principe Dadian di Mingrelia

  1. avatar
    Un lettore 11 Gennaio 2015 at 09:01

    Se non sbaglio Zugdidi ha dato i natali anche alla grande Nona Gaprindashvili…

  2. avatar
    lupo di mare 11 Gennaio 2015 at 09:12

    uau….grande!

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    Ivano E. Pollini 11 Gennaio 2015 at 09:32

    Una documentazione storica molto accurata, con belle fotografie d’epoca e un’interessante presentazione di preziosi set di scacchi.

    Va dato credito a Enrico Cecchelli di aver fatto un lavoro notevole. ❗

    Certo molti aspetti di questo Principe Dadian sono controversi, tuttavia la sua discutibile figura è stata considerata talmente interessante da richiamare l’attenzione di Steinitz (!) e Shiffers (?) o i sarcasmi di Panov.

    Da rilevare che lo stesso E. Winter (noto per la sua severità dei suoi giudizi e l’accuratezza delle sue ricerche!)sulle sue note è propenso a dar credito alle voci sulle partite “aggiustate”, anche considerando la diversità di stile tra le sue partite (brillanti) pubblicate ed il suo modo di giocare in pubblico. ❓

    Dopo queste osservazioni è chiaro che il lettore possa avvicinarsi alle partite qui riportate con un certo grado di scetticismo e sospetto. In particolare con forti dubbi sull’autenticità delle partite del 1897 (von Kolisch) e del 1901 (Dus Chotimirski) 😕

    Nell’articolo ci sono altri spunti storici interessanti, che richiederebbero tuttavia troppo spazio per essere commentati, ma che ogni lettore potrebbe riconsiderare nel caso li ritenesse importanti.

    Detto questo, non mi resta che esprimere i miei vivissimi complimenti all’Autore per questo articolo originale e interessante. 😛

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    Fabio Lotti 11 Gennaio 2015 at 09:45

    Un pezzo da novanta insieme alle osservazioni di Pollini … 🙂

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      francesco comune 11 Gennaio 2015 at 10:27

      Bravissimo e complienti per aver parlato di un personaggio miconosciuto.
      Una domanda:ma quel Leone Davidovich principe di Mingrelia, citato spesso dal Generale Pasquinelli nel suo “ABC degli scacchi”. è lo stesso del nostro?

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    danilo 11 Gennaio 2015 at 10:32

    ciao Mongo, una cortesia, ma che plugin hai usato per il viewer della scacchiera? pgn4web?
    grazie

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      Un lettore 11 Gennaio 2015 at 11:24

      Ti sembra bello, Danilo? Anche a me…

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        Mongo 11 Gennaio 2015 at 13:26

        Rinnovo i complimenti a Cecchelli ed al buon Martin, chiuso nelle cantine con pane ed acqua, ad impaginare tutti questi magnifici pezzi.
        @Danilo: per il visore devo dirottarti dal nostro Martin, è lui l’artefice di queste prelibatezze. 😉

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        danilo 11 Gennaio 2015 at 15:35

        non volevo “disturbare” questo post con info tecniche, comunque se hai i diritti di amministratore non solo vedi tutti i plugin usati ma puoi anche installarne di nuovi,(se sai quello che fai), col ruolo di editore invece non hai accesso alla sezione. Comunque se ricordo bene dovrebbe essere proprio pgn4web, tempo fa feci un giro su tutti i plugin scacchistici x wordpress ma non ce ne sono molti e non sono completi. a volte gli sviluppatori dimenticano piccole cose utili, ad esempio vedo che il plugin non offre la possibilità di ruotare la scacchiera per vedere la partita dalla parte del nero. quasi quasi faccio un appello a qualche sviluppatore php per sistemare un po’ di cose…. 😉 comunque grazie lo stesso.

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    Enrico Cecchelli 11 Gennaio 2015 at 10:57

    Per “francesco comune” e “Un lettore” : Si anche l’ex campionessa del mondo ebbe i natali in quel di Zugdidi. Per quanto riguarda l’“ABC degli scacchi” onestamente ne conosco l’esistenza ma non ho mai avuto modo di sfogliarlo ma essendo scritto da un militare come il principe ed essendo questi l’unico della sua casata ad essersi interessato di scacchi ad un livello più approfondito, credo che debba identificarsi proprio con lui che ebbe frequentazioni con l’ambiente scacchistico italiano. Inoltre non mi sono imbattuto, nelle mie ricerche, in nessun Leon mentre frequentemente ho avuto occasione di vedere storpiato il suo nome (anche se non così stravolto).

    COLGO L’OCCASIONE PER RINGRAZIARE LA REDAZIONE CHE, CREDETEMI, MAI COME IN QUEST’ARTICOLO HA DATO FONDO ALLA SUA CREATIVITA’, PROFESSIONALITA’ E ACCURATEZZA STORICA NELL’IMPAGINAZIONE DEL PEZZO E NEL REPERIMENTO DI FANTASTICHE FOTO DEL SUO LIBRO SUI FINALI (io avevo letto e citato che il libro non riportava luoghi, date e avversari ma il Grande Martin ce lo fa toccare con mano!). MARTIN, NON DIRMI CHE DA BIBLIOFILO QUAL SEI POSSIEDI IL LIBRO!?!

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      francesco comune 11 Gennaio 2015 at 11:17

      Sino agli anni sessanta in Italia chi si avvicinava agli scacchi trovava in libreria solo il libro di Pasquinelli e (ma molto più per esperti) il Libro Completo di Chicco e Porreca. Il fatto che il Principe di Mingrelia fosse riportato anche col nome di Leone deve avere qualche spiegazione, perché il libro di Pasquinelli, che oggi fa sorridere anche i neofiti, aveva un suo rigore e comunque ha avvicinato al gioco moltissimi appassionati,facendo grande pubblicità anche all’Italia Scacchistica che all’epoca era la sola rivista in circolazione.
      Comunque, grazie per la risposta e per il bell’articolo per il quale rinnovo i complimenti.

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        Enrico Cecchelli 11 Gennaio 2015 at 13:03

        Il mio primo libro di scacchi fu l’altrettanto mitico libro di Padulli che mi pare di ricordare si intitolasse appunto “Gli Scacchi “

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    fabrizio 11 Gennaio 2015 at 11:12

    Bravo Cecchelli!! Non è da molto che seguo SoloScacchi, ma ho l’impressione che articoli come questo siano magnifici tasselli di una possibile “Storia degli Scacchi” che il blog, con il contributo di tutti, potrebbe (dovrebbe!?) costruire un po’ per volta.

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    paolo bagnoli 11 Gennaio 2015 at 11:13

    Una sola parola: CHAPEAU !!
    P.S. Rimango convinto che il principe fosse un millantatore, oltre che un arrogante (vedi episodio dello champagne al cavallo) per non dire di peggio.

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    Un lettore 11 Gennaio 2015 at 11:48

    Trovo davvero emozionante vedere le foto della scacchiera personale dei personaggi che, grandi e meno grandi, hanno costellato la lunga e spesso poco esplorata storia degli scacchi….

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    alfredo 11 Gennaio 2015 at 13:12

    Che bello aprire soloscacchi di domemica e trvare contribuiti di questo livello in tutto .
    il Pasquinelli lo ho come ” reperto” da qualche parte in casa .
    Per quanto riguarda l’amico ” se fossi …” vorrei chiedergli il perchè del suo nick
    Potessi sponsorizzerei gli scacchi
    non potendolo fare in prima persona ho trovato in passato sponsors per alcune manifestazioni culturali – scacchistiche e devo dire che i soldi utilizati per gli scacchi sono ben spesi !
    W soloscacchi
    non solo la domenica ovviamente

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    paolo bagnoli 11 Gennaio 2015 at 21:22

    Per Fabrizio.
    Una “Storia degli Scacchi” l’ho scritta io qualche anno fa e l’ho venduta (devo dire con successo e lodi) su CD. Certo, sono un migliaio di pagine, ma ritengo che una sintesi sia impossibile senza privare la “Storia” di alcuni importanti elementi.

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      Ramon 11 Gennaio 2015 at 21:36

      Ecco i riferimenti: qui il primo volume e qui il secondo 😉

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      fabrizio 12 Gennaio 2015 at 11:18

      Caro Paolo, non sapevo e mi scuso della mia ignoranza, tanto più imperdonabile nel mio caso,visto che ti conosco da lungo tempo come autore competente e divertente (i tuoi “Scacchi”, “Scacchi Matti” e forse qualche altro sono nella mia biblioteca scacchistica). Mi affretterò a richiederti copia della tua Storia. Con stima. Fabrizio

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    Graziano Masi 11 Gennaio 2015 at 22:06

    Non avrei mai immaginato che per passione scacchistica si potesse giungere a tali livelli di impostura!. Sig. Cecchelli la sua è una tesi da 110 e lode. Complimenti.

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    pablo 12 Gennaio 2015 at 01:38

    Enrico,grazie per questo contributo così ben documentato in tutti i sensi (narrativo,scacchistico e fotografico).Ti auguro buon anno.

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    Comune 13 Gennaio 2015 at 17:41

    Non ho capito la polemicuccia che ho scatenato citando Pasquinelli che ormai dovrebbe appartenere alla preistoria e non interessare più a nessuno,scacchisticamemente parlando.
    Volevo solo intervenire nella discussione sul principe di Mingrelia che sicuramente non doveva essere troppo simpatico ed anche abbastanza arrogante.
    Ma non più di molti altri giocatori che ho conosciuto. A differenza dei quali era abbastanza ricco per poter girare il mondo e giocare a scacchi,cosa che avremmo voluto fare rutti e non ci siamo riusciti. Forse per questo ci è ancora più antipatico !

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      Michele Panizzi 14 Gennaio 2015 at 06:43

      Davvero non era peggiore di tanti altre persone con meno soldi?
      Io mi ricordo la frase rivolta da Brecht ai pescecani,
      gli industriali arricchitisi con la vendita delle armi durante la I
      Guerra Mondiale: Voi non volete imparare (Ihr wollt nicht lernen).
      Credevo a questa frase. Ma, devo ammettere che Comune ha ragione.
      Non è possedere una barca di soldi che rende stupidi,
      anche uno statale con un conto corrente modesto è mediamente
      arrogante e ottuso: non c’è differenza.

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        Jas Fasola 14 Gennaio 2015 at 11:43

        Continuiamo ad offendere 🙁

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          Michele Panizzi 14 Gennaio 2015 at 15:03

          Scusa , che vuoi dire ? Non ti capisco.

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            Filologo 14 Gennaio 2015 at 15:11

            Beh, io sono uno statale con un conto corrente modesto…

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              alfredo 14 Gennaio 2015 at 17:35

              anch’io
              e neppure assentesista
              e mi sto apprestando ad andare a fare 12 ore di PS .
              Se volete avere idea di cosa sia un PS di questi tempi andare sul sito del Corriere a leggere e vedere l’articolo sul Fatebenefratelli di Milano
              La mia migliore amica ebbe addirittura il cosiddetto “Bacchelli” per vivere
              Ma era, di sicuro, la persona più RICCA del mondo

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    Enrico Cecchelli 13 Gennaio 2015 at 18:18

    Caro Francesco Comune, rileggendo i vari post non mi è parso di scorgere polemiche.
    Ogni testo è valido se ottiene lo scopo perseguito! Indipendentemente dal tasso tecnico intrinseco. Ripeto non ho letto il libro da te citato ma sono certo delle tue parole e del suo valore. Per quanto riguarda” O Principe” effettivamente non è stato un mostro di correttezza e simpatia e pure a me sta un po antipatico essendo propenso a credere tutto il male che gli si ascrive, come potrai appurare se avrai la pazienza di attendere/leggere il prossimo pezzo sulla sua divergenza con Cigorin.

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    Michele Panizzi 14 Gennaio 2015 at 11:56

    L’opera di demolizione del Principe come giocatore e dal punto di vista umano, inizia dal suo libro sui finali che pare fossero tutti esempi tratti da proprie vittorie con avversari sconosciuti senza citare luoghi e date, ottenute tramite combinazioni

    Io questa cosa ne´ la capisco, ne´ l accetto .
    Screditare una partita per la mancanza della data
    e del luogo mi sembra un modo di pensare burocratico,
    e´ come nei tribunali dove perdi la causa anche se
    hai ragione e affermi un fatto avvenuto , per un fatto
    esterno al fatto . Mi sembra che arriva a queste conclusioni sia incapace di valutare la forza
    che e´ intrinseca delle mosse giocate .
    Lo stesso si puo´ dire delle partite di Greco .
    E´ molto facile lanciare allusioni ( non lo dico
    per difendere il Principe ) , e Alekhine allora?

  17. avatar
    Enrico Cecchelli 14 Gennaio 2015 at 13:10

    Caro Michele ( mi concedo il “tu”;), già nel titolo del mio lavoro si dice chè e’ un personeggio controverso. A fronte di estimatori come Karpov e Georgadze si trovano molti detrattori come l’autorevole Winter ed altri.Il taglio del pezzo è tale che ciascuno possa avere gli elementi per farsi la propria opinione.Ad onor del vero mancano episodi ( …negativi per Sua Altezza…. ) che compariranno nel prossimo pezzo come la disputa con Cigorin e la sua sfida a duello ad un intero circolo perchè avevano pubblicato una sua partita persa ( … in effetti se vinceva sempre come pare dalle partite pubblicate, doveva essere un fenomeno). La mia personalissima opinione l’ho già espressa.Per quanto riguarda il suo libro sui finali posso dire che se uno ha pretese di essere preso sul serio deve anche fare un lavoro serio e rigoroso. E’ giusta la tua osservazione su Greco, ma erano altri tempi, le cose evolvono. A mio avviso sarebbe come pretendere che Galileo nei suoi lavori avesse fornito report e fonti scientifiche. Oggi è imprescindibile, quando si fa una pubblicazione, citare la bibliografia e dati che possano validare le tesi esposte. Detto questo, ti ringrazio per le argomentazioni su di un personaggio comunque molto intrigante e per aver letto il pezzo.

    • avatar
      Michele Panizzi 14 Gennaio 2015 at 15:02

      Ciao Enrico , grazie a te .
      Sostanzialmente sono d accordo con te e anche a me il personaggio
      sta sullo stomaco : voi non volete imparare di brechtiana memoria.
      Si, lo so come si scrive una tesi di laurea ( U: Eco)
      e conosco
      l importanza della bibliografia , volevo fare una considerazione sul metodo
      e non difendere il personaggio .
      Voglio dire che in una partita che hai vinto tu cerchi la
      forza della mossa e sono partite di scacchi anche le partite
      da caffe´, che non sono accettate dalla Federazione .
      Per finire , ho tirato in ballo Alekhine , anche di lui si
      diceva che avesse presentato partite ´forgieres´.
      Ho dei dubbi suun metodo certo che permette di distinguere
      una partita reale da una partita artificiale.

  18. avatar
    Michele Panizzi 15 Gennaio 2015 at 00:34

    Per Filologo e Alfredo ,non dovete prenderla sul personale ,
    ma chiedervi se l affermazione corrisponde al vero ,spassionatamente!

    La mia esperienza con gli impiegati pubblici e´ negativa,
    non venivano accettate le cose piu´ovvie che se gliele diceva
    un amico o il figlio sarebbero state accettate , e dover sempre
    fornire le prove di quello che dico , come se fossi
    un delinquente da processare .
    La ricchezza della tua amica , poi, vale davvero
    se la dimostra sul lavoro , mostrando onesta , correttezza e competenza,
    i valori morali sono una cosa di cui tutti possono gloriarsi ,
    li vendono a meno dei bond argentini:)

  19. avatar
    Tamerlano 15 Gennaio 2015 at 20:10

    Buonasera, ho letto soltanto adesso una storia su un personaggio che non conoscevo affatto, descritta davvero da 110 e lode… e pure il bacio accademico! Ringrazio l’autore che – fortunati tutti i lettori del blog ! – rende disponibili le sue ampie conoscenze.

  20. avatar
    Uomo delle valli 29 Ottobre 2017 at 09:49

    Capolavoro assoluto!

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