Le origini dell’animosità tra Cigorin ed il Principe Dadian di Mongrelia sembrano avere radici più lontane, in una serie di incidenti di qualche tempo prima, nel 1902.
Il primo risale ad un match su 12 partite disputato tra il Principe e Duz Chotimirsky nel 1902 allorquando i rapporti tra quest’ultimo ed il Principe non si erano ancora deteriorati.
La sfida si concluse con la vittoria del secondo per 9-3 ma Dadian inviò alla rivista “La Strategie” una delle sue vittorie realizzata in maniera brillante, senza menzionare il risultato finale del match né alcun altro particolare della sfida. Duz Chotimirsky, unitamente agli altri giocatori del circolo di Kiev, si risentirono delle modalità della pubblicazione ed inviarono a loro volta per la pubblicazione sul giornale locale una brillante vittoria di Duz Chotimirsky. Il Principe si dichiarò terribilmente offeso dal comportamento di Duz Chotimirsky e degli altri giocatori del circolo scacchistico di Kiev e pensò bene di sfidare tutti quanti a duello. Fortunatamente la cosa non ebbe seguito.
Pochi giorni dopo Cigorin si recò in visita a Kiev e naturalmente venne a conoscenza delle polemiche e dell’episodio menzionato, sicchè, in occasione di un formale invito del Principe a fargli visita presso il suo palazzo, egli pensò bene di soprassedere rifiutando di recarvisi, cosa che per la tradizione georgiana è considerata un grande affronto. Questo insulto offese mortalmente il Principe che si prese la sua vendetta nel 1903 a Montecarlo.
L’altro motivo di conflitto pare essere stata l’analisi poco benevola di Cigorin in alcuni suoi articoli su “Novoe Vremy” di alcune partite del Principe, dove il campione russo smontava le presunte brillantezze di quelle vittorie, mettendone invece a nudo le manchevolezze e gli errori anche se Lashin testimonia che le partite non recavano i nomi dei giocatori ma soltanto “Bianco” e “Nero”. Come abbiamo visto parlando del Principe, bisogna ricordare, per meglio valutare l’episodio, che altre testate compiacenti in quel periodo erano solite incensare e magnificare l’ingegno e le brillantezze delle sue partite come ad esempio la definizione che ne dà “The Field” dell’amico Hoffer: “The Greco of our days”. Di conseguenza fu più difficile per il Principe “digerire” o sottacere tali giudizi. Di fronte quegli unanimi apprezzamenti sul gioco e la generosità del Principe, le affermazioni di Cigorin apparivano dettate dall’invidia e dalla malevolenza. Kemeny (autore del libro sul torneo) aggiungeva che dopo aver visionato le traduzioni delle dichiarazioni espresse da Cigorin sul suo giornale, le critiche apparivano troppo severe e mordaci, forse per l’invidia circa le partite del Principe che cercò in tale maniera di sminuire, ridicolizzare e minimizzare (arrivando ad affermare che le partite fossero inesistenti in quanto sconosciuti i giocatori ed i luoghi).
Sempre secondo l’American Chess Weekly di Kemeny, Aprile-Giugno 1903, pare che Cigorin si fosse anche reso colpevole di non aver salutato il Principe incontrandolo al teatro o al Circo.
In definitiva l’episodio è ancora lungi dall’essere chiarito in tutte le sue sfaccettature.
Il Principe richiesto di una spiegazione, disse che avrebbe risposto tramite le righe di “The Field” del 21.02.1903 il cui direttore era Leopold Hoffer, vicepresidente del comitato organizzatore del torneo ( altri membri erano De Riviere, il Commodoro Delbois ed il Duca di Dino ) e tali dichiarazioni avvennero in occasione del primo giorno di riposo alle 11.00 del Mercoledi, tra il primo e secondo turno all’Hotel dei Principi durante un banchetto offerto dal Principe a giocatori e organizzatori.
La spiegazione fu ripresa da Kemeny sull’American Chess Weekly Aprile- Giugno 1903. Il Principe affermò che a dispetto della grande generosità da lui dimostrata in più occasioni, Cigorin lo aveva screditato, non solo scacchisticamente, scrivendo indegnamente articoli e dichiarazioni ingiuste ed offensive sulla sua rivista mentre altri giocatori manifestavano stima ed elogio per le sue maniere ( anche se bisogna sottolineare che Hoffer non commentò e quindi non confermò tali dichiarazioni).
Ulteriori precisazioni di Dadian sull’accaduto comparvero sulla rivista “La Strategie” dove tra le altre argomentazioni egli afferma che Cigorin in precedenza aveva affermato ( non vengono fornite spiegazioni più dettagliate ) che non avrebbe mai più partecipato a tornei che avessero visto in qualche misura il Principe partecipare all’organizzazione o nella veste di Presidente. Questa affermazione non si concilia troppo bene con la presenza del nome di Cigorin nella lista dei partecipanti diramata molto tempo prima nè col viaggio intrapreso dal campione russo. Inoltre Dadian riferisce nello stesso articolo che avrebbe voluto compensare Cigorin con la somma ben più cospicua di 4.000 franchi ma che de Riviere e Hoffer gli fecero cambiare idea in quanto riferirono che il campione russo aveva richiesto soltanto 1500 franchi firmando anche una ricevuta con la quale affermava che la somma “… copriva largamente le sue spese”.
Da parte di Cigorin non erano giunte precisazioni ma ciò non era strano visto che il russo aveva grosse difficoltà con altre lingue che non fossero la sua.
Kemeny afferma ancora che il rimborso spese di 1500 franchi era più alto del terzo posto ( e non del secondo ) e che la cosa non dovette turbare più di tanto il campione russo che si recò immediatamente a disputare il Torneo di Vienna che si aggiudicò.
Stando a quanto dice Grekov nel suo libro su Cigorin del 1949, questi aveva rifiutato una generosa offerta di denaro da parte di un assistente nel 1902 a Kiev per perdere qualche partita col Principe. Grekov riporta un episodio simile citato da Evenson che questi riferisce tuttavia al torneo di “Tutte le Russie “ che si svolgeva nel Settembre del 1903 a Kiev, quindi successivamente al torneo di Montecarlo. Secondo Evenson pare che durante un momento di pausa tra i turni di gioco, mentre Cigorin era seduto in disparte appoggiato ad un tavolino, egli stesso abbia notato che uno dei partecipanti del torneo di cui non riferisce il nome, si fosse piegato su di lui parlandogli animatamente. Ad un certo punto Cigorin saltò su dalla sedia e quasi gridando esplose “Riferisci al tuo Mecenate di non fare più simili offerte a Cigorin”. Tuttavia pare quantomeno strano che il Principe o comunque chi per lui, abbia tentato un tale riavvicinamento a pochi mesi di distanza dalle polemiche di Montecarlo. Grekov sostiene ancora che Cigorin durante il torneo di Kiev del 1903, mentre era seduto con alcuni giocatori di scacchi discutendo di scacchi, vedendo passeggiare nei dintorni Dadian con un altro giocatore, abbia rivolto parole sarcastiche alla volta del “loro (dei giocatori locali) sponsor”. Sempre in occasione del torneo di Kiev del 1903 Cigorin, parlando con alcuni dei partecipanti, ebbe modo di lamentarsi per l’impossibilità di fondare una valido periodico scacchistico poiché il “nostro mecenate”, così prodigo per la sua gloria, era invece sordo a donazioni per finanziare il torneo o una pubblicazione scacchistica.
Grekov tende a suffragare indirettamente le voci denigratorie sul Principe raccontando che in occasione del Campionato russo svoltosi a Kiev nel 1903 il premio di bellezza venne vinto dalla partita Yurevich- Lebedev ma tale partita stando a Cigorin era stata già vista da questi prima del torneo e quindi probabilmente era stata costruita in precedenza.
Da rilevare il fatto che Yurevich era noto per essere in ottimi rapporti col Principe ed assieme a Lebedev fu protagonista della famosa partita a 4 mani con Schiffers e Dadian.
Le fonti consultate, che sono tutte tradotte dal russo, e di conseguenza di volta in volte citate e riportate, divergono leggermente, in particolare sull’importante particolare della datazione, ma possiamo evincere che gli attriti erano ben presenti e radicati tra i due nostri protagonisti!
(3. continua)
ciao Enrico
grazie per questi preziosi contributi,
forse c’e’ un problema nel formato pgn della partita
possiamo aiutarti se posti il file
ciao
Ciao Danilo, che tempismo! Ora dovrebbe esser a posto, me lo puoi gentilmente confermare?
Mi unisco anch’io ai complimenti ad Enrico per l’accuratissimo lavoro di ricerca storica che tutti gli apprezzano…
ciao Martin, scusa pensavo fosse un problema del caricamento,
tutto ok grazie
Meravigliosa ricostruzione .
Nulla altro a aggiungere ❗
Grazie Enrico per le tue “escavazioni”, ma rimango dell’idea che il principe fosse un millantatore, forte unicamente del suo denaro e delle sue “conoscenze”. Che Hoffer si sia barcamenato nell’occasione non mi meraviglia: l’uomo era un abile diplomatico e, quando non lo era e prendeva posizione (vedi l’affaire Stenitz-Zukertort), lo faceva apertamente pro domo sua.
Sarebbe interessante leggere un tuo scritto proprio sulla faccenda del “mondiale” tra Steinitz e Zukertort, non per quanto riguarda l’andamento del match, ma per i gustosi retroscena (Minchin, eccetera) che insaporirono le trattative.
Come ho già detto in precedenza sono anch’io della tua opinione sul Principe. Per Minchin …e compagni… Si può fare… Devo smaltire prima un po’ di lavori in itinere…
La mia idea è che la partita fosse pre arrangiata
Possibile ?
Anche in tempi più recenti ho visto partite vincitrici di premi di bellezza a mio parere preparate prima .
Possibilissimo! E per i tempi più recenti anch’io nutro dubbi su alcune “partite”
Ricordo di aver letto da qualche parte che Fischer era convinto che perfino le partite degli ultimi match tra i due K fossero “addomesticate”
Sarebbe interessante un articolo a tema su questo argomento, poco sviscerato anche nei testi di storia del nostro gioco. Chiunque sappia di qualche partita strana potrebbe fare una segnalazione… penso anche io che ne troveremmo molte.Nei tornei italiani è successo? Argomento intrigante…
Non conosco episodi legati a premi di bellezza, anche perchè allora i premi di bellezza non c’erano praticamente mai.
Conosco numerosi episodi legati a promozioni, ma non farò mai i nomi.
Quando due giocatori slavi si incontravano all’ultimo turno, era scontato che perdesse sempre quello indietro in classifica.
I direttori di torneo facevano finta di niente, d’altra parte non si poteva dimostrare nulla.
…”la certezza di Bobby in un imbroglio russo orchestrato dalle 2K era divenuta la sua crociata,ed erano anni che propagandava le sue tesi in giro per il mondo.Era solito affermare,senza ombra d’esitazione, che tutte le patte del match del 1985 erano state combinate mossa per mossa.L’imbroglio in quel match del 1985 era ovvio,insisteva.Il tratto effettuato con il cavallo da Karpov,in occasione della ventiquattresima mossa della quarta partita,per Bobby era la “prova” dell’inizio di una sequenza predefinita.Spiegava a chiunque fosse disposto ad ascoltarlo che il russo “affettua non meno di diciotto mosse consecutive su case bianche.Incredibile!”… P.S. per la cronaca Bobby considerava i 3K (tre) dei “truffatori”.Sul giocato di oggi preferisco sorvolare. Aprire il vaso di Pandora è poco…”aristocratico” 😉
Qual e´ la ventiquattresima partita , quella famosissima dove
Kasparov con il Nero si serve sopratutto del Cavallo ?
Adesso non mi ricordo bene , ma per andare sul sicuro
la partita di cui parlo e´ una Siciliana , dove lui
gioca il gambetto Kasparov .
Puoi postare il pgn?
Pero´ come si fa a credere a un match concordato?
Un torneo nel quale Campomanes decise di sospendere
provocando la rabbia di Kasparov ,e´troppo difficile da sostenere.
Mi correggo: era la quarta partita e ho letto la ventiquattresima, non c’è bisogno che la posti.
Ciao Alfredo! Come avrai letto nel pezzo è in effetti quello che sostengono Cigorin e Grekov .
ciao Enrico !
scusa avevo letto l’aticolo ieri sera senza occhiali .
Adesso lo ho riletto
mi era sfuggito il passo . scusa
ripeto comunque : magistrale
Concordo con Fuser: magistrale!
Da voci di corridoio so per certo che tra qualche settimana la Redazione di SoloScacchi riceverà una lettera dalla FIDE che mi riguarda… Mi auguro che un tale riconoscimento possa giungere anche per te… 😉
Il Warsaw Cafè di Kiev e gli scacchisti locali, assieme al personaggio del Principe, dovevano proprio configurare “un bell’ambientino”!. Vladimir N. Yurevich ( giunto 3° nel campionato del 1903 di Kiev), oltre all’accusa di aver pre-arrangiato la partita del premio di bellezza era già stato sospettato di aver fatto qualcosa di simile nella sua partita patta contro Rabinovich dello stesso torneo. Per tutta risposta Yurevich si difese scrivendo al giornale di Cigorin e minacciandolo di citazione in causa per calunnia e rilanciò sostenendo che questi aveva comprato la sua vittoria contro Lebedev…. Yurevich ebbe anche una vita turbolenta dividendo i suoi interessi tra scacchi, scrivere poesie, e agitatore politico. Nel 1907 fu imprigionato per la sua propaganda anti-zarista ed ivi morì di lì a poco.
Sono contentissimo per il prossimo riconoscimento al grandissimo Mongo (su cui attendo maggiori ragguagli). Per quanto mi riguarda sono più che ampiamente ricompensato e gratificato dallo scrivere qualcosa che possa interessare e piacere (mentre nel frattempo, lo confesso, diletto e coccolo me stesso con ciò che apprendo!)
Signor Cecchelli Enrico buonasera.Monti Luca mi ha chiesto d’inoltrarle i suoi affettuosi saluti e che la rammenta con piacere,additandola come giornalista degli scacchi serio e coscienzioso nelle indagini che affronta.Cordiali saluti,Elena Grimoldi.
Un altrettanto affettuoso saluto da parte mia per Luca unitamente alla stima e all’attesa per i suoi bellissimi articoli.
Le ricerche di Cecchelli materializzano articoli belli,dagli argomenti originali e mai scontati.Bravissimo?No di più! In lui la cultura della indagine seria ed approfondita è al massimo livello.
m’inserisco anche io a ruota di Alessio e di Simone. Cecchelli anche per me è un tipo proprio in gamba.Gli articoli di suo pugno si sfogliano e rileggono,scovando ogni volta qualcosa di nuovo e sorprendente.
Utilizzo la mail di Alessio per esternare pure io i complimenti all’autore.Sembra quasi incredibile quanti articolisti di ottima qualità popolino il blog
Soloscacchi. Della valente schiera, Cecchelli è un degnissimo rappresentante.
Che aggiungere…articolo straordinario. Tra Paolo ed Enrico è una vera lotta di titani.
Aggiungoortentoso,magnifico e sublime.Cecchelli unisce la laboriosità dei padri benedettini alla precisione dei miniaturisti medioevali.
Grazie a tutti di cuore! Son felice di essere all’altezza di un blog di esigenti “buongustai”
Anche se con un bel ritardo faccio i miei complimenti all’autore per questo suo nuovo pezzo di storia scacchistica… che Blog, “ragazzi”! 😉