il più famoso perdente della storia degli scacchi

Scritto da:  | 6 Marzo 2015 | 28 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri, Stranieri, Tornei

Colonnello Moreau 2

Il torneo di Montecarlo del 1903 consegnò alle cronache ed alle future irriverenti e sarcastiche annotazioni storiche, il nome del Colonnello Moreau, che divenne presto celebre come ”il più famoso perdente della storia degli scacchi”. Egli perse tutte le partite della sola competizione internazionale cui prese parte tanto da destare l’interesse degli esperti sul perché fosse stato invitato in tale importante consesso. Era forse un sostituto dell’ultima ora? (ipotesi poi rientrata poiché figurava nella lista dei partecipanti diramata in precedenza da De Rivière nella quale figurava ancora anche Cigorin). Era forse raccomandato? (egli faceva parte del comitato organizzatore del precedente torneo di Montecarlo del 1902). Fu invitato quale rappresentante dei giocatori locali? (non era inusuale all’epoca dare una chance a qualche giocatore che rappresentasse la città o la nazione dove aveva sede una manifestazione internazionale e Taubenhaus, l’altro partecipante di nazionalità francese, non era propriamente nato in Francia). La spiegazione della sua partecipazione è ancora avvolta dal mistero così come la sua certa e definitiva identità.

E’ vero che il suo score fu disastroso, ma a fronte di partite perse in modo terribile (Maroczy, Teichmann) , in altre resistette anche 50-60-70 mosse anche se nella maggior parte di queste partite egli avrebbe dovuto abbandonare molto prima. In alcune occasioni costruì buone posizioni (Meises, Albin) e addirittura possibilità di vittoria (Marshall al 23° turno) anche se pervicacemente rovinò le proprie opportunità non accorgendosi del seguito migliore o commettendo l’immancabile macroscopica “cappella”.

In definitiva egli era un rispettabile giocatore di club ma molto lontano dalla forza di gioco di un maestro dei suoi tempi. Probabilmente fu particolarmente sfortunato poiché avrebbe potuto risparmiarsi il pubblico ludibrio degli anni a venire se solo fosse stato invitato qualche altro giocatore un po’ più debole con i quali fare qualche mezzo punto (il nostro Reggio era già di una forza di gioco molto superiore alla sua ed equiparabile ad un Elo di circa 2400 punti), come capitò ad es. al torneo di Parigi del 1900 o nelle precedenti edizioni di Montecarlo 1901 e 1902 dove partecipavano giocatori come Rose, Mortimer, Didier, Sterling, Brody che incontrandosi tra di loro riuscirono a smuovere il “punteggio perfetto”.

La sua identificazione e collocazione storica è ancora materia di dibattito ma sembra estremamente probabile identificarlo in Charles Paul Narcisse Moreau, nato il 14 settembre 1837 a Parigi, graduato dell’esercito francese nel corpo di artiglieria e Cavaliere della Legion d’Onore, deceduto nel 1916.

Le perplessità sul suo inserimento nella lista dei partecipanti di un torneo così forte sono accresciute dalla scarsità di notizie sul suo conto dal punto di vista scacchistico: solo una patta in simultanea con Rosenthal del 1878 di un certo “tenente Moreau” e una sconfitta con De Rivière nel 1883.

Contrariamente alla poco onorevole carriera scacchistica, in altri campi si distinse in modo particolare.

Se possiamo dare per molto attendibile l’identificazione fatta da alcuni storici (anch’essa ancora non unanimemente riconosciuta), egli fu un matematico di una certa levatura ed il suo nome ricorre in alcune riviste internazionali di matematica già dal 1857 (“Nouvelles Annales de Mathematiques”, Mathesis”, ”L’Intermediaire des Mathematiciens”) in cui compaiono sue soluzioni/dimostrazioni ed interventi sul calcolo combinatorio, algebra, teoria dei numeri, calcolo delle probabilità ecc. Pare che abbia pubblicato il suo primo articolo matematico quando era ancora studente di liceo.

In tali articoli la firma è quella di “Capitano Moreau”e negli anni successivi di Colonnello Moreau, compatibilmente con presumibili avanzamenti nella carriera militare. In particolare diede il suo contributo ed argomentò sulle teorie che riguardavano le sequenze numeriche dei numeri primi dei celebri matematici Legendre e Dirichlet (“Nouvelles Annales”, 1873) .

La carriera militare lo vede arrivare fino al grado di Colonnello di artiglieria (nel 1890), insignito dell’onoreficienza di Cavaliere della Legion d’Onore francese, Cavaliere dell’Ordine Imperiale della Guadalupa e presidente della “Commission d’Etudes Pratiques du Tir”. Servì in Messico dal 1863 al 1867, in Africa nel 1869, partecipò alla battaglia di Sedan del 1870 in seguito alla quale fu fatto prigioniero fino al 1871.

Jules Arnous De Riviere, già avversario di Morphy e direttore del Torneo di Montecarlo del 1903, era anch’egli un appassionato matematico ed anche il suo nome ricorreva sulle riviste specializzate dell’epoca in particolare con problemi matematici sui giochi, tanto da inventarne uno chiamato “Rouge et Noir” sul quale Moreau, su “Recreations Mathematiques”, fece uno studio delle probabilità e dei diversi metodi di gioco ed intervenne su altre riviste in risposta ai quesiti posti da De Riviere.

Probabilmente le frequentazioni ed i comuni interessi in ambito matematico, la conoscenza scacchistica (vedi partita del 1878) e la presenza contemporanea nel comitato organizzatore del torneo di Montecarlo, potrebbero spiegare la partecipazione di Moreau al torneo internazionale del 1903.

E. Winter cita (dalla rivista La Strategie numero del 22.04 1903 ) che la ricompensa in denaro per il suo ultimo posto e le 26 sconfitte fu di 75 franchi.

Le perplessità sulla definitiva identificazione del “Col. Moreau” con il matematico/militare Charles Paul Narcisse Moreau nascono dalla presenza in letteratura di un “C. Moriau” che fu attivo in Inghilterra (talora citato anche come “Morian”) ma la cui forza scacchistica pare superiore (fu campione del City of London Club ed era solito tenere simultanee alla cieca oltre a vantare partite contro Steinitz e Zukertort e una vittoria in simultanea contro Lasker nel 1891) e sul quale non esiste nessun accenno ad una carriera o qualche grado militare.

A complicare ulteriormente le cose da E. Winter apprendiamo che Reinfeld cita diverse volte il nome di un Moreau tra i “subscribers” di alcuni suoi libri: come C.A. Moreau nel suo libro “Thirty-five Ninzowitsch Games”, 1904 – 1927 ( N.Y. 1935 ); come C. Moreau nel libro su Cambridge Springs del 1904 ( N.Y. 1935 ) ; come C.L. Moreau in “Keres Best Games” (N.Y. 1937).

Colonnello Moreau 1

Nel bell’articolo di Chess Cafè da cui attingiamo la maggior parte delle notizie di cui sopra l’autore spezza una lancia per il Colonnello Moreau cercando di mettere in dubbio anche la sua fama di peggior perdente della storia e candidando a questo primato “Mr. Geake”, che a Cambridge 1860 perse tutte le partite (non quante Moreau solo perché il torneo aveva meno turni) ma con un livello di gioco molto più scadente comportandosi in una sua partita contro Kolisch “come se il semplice dare “Scacco!” fosse già una sorta di vittoria morale” (credo si riferisca all’Axf7+! della seconda partita). Chi non ricorda le proprie prime partite quando effettivamente poter dichiarare “Scacco!” dava un’emozione impareggiabile?

Colonnello Moreau 3

(4. continua)

 

avatar Scritto da: Enrico Cecchelli (Qui gli altri suoi articoli)


28 Commenti a il più famoso perdente della storia degli scacchi

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    Graziano Masi 6 Marzo 2015 at 18:53

    Quando ero giovane, al circolo il cavalier Binaghi fulminava appena possibile i cavalli avversari che non sopportava…perché saltano e adorava dare scacco.

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    Zenone 7 Marzo 2015 at 10:34

    C’è un po’ di Moreau in ognuno di noi. Chi non vorrebbe partecipare ad un torneo chiuso con GM al top mondiale, perdendo tutte le partite in poche mosse, ma rimanendo nella storia e aspettando che tra cento anni qualcuno, su SoloScacchi, narri la sua storia?

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      fabrizio 7 Marzo 2015 at 12:22

      Condivido! E poi si potrà pure ironizzare sulla forza del giocatore, ma certamente ha dimostrato enorme sportività,forza d’animo e vero spirito olimpico (ma forse oggi non si crede più che l’importante è partecipare!).

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    Enrico Cecchelli 7 Marzo 2015 at 13:28

    Sono dello stesso avviso di Fabrizio e Zenone. Il punto è un altro… come possa essere
    stato inserito in tale consesso… Anche io giocherei volentieri nel torneo principale di Reggio Emilia anche con la prospettiva di perderle tutte e sarei sicuramente sportivissimo e orgogliosissimo… ma dubito che qualcuno mi prenderebbe sul serio o mi convocherebbe. Se mi sbaglio…. io Zenone e Fabrizio siamo pronti alla convocazione!

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      Mongo 7 Marzo 2015 at 13:35

      A novembre ci saranno ad Acqui Terme (AL) i campionati mondiali di scacchi seniores 50+ e 65+, quale migliore occasione per sentirsi degli autentici Moreau ❗ ❗
      Io ci parteciperò; chi si iscrive con me? 😉

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        fabrizio 8 Marzo 2015 at 10:33

        io ci sto facendo un pensierino! Ma sulla base della mia precedente esperienza (Arco) posso dire che il mondiale seniores è abbastanza alla portata di tutti i Moreau: c’è una fascia di giocatori di alto livello, ma c’è pure un folto gruppo di “spiriti olimpici” 😉 😉 .

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      fabrizio 8 Marzo 2015 at 10:39

      Allora… aspetto fiducioso convocazione 😀 😀

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    alfredo 7 Marzo 2015 at 18:07

    Proprio a Reggio anni fa un maestro italiano quasi ce la fece
    mezzo punto su 11
    Anche in campionato Usa si distinse il MI Shirazi con mezzo punto in tutto
    tra le sconfitte una sontuosa o 1 in 5 mosse
    ma cercando di prestazioni simili ce ne sono sempre state .

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    Fabio Lotti 8 Marzo 2015 at 09:41

    Ottimo Cecchelli. Un perdente ci tira sempre un po’ su il morale… 🙂

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    Andrea 8 Marzo 2015 at 21:29

    Sono di professione matematico ed in particolare mi occupo di teoria dei numeri. Mai sentito parlare di tale Moreau. Evidentemente i suoi risultati sono stati superati nel tempo.

    Parlando di scacchisti matematici, è assolutamente necessario ricordare Lasker che nella sua tesi di dottorato dimostrò un importante teorema che generalizza per un’ampia classe di strutture algebriche quello che per i numeri interi è noto come teorema fondamentale dell’aritmetica. Ancora oggi, una certa classe di strutture algebriche sono note come “anelli laskeriani”

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      alfredo 9 Marzo 2015 at 08:25

      beh c’è ne sono altri
      il caso piu’ famoso è forse quello di Nunn , il piu’ giovane laureato del’universita inglese ( la sua tesi fu in teoria algebrica). Anche Timman proviene da una famiglia di matematici ( il padre mi sembra fu preside della facoltà di matematica di Amsterdam). Euwe piu’ che un matematico vero e proprio fu un laureato in matematico .
      Reti poi . e il GM cecoslovacco Jan Smejakal.
      Tra gli italiani insegnanti di matematica Nestler , Albano ,Rosino
      e altri ( italiani e stranieri ) che al momento non mi sovvengono
      Anche Anand èmolto appassionato di matematica . Uno dei suoi migliori amici è la medaglia fields Barghava .
      Anche Spassky inizio’ a studiare matematica
      Lui disse che la matematica gli piaceva . Era lui che non piaceva alla matematica!
      Forse per gli amici a giugno una bella sorpresa su scacchi e matematica

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        alfredo 9 Marzo 2015 at 08:26

        mi correggo : la tesi di Nunn fu in ” TOPOLOGIA ALGEBRICA”

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        Enrico Cecchelli 9 Marzo 2015 at 09:36

        Ciao Alfredo! Aspettiamo sempre con trepidazione le tue memorie
        picodellamirandolesche!

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          alfredo 9 Marzo 2015 at 11:12

          beh quella di Spassky fu una cosache disse lui durante a una intervista al mioamico matematico
          La intervista fu in parte utilizzatada l’espresso per presentare le Giornate della Matematica durante le quali Boris tenne una divertente simultanea contro i piu’ grandi matematici del mondo ( Wiles e Nash tanto per dire) commentata dal mio amico Paolo Maurensig .
          Comunque spero proprio che a giugno si possa avverare un bel connubio scacchi – matematica .
          Di piu’ non posso dire 🙂

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        Bruna 10 Marzo 2015 at 09:54

        Cit. Alfredo: “c’è ne sono”


        GULP
        chissà quanti come me han fatto un salto dalla sedia nel vedere questo obbrobrio 🙁

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          alfredo 10 Marzo 2015 at 12:41

          anch ‘io .
          trattasi di sovrapposizione di pensieri verosimilmente .
          cerchero’ di scrivere meno frettolosamente …
          ( volevo scrivere “c’è” xxx … e poi si mi si è sovrapposto altro pensiero producendo questo obbrobrio )
          per dirla con Altan a volte non so chi è il mandante delle mie cazzate ma in questo caso penso si tratti solo di fretta .

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            alfredo 10 Marzo 2015 at 18:34

            Gli amici di soloscacchi che mi conoscono bene sanno che il mio livello di alfabetizzazione è almeno discreto e che padroneggio bene il latino ( pur facendo tutt’altro)
            ora ho scopero la fonte dell’obbrobrio ( il che non è una giustificazione) . La maledetta ” correzione elettrofonica dello smartphone che altre volte mi aveva fato fare figure de genere . ovviamente da ora in poi rilegger’ dieci volte cio’ che scrivo ( spesso i piccoli ritagli di tempo)
            Per quanto riguarda gli scacchisti matematici come non ricordare il prof Roberto Magari , logico algebrico di spessore internazionale ?
            Negli anni 70 in Italia fu attivo il MI Edward Formanek ( ci giocai anch’io) poi professore di matematica in una importante unviversità americana .
            altro prodigio matematico inglese fu il GM Mestel che a differenza di Nunn continuo’ comunque la carriera accademica mentre Nunn (sicuramente piu’ forte) optò per la carriera scacchistica .
            Sicuramente altri scacchisti matematici ci sono e forse mi verranno in mente.
            Dopo essermi cosparso il capo di cenere. Attenzione amici alle ” meraviglie” della correzione automatica .

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              alfredo 10 Marzo 2015 at 18:35

              anche lo scritto sopra è espressione di fretta 🙁

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              Enrico Cecchelli 10 Marzo 2015 at 20:54

              Alfredo ti fai troppi problemi. Non preoccuparti . Anch’io spesso scrivo col cellulare o vado di corsa e spesso non ripasso a correggere per indolenza. Anche in questo tuo ultimo post ci potrebbe stare qualche tratto di matita rossa… Poi si sa che la tua formazione scolastica e’ frutto dei corsi per corrispondenza alla vecchia e famosa Scuola Radioelettra… Naturalmente scherzo ma qualcuno si ricorda ancora le pubblicità’ di quella scuola?

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                alfredo 11 Marzo 2015 at 14:05

                grazie Enrico per la solidarietà
                infatti nel vederlo ho avuto un brivido .
                ma cercavo ” la causa dell’errore” come si fa in medicina o negli scacchi .In un primo momento ho pensato a un affastellamento di pensierindovuto al mio Stream of conscisness , poi ho pensato al maledetto / benedetto smathone con il correttore automatico che in passato già mi aveva fatto scherzi del genere
                l’importante è che si sia capito il senso del discorso
                cercavo solo di riportare alla memoria gli scachisti – matematici che nnon mi sembra siano stati pochi .
                La scuola radio elettra mi sembra esista ancora ma di valvole o valvoloni non ho maicapito nulla .
                volevo scrivee un pezzo su Roberto Magari
                Tu hai avuto modo di incontrarlo ?

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                  Enrico Cecchelli 11 Marzo 2015 at 18:31

                  Non alla scacchiera ma partecipo molte volte al torneo di Imperia coll’immancabile sigaretta

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    Enrico Cecchelli 9 Marzo 2015 at 00:00

    Caro Andrea non sono esperto in matematica e non posso esprimermi sulla statura di matematico di more ne tantomeno sul valore dei suoi scritti ma ancora stasera ho potuto riscontrare su Wikipedia il titolo degli articoli all’epoca pubblicati col nome delle riviste e le pagine cui trovarli…. Magari se tu avessi la possibilità di reperire tali pubblicazioni potresti darci un parere più’ professionale e tecnico su valore dei suoi scritti

  8. avatar
    DURRENMATT 9 Marzo 2015 at 14:31

    …segnalo il “passaparola” sul blog di Beppe Grillo dedicato a Ettore Majorana.

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      alfredo 9 Marzo 2015 at 19:00

      Veramente interessante
      grazie per la segnalazione

  9. avatar
    Punta Arenas 15 Marzo 2015 at 10:29

    Molto interessante…

    Mi ha fatto venire in mente un altro “piccolo Moreau” che credo sia morto qualche anno fa.
    Vi ricordate di Parigini?
    Quell’anziano signore (credo fosse 1N) che voleva a tutti i costi giocare coi campioni, qualunque fosse il risultato.
    Riuscì ad infilarsi nel magistrale di Aosta del 1988, perdendo TUTTE le partite.
    Ancor più “immortale” fu la sua partita contro lo svizzero Baumann, all’open di Mendrisio del 1993. (Baumann – Parigini)

    Dopo 1. d4, Cf6 2. c4, d5 3. Cc3, e6 4. Cf3, Ab4 5. e3… Parigini dà la stura al suo “talento cappellologico” (come lo definirebbe Bagnoli) con la “superlativa” 5…b6???.
    Ma dopo l’ovvia: 6. Da4+ sarebbe stato troppo ovvio da parte sua l’abbandono!
    No! Non sia mai…continuò con 6…Cc6 7.Dxc6+ Ad7, e andò avanti imperterrito, fino a che alla 45a mossa era ridotto solo a Re contro Alfiere, 4 pedoni, Donna e Re.

    Tanto che il bollettino del torneo (che conservo) lo gratificò con un diagramma, la posizione era:

    Bianco: Ad4, Pedoni: e3,f2,g3,h2, Dg4, Rg2
    Nero: Rc4

    Eppure Parigini continuò fino alla 54esima!

    Grande Parigini!!

    • avatar
      Enrico Cecchelli 15 Marzo 2015 at 12:47

      Caro Punta Arenas, in effetti ho conosciuto Parigini, personaggio veramente folcloristico, per aver frequentato di tanto in tanto il circolo di Imperia e mi pare anche qualche edizione del Torneo.Affermava di essere Maestro e si diceva si fosse intrufolato anche in altri tornei magistrali.Mi pare girasse spesso con un “Panama” e se non sbaglio fumava il sigaro ( … ma su questo non posso giurare)
      Esistono personaggi, nel nostro variopinto mondo scacchistico, che meriterebbero una biografia a prescindere dal talento effettivo nel gioco. Chissa’ che qualcuno non provveda in futuro…

  10. avatar
    Punta Arenas 16 Marzo 2015 at 09:19

    Caro Cecchelli,

    su un numero di “Scacchitalia” del 2001 Parigini (Luigi) è indicato come giocatore di Torino, con elo di 1800 punti, classe 1921, anche se qualche anno dopo, nel 2006 ad Imperia, era sceso a 1500 (ma aveva già 85 anni).
    Ricordo il magistrale di Aosta 1988, perchè lì Parigini non disse affatto di essere maestro (lo avrebbero sgamato subito), ma insistette per venire inserito in quanto erano rimasti dispari, e si scannò con un altro giocatore del torneo di 1N per essere ammesso.
    Riportò 9 sconfitte su 9 partite, ma alla premiazione era contentissimo, quando lo nominarono!

    Comunque, Parigini dopo tutto era giustificato, perchè non portava via il posto a nessuno.
    Invece c’era un altro famoso abbonato agli zero, un certo Ioannidis di Cipro, che perdeva sempre, ma negli anni ’60 veniva sempre inserito nella squadra olimpica.
    Lo citano nel libro “Scaccomania” gli ottimi Fox e James, che citano anche il colonnello Moreau, ovviamente.

    • avatar
      Enrico Cecchelli 16 Marzo 2015 at 10:33

      interessante.Chissà….magari Cipro non aveva altri giocatori da inserire in squadra… !

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