Lazio, Roma e gli scacchi

Scritto da:  | 6 Gennaio 2015 | 11 Commenti | Categoria: Attualità, Nazionale, Tornei

3° Festival Internazionale Lazio Scacchi

Lazio 20

Tradizionale è divenuto questo appuntamento di inizio anno (03/01/2015 – 06/01/2015)  a Roma, in via Nathan (zona Magliana).  Ben    98   i partecipanti (di cui 50 nel torneo A), sotto la guida arbitrale dell’esperto Manlio Simonini.  Fra questi ben 10 donne o ragazze. Un successo ogni oltre previsione.
Questo reportage è prevalentemente fotografico, redatto per lo più a metà torneo e  pubblicato a poche ore dalla sua conclusione. Almeno sulla rapidità, stiamo tentando di far concorrenza a ChessBase e simili! Sapete, ormai occorre riuscire a recensire il film prima di aver visto l’intero secondo tempo… E noi ci proviamo.

Ed allora eccoci con:

Lazio 14

Diamo la precedenza al cinquantenne numero uno del seeding, il GM croato Bogdan Lalic, l’unico GM al mondo che gioca, come vedete, con due camicie, ma che ne  fa sudare sette ai suoi avversari.  Mitico Lalic!

Lazio 02

Senza dubbio lo avete riconosciuto tutti, lui è il GM ed ex campione italiano, di origine cubana, Lexy Ortega; dopo aver sofferto più di  un po’ al primo turno contro Ciampi, eccolo aver ritrovato la lucidità e la grinta in attesa della corazzata illirica. Qui, al secondo turno, il promettente CM Riccardo Marzaduri ha resistito finché ha potuto…

Lazio 05

Dalla Serbia il GM Miroljub Lazic…

Lazio 11

…e dal Montenegro il GM Milan Drasko. I due ultimi signori sono abituali frequentatori dei tornei italiani. Stamattina Drasko è giunto in sala gioco con un quarto d’ora circa di ritardo. Ha ritenuto di scusarsi prima con l’arbitro e poi con il suo avversario (Vuelban). Bel gesto.
Ah, ma  ricordatevi che se volete seguire le loro partite, come pure quelle di Lalic,  non dovete giungere tardivamente in sala gioco, perché loro potrebbero aver pattato in pochissime mosse, specialmente  se hanno vinto il giorno prima…
Del resto hanno qualche ragione: noi spettatori mica paghiamo il biglietto, no? “Eh, no!”, afferma  qualcun altro: “visto che vengono anche invitati, e quindi (parzialmente?) spesati, avrebbero il dovere di dare il massimo buon esempio dal punto di vista sportivo; altrimenti se fossi un  organizzatore io al prossimo giro inviterei qualcun altro”.
Ed anche queste voci hanno qualche buon fondamento …  anzi forse qualcuna di più, perché chi gioca una media di 50 mosse a partita fatica molto di più di chi ne gioca appena 15 perché si mette d’accordo con vari avversari/amici. Il professionismo negli scacchi ha portato alcune abitudini poco apprezzabili anche in tante persone degnissime ed oneste. Peccato.

Lazio 23

Il MI José Camacho Collados, 26 anni. Indovinate per quale federazione gioca? Cuba? Spagna? Cile? No, sbagliato. Gioca per la Corea del Sud. Lui in effetti ci ha chiarito di esser nato in Spagna, ma che oggi ha questa nazionalità perché ha vissuto là a lungo con la fidanzata coreana.

Lazio 01

Ma sì, è proprio lui: il più alto rating fra i nativi italiani in lizza: il giovane -15 anni ancora da compiere- e promettentissimo MF lombardo Luca Moroni jr., vincitore lo scorso anno dell’Open di Lugano; a lui è andato, va pure detto, una buona fetta del tifo delle ragazzine partecipanti.

Lazio 22

Altro habitué dei nostri campi a scacchi; il MI filippino Virgilio Vuelban. Con lui ho giocato lo scorso anno qualche partita, perdendo sempre in circa 80 mosse. Finché un giorno compresi che in realtà avevo sempre perso in 8 mosse, ma che lui proseguiva per allenamento, risparmiandomi il matto …. “Parce sepulto!” direbbe un altro Virgilio!

Lazio 09

Questo è uno dei pochi giocatori che con i pezzi neri  ha uno “score” assoluto non peggiore che con i pezzi bianchi: il MF ucraino Grigory Seletsky, classe 1978, che ogni anno ritrovo con parecchi capelli bianchi in più ma ugualmente con qualche punticino Elo in più. Segno buono per lui e per noi:  non è mai troppo tardi.

Lazio 07

…una vecchia conoscenza dei lettori di SoloScacchi: il MF lèttone Sergejs Gromovs, che sta fingendo di concentrarsi sulla sua partita ma che in realtà sta soltanto pensando al prossimo esplosivo pezzo che mi ha annunciato e che  sta preparando in esclusiva  per noi… Bravo Sergejs, non mollare!

Lazio 04

Il MI bulgaro Dimitar Marholev, anni 44, giocatore molto attivo e notoriamente molto solido, mezzo principe delle patte; non è tuttavia reduce da un buon 2014.
Dopo Marholev, in decima e undicesima piazza del seeding, seguono finalmente altri due italiani, i maestri Alessandro Della Corte e Luca Albertini. Albertini è visibile, dietro Marzaduri, nella immagine successiva.

Lazio 17

E poi…

Lazio 08

…E poi c’è lui, chi non lo conosce, almeno da queste parti? Il peruviano conquistador Marco Quimi, anni 52. “Quimiblitz” è uno che in 90 minuti è capace di giocare anche 90 partite: non vi accorgerete nemmeno di aver preso matto che lui starà già nell’apertura della partita successiva …. In pratica rischierete di essere doppiati… Ma a tenervi svegli ci penserà lui, non dubitate…

Lazio 24Lazio 10Lazio 18

E questi due ragazzi li avete riconosciuti? Troppo facile, vero? Sono i fratelli Di Benedetto, entrambi già CM benché giovanissimi: Desirée ha 14 anni  ed Edoardo 12. Mamma Ekaterina, altra firma di SoloScacchi -la ricordate?-  non li perde di vista un momento. E fa bene. Curioso come siano diversi nell’approccio al gioco: durante la partita lei difficilmente si allontana dalla sua scacchiera, lui si siede pochi minuti giusto il tempo di trascrivere le mosse…
Adesso tutti e due hanno avuto anche la “benedizione” dell’amico  e campione del mondo di scacchi Padre Gennaro Cicchese, sempre prodigo per loro di buoni consigli; sembra che il più recente e scherzoso consiglio per Desirée sia stato quello di “farsi suora almeno per un anno”, giusto il tempo di portare a casa Italia il titolo di “campionessa del mondo fra suore”!
Càspita, vedo che la benedizione di Padre Gennaro sta funzionando, perché i due ragazzi marciano come Eurostar! Ieri, turni 4 e 5, Edoardo ha battuto al mattino Gromovs e poi ha bloccato sul pari  Ortega, tenendo con perfezione magistrale un  finale di tre pedoni e cavallo contro tre pedoni e alfiere del GM. Stamattina una sua convincente vittoria di nero contro Seletsky. Peccato che non abbia centrato la partita del settimo ed ultimo turno contro Lalic. Ma la norma di Maestro potrebbe averla agguantata.

Lazio 12

(Edoardo Di Benedetto-Ortega 0,5-0,5: bravissimo Edoardo!)

Ma di giovanissimi ce ne sono altri. E il prossimo lo è più di tutti.

Lazio 21

Eccolo, il più giovane del gruppo “A”, con i suoi dieci anni: è Dmitry Minko, da Mosca. Qui a Roma sono presenti, ma nel torneo B, anche la mamma e la sorella maggiore. Sono in vacanza in Italia e ne approfittano tutti e tre per unire il turismo al loro sport nazionale, tanto per non perdere l’abitudine di giocare almeno un torneo al mese.
Dmitry ha partecipato ai recenti mondiali ed europei “under 10”, cavandosela molto bene, e lo scorso anno è stato campione assoluto “under 10” russo.  Rapido e sicuro di sé, è impressionante la sicurezza e la calma da veterano con cui gestisce il tempo e affronta gli avversari ed ogni fase della partita. Nel terzo turno, in un interessante scontro “ultrajunior”, Dmitry ha battuto una delle nostre migliori promesse, il dodicenne CM cagliaritano Matteo Pitzanti.
Al quinto ha perso con Gromovs: “Sergejs, come gioca il bambino?” “Ma no, ha giocato male, avrebbe potuto battermi facilmente e non l’ha fatto!” Insomma, severità lèttone a parte, è un nome da segnare e sottolineare nel taccuino degli scacchi di domani!

Lazio 16

Lazio 19(qui, subito dietro Dmitry, un’altra speranza “azzurra”, la quindicenne Sofia Bizzarro)

Lazio 03(qui il giovane, 16 anni, CM catanese Riccardo Marzaduri, n. 15 del seeding)

Lazio 13(il moldavo Cristi Machidon in primo piano; dietro di lui Ortega e Marholev)

Lazio 06(il CM Antonio Barletta  nella …solita espressione di chi ha perso la… solita grande occasione. Fa niente, dai Antonio, non ti crucciare, ce ne sarà un’altra)

Lazio 15

(questo è  Simone Bria, quattordicenne prima nazionale di Roma, in buon progresso, uno dei pochissimi romani a mettersi in luce nel torneo)

Cento di queste manifestazioni auguriamo alla società Lazio, alla quale qualcuno potrebbe anche perdonare alcune decisioni organizzative non particolarmente indovinate,   quale quella relativa all’allestimento della sede di gioco.
Non tutte e quattro le salette a disposizione erano pienamente confortevoli e adeguate (in una di esse alcuni giocatori dovevano alzarsi di continuo dalla propria sedia per consentire il passaggio a tutti gli altri della fila, in un’altra l’aria diveniva molto presto pressoché irrespirabile).

Di conseguenza, dopo alcune lamentele, i giocatori del gruppo B sono stati parzialmente sistemati, dal terzo turno in poi, nell’ampia e ariosa area principale (una palestra),  la quale però non era sufficientemente attrezzata contro il freddo cittadino di questo periodo (una sola misera stufetta elettrica). Il che ha trascinato ulteriori lamentele. Possibile che gli organizzatori non abbiano valutato per tempo, grazie al  numero cospicuo dei pre-iscritti, l’esigenza di una più oculata e accurata scelta e conseguente predisposizione dei locali di gioco?

Qualche mamma si è poi lamentata perché nell’intervallo fra i due turni del lunedì a bambini ed accompagnatori non era stato consentito restare in sede a proteggersi dal freddo.
Ed è accaduto che queste ed altre lagnanze non erano, il giorno dell’Epifania, neppure rapidamente trasmissibili agli organizzatori in quanto nessuno di loro è stato presente fino a più di un’ora dopo l’inizio delle partite. Sono stati rintracciati per telefono da una delle mamme dei ragazzi!

E’ vero che non sta scritto da nessuna parte che almeno una persona dell’organizzazione debba essere presente al momento dell’inizio del gioco o prima. Ma basterebbe il buon senso ad esigerlo. Così come, viceversa, anche ciò che è scritto nelle regole dovrebbe essere sempre interpretato con la giusta dose di intelligenza ed elasticità da parte degli addetti ai lavori.

Infine, la consueta grossa pecca (almeno a mio avviso) di tanti eventi come questo: sulla via, all’ingresso del civico 41 di Via Nathan, alla Magliana, nessun manifesto segnalava la presenza del torneo internazionale.

Insomma,  un’altro evento svoltosi nel cuore di un quartiere di una grande città senza che nessuno o quasi del quartiere lo sia venuto a sapere, una manifestazione internazionale per i soliti addetti ai lavori, del tutto avulsa dal territorio, una manifestazione per Maestri o Grandi Maestri della Carboneria, più che per maestri e appassionati di scacchi: un’altra occasione irrimediabilmente e malamente sprecata di pubblicizzare il gioco degli scacchi e tentare di accrescerne la diffusione ed il loro inserimento nelle zone più popolari della città. Ed allora, mi chiedo: “cui prodest?”

Pazienza: “tutta esperienza”, come diceva qualcuno.  Si potrà fare di meglio l’anno prossimo …. forse. Ma inizio seriamente a dubitarne.

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


11 Commenti a Lazio, Roma e gli scacchi

  1. avatar
    alfredo 7 Gennaio 2015 at 04:09

    bellissimo reportage al solito del nostro maiuscolo Marramaquis

  2. avatar
    The dark side of the moon 7 Gennaio 2015 at 10:43

    Purtroppo le ultime frasi dell’articolo di Marramaquís fanno riflettere seriamente.
    Nonostante il numero dei partecipanti e la presenza di tanti giocatori titolati, l’organizzazione come al solito (mi pare di capire) non è stata all’altezza.
    Penso allora:
    Se un evento non viene pubblicizzato al di fuori dei soliti canali utilizzati da chi già frequenta il giro dei tornei…
    Se un evento viene svolto in condizioni di oggettivo disagio…
    E soprattutto, se coloro che professionisti non sono, alla lunga si stancassero di spendere soldi e tempo per partecipare a tornei del genere…
    Tra qualche anno la grande maggioranza di chi ha partecipato oggi non parteciperà più.
    E allora cari organizzatori, non sarebbe il caso di darsi una svegliata in tempo?

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    Jas Fasola 7 Gennaio 2015 at 12:20

    Marramaquis ottimo reporter, con una vena di ironia (“Il MI bulgaro Dimitar Marholev, anni 44, giocatore molto attivo” :mrgreen: ).

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      Marramaquìs 7 Gennaio 2015 at 16:54

      Accidenti, Jas, sono saltate due parole nella trasposizione dall’originale, che dettava: “molto attivo a tavola”! Grazie per averlo intuito.

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    Mongo 7 Gennaio 2015 at 12:40

    Ma quanto costa far stampare un manifesto-bando da piazzare davanti all’ingresso della sala gioco; ok, il prossimo anno glielo pago io… Capperacci insipidi!!! 😕

    • avatar
      Marramaquìs 7 Gennaio 2015 at 16:51

      Qualcosa in effetti c’era all’ingresso dei locali, ma l’ingresso era nel cortile interno del condominio, invisibile dalla strada. E il cartello era messo lì solo per indicare la porta ai giocatori, non certo per pubblicità.
      Nemmeno un cane nel quartiere, pur così densamente abitato, poteva accorgersi del torneo.
      Se in tutto il resto del Paese gli scacchi sono quelli che sono oggi qui in città, presto si chiuderà bottega.

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        fds 8 Gennaio 2015 at 10:50

        Ciao.

        Sottolinei un problema storico, che coinvolge pure le principali competizioni nazionali. Ed è un peccato.
        Alla luce del fatto che il nostro sport non è dei più “spettacolari” – questo bisogna dirlo – in realtà più che coinvolgere il solo quartiere, gli sforzi dovrebbe indirizzarsi verso i media locali.
        E qui nascono due questioni:
        1) spesso chi organizza un torneo locale lavora da solo o quasi (come un mulo) per garantire almeno il minimo necessario affinché l’evento vada in porto, con scarso o poco aiuto da parte di chi potrebbe farlo ma non è sensibilizzato (eufemismo) a farlo;
        2) avere visibilità sui media nazionali e complicato: bisogna avere agganci. Sui media locali forse è più facile. Basta cercare qualche numero telefonico di redazione e il giornale (pagine locali) e la TV (locale) un salto in sala gioco lo fa. Ma ci vuole aiuto, ovvero una squadra che lavori per il torneo.

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          Marramaquìs 8 Gennaio 2015 at 12:45

          Ciao, fds. Concordo infatti con te che lavorare sui “media” nazionali non è semplice. E spesso (come a Roma) neppure su tutta la città e i media cittadini.

          E’ proprio per questo che io avevo parlato genericamente di “quartiere”. Nello specifico si poteva coinvolgere per tempo almeno il municipio XI (Portuense/Magliana), che so (per esperienza personale in quanto vivo in zona) essere per solito sensibile a determinati temi e avvenimenti, ma dubito che ciò sia stato fatto o che sia stato fatto nel modo più indicato.

          D’altronde tu hai detto bene: “ci vuole una squadra che lavori per il torneo”. Ecco, ma quando di questa “squadra” al mattino dell’ultima giornata, quindi ad orologi avviati da un bel po’, non c’è neppure l’ombra (tanto che bisogna persino svegliarli a casa) allora è evidente che ben poco di buono ci si può attendere.

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            Mongo 8 Gennaio 2015 at 14:54

            Quando chi organizza un torneo guarda solo se nel proprio portafoglio rientrano tutti i denari spesi più qualcosa, fregandosene di tutto il resto, i risultati sono questi… 🙁

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              fds 8 Gennaio 2015 at 15:25

              Mah… ci sono almeno due modi di fare scacchi agonistici (tralasciando quelli istituzionali).
              Il primo è quello che si fa sul territorio, in ambito più o meno locale, tipo i tornei domenicali rapid e tutta quella serie di week end a tempo lungo.
              In questi eventi è un miracolo se chi organizza non ci rimette. In genere è una Società, che ripiana con il fondo cassa le perdite, se ci sono. Gli eventuali utili vanno a rimpinguare le citate casse sociali.
              Altro discorso quelli che possiamo chiamare gli scacchi top, sia nazionali che internazionali.
              Ci vogliono grandi mezzi, che si trovano con sponsor, mecenati, convenzioni. Quando girano cifre non dico importanti, ma almeno sensibili, non vedo nulla di male che una parte di esse si fermi nelle tasche di chi organizza, a patto che lo faccia in maniera onesta e senza speculare.

              Poi, tra estremi vari, a volte c’è l’intrallazzatore di turno. Che per fortuna non dura, perché quando ti sputtani perdi credibilità e seguito.

  5. avatar
    Fabio Lotti 7 Gennaio 2015 at 22:35

    Letto e “visto” con molto piacere.

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