Micologia scacchistica

Scritto da:  | 18 Gennaio 2015 | 6 Commenti | Categoria: Zibaldone

Micologia scacchistica 15

Della ricerca e valutazione delle condizioni propizie

E’ da molto tempo che tento di individuare e definire, studiare e analizzare i parametri e le condizioni determinanti, numerosissime e non tutte evidenti; e ciò sempre con la speranza di trovare alfine la formula risolutiva che mi permetta previsioni e calcoli esatti e di andare perciò a colpo sicuro. Ho però il forte timore che, oltre alle condizioni note e studiate, ce ne siano tante altre sconosciute, dipendenti da chissà quali misteriose e imperscrutabili congiunzioni e combinazioni astrali .
Nonostante questo timore continuo testardamente da anni a controllare, con l’approccio quanto più scientifico possibile, le variabili più significative e cerco di quantificare, almeno approssimativamente, quelle più importanti.

(A questo punto qualcuno penserà di aver sbagliato blog e comincerà a chiedersi: ma di che stiamo parlando? Un momento di pazienza, per favore, perché tutto si chiarirà, almeno spero).

Nella settimana precedente, un bel temporale di inizio estate aveva abbondantemente innaffiato i miei boschi preferiti.

Micologia scacchistica 06

La temperatura del giorno, misurata con il mio vecchio termometro di massima e di minima, cominciava a passare dal fresco della primavera ai primi tepori estivi, mentre quella notturna non era così fredda come nel mese di maggio appena trascorso.
Il vento, particolarmente dannoso allo sviluppo delle mie predilette creature, si era fatto vivo solo sporadicamente ed in maniera gentile, diffondendo delicatamente nell’aria i profumi intensi del timo e della ginestra; questa aveva iniziato a fiorire, colorando i pascoli di brillanti macchie gialle.

Micologia scacchistica 01

Anche la fase lunare era, a detta dei miei amici, quella favorevole (io non sono del tutto convinto che sia così determinante).
Nelle mie numerose ricognizioni propedeutiche avevo potuto constatare che lo stato vegetativo dei boschi di cerri era giunto (per quello che potevo supporre sulla base dell’esperienza ormai trentennale di cercatore) nella fase opportuna, mentre l’erba del sottobosco, di un bel verde chiaro, cominciava a spuntare, orgogliosa e rigogliosa, sormontando e nascondendo i residui sparsi di foglie secche lasciati dal precedente autunno.

Micologia scacchistica 07

Insomma, tutto faceva pensare che fosse arrivato il momento propizio!

Avevo preventivato, per l’alba del giorno dopo, la prima vera “battuta” della stagione: un giro lungo ed impegnativo per verificare la situazione delle tante fungaie di porcini sparse nei boschi di mia conoscenza.
Misi la sveglia per scrupolo, dato che in queste occasioni la mia sveglia interiore funziona perfettamente e mi fa alzare all’ora voluta; preparai gli scarponi ed i calzettoni adatti alla bisogna, i pantaloni e la camicia “da bosco”, la giacca impermeabile, il paniere di vimini. Soddisfatto dei preparativi, mi addormentai tranquillamente: durante la notte feci un bel sogno.

Micologia scacchistica 10

“Fabrizio!” – esclamerà a questo punto il meno paziente dei pochi lettori che stanno ancora leggendo e cercando di capire – ”D’accordo… è la prima volta che ci racconti qualcosa e sei un po’ spaesato, ma forse non ti sei accorto che questo è il blog SoloScacchi. Dovrebbe trattare argomenti che in qualche modo si richiamino al tema: le tue strampalate considerazioni di cercatore di funghi non sembrano affatto pertinenti; cerca di capire: in fondo abbiamo un prestigio ed un buon nome da difendere!”

E va bene, mi arrendo: pensavo che l’elegante metafora che andavo illustrando fosse chiarissima, ma sono costretto a spiegarmi meglio: non vi siete accorti che sto percorrendo l’iter filosofico-razionale del buon giocatore di scacchi che, prima di avventurarsi nelle sue fatiche (la partita!), cerca di controllare e valutare al meglio la situazione ambientale (le caratteristiche dell’avversario!), sceglie il bosco che ritiene più adatto ed il sentiero (l’apertura!), si attrezza nel modo più adeguato (la tecnica), tentando di lasciare il meno possibile al caso? E lo studio dei principi strategici generali che guidano il giocatore, non equivale ad approfondire la conoscenza dell’ambiente naturale? E infine: trovare un bel porcino non è come trovare una bella combinazione vincente? Lascio all’intelligenza dei lettori il trovare le tante altre analogie presenti. Ma ora, per favore, lasciatemi continuare!

All’alba mi svegliai, feci una sostanziosa ma rapida colazione, presi l’automobile e mi diressi verso il punto prestabilito, da dove avrei avviato le mie ricerche.
Camminando per il sentiero che traversava il bosco, lanciavo rapide occhiate oltre i bordi, con attenzione ma senza indugiare troppo, perché l’esperienza mi diceva che non ero ancora giunto nelle zone meglio esposte e più favorevoli. Non bisogna però esser del tutto disattenti: le possibilità di qualche sorpresa non sono mai nulle ed è un vero peccato lasciarsi sfuggire delle buone occasioni.

(A questo punto spero che anche il meno attento dei lettori noti le sottili analogie che sto spargendo a piene mani: se l’apertura è ben preparata, la si può giocare con una certa rapidità per risparmiare tempo prezioso, ma… senza esagerare!)

Giunto infine nel punto che intendevo esplorare più attentamente, cominciai a valutare l’umidità del terreno, la penetrazione dei raggi solari, la presenza di erba o fogliame secco che poteva nascondere o mimetizzare il tesoro, la presenza eventuale di calpestio umano: è assai spiacevole accorgersi che qualcuno è giunto prima di te a cogliere i frutti tanto agognati! (traduzione per i disattenti: attento a non cadere nelle trappole degli avversari!). Le condizioni sembravano le migliori, perciò scrutavo attentamente il terreno intorno a me: ad un tratto, vicino ad un mucchietto di foglie secche, lo vidi! Era in bella evidenza e non c’era nessuna difficoltà ad individuarlo. Lo colsi, lo pulii e lo riposi con soddisfazione nel cestino.

Micologia scacchistica 11

Per chi non avesse ancora assimilata la metafora, cercherò di essere il più chiaro possibile: lo vedete il bel porcino in primo piano (da cogliere al volo!) nel diagramma seguente?
Le condizioni sono perfette ed ormai note anche agli scacchisti più sprovveduti: tre pezzi bianchi sono puntati verso l’arrocco avversario, che risulta alquanto indifeso.

Pestalozzi-Duhm (1900), posizione dopo 10...Cc6

Pestalozzi-Duhm (1900), posizione dopo 10…Cc6

Quando le condizioni ambientali sono favorevoli (ovvero i nostri pezzi sono ben sviluppati, coordinati e possono esser concentrati su obiettivi importanti, esistono nello schieramento avversario punti deboli o poco difesi) ci sono molte possibilità di individuare qualche bel fungo (combinazione vincente); è questo il momento di osservare con molta attenzione ed in profondità, avendo bene in mente che la situazione può cambiare rapidamente e non bisogna lasciarsi sfuggire le buone occasioni. Purtroppo non esistono regole precise o assolute che ci guidino nel cammino e ci permettano di riempire sempre il cestino di bei porcini.

Qui il porcino è un pochino più nascosto, ma ancora abbastanza visibile (bisogna eliminare il difensore più importante!):

Lasker-Bauer (1889), posizione dopo 13...a6

Lasker-Bauer (1889), posizione dopo 13…a6

Micologia scacchistica 09

In questo caso, invece, occorre un occhio veramente acuto per veder tutto:

Rotlewi-Rubinstein (1907), posizione dopo 20.Rh1

Rotlewi-Rubinstein (1907), posizione dopo 20.Rh1

Però il premio può essere sostanzioso e assai soddisfacente anche dal punto di vista estetico:

Micologia scacchistica 03

Dopo tutto lo sproloquio metaforico fin qui portato avanti, siamo giunti alla conclusione: quando nel bosco tutte le condizioni ambientali sono favorevoli, ci sono ottime possibilità di trovare bellissimi porcini; quando sulla scacchiera le condizioni sono propizie si possono trovare brillanti combinazioni!
A tutti, scacchisti o fungaioli che siate, auguro perciò questi risultati:

Micologia scacchistica 05

Micologia scacchistica 14
A chi non fosse troppo convinto dell’analogia tra scacchi e ricerca dei funghi, la ritenesse debole e poco consistente, opporrò una considerazione inoppugnabile e definitiva: la mia lunghissima esperienza personale in entrambe le attività mi permette di affermare che la similitudine è pressoché perfetta.
Infatti io riesco quasi sempre, sia in un caso che nell’altro, a fare il pieno di… cappelle!!

avatar Scritto da: Fabrizio (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a Micologia scacchistica

  1. avatar
    paolo bagnoli 18 Gennaio 2015 at 22:24

    Micologicamente divertente!

  2. avatar
    Misurino 19 Gennaio 2015 at 15:22

    Bello l’articolo! E seguendo la metafora, che mi dici dei funghi velenosi?

    • avatar
      fabrizio 19 Gennaio 2015 at 20:24

      troppo facile, caro Misurino: i funghi velenosi equivalgono alle combinazioni apparentemente buone, in realtà sbagliate; come minimo fanno venire un bel mal di pancia!

  3. avatar
    Yanez 19 Gennaio 2015 at 20:44

    Gradevole, garbato, ben scritto… grazie Fabrizio e benvenuto tra noi!

    • avatar
      fabrizio 19 Gennaio 2015 at 22:23

      Grazie Yanez, troppo buono: sono io che ringrazio per l’ospitalità.
      Però mi piacerebbe sapere,se c’è qualche scacchista-fungaiolo, se la metafora scherzosa lo trova d’accordo o meno.

      • avatar
        nikola 19 Gennaio 2015 at 22:48

        la settimana scorsa mi sono dilettato con un anziano giocatore canadese a paragonare gli scacchi al pugilato e al golf, figuriamoci se non possono c’entrarci anche i funghi! :) e lo dico da fungaiolo-amatore

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